C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "TRASFERIMENTO EDILIZIA PRIVATA NELLO STABILE DI VIA MEUCCI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA E TEALDI IN DATA 11 MAGGIO 2004 .
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO CHE
- circolano voci insistenti secondo cui sarebbe imminente il trasferimento degli uffici dell’Edilizia Privata nello stabile ex Telecom di via Meucci;
- di tale trasferimento non si vede traccia né nel Piano pluriennale OO.PP. (con riferimento ai necessari lavori di ristrutturazione e MS) né nel PEG;
RILEVATO CHE
l’edificio non appare adatto ad accogliere l’archivio edilizio per:
- problemi di natura strutturale (ridotta portanza delle solette) e problemi di natura distributiva e funzionale (elementi strutturali non eliminabili);
- costi unitari preventivati molto elevati in relazione ai problemi evidenziati;
- rapido esaurimento della capacità di ricezione nell’arco di pochi anni stante l’attuale incremento annuo di pratiche.
CONSIDERATO CHE
- il tempo minimo di trasferimento dell’intero archivio edilizio è valutabile in un periodo tra i 18 e i 24 mesi, quindi difficilmente tale operazione potrà essere contestuale al trasferimento degli uffici;
- in tale caso due elementi essenziali all’esercizio delle funzioni e dei compiti d’istituto (uffici e archivio) rimarrebbero fisicamente separati, con effetti devastanti sull’intero settore, sull’utenza e sull’immagine dell’Ente, quali:
- difficoltà al rispetto dei tempi indicati dalla legge per l’esame delle pratiche data la necessità fondamentale di una consultazione continua dei precedenti edilizi d’archivio;
- possibilità di smarrimento delle pratiche nell’eventualità di uno spostamento tra le due sedi nonché costi elevati per la necessaria strutturazione interna del servizio (personale e mezzi) o appalto esterno di un servizio di trasporto;
- difficoltà nel reperimento delle pratiche da parte della cittadinanza e dell’utenza professionale qualora le pratiche siano in tale frangente presso una sede o presso l’altra sede;
- l’alternativa di uno spostamento continuo dei tecnici istruttori presso l’attuale sede dell’archivio comporta un incremento elevato del tempo di esame di ogni singola pratica e quindi un aggravio di onere lavorativo non soddisfabile dal personale attualmente impiegato stante i già elevati carichi di lavoro; tale ipotesi è difficilmente realizzabile poiché l’esame dei precedenti edilizi d’archivio deve essere contestuale all’esame della pratica in corso di istruttoria per il raffronto dei vari elaborati;
- la necessità della cittadinanza e dell’utenza professionale di recarsi presso la sede di P.zza San Giovanni per la consultazione delle informazioni di natura edilizia (consultazioni pratiche d’archivio) e di recarsi presso la nuova sede per la consultazione delle informazioni di natura urbanistica (consultazioni documentazione di Piano Regolatore, la presenza di vincoli ecc) presso l’Ufficio documentazione urbanistica: tutto ciò con aggravio notevole per l’utenza esterna;
- il settore Servizi per l’Edilizia che svolge le funzioni di front-office dello sportello per l’edilizia previsto dal Testo Unico dell’edilizia in tale "lungo" periodo transitorio rimarrebbe suddiviso su due sedi distinte con notevole difficoltà gestionale delle funzioni e dei servizi stante la necessaria compresenza della dirigenza e dei funzionari su due sedi lavorative distinte nonché la necessità di duplicare alcune funzioni (ufficio protocollo, ufficio cassa, ufficio personale).
CONSIDERATO INOLTRE CHE
l’impatto sull’area circostante, già critica sotto il profilo viabile anche per le sistemazioni conseguenti all’insediamento dei padiglioni di Atrium, appare non sostenibile in relazione a:
- aggravio notevole sulla viabilità circostante;
- carenza parcheggi sia per il personale degli uffici insediati, sia per l’utenza variegata che attualmente accede a sedi distinte e si troverebbe concentrata in un unico ufficio.
SOTTOLINEATO ANCORA CHE
gli aspetti logistici di questa nuova collocazione sembrano addirittura peggiorativi rispetto all’attuale situazione di per sè critica in quanto:
- lo spazio di attesa per il pubblico è minimo: è necessaria una sala d’attesa di dimensioni rapportate alla notevole compresenza di persone che dovrà accedere ai vari uffici evitando l’attesa in piedi in prossimità degli uffici stessi;
- lo spazio destinato agli uffici che ricevono il pubblico non consente la possibilità di effettuare operazioni necessarie quali depositare o consultare il proprio materiale (documenti, borse, ecc);
- il personale con qualifiche superiori (funzionari) devono condividere gli uffici tra loro o con personale di qualifiche inferiori, quando è prassi che stante le funzioni abbiano un ufficio proprio;
- lo spazio limitato può portare a situazioni di mancato rispetto delle normative di sicurezza sugli ambienti di lavoro in relazione al posizionamento degli arredi e dei video terminali usati dal personale.
RILEVATO INFINE CHE
nello stesso stabile dovrebbero essere collocati, in aperta sfida al principio fisico di impenetrabilità dei corpi, anche uffici del Commercio e della Circoscrizione I.
INTERPELLANO
Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:
- in quali circostanze e per quali determinanti sia maturata la decisione di trasferire gli uffici dell’Edilizia Privata nella sede di via Meucci, soluzione che appare critica sotto i profili sotto elencati e foriera di gravi problemi, probabilmente della paralisi stessa dell’intero settore, e quale ne sia la traccia su documenti dell’Amministrazione;
- se esista un piano preciso (con preghiera di produrlo in Aula) di ricollocazione degli uffici e dell’archivio, con indicazioni realistiche e definite dell’allocazione di spazi e superfici in relazione alle funzioni e al personale impegnato nei diversi uffici;
- se esista una quantificazione dei costi di tale trasferimento;
- se non intendano verificare ipotesi di ricollocazione, in relazione all’organizzazione della macchina comunale, che favoriscano migliori funzionalità e un servizio più efficiente all’utenza, invece di porre le basi di una situazione di disagio diffuso e di inoperatività ai limiti del collasso, considerando che i servizi di edilizia privata investono una larga platea di utenti e sono più visibili sotto il profilo dell’immagine dell’Ente.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Luigi Tealdi