C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "OLTRE 5 MLIONI PER LE PISTE CICLABILI; UN UFFICO BICICLETTE CHE FA TURISMO CONGRESSUALE. INTANTO I CICLISTI CONTINUANO A COMPORTARSI DA 007 "LICENZA DI UCCIDER(SI)"" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, GHIGLIA, GALASSO, LONERO E RAVELLO IN DATA 23 MAGGIO 2007.
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO CHE
- tra il 2000 e il 2005 l’Amministrazione torinese ha investito circa 5 milioni di Euro per la costruzione di piste ciclabili, l’acquisto di bici tradizionali ed elettriche, di cartellonistica e rastrelliere, con l’obiettivo di portare la rete di percorsi ciclabili a 290 Km, facendo di Torino la città italiana capofila;
- la Città ha costituito prima un "ufficio biciclette", poi ribattezzato "Gruppo di lavoro sulla mobilità ciclabile", guidato da quel Prof. Antenore Vicari che si è guadagnato la menzione su quotidiani e libri bianchi, ufficio che risulta essere stato interessato da un’intensa attività convegnistica con numerose missioni fuori sede (Parigi, Milano, Pordenone, Roma, ecc);
- l’ufficio biciclette e le attività di promozione della mobilità ciclabile in genere hanno assorbito risorse importanti di comunicazione istituzionale, attraverso la stampa di una ricca collezione di brochures e volantini e ricorrenti affidamenti a società private per la promozione di iniziative, convegni e conferenze stampa in tema;
RILEVATO TUTTAVIA
che questo impegno imponente di risorse pubbliche evidentemente ha trascurato gli aspetti primari di educazione stradale (o di educazione tout court) ai ciclisti, in relazione a:
- i rischi da "eccesso di fiducia" nei ciclisti, documentati fra l’altro anche dal Paper dell’Unione Europea nel 2004, negli studi a sostegno del Piano Strategico per la sicurezza stradale, studi che indicano come l’enfasi sul rispetto per il ciclista da parte degli altri utenti della strada e l’utilizzo di dispositivi di protezione (caschi, ginocchiere) ha determinato aumento degli incidenti stradali riconducibili a comportamenti pericolosi da parte dei ciclisti;
- lo scarso numero di sanzioni elevate dai Vigili ai ciclisti - che, in quanto conducenti di un veicolo, sono esplicitamente soggetti alle prescrizioni del CdS, con particolare riferimento all’art. 377, commi 1 e 2 del Regolamento attuativo - per infrazioni al Codice stesso ovvero comportamenti pericolosi, quali il non rispetto della segnaletica, la conduzione delle biciclette sui marciapiedi che sono riservati ai pedoni, l’abitudine di imboccare contromano le strade per comodità ecc. (cfr. interpellanza del gruppo AN mecc. 2002 05359/02 del 5 luglio 2002);
INTERPELLANO
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- per quali ragioni, nell’ambito dei cospicui investimenti per la mobilità ciclabile, non abbiano mai disposto adeguati corsi di educazione stradale ai ciclisti, i quali - come dimostrano i dati sull’incidentalità, la letteratura di settore e la comune esperienza - forse forti di un senso di irresponsabilità di fronte al Codice della Strada, di superiorità morale rispetto agli automobilisti e di superiorità fisica rispetto ai pedoni, pongono in essere comportamenti pericolosi e violazioni abituali del CdS, senza alcuna apprezzabile attività di contrasto da parte della Polizia Municipale;
- i costi diretti e indiretti dell’Ufficio Biciclette ovvero Gruppo per la mobilità ciclabile, incluse le spese fisse, del personale addetto, straordinari compresi, affidamenti esterni, compenso e inquadramento contrattuale del Prof. Vicari, eventuali ore di personale a scavalco imputate per quella attività, spese di missione, trasferimento, rappresentanza, affidamenti tramite determinazione a soggetti esterni per promozione della mobilità ciclabile, nel periodo 2001 - 2006.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Agostino Ghiglia
Ennio Galasso
Giuseppe Lonero
Roberto Ravello