- la difficoltà ad ottenere dai competenti Uffici comunali una esauriente risposta (V.Interrogazione del 16 marzo 2004) relativa ad un elenco degli edifici okkupati da elementi denominati Squatters, o altrimenti Autonomi o appartenenti a Centri sociali, evidentemente autorizzati da questa Amministrazione ad impossessarsi di strutture di proprietà comunale per anni;

- la gestione di tali strutture gelosamente difesa in un evidente e provocatorio degrado, in particolare nell’immagine offerta ai passanti o ai visitatori della nostra Città;

- la deturpazione delle facciate di edifici di valore ambientale storicoarchitettonico altrimenti severamente rivendicato dalla Sovrintendenza sui normali cittadini per le loro abitazioni private, non sponsorizzati dai Partiti di estrema sinistra facenti parte della maggioranza di codesta variegata ma corresponsabile Amministrazione;

- l’uso più volte messo in dubbio dei locali occupati quale base per spedizioni in ambito cittadino di carattere apertamente aggressivo e punitivo verso cortei o sedi cittadine, negozi, locali pubblici, pullman e auto;

preso atto

- della assoluta mancanza di riscontro da parte di questa Amministrazione su quanto richiesto dalla minoranza del Consiglio comunale in ripetute quanto inutili interpellanze, interrogazioni o mozioni:

• la sua totale inerzia su iniziative di recupero e bonifica degli edifici sequestrati, il che si traduce in copertura ufficiale dell’occupazione stessa e degli identificabilissimi autori, con chiaro significato politico e conseguente approvazione a tutti gli effetti collegati;
• constata l’incredibile neutralità e assenza di controlli e adeguati rimedi da parte della Sovrintendenza ai beni culturali, di cui sono noti i livelli di sensibilità di intervento in tutti i casi in cui pubblico o privato intenti modifiche morfologiche o strutturali o di provocato degrado di opere sotto normale e consolidata tutela;

• quali urgenti provvedimenti risolutivi siano in corso al fine di restituire al completo diritto di destinazione d’uso cittadino gli edifici okkupati;

• quale sia il numero di questi edifici, comprendendo anche quelli eventualmente demaniali o regionali e la loro collocazione nell’area cittadina;

• a quali soggetti sia deliberata la responsabilità di "conduzione" sotto occupazione;

• chi ne sostenga le spese, anche con eventuali contributi pubblici indiretti o contortamente fatti pervenire agli okkupanti sotto forme politiche o culturali o comunque sottratte al bilancio comunale;

• chi sia responsabile dei danni comunque diretti e indiretti riportabili alla loro gestione e frequentazione, secondo gli stessi regolamenti validi e applicati senza sconti per qualsiasi altro normale cittadino torinese;

• chi risponda della sottrazione alle impellenti necessità assistenziali di locali sequestrati e condotti al degrado, con evidente danno al bilancio comunale e alla comunità tutta, e con offesa al senso civile dei torinesi e all’immagine di una città impegnata a sostenere, con spese e debiti colossali e infiniti cantieri, l’ormai imminente evento olimpico.