Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2006 02223/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "CHE SUCCEDE ALLO CSEA." PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 20MARZO 2006.

I sottoscritti Consiglieri Comunali

PREMESSO

Che con delibera mecc. 9602192/23 il Comune di Torino ha sostanzialmente esternalizzato al Consorzio CSEA i servizi di formazione professionale, contestualmente trasferendo allo stesso soggetto gli allora 270 dipendenti assegnati al settore;

Che da allora le vicende del Consorzio non hanno mancato di sollevare regolarmente perplessità:

  1. Nel 2000, con un’interrogazione si denunciava un anomalo incremento – in realtà un raddoppio rispetto al 99 - dell’"indice di valore atteso" degli iscritti e frequentanti i Corsi, in base al quale il Consorzio poteva giustificare richieste economiche all’Ente Pubblico;
  2. Nello stesso anno, CSEA, avendo ricevuto da Comune e Regione 30 e 20 Mld di lire per i corsi, risultava debitore al Comune di 532 Milioni di lire per affitto sedi;
  3. Dal 2001 al 2004, ricorrenti denunce, soltanto in parte anonime, hanno evidenziato ulteriori anomalie di gestione: bilancio in sofferenza con auto blu, benefit ed emolumenti stellari per gli amministratori; consulenze affidate da CSEA ad altre società di formazione per centinaia di milioni di lire;, tra cui alcune riconducibili, secondo segnalazioni pervenute, a dirigenti del medesimo ente;
  4. Ripetute perquisizioni della GdF, anche (ma non soltanto) in relazione ad una oscura vicenda di tentata estorsione, del 2004, di cui hanno ampiamente riferito i quotidiani;

Che la gestione del personale ex-comunale trasferito non si presenta brillante, in relazione a:

1) Causa avanti il TAR Piemonte, che nel maggio del 2000 ha disposto il reintegro di 80 dipendenti nella pianta organica del Comune;

2) Sostanziale downsizing, con ricorso anomalo a dimissioni e prepensionamenti, in un clima di accesa e diffusa conflittualità con numerosi procedimenti, non soltanto avanti il Tribunale del lavoro, talché dei circa 300 dipendenti trasferiti oggi lavorare presso CSEA non più di un centinaio scarso di persone;

3) Ricorso continuo a procedure, ordini di servizio e modalità di organizzazione del lavoro di sapore punitivo, quale il trasferimento immotivato di personale presso sedi lontane dalla residenza, istituzione di nuove funzioni di controllo quasi ad personam, modifiche dei criteri di valutazione dello stato di servizio ecc.;

 

TUTTO CIO’ PREMESSO,

INTERPELLANO INTERPELLANO IL SINDACO PER SAPERE:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1) Come valuti la situazione del Consorzio CSEA, in relazione alla scadenza della convenzione con il Comune nel giugno prossimo;

2) Quale sia la situazione dei dipendenti comunali trasferiti a CSEA:

a) quante dimissioni, quiescenze, prepensionamenti, licenziamenti per giusta causa, e se i numeri giustifichino le voci secondo cui una delle finalità dell’intera operazione di esternalizzazione sarebbe stata appunto quella di "disfarsi" di un congruo numero di dipendenti trasferendoli a un’azienda privata;

3) Quale sia il numero di procedimenti, sia presso il Tribunale del Lavoro sia presso la giustizia Civile e Penale, che veda coinvolti dipendenti o dirigenti di CSEA, anche attualmente in quiescenza o dimessi;

4) Se non ritenga, preventivamente ad ogni ipotesi di rinnovo, di condurre un’attenta verifica, attraverso un organismo sufficientemente autorevole e rappresentativo, sulle politiche del personale adottate in questi anni da CSEA con particolare riguardo al personale Comunale, eventualmente attraverso l’istituzione di una speciale commissione conoscitiva.

 

 

 

 

 

 

 

 

Inserire qui le FIRME Ferdinando VENTRIGLIA Walter ALTEA Agostino GHIGLIA