I N T E R P E L L A N Z A

2141

Torino, 27 marzo 2002

I N T E R P E L L A N Z A n. 2141

Oggetto: Una chiesa per la comunità ortodossa rumena.

I sottoscritti Consiglieri

PREMESSO

Che in Torino risultano ormai nove tra moschee, istituti e centri di cultura islamica, finanziati da associazioni con scopo di proselitismo religioso e politico e, in alcuni casi, dagli stessi governi, particolarmente di Paesi arabi, impegnati in aggressive politiche di diffusione della cultura e della presenza islamica in Italia;

Che le indagini scaturite a seguito degli attentati dell’11 settembre hanno indicato alcuni di questi luoghi, oltre a una serie di esercizi commerciali per immigrati, come potenziali centri di aggregazione per quegli stranieri, di religione musulmana, attivamente impegnati nella diffusione delle correnti di pensiero più antioccidentali e estremiste;

RILEVATO PERALTRO

Che secondo l’Ufficio Statistica della Città, al 30 giugno 2001, risultano residenti legalmente in Torino oltre 4.700 cittadini rumeni, in grande maggioranza cristiani ortodossi;

Che, oltre ai legali, bisogna considerare un alto numero (quantificabile in qualche migliaio) di cittadini rumeni che vivono in città, in situazione irregolare;

Che la comunità rumena si raccoglie intorno alla chiesa di Santa Paraschiva, di via Cottolengo;

Che tale chiesa risulta del tutto inadeguata ad ospitare i fedeli in preghiera, che in occasione delle festività religiose si raccolgono nel cortile e sulla via Cottolengo determinando ostacoli alla viabilità e concreti rischi per l’incolumità e la sicurezza;

RICONOSCENDO

Il ruolo esercitato dalla Chiesa di richiamo visibile, concreto e quotidiano ai valori di civile convivenza, di responsabilità individuale, di centralità della famiglia, di rispetto per le persone e per le Istituzioni;

Le funzioni di raccordo, di inquadramento e di organizzazione della comunità intorno ai valori di cui sopra, funzioni che sono di aiuto ai pubblici poteri nel mantenimento della legalità e dell’ordine e garantiscono agli stranieri aiuto e protezione nei confronti delle organizzazioni criminali che si segnalano nel reclutamento di stranieri in situazione irregolare;

CONSIDERATO INOLTRE

Che le organizzazioni di categoria prevedono, dal 2003, un consistente aumento del fabbisogno di manodopera nel settore edile, in conseguenza della riforma della legge sulle opere pubbliche, domanda che non può trovare risposta in sede locale;

- Che il Governo, dopo i provvedimenti per favorire la mobilità dalle regioni del Centro-Sud, sta attualmente verificando la possibilità di concordare con il Governo rumeno l’ingresso a tempo determinato di operai e tecnici stagionali, secondo modalità analoghe a quelle praticate dai lavoratori italiani con contratti stagionali in Svizzera o nella RFT;

- Che tale progetto, attualmente allo studio, è teso a valorizzare elementi oggettivi di affinità culturale e religiosa di alcune comunità e a minimizzare l’impatto negativo e il costo sociale della convivenza con culture distanti e per taluni aspetti confliggenti con quella della comunità italiana e torinese ospitante;

- Che, in considerazione anche di altri accordi bilaterali commerciali tra Italia e Romania, oltre all’ipotesi sopra indicata, si prevede un aumento della quota riservata ai cittadini rumeni;

Che la Romania figura tra i Paesi dell’Europa centro-orientale candidati a entrare nella comunità (e quindi nell’area Schengen) nel 2006;

RILEVATO

Che è interesse dell’Amministrazione promuovere quelle attività di volontariato e mediazione che, facendo riferimento alle comunità, alle associazioni e alle comunità religiose, possono favorire processi di integrazione sociale e culturale, con un investimento contenuto rispetto a costosi programmi finanziati dal contribuente che comportano l’assunzione in carico al pubblico di mediatori culturali e figure deputate a funzioni burocratico-amministrative nei diversi uffici che si occupano di stranieri;

Che l’Amministrazione, tradizionalmente arrendevole nei confronti delle richieste delle comunità straniere di religione islamica, si è premurata di trovare in quattro giorni un’area da mettere a disposizione dei musulmani per la celebrazione del Ramadan, ma sinora è si è dimostrata meno sensibile alle esigenze di altre comunità, forse perché culturalmente meno distanti e meno portate alla rivendicazione aggressiva e rumorosa;

INTERPELLANO

Il Sindaco e il competente Assessore:

Se siano al corrente della situazione di disagio e di pericolo che si determina in occasione delle numerose festività religiose all’interno e intorno alla chiesa di via Cottolengo;

Se non intendano attivarsi, d’intesa con i rappresentanti della comunità rumena che si raccoglie intorno alla Chiesa, al fine di trovare in Torino un’area a servizi da concedere in diritto di superficie, sulla quale la comunità possa edificare a proprie spese una chiesa in grado di ospitare dignitosamente e nel rispetto delle norme di sicurezza le funzioni religiose e le diverse attività di assistenza, di formazione e di conforto spirituale che trovano nella chiesa di Santa Paraschiva uno spazio assolutamente inadeguato al numero dei fedeli.

Ferdinando VENTRIGLIA Walter ALTEA Agostino GHIGLIA