Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2004 01893/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "QUELLA ZOLLA E' MALEDETTA" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE TEALDI IN DATA 11 MARZO 2004. .

Il sottoscritto Consigliere Comunale

Premesso che

La città di Torino ha ceduto lo Stadio delle Alpi alla società "F.C. Juventus S.p.A." con modalità particolarmente vantaggiose per l’acquirente, sia in merito al prezzo di cessione sia per le dilazioni di pagamento, in considerazione delle finalità sociali svolte da un soggetto che, con la propria attività nel mondo del calcio, offre un immagine della città nel mondo ed un servizio di svago/intrattenimento a favore della cittadinanza

Premesso altresì che

Il terreno di gioco dello Stadio delle Alpi era invidiato, durante la fase ante cessione e quindi grazie alla costante manutenzione eseguita dalla Città, da tutta Italia per le sue caratteristiche di eccezionale tenuta, compattezza, assorbimento nonostante le difficili condizioni atmosferiche del nord Italia

Rilevato che

Lo stato del terreno di gioco (manto erboso) è ormai ridotto in condizioni disastrose per la scarsa manutenzione eseguita dal nuovo proprietario, che inoltre affitta l’impianto in oggetto, in questo stato precario, per il controvalore di Euro 1.000.000 all’altra "gloriosa" squadra di calcio della città, di cui porta il nome

Rilevato altresì che

Evidentemente "il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi" visto che l’ultimo calciatore ad averne fatto le spese è stato proprio il simbolo della società proprietaria, quel Alessandro Del Piero che in un intervista apparsa su LA STAMPA del 10 marzo 2004 ha dichiarato "Chiederò di far rizollare quella zona maledetta del campo. Tutti lì i miei infortuni, roba da matti. Siamo fuori dalla Coppa…."

Il sottoscritto Consigliere Comunale

INTERPELLA

Il Sindaco e gli Assessori competenti

Al fine di sapere se

  1. permangono ancora le motivazioni "sociali" di cessione di impianti alle società sportive della Città nei casi in cui il soggetto titolare non già della piena proprietà, bensì di un diritto di superficie, ancorchè novantanovennale, non dimostri di saper conservare il bene almeno nello stato d’uso in cui si trovava al momento della consegna;
  2. se non sia possibile, in base al contratto in essere, chiedere prestazioni efficienti quali la corretta manutenzione del terreno di gioco ed applicare adeguate penalità, considerato che la cessione è avvenuta a condizioni di favore per le finalità sociali del soggetto acquirente;
  3. se esistano agli atti proteste e lamentele da parte della società sportiva A.C. TORINO S.p.A. in qualità di locatario del bene in oggetto.

Luigi TEALDI