Servizio Centrale Consiglio Comunale |
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I T T À D I T O R I N O
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PRESO ATTO
del giusto rigore con il quale l'Amministrazione esige una tenuta e un comportamento decoroso da parte di quanti, a vario titolo, rappresentano l'Istituzione agli occhi dei cittadini, siano essi dipendenti comunali (uscieri, messi, impiegati del Comune), ovvero lavoratori autonomi o dipendenti di società che eserciscono un servizio per conto della Città (taxisti, dipendenti delle società partecipate, autisti di autobus ecc.), senza dimenticare le precise disposizioni sulla tenuta del personale di Aula e dei Consiglieri comunali;
RILEVATO
con sorpresa che,della complessa macchina comunale, l'unica articolazione che sembra sfuggire a criteri minimi di decoro sembra sia, paradossalmente, il Corpo di Polizia Municipale, che secondo il senso comune, non foss'altro per il fatto rappresentare la Città con - appunto - un'uniforme e di dover vigilare sull'applicazione di norme di pulizia e ordine urbano, anche attraverso le ineffabili "pattuglie decoro", dovrebbe essere maggiormente rigoroso o quantomeno chiedere un minimo di discrezione nel praticare comportamenti che, ancorché non certo scandalosi, non corrispondono all'idea di rigore teorizzata e imposta agli altri;
SOTTOLINEATO IN PARTICOLARE
che è sufficiente transitare una mezz'ora nelle vie del centro per notare:
- Vigili con capigliature anni '70, in vistosa astinenza da shampoo e mani del barbiere, o con barbe improbabili e bisognose di schiuma e rasoio;
- Vigili, in servizio, con l'uniforme in disordine, regolarmente sbottonata;
- Vigili, in servizio, impegnati in lunghe e gaie chiacchierate private al telefono;
- Vigili, in servizio, che fermano gli automobilisti ostentando una elegante sigaretta pendula;
CONCORDANDO
con l'Amministrazione e il Comandante del Corpo,
infedeli a loro stessi, che la Polizia Municipale, come punto di riferimento
dei pubblici poteri più vicino al cittadino nel delicato settore della
sicurezza, deve mostrare un volto affidabile e costituire, con la sua sola
presenza, un richiamo ai valori della legalità e della convivenza civile e
ordinata;
Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:
1) se, eventualmente per effetto di qualche deliberazione scaturita da trattativa sindacale negli anni '70 o '80, siano consentiti ai componenti del corpo di Polizia Municipale quei comportamenti ritenuti sconvenienti, e perciò proibiti, a taxisti, guidatori di autobus, uscieri, fattorini del Comune, impiegati dell'anagrafe, tecnici dell'Amiat, tra i tanti;
2) in tal caso, se non intendano porre rimedio a tale visibile discriminazione, intervenendo su deliberazioni, regolamenti e sulla contrattazione integrativa delle aziende partecipate, onde consentire a chiunque lavori per il Comune, soprattutto le persone addette a mansioni particolarmente dure, di porre in essere tali comportamenti, in quanto, evidentemente, ritenuti consoni e soprattutto suscettibili di esprimere gli orientamenti creativi e igienici dei singoli, le filosofie di vita (con particolare riguardo al risparmio idrico ed energetico), nonché di diminuire lo stress attraverso la comunicazione verbale con amici e affetti, o i piccoli comfort di una sigaretta o di un bicchierino in servizio;
3) in caso affermativo, se non ritengano in particolare di abrogare in parte o in tutto gli articoli 26 e 27 del Regolamento per l'esercizio del servizio taxi con autovettura, recanti rispettivamente "Comportamento del tassista durante il servizio: obblighi e divieti" e "Comportamenti degli utenti", almeno limitatamente al predetto art. 26 , comma 1, sub o) (che prescrive la tenuta obbligatoria per il taxista) e comma 3, sub i), j), l) che vietano all'operatore di mangiare e fumare in servizio, di ascoltare apparecchi radiofonici diversi dalla radio di servizio, di consumare i pasti sull'area del posteggio;
INTERPELLA
Il Sindaco e l'Assessore competente
per sapere se, qualora l'Amministrazione ritenga accettabili le tenute e i
comportamenti da parte di componenti della P.M. quali quelli denunciati in
premessa, consapevole della evidente sperequazione che vede sfavorite altre
categorie di lavoratori del Comune o per conto del Comune, il fatto di avere
agenti della Polizia Municipale con capelli lunghi, la barba di tre giorni e la sigaretta pendula, sia funzionale a
ricreare a Torino immagini da decadente
Paese post-comunista o in via di sviluppo, popolate solitamente da queste
figure, precipitando tutta la Città (e i cittadini, comparse inconsapevoli) in
un grande set ideale per le produzioni cinematografiche in carico alla Film
Commission.