C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "DISCUTIBILE "EDUCAZIONE ALLA PACE" NELLE SCUOLE MATERNE TORINESI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 4 MARZO 2003. .
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO
- che sono pervenute numerose segnalazioni da genitori di bambini che frequentano le scuole materne della città circa atteggiamenti professionalmente scorretti da parte di singoli maestri;
- che tali casi - non isolati - si riferiscono in genere ad attività che hanno un limitato valore educativo e si configurano piuttosto come campagne di vera e propria suggestione e di "lavaggio del cervello" da parte di singoli che, evidentemente, sono più propensi ad assecondare lo stimolo della passione politica che ad esercitare le delicatissime responsabilità loro affidate come educatori;
RILEVATO
- che il valore della pace, universalmente condiviso, non si identifica con interessate campagne di "pacifismo" non ragionato e a senso unico, cui in molti casi devono soggiacere bambini inconsapevoli, il più delle volte all’insaputa o contro gli orientamenti educativi dei genitori;
- che i casi denunciati riguardano espressioni pubbliche, manifestate in classe, di contestazione o di avversione al modello stesso della società occidentale, agli Stati Uniti, all’attuale assetto geopolitico del Medio Oriente, alla politica del Governo, manifestazioni di un ben noto "pacifismo" a senso unico, riduzione in caricatura politica della riflessione sul valore della pace, che non dovrebbero trovare posto nelle classi di fronte ai bambini di età inferiore ai sei anni;
- che la perversione dei sistemi di educazione pubblica, trasformati da luogo in cui si valorizzano e si promuovono la curiosità, la ricerca di strumenti interpretativi, l’amore per lo studio e il ragionamento, in macchine da indottrinamento politico che comincia nei primissimi anni di scuola dove non trovano spazio il dubbio, la libertà di educazione riservata alle famiglie, l’opinione che non si conforma ai canoni ideologici dell’ortodossia, costituisce un tratto tipico dei regimi totalitari;
SOTTOLINEATO
- che, come non avviene nelle scuole materne segnalate agli interpellanti, sarebbe corretto spiegare ai più giovani il valore e il significato della pace, senza legarlo ad elementi di attualità politica ovvero, in tal caso, in una visione più ragionata e completa (non risulta, ad esempio, che si spieghi alcunché sulla strage dell’11 settembre, che pure è all’origine dell’attuale scenario di tensioni internazionali);
- che gli Enti Pubblici si sono giustamente impegnati per perpetuare la memoria di tragedie quali l’Olocausto, tema di particolare difficile trattazione con i più giovani, ma non risulta un centesimo di Euro stanziato in iniziative, in collaborazione con le scuole, per spiegare il significato e il valore della tragedia dell’11 settembre;
- disponibile a fornire, nelle sedi opportune, nomi e circostanze degli episodi denunciati,
INTERPELLANO
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- come intendano assicurare che nelle nostre scuole materne, fatta salva l’autonomia didattica, per un elementare fatto di professionalità, di responsabilità, di correttezza e di rispetto per le famiglie, non si debbano registrare ulteriori casi di educatori trasformati in agenti di propaganda, di suggestione e di inquadramento politico;
- se non intendano dare un primo segnale concreto, con riferimento alle parole pronunciate dal Sindaco stesso in occasione della cerimonia di anniversario tenutasi l’11 settembre 2002, disponendo che nel prossimo bilancio i Servizi Educativi del Comune mettano a disposizione risorse per progetti, anche in collaborazione con le scuole statali, sul valore e il significato degli eventi dell’11 settembre 2001.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Walter Altea
Agostino Ghiglia