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Torino, 27 febbraio 2002

Oggetto: duplice violazione dei sistemi di sicurezza dell’aeroporto di Caselle. Richiesta di

controlli straordinari a garanzia dei passeggeri dato il particolare momento di allerta

nazionale.

Per la seconda volta nell’arco di poco più di 20 giorni il sistema di sicurezza per il controllo dei passeggeri all’aeroporto di Caselle è stato violato da "Striscia la notizia" in forma dimostrativa, introducendo un piccolo coltello nella zona di imbarco.

La prima violazione aveva fatto seguito alla rassicurante dichiarazione da parte della SAGAT, riportata tra l’altro dai giornali, che a Caselle non sarebbe passato neppure uno spillo senza essere rilevato dalle apparecchiature di sicurezza, tenuto anche conto della qualità delle procedure di controllo.

Dopo la beffa subita la SAGAT ha comprensibilmente "raddrizzato il tiro" sostenendo che il problema riguarda tutti gli scali aeroportuali non solo nazionali ma addirittura mondiali e che comunque si opera secondo un protocollo previsto dai Ministeri dei Trasporti e degli Interni.

Questa ennesima beffa fa seriamente riflettere sul grado di sicurezza offerto dagli aeroporti dell’intero globo, ma è inutile nascondere la particolare preoccupazione per il grado di garanzia che può assicurare il nostro "Sandro Pertini" ai passeggeri.

Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri comunali

INTERPELLANO

il Sindaco e la Giunta per sapere:

• dopo le due beffe subite, quali siano ora le procedure di sicurezza osservate all’aeroporto di Caselle;
• se tali procedure e le apparecchiature in dotazione siano effettivamente le stesse adoperate dagli altri aeroporti italiani;
• quale tipo di attività collaborativa vi sia con le Forze dell’Ordine ai fini preventivi;
• quali proposte siano state eventualmente formulate ai ministeri competenti alla luce delle due brutte esperienze subite;
• se in considerazione delle due azioni dimostrative che hanno evidenziato la vulnerabilità dell’aeroporto di Torino a tutto lo Stato, ponendolo così alla pericolosa attenzione di terroristi, di squilibrati o di semplici esibizionisti quale potenziale "bersaglio facile", non si ritenga di provvedere all’applicazione di metodi di controllo straordinari, in considerazione anche del particolare momento di allerta che vive l’Italia per possibili attentati.