Gruppo Consiliare LEGA NORD PIEMONT PADANIA

Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2003 00949/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "SITUAZIONE QUARTIERE DI TORINO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE AIROLA IN DATA 12 FEBBRAIO 2003 .

Il sottoscritto Consigliere Comunale

testimoniando

una ormai "normale" condizione di vita di quartiere, praticamente rilevabile in tutta la Torino proletaria che si irradia dalla matrice di The Gate verso la periferia, riproponendone ogni giorno di più il modello culturale;

osservando

due Vigili Urbani che escono da una macelleria, ancora piemontese, dopo un abituale sopralluogo amministrativo, alle undici e trenta del mattino, provenendo dalla Sede di Polizia Urbana situata a trecento passi di distanza;

notando

che in spiccato contrasto con le condizioni ambientali circostanti l’igiene del negozio è, secondo tradizione, impeccabile; che licenza di esercizio, vetrine refrigerate, prodotti esposti, cartellini dei prezzi, garanzie dei fornitori, scontrini rilasciati, spazio del marciapiede imposto dal regolamento ben spazzato, non mostrano irregolarità alcuna;

che l’espressione del Vigile è giustamente severa ed imperturbabile nel perfetto svolgimento delle loro funzioni mentre quelle del silenzioso titolare è a dir poco esterrefatta, trattenendo fra le dita il verbale della multa di oltre mille e trecento euro per aver appoggiato, nell’allestimento mattutino della vetrina, lavorando da solo, il cartellino con i quattro orologi degli orari sulla colonna del bancone temporaneamente visibile ai clienti solo dall’interno;

riportando

lo sguardo sull’area circostante, con fermata del tram e impianto telefonico, sull’ambiente lercio – non vi è altro termine, con androni e muri percorsi da decine di rivoli di urina umana;

rilevando

che i marciapiedi sono negli isolati tutto intorno abitualmente impercorribili per deiezioni canine ed ora, ulteriore spinta al degrado, non sappiamo quanto casualmente o culturalmente soltanto, disseminati di escreati;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ricordando

che oltre le micropolveri dell’aria domenicale sono presenti in accertata crescita con ben altra resistenza ambientale e virulenza patogena i germi turbercolari umani, veicolati da escreati ed urine, facilmente trasportati dalle ruote delle carrozzine dei bambini fin nelle abitazioni e negli asili;

notando

che un giovane spacciatore extracomunitario, addetto abituale allo spaccio diurno di droga, percorre la strada urinando e chiacchierando senza interrompere il passo con un coetaneo insultando chi osa guardarlo con riprovazione (a poche decine di passi dal negozio con cartellino orario defilato temporaneamente dalla lettura stradale);

che i giardini da cui proviene, recintati con grande spesa, sono percorsi da Pit bull e Rottweiler sciolti e a zanne libere accanto ai padroni spacciatori che con telefonini riforniscono il carosello delle macchine contattate;

che panchine e aiuole sono cosparsi di rifiuti e di bottiglie da birra scheggiate come selci primordiali;

constatando

che ormai i problemi sono solo dei bambini che devono condividere il campo giochi, entrare ed uscire dall’asilo, e dei ragazzi che frequentano la scuola media, libera esca per gli spacciatori (arrestati e rilasciati in impunita continuità), insediati nei bar e negli alloggi circostanti;

evidenziando

che quanto descritto è ormai quadro abituale e consolidato di vita di quartiere;

che la popolazione autoctona e residenziale è al limite della sopportazione per i rischi di sicurezza e igiene, perdendo ormai qualsiasi significato il concetto di "qualità della vita", di una "città a misura d’uomo" di una città "in cui si possono allevare i nostri figli" ma non avendo nemmeno più speranze di un tardivo recupero nel tempo almeno "per i nostri nipoti", oltre l’esposizione del più ottimistico "cartellino orario";

INTERPELLA

Il Sindaco in prima persona, per sapere se sia intenzione di questa Amministrazione impegnarsi, con i competenti Assessorati, a riportare ad un livello accettabile la vita dei quartieri proletari torinesi, oggi immagine improponibile nel miraggio della tanto propagandata rappresentanza olimpica, impegnando adeguatamente mezzi e dipendenti a disposizione.

 

 

Giovanni AIROLA