C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "PROCEDURE PER "FAR SALTARE" LE ESPULSIONI? PERCHÈ IL COMUNE NON APPLICA LA BOSSI-FINI SULL'IMMIGRAZIONE?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 4 FEBBRAIO 2005 .
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO CHE
- da circa due anni, nel quadro delle iniziative di contrasto alla criminalità diffusa e all’immigrazione clandestina, l’Amministrazione ha attivato un "Nucleo servizi mirati" della Polizia Municipale;
- lo scopo di tali servizi è di accertare l’identità degli stranieri senza documenti ovvero indagare i responsabili di reati ai sensi dell’art. 6/3 lex 286/98 ovvero dell’art. 11 lex 191/78, con un arco temporale di 12 o 24 ore per gli accertamenti;
- lo straniero, la cui permanenza sul nostro territorio integri la violazione al disposto di legge, viene accompagnato all’Ufficio Immigrazione della Questura per le successive procedure, secondo le seguenti opzioni tipiche:
- viene accompagnato al CPT di C.so Brunelleschi;
- viene espulso con ordine del Questore di lasciare il territorio entro giorni cinque;
- viene arrestato (obbligatoriamente) in base art. 14/4 per non aver ottemperato al suddetto ordine del Questore, se già notificato;
- viene arrestato (obbligatoriamente) se risulta rientrato dopo l’espulsione coatta;
- eventuali altri ordini di custodia o di carcerazione da eseguire in base a precedenti dispositivi;
PRESO ATTO
- da ripetute segnalazioni che, per non meglio precisate "ragioni pratiche", molti clandestini fermati e identificati, in ragione di 10-15 al giorno, non verrebbero più accompagnati in Questura, ma semplicemente rilasciati dopo l’identificazione;
- che il numero dei soggetti che hanno beneficiato di questa "scorciatoia" per il ritorno all’illegalità potrebbe raggiungere, negli ultimi mesi, la cifra di 2-3mila individui;
SOTTOLINEATO CHE
- ovviamente nessuna Amministrazione può addurre impedimenti pratici o procedure organizzative interne per non ottemperare al dispositivo di una legge dello Stato;
- con tali procedure sostanzialmente si vanifica l’intero impianto della normativa sull’immigrazione (sia la Turco-Napolitano sia la Bossi-Fini), che si fonda sull’espulsione come primario elemento di deterrenza e di argine all’immigrazione illegale;
- allo stesso modo non si possono chiamare in causa ragioni giustificative né di ordine economico (poiché è sufficiente destinare maggiori fondi alla Polizia Municipale, operazione che si può risolvere con una delle tante variazioni di bilancio che la Giunta regolarmente propone al Consiglio, destinando risorse ai capitoli più diversi);
- non può l’Amministrazione nascondersi dietro la presunta indisponibilità di Questura e Prefettura, in quanto i soggetti possono per legge essere trattenuti per un arco di tempo più che sufficiente ad effettuare l’accompagnamento, senza considerare che sorprende il fatto che né il Sindaco né l’Assessore Bonino abbiano mai ritenuto di sollevare la questione in occasione della seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, cui partecipano mensilmente ai sensi del Protocollo d’Intesa siglato nel ’98;
- comunque ogni giustificazione di questa natura non si concilia con il cospicuo impegno finanziario finalizzato a organizzare un Ufficio trattazione arrestati e fermati dotato di tre camere di sicurezza con videosorveglianza e di sofisticate e costose apparecchiature per l’identificazione, l’esame di autenticità dei documenti e i rilievi antropometrici e fotodattiloscopici;
INTERPELLANO
Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:
- se abbia contezza della grave situazione sopra esposta, che solleva delicatissimi profili di responsabilità a carico dei dirigenti preposti al servizio, produce un effetto di forte demotivazione del personale di PM impegnato nei servizi di contrasto alla criminalità diffusa, rappresenta una beffa rispetto a quella domanda di sicurezza all’origine della stessa attivazione dei servizi di cui sopra;
- come intenda assicurare che la legge sull’immigrazione sia applicata correttamente e integralmente, con rispetto delle procedure previste e con riguardo agli aspetti di effettività sostanziale della stessa, non potendo la nostra città configurarsi come un’oasi dell’illegalità né i nostri uffici di Polizia Municipale come una sorta di "porta girevole" per i clandestini.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Walter Altea
Agostino Ghiglia