C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA
- APPLICAZIONI" PRESENTATATA DALLA CONSIGLIERA COMUNALE PROVERA IN DATA 22 GENNAIO
2004 .
La sottoscritta Consigliera Comunale
VENUTA A CONOSCENZA CHE:
- la sig.ra M.C.P., residente nel territorio dell’ASL 1, Distretto 1, ha 33 anni ed è affetta da sclerosi multipla, diagnosticata da alcuni anni;
- la sig.ra M.C.P. è conosciuta dai servizi socioassistenziali territoriali; ha richiesto ed ottenuto l’autorizzazione all’erogazione dell’assegno di cura, con il quale copre le spese derivanti dall’assunzione di una collaboratrice familiare;
- nel mese di luglio 2003, in relazione al progressivo aggravamento delle condizioni di salute ed alla progressiva perdita di autonomia nelle funzioni autonome, ha rivolto, tramite il padre, una richiesta di attivazione di assistenza infermieristica domiciliare finalizzata all’esecuzione quotidiana di un cateterismo vescicale, per ovviare alla progressiva insufficienza funzionale della vescica ed alle complicanze che potevano derivare dal suo incompleto svuotamento; inoltre, necessitava, e necessita, di supporto per la gestione della PEG (modalità strumentale di alimentazione parenterale) e di un intervento periodico di svuotamento dell’ampolla rettale;
- i parenti che vivono con la signora P. (il padre e la madre) non sono in grado di svolgere con competenza le manualità necessarie per l’attuazione del cateterismo vescicale, pur dichiarandosi disponibili a collaborare, per quanto possibile, con il personale infermieristico per l’espletamento di questa e delle altre manovre indispensabili per la sua vita;
- il servizio infermieristico distrettuale ha dichiarato verbalmente, tramite il coordinatore delle attività, di non potere
assicurare con la continuità e con la periodicità richiesta le prestazioni domiciliari evidenziate come necessarie dalla famiglia della sig.ra M.C.P. e indicate nel piano terapeutico prescritto dal centro specializzato cui la persona si era rivolta per avere indicazioni su come gestire le sue problematiche neurovescicali;
- nel pieno della stagione estiva si è tentato di coordinare il possibile interventi infemieristico con una risorsa di volontariato (un’infermiera professionale in pensione) disponibile a farsi carico del problema nel corso del sabato e della domenica; in realtà tale soluzione si è rivelata impraticabile in quanto l’intervento degli infermieri del distretto non è stato garantito nei termini in cui era stato verbalmente assicurato;
- successivamente, stante l’insufficiente apporto assicurato dal servizio infermieristico distrettuale, la famiglia si è rivolta al medico coordinatore dell’ADI per richiedere l’intervento degli infermieri addetti alle attività di domiciliarità, non gestiti a livello distrettuale, per l’attuazione degli interventi richiesti: anche in questo caso, il problema ha ottenuto una risposta parziale, in quanto si è riusciti, solo con molte difficoltà, ad ottenere un intervento domiciliare articolato in tre accessi settimanali a partire dal mese di gennaio 2004, e ciò perchè gli interventi di ADI sono assicurate solamente in un’arco di tempo limitato (al massimo, 6 mesi) e non sono pertanto indicati per garantire risposte a tempo indeterminato. In questo caso, quindi, la famiglia deve comunque provvedere in proprio nelle giornate in cui il servizio non interviene.
PRESO ATTO CHE:
- il DPCM 29 novembre 2001 "Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza" ha stabilito le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire e che, in particolare, all’Allegato 1. Punto 2.G Assistenza programmata domiciliare, prevede quanto segue: "Assistenza domiciliare integrata. Assistenza programmata domiciliare comprese le varie forme di assistenza infermieristica domiciliare";
- tale livello essenziale di assistenza sanitaria nella regione Piemonte, con la DGR n. 41-5952 del 7.05.2002 ha assunto la definizione di "Cure Domiciliari";
- con la successiva DGR n. 62-9692 del 16.6.2003 si è integrata la precedente DGR con ulteriori disposizioni per l’attivazione del servizio di Cure Domiciliari delineando un modello organizzativo improntato a garantire la massima continuità assistenziale;
- la DGR n. 51-11389 del 23 dicembre 2003 "DPCM 29 novembre 2001, Allegato 1 Punto 1.C Applicazione dei LEA all’area dell’integrazione socio-sanitaria" ribadisce il ruolo delle AASSLL nel garantire obbligatoriamente le cure domiciliari anche in situazione di lungassistenza;
VALUTATO CHE:
- alla domanda di assistenza infermieristica domiciliare, nel caso evidenziato, non è stato data risposta sufficiente, lasciando al nucleo familiare della persona interessata l’onere di provvedere, in buona parte, all’organizzazione della risposta alla necessità di intervento infermieristico
- nel caso specifico, la mancata risposta sembra addebitabile, oltre che all’insufficienza delle risorse professionali infermieristiche addette alle attività di cure domiciliari, anche ad un modello organizzativo che vede le stesse cure domiciliari frammentate tra diverse competenze tra loro non integrate nel contesto delle attività distrettuali;
INTERPELLA
il Sindaco e l’Assessore competente per conoscere:
- quali interventi intendano attivare, nel contesto della Conferenza dei Presidenti dei Consigli di Circoscrizione dell’ASL 1 e nel contesto del recentemente costituito Organismo di coordinamento delle attività svolte nella Città di Torino dalle AASSRR" per accertare quali siano le modalità di applicazione dei LEA, da intendersi come diritto esigibile da parte degli assistiti dal SSN, con particolare riferimento alle attività di assistenza infermieristica domiciliare;
- se ritengano condivisibile l’indicazione che a tale proposito hanno espresso Associazioni di persone con disabilità secondo le quali è possibile un potenziamento delle risposte alla domanda di cure domiciliari se si mettono in campo tutte le possibilità di intervento, quali, ad esempio:
- ampliamento delle risorse professionali addette alle cure domiciliari, sia infermieristiche e riabilitative, sia socioassistenziali; in particolare, va segnalata le necessità di attivare efficienti servizi infermieristici distrettuali;
- attivazione di risorse esterne, attraverso interventi di associazioni professionali accreditate;
- erogazione di contributi o di rimborsi spesa per prestazioni di natura sanitaria essenziali, quali quelle previste dai LEA, per il cui ottenimento il cittadino si attiva in proprio;
- in particolare, con riferimento al punto precedente, se non ritengano necessario ed urgente trasmettere ai Direttori generali delle ASL torinesi l’indicazione di riconoscere ed attivare l’immediata rimborsabilità delle spese sostenute dai cittadini per prestazioni previste dai LEA, prescritte con piano terapeutico da servizi afferenti al SSN, e quindi esigibili, qualora le ASL stesse non siano in grado di ottemperare alla domanda di intervento in modo tempestivo , efficiente ed efficace, con risorse professionali proprie od in convenzione od accreditate, con particolare riferimento, nel caso affrontato dalla presente interpellanza, a prestazioni essenziali di assistenza infermieristica domiciliare;
- se intendano farsi carico di richiedere urgentemente alla regione Piemonte di riconoscere, con atto amministrativo, la rimborsabilità di dette prestazioni da parte delle ASL, definendo modalità procedurali e prevedendo le necessarie risorse economiche.
Torino, 22 gennaio 2004
Marilde Provera