nel mese di luglio 2006 è stata venduta all’asta, in una delle svariate tornate decise dal curatore fallimentare, una cospicua area proveniente dal fallimento Crosetto all’interno del Parco del Meisino, situata tra via Federico Nietzsche ed il lungo Stura Lazio/viale Agudio, non lontano dal Ponte Diga;

CONSTATATO CHE

l’Amministrazione comunale, malgrado tale area fosse stata di recente sgomberata e liberata da attività incompatibili, non ha ritenuto opportuno intervenire per acquisire detta area, malgrado l’importo relativamente modesto, e che detta area è stata acquisita all’incanto dall’Impresa Edilmavi, che in altre zone poco più a valle ha in passato effettuato interventi parzialmente abusivi su di un’area similare in sponda destra Po analogamente acquisita, nonché su aree demaniali;

CONSIDERATO CHE

l’area recentemente venduta ricade nella destinazione a parco fluviale secondo il vigente P.R.G.C., ed è situata all’interno del Sistema Regionale delle Aree Protette delle Fasce Fluviali del Po, ed inoltre è collocata in Fascia B ai sensi del Piano d’Assetto Idrogeologico approvato dall’Autorità di Bacino del Fiume Po, nonché in classe IIIb4 (P) sulla base della Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica allegata alla Variante 100 del P.R.G.C.;

OSSERVATO CHE

di recente intorno a tale area sono state collocate recinzioni e cancellate, e che l’area sembra essere utilizzata per deposito di mezzi meccanici;

Il Sindaco e gli Assessori competenti

PER SAPERE:

• se gli Uffici competenti dell’Urbanistica e dell’Edilizia Privata siano al corrente degli interventi in corso su detta area, e se questi siano stati debitamente autorizzati;
• se non si ritenga opportuno intervenire per prevenire l’utilizzo improprio o incompatibile colle normative vigenti di detta area, considerato che all’interno della Fascia B di pertinenza fluviale non è consentito il deposito di materiali di risulta e la realizzazione di strutture di sorta (tettoie, capannoni e simili);
• se infine non si ritenga importante acquisire detta area per l’auspicato completamento del Parco del Meisino, prima che essa venga compromessa dall’installazione di attività incompatibili in un settore così delicato della fascia fluviale, come evidenziato dall’alluvione dell’ottobre 2000, e inserirla pertanto in un nuovo lotto progettuale.