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C I T T À D I T O R I N O

che presso molti incroci cittadini si assiste oramai da tempo all’indecoroso spettacolo di minori, bambini anche in tenerissima età, in braccio a donne, presumibilmente le loro madri, intente a chiedere la carità;

che, in particolare, le scriventi si riferiscono all’incrocio di C/so Moncalieri-C/so Vittorio Emanuele II, lungo il quale lunedì 13 gennaio c. a. ha stazionato per diverse ore una donna con in braccio un bambino piccolissimo;

che il bambino in questione ha sopportato per lunghissimo tempo una temperatura assai rigida (una delle più basse registrate in città in questa stagione) ed ha respirato i gas di scarico di centinaia di automezzi in circolazione ed in sosta al semaforo;

che, con tutto il rispetto e la pena che si possono provare per situazioni di indigenza talmente gravi da risultare fonte di riflessione nelle nostre coscienze di esseri umani, non possiamo nasconderci che la tutela e la difesa dei minori, in particolare dei bambini, devono essere una delle priorità in una società civile;

che non possiamo qualificare il comportamento subito dal bambino in oggetto se non come atto di violenza, essendo assolutamente inammissibile che un piccino venga sottoposto per parecchie, forse 6 o 7, ore al freddo intenso e ad un’altissima concentrazione di aria inquinata senza potersi in alcun modo difendere;

che codesta Amministrazione non può più tollerare che nella nostra città nessun vigile urbano, nessun agente si accorga di situazioni come quella descritta e ponga immediatamente in essere azioni volte ad impedire che vengano perpetrate vere e proprie violenze sui minori; che le iniziative volte a far cessare simili comportamenti sono atti concreti di tutela dei minori, soprattutto di quelli più deboli, tenuto conto delle condizioni delle loro famiglie;

come può succedere che in una città civile come la nostra si assista a situazioni come quella descritta in narrativa senza che nessuno intervenga a tutela del minore;

come intendano comportarsi affinché cessino simili comportamenti diffusi, qualificabili come vera e propria violenza sui minori;

Giuliana Gabri