PREMESSO CHE

• con ordinanza n. 4693 del 25 novembre 2003 il Sindaco stabiliva una nuova disciplina per il rilascio dei permessi ZTL;
• tale nuova disciplina si presenta contraddistinta da spiccata contraddittorietà, in un’alternanza di rigore eccessivo e di lassismo che ha prodotto da un lato una serie di penalizzazioni ingiustificate ai danni di alcune categorie, dall’altro un aumento dei permessi circolanti e di conseguenza dei veicoli in ingresso nella ZTL;

SOTTOLINEATO

Che la precedente regolamentazione, stabilita con ordinanza n. 2062 del 30/6/2000, disponeva il rilascio del permesso a tutti gli "esercenti la professione sanitaria" del permesso ZTL giallo, con validità biennale, che consentiva la sosta in ZTL fatto salvo il pagamento della sosta e il vincolo di utilizzo "per il tempo strettamente necessario all’espletamento degli interventi di competenza";

Che tra le figure maggiormente penalizzate dalla nuova ordinanza risulta proprio quella dei medici, di base e specialisti, cui è stato negato il permesso ZTL ad eccezione dei medici convenzionati con il SSN"aventi in cura almeno 30 pazienti in ZTL";

RILEVATO IN PARTICOLARE

Che la nozione del medico convenzionato con il SSN che "ha in cura almeno 30 pazienti in ZTL" appare piuttosto fluida e confusa, sia con riferimento a criteri di carattere anagrafico (residenza/domicilio), sia – a fortiori – con riferimento alle specifiche esigenze dei pazienti, alla varietà di patologie, condizioni e di terapia, criteri di buon senso rispetto ai quali la categoria del permesso rilasciato soltanto al medico "avente in cura 30 pazienti in ZTL" appare il prodotto di una cultura del paradosso burocratico;

Che tale provvedimento impedisce a quei pazienti, spesso anziani e in difficoltà, che si rivolgono privatamente a medici, per lo più specialisti, e a tutti coloro che non si trovino nel fortunato gruppo dei 30 mutuati, previsti nell’ordinanza n.4693, di ricevere cure adeguate senza il disagio di doversi muovere in prima persona, pazienti che spesso destinano i loro risparmi alle cure mediche e non vanno perciò necessariamente visti come il ricco nemico di classe, da penalizzare attraverso provvedimenti burocratici e classisti che guardano al reddito e non alle esigenze di cura dei singoli;

• Per quali ragioni sia stato revocato, con tanta approssimazione e faciloneria, il permesso di transito a medici di base e specialisti senza riguardo a singole situazioni di particolare delicatezza, che investono il rapporto medico-paziente e il diritto alle cure mediche per l’assistito, che non può più ricevere adeguata assistenza medica a domicilio;
• Se il Sindaco e l’Assessore abbiano considerato gli aspetti di sperequazione indicati in premessa;
• Se non intendano adottare misure adeguate, per esempio ripristinando la precedente disciplina per il rilascio del permesso ZTL agli "esercenti la professione sanitaria", per garantire – o almeno non denegare – il diritto alla salute e alle cure mediche a quella maggioranza di pazienti che non rientra nelle assurde prescrizioni della nuova ordinanza.

Ferdinando VENTRIGLIA

Walter ALTEA

Agostino GHIGLIA