C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "CORSIE OLIMPICHE, UN PROGETTO O SEMPLICI STRISCE DI VERNICE? IN ARRIVO PROVVEDIMENTI STRAORDINARI DI BLOCCO DEL TRAFFICO?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 9 GENNAIO 2006.
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PRESO ATTO CHE
- dal primo febbraio p.v. entrerà in vigore il sistema delle cosiddette corsie riservate "olimpiche" (Olympic Lanes);
- tali corsie riservate sembrano, in alcuni casi, essere state individuate con scarso riguardo alle necessità di mobilità della Città, su assi che già sopportano volumi di traffico oltre la massima capacità;
CONSIDERANDO
- come emblematico il caso di C.so Trapani, a tre corsie per senso di marcia, che in lunghi tratti in corrispondenza delle intersezioni vede una corsia riservata per la svolta, una riservata come Olympic Lane, e un’unica corsia superstite per il normale traffico di transito, che si presenta in volumi consistenti sull’intero percorso;
- che, pur ammettendo il carattere transitorio delle corsie olimpiche, è evidente che una revisione complessiva della viabilità con queste soluzioni presuppone una riduzione significativa della mobilità privata per un mese intero, pena il moltiplicarsi di blocchi, ingorghi e "punti neri" proprio sui percorsi olimpici;
RILEVATO
che l’attuale situazione, oltre a prospettare ulteriori pesanti disagi a carico di una cittadinanza e di imprese che in quattro anni hanno sopportato anche l’insopportabile, dimostrando grande responsabilità e senso civico, comporta rischi apparentemente banali, ma suscettibili di esporre negativamente la Città: si consideri l’eventualità, non esclusa da alcuni Comitati Olimpici stranieri, di atleti impossibilitati a partecipare in tempo alle cerimonie di premiazione, stanti i programmi molto intensi e i tempi di trasferimento dai siti di gara alla Città e all’interno della Città stessa;
INTERPELLANO
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- se, nel definire il sistema degli "Olympic Lanes", l’Amministrazione abbia difeso con adeguata efficacia - come il caso di C.so Trapani non sembra testimoniare - le esigenze di mobilità di una Città che comunque non può fermarsi per un mese intero;
- come intenda l’Amministrazione relazionarsi alla cittadinanza per mitigare gli effetti derivanti da questa disciplina del traffico suscettibile non soltanto di determinare disagi, ma, senza una adeguata programmazione, di compromettere l’intero sistema di mobilità urbana;
- se il Sindaco, contestualmente ad altri provvedimenti già concordati dalle competenti Autorità (ad esempio l’interruzione delle attività didattiche nelle scuole statali), magari proprio al fine di evitare l’assoluta ingovernabilità del traffico e possibili figuracce di fronte alla stampa mondiale, non abbia in animo provvedimenti straordinari di limitazione del traffico, tenuto conto dei vincoli imposti dall’ordinamento e dall’inopportunità di promuovere un clima da "stato d’assedio", con una Torino completamente ferma come fu occasionalmente soltanto nel biennio 44-45, clima che certo sarebbe poco in tono con la celebrazione dell’evento Olimpico.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Walter Altea
Agostino Ghiglia