Interventi |
VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201502154/002, presentata in data 19 maggio 2015, avente per oggetto: "Il poliambulatorio di via Petitti e la carenza di sicurezza" VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per la risposta, al Vicesindaco. TISI Elide (Vicesindaco) In riferimento a questa interpellanza, intanto premetto due aspetti: come credo sia noto, la Città di Torino non ha responsabilità diretta sulla garanzia della sicurezza nel merito di questo ambulatorio, infatti i locali sono di proprietà dell'Azienda Sanitaria, e neanche dei lavoratori, in quanto il datore di lavoro è la stessa ASL. Questo è un tema che è già stato affrontato sia a livello circoscrizionale, sia nell'ambito della Conferenza sanitaria e socio-sanitaria anche attraverso confronti con il Direttore Generale precedente e sicuramente sarà materia di approfondimento con il nuovo Direttore Generale, con cui si è già svolta una Conferenza sanitaria, ma non si è ancora entrati nel merito di questa questione. In ogni caso, abbiamo sollecitato l'ASL Torino 1 a dare garanzie rispetto alla richiesta posta dal Consigliere Magliano e, in particolare, proprio relativamente ai temi che riguardano la sicurezza del personale e della cittadinanza. Ho ricevuto questa risposta la settimana scorsa e, quindi, non è ancora stata oggetto di una Conferenza sanitaria e di un ulteriore approfondimento, per cui, per il momento, mi limito a riportare quanto dichiarato dal Direttore Generale, dottor Giovanni Maria Soro. A riscontro della mail del 21 marzo relativa all'interpellanza del 12 maggio 2015 si relaziona quanto segue: "Il Poliambulatorio di via Petitti, di recente realizzazione, è in fase di completamento dell'attivazione di tutti i servizi previsti e sono in corso gli ultimi interventi per migliorare la sicurezza degli operatori e degli utenti. Riguardo alle condizioni ed alle modalità di accesso alla struttura, si evidenzia che questa azienda non dispone al momento di risorse sufficienti per predisporre una portineria attiva 12 ore al giorno, ma è in corso di definizione una soluzione che consenta un accesso controllato mediante citofoni e telecamere. Si precisa che, quando la struttura è chiusa, è attivo un servizio di vigilanza elettronica". Questo è quanto ci risponde la Direzione Generale. Come detto, non è ancora stata oggetto di una Conferenza sanitaria e di un ulteriore approfondimento, proprio perché è un tema che è stato più volte sollevato sia in sede circoscrizionale che dalla Città. VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore. La volta scorsa, parlammo di questo tema con l'Assessore ed è chiaro che si tratta di una materia tutta legata alla Regione, ma, quando le segnalazioni arrivano dai cittadini, dove sia e che cosa faccia la Regione è spesso oscuro e, quindi, si rivolgono alle Circoscrizioni ed al Comune. Chiedo di poter acquisire la nota del Direttore; capisco che sia di nuova nomina, non so da che città provenga, però, se avesse voglia di passare una mattinata lì, oltre a rispondere alle lettere, forse capirebbe che cosa accade. L'apertura dello stabile di quella struttura avviene ad opera della società di pulizie alle ore 7.30. L'attività dei medici e degli infermieri inizia alle ore 7.45. Accade spesso e volentieri che gli utenti siano all'interno prima che arrivi il personale; questo è il primo dato. Il secondo dato riguarda il fatto che non ci sia la vigilanza, per cui, spesso e volentieri, questi utenti si trovano già nelle stanze e negli ambulatori e non si riesce a controllare dove vanno e che cosa fanno. Inoltre, solo perché lo sappia - lo dico a verbale - sia la nostra Vicesindaco, sia il Direttore e l'Assessore Regionale alla Sanità, martedì 19 maggio, alle ore 9.00 (quindi, di mattina), un'infermiera ha subito un tentativo di aggressione mentre si stava recando negli spogliatoi (che si trovano al piano seminterrato), a cui può accedere chiunque, perché non vi è alcun controllo. Queste, mediamente, sono donne (non si tratta di uomini palestrati che si difendono) e che cosa è capitato? In seguito a questo episodio, la caposala ha deciso che non si userà più lo spogliatoio, ma una stanza, momentaneamente vuota, al primo piano. Andando a vedere la struttura, come ho riportato nell'interpellanza, è evidente che, se lì abbiamo un centro di salute mentale ed un SerT - senza fare discriminazioni rispetto alle patologie -, ci possono essere delle persone che non sono completamente nelle loro funzioni più appropriate a livello mentale e fisico. Stiamo lasciando la sicurezza la sera, ma l'Assessore sa meglio di me che la sicurezza che passa la sera va a controllare che la struttura non abbia subito infrazioni ed è grave che non si pensi - e mi auguro che nella Conferenza dei servizi lo si faccia - subito, in base alle patologie che vengono trattate, di garantire la sicurezza; la Regione se ne lava le mani e, poi, il problema verrà riportato su questa Città, per quanto riguarda i Vigili Urbani e gli interventi. Le segnalazioni dei cittadini, e mi ha fatto piacere che lei lo abbia riportato anche a verbale, sono numerose e, inoltre - ma non è riportato nell'interpellanza -, dovremo anche andare a vedere poi l'utilità della gestione di questo ambulatorio. Visto che si era detto di razionalizzare, ho notizie di medici che sono lì, arrivano puntuali e non hanno alcun appuntamento, mentre altri medici sono pieni di appuntamenti e, magari, quel giorno sono in ferie; ho le note, ma non le leggo a verbale per correttezza rispetto a chi segnala questi fatti, trattandosi di utenti. Inoltre, nella struttura, per come è concepita e non avendo sicurezza all'interno, agli ascensori si può accedere senza che nessuno faccia nulla e, quindi, chiunque può accedere all'ascensore, andare su e giù, senza essere bloccato. Il fatto che si usino delle telecamere ed un citofono - tenendo conto che i videocitofoni portarono a superare la guardianìa nelle case della nostra città, ma si trattava di case normali - e che non si pensi, perché non ci sono le risorse, di mettere un servizio di sicurezza è assurdo. Parlo di un servizio di sicurezza, ma non deve essere per forza armato; si potrebbe mettere qualche dipendente a controllare, in modo tale che, se capita qualcosa, si possano chiamare le Forze dell'Ordine. Quando si va a fare una struttura - e l'Assessore sa meglio di me che, mediamente, ci sono dei presidi territoriali, di coesione sociale -, si sa che lì ci saranno delle persone che potrebbero arrecare un disguido, un danno o, comunque, ingenerare una sensazione di minore sicurezza a quelli che vivono attorno, per cui non si deve partire innanzitutto dal vedere se si hanno o meno i medici, ma bisogna considerare soprattutto se vi è la possibilità di rendere sicuro quel posto. Quindi, da questo punto di vista, io non sono soddisfatto per la risposta, ma solo perché l'Assessore non poteva che dire che è un problema della Regione e che ne parleremo in Conferenza dei Servizi. Ringrazio l'Assessore per la disponibilità a porre il tema rispetto a questa questione; inizia a diventare preoccupante, però, solo un aspetto, cioè il fatto che si dica che, se non si trova una soluzione, difenderemo i cittadini, gli utenti o, soprattutto, gli operatori di quel posto con un citofono o una telecamera, e questo fa ridere. Tra l'altro, io sono anche preoccupato che questa struttura, così facilmente permeabile, poi possa diventare un luogo dove non c'è sicurezza, all'interno del quale la gente pensa di passarci la notte, perché, alla fine, non è protetto e vi si può accedere da qualsiasi parte. Visto che non abbiamo bisogno di altre strutture che creino problemi, mi auguro che si metta un servizio di sicurezza, perché, comunque, alla fine della fiera, la Regione può fare quello che vuole, ma la percezione che i cittadini hanno è che il Comune non renda sicura quella struttura. Quindi, non sono soddisfatto; mi auguro che, in Conferenza dei Servizi, si prenda una decisione. Chiedo solo alla Vicesindaco che, nel caso in seguito a questa Conferenza dei Servizi dovesse avere degli aggiornamenti, me li faccia avere anche solo via e-mail, in modo tale che io possa raccontare che cosa si sta facendo, perché sono certo che lì, poi, partirà di sicuro una petizione, o del volantinaggio, perché non è che si arriva in Aula con una mozione dicendo che o c'è la sicurezza o si chiude la struttura. Non c'è niente di peggio di creare una struttura come quella, che, però, non dà la percezione ai cittadini attorno di essere sicuri. VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente) La parola alla Vicesindaco. TISI Elide (Vicesindaco) Volevo aggiungere un elemento relativo al fatto che la struttura di via Petitti, come il Consigliere ricorderà, era già stata oggetto di una serie di richieste e anche perplessità, con il Direttore Generale precedente, relativamente al trasferimento di attività e servizi, quindi non è da oggi che si sta trattando la questione di via Petitti. Vista, comunque, la disponibilità di massima che il Direttore Generale ha dato - l'ho anche sentito - e visto il fatto che oggi sono in fase di predisposizione anche misure di sicurezza, chiedo se è possibile acquisire il verbale delle segnalazioni che ha fatto il Consigliere Magliano per trasmettere al dottor Soro, insieme alle sollecitazioni della Città, anche queste preoccupazioni (che mi sembrano assolutamente legittime e condivisibili), oppure vediamo se ci sono altri documenti che possiamo fornire all'ASL, perché è evidente che questo è un problema che dev'essere portato, con tutta l'attenzione del caso, anche ad un Direttore Generale che è qui da 15 giorni, perché la Città non vuole sicuramente creare un ulteriore problema, che, poi, sconfina con l'ordine pubblico. Quindi, oltre che riportare il tema, come Città, in sede di conferenza cittadina, se è possibile inserirei anche queste ulteriori segnalazioni che sono venute proprio dal Consiglio, in termini assolutamente costruttivi. VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente) Bene, allora vi scambiate i documenti. MAGLIANO Silvio Intervengo solo a beneficio di verbale, in modo che questo dato faccia parte della documentazione. Martedì 19 maggio, ore 09.00, un'infermiera ha subito un tentativo di aggressione mentre si stava recando agli spogliatoi; da quel momento, la caposala ha richiesto alle persone di andarsi a cambiare non più negli spogliatoi, che sono al seminterrato, ma in una stanza al primo piano. Questo è il dato che lascio a verbale, in modo che sia disponibile. Concludo, dicendo che, visto che già nella nascita e nell'accorpamento degli ambulatori questa struttura è stata oggetto di molte polemiche, o oggi funziona decisamente bene, oppure è l'ennesima volta in cui si cerca di razionalizzare e la percezione che ha il cittadino non è positiva, anzi è negativa anche in termini di sicurezza. VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente) L'interpellanza è discussa. |