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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Giugno 2015 ore 10,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2015-01996
"MAO: UNA STORIA INFINITA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI APPENDINO E BERTOLA IN DATA 11 MAGGIO 2015.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201501996/002, presentata in
data 11 maggio 2015, avente per oggetto:

"MAO: una storia infinita"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Riscontro l'interpellanza presentata dai Consiglieri Appendino e Bertola, in data 11
maggio 2015. Cito le risposte alle domande formulate dall'interpellanza medesima.
Rispetto al primo punto, le motivazioni che hanno indotto il Consiglio Direttivo a
nominare il dott. Marco Biscione sono quelle ben specificate nel verbale del 13
febbraio 2015.
È bene ripercorrere la procedura che ha condotto alla nomina del Direttore del MAO.
A seguito di decisioni assunte dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei
è stato pubblicato un avviso di selezione per la nomina del Direttore del MAO. Tale
documento prendeva in esame la natura dell'incarico, i requisiti richiesti, il ruolo
della Commissione esaminatrice, fornendo poi gli ulteriori elementi per la corretta
partecipazione alla procedura di selezione.
Il ruolo della commissione esaminatrice è ben specificato nell'avviso e si sostanzia
unicamente nel compito di esaminare il curriculum e il progetto presentato da
ciascuno dei partecipanti alla procedura di selezione. Il Consiglio della Fondazione si
è riservato sia la facoltà di chiedere chiarimenti e/o integrazioni, con riguardo alla
documentazione presentata dai candidati, sia la facoltà di chiamare a colloquio i
candidati, sia il diritto di nominare il nuovo Direttore, con le modalità previste dallo
Statuto vigente.
Quanto deciso è esattamente ciò che si è verificato, nel pieno rispetto delle norme
generali e speciali applicabili. Nessuna graduatoria è dunque stata prevista
nell'avviso di selezione. Il Consiglio direttivo ha inteso mantenere pienamente le
proprie prerogative riservandosi il potere di individuare e nominare il candidato.
Infatti è evidente che sia lo Statuto sia l'avviso di selezione riservano al Consiglio
Direttivo la discrezionalità nella scelta dei candidati e il potere di nomina del
Direttore. La motivazione sottintesa alla nomina del dottor Biscione è del tutto logica
e coerente rispetto sia alle necessità del MAO, sia all'esame svolto dalla
Commissione.
Invero, la Commissione ha esaminato il curriculum e il progetto di ciascun
candidato, formando una rosa di quattro pretendenti, rispetto ai diciotto originari. Per
ciascuno di loro la Commissione ha formulato una sintetica valutazione. Tutti e
quattro i candidati presentavano un curriculum che evidenziava competenze adeguate
e un progetto interessante.
Il Consiglio ha valutato la figura che meglio potesse rivestire il ruolo di Direttore del
MAO. A tal fine il Consiglio ha ritenuto costituisse elemento fortemente
caratterizzante l'esperienza pluriennale nella direzione dei musei, che il solo dottor
Biscione poteva vantare. A ciò si aggiunga che il Consiglio ha ritenuto che il MAO
possedesse già al proprio interno sufficienti competenze professionali di
conservatori, assunti con contratto a tempo indeterminato, con adeguate conoscenze
in tema di cultura orientale.
Il Consiglio, dunque, ha svolto un'approfondita analisi del curriculum di ciascuno dei
quattro pretendenti esaminati dalla Commissione, al fine anche di verificare la
maggiore coerenza rispetto ai requisiti contenuti nell'avviso di selezione, alla luce e
in ragione del concreto collocamento dei prescelti all'interno della struttura del
MAO.
Si rileva che, anche alla luce delle considerazioni sopra esposte, già in fase di
predisposizione dell'avviso, si era voluta dare una significativa importanza agli
aspetti gestionali e organizzativi. Alla luce dei requisiti richiesti nell'avviso, il profilo
del dottor Biscione risultava il più coerente rispetto a quello degli altri candidati.
In sostanza, con valutazione logica e coerente, il Consiglio ha ritenuto essenziale
nominare quel profilo che contenesse elementi di garanzia ed esperienza di direzione
adeguati rispetto alle esigenze concrete del MAO.
Secondo quesito: confermo che l'Assessore Braccialarghe qui presente era presente
al Consiglio Direttivo del 13 febbraio 2015.
Terzo quesito: il lavoro della Commissione Tecnica Internazionale non è stato
stravolto, ma è servito al Consiglio della Fondazione quale strumento per la
valutazione dei candidati e quindi per la scelta del Direttore nominato. Tale compito
era riservato alla Commissione che lo ha svolto e, come tale, è stato utilizzato
secondo quanto previsto dall'avviso di selezione.
Quarto quesito: così come rappresentato dalla Presidente della Fondazione Torino
Musei in apertura del Consiglio Direttivo già richiamato del 13 febbraio 2015, la
Commissione non ha formulato alcuna graduatoria in senso tecnico, né vi è traccia di
ciò nell'avviso di selezione. Non vi è alcuna griglia di valutazione individuale, ma la
Commissione si è limitata a formulare un giudizio collegiale per ciascuno dei quattro
candidati ordinati, secondo criteri non esposti e senza attribuire alcun punteggio,
limitandosi quindi, come più volte ribadito, a fornire una lista di quattro candidati.
Risposta al quesito 5): alla luce dell'esame dei candidati formulato dalla
Commissione, risulta di tutta evidenza che il dottor Biscione fosse il candidato ideale
per la direzione del MAO, in ragione delle esigenze concrete richieste per il MAO
stesso e delle caratteristiche individuali del dottor Biscione medesimo.
Quesito 6), ovviamente rispondo da parte mia: non vi è stata, a mio avviso, alcuna
menzogna in quanto da me asserito nell'ambito dell'ultima interrogazione su questo
tema.
Quesito 7): la gestione dell'avviso di selezione relativo alla procedura per la nomina
del direttore del MAO è stata corretta e la procedura si è svolta nel pieno rispetto
delle norme applicabili, consentendo al Consiglio Direttivo di esercitare le proprie
prerogative in modo logico, coerente ed efficiente, facendo conseguire il risultato
migliore nell'interesse della Fondazione.
Risposta al quesito 8): la Fondazione ha dato informativa scritta della individuazione
della short list a tutti i candidati. Il Segretario Generale della Fondazione ha dato
informativa diretta circa la decisione della Fondazione ai tre candidati della short list
diversi dal dottor Biscione; non è stato presentato alcun ricorso e impugnativa di
sorta.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola alla Consigliera Appendino.

APPENDINO Chiara
Devo dire che questa vicenda del MAO mi ha rovinato il fegato e oggi ritengo sia
l'atto più brutto della storia di questo Consiglio Comunale, Assessore. Non è che
raccontando una bugia una, due, tre volte, questa diventa la realtà; purtroppo ci sono
momenti in cui si racconta una cosa sbagliata, perché magari si è sbagliata, magari
lei non era in malafede, però quando se ne chiede conto si racconta la verità,
Assessore.
Non ho neanche la forza per arrabbiarmi, sa che di solito mi arrabbio, sono
veramente allibita, non ho parole. Iniziamo a raccontare la verità, perché se poi -
ribadisco - lei racconta una bugia una, due, tre volte, pensando che diventi realtà, io
invece mi prendo la responsabilità di riraccontare la realtà dei fatti.
Il 10 gennaio 2015 una lettera con la Fondazione Torino Musei, con tanto di firma
della Presidente Asproni, chiede ai membri della Commissione: "la Commissione
potrà articolare i propri lavori secondo le modalità che riterrà più opportune - è la
lettera di nomina, ovviamente, ai tre professori -, con l'obiettivo di definire e
comunicare alla Fondazione entro il 30 gennaio 2015 una rosa di tre candidati
indicati in ordine di preferenza". Giochiamo pure sul nome short list, che magari
preferenza non è graduatoria.
Assessore, è la Presidente che chiede alla Commissione di indicare i nominativi in
ordine di preferenza. Non può venire qui la terza volta e dirmi che non esiste una
graduatoria ed esiste una short list, perché indicare una preferenza e dare un numero
come è stato fatto nel verbale della Commissione, che voi non mi avete voluto dare
per motivi di privacy, e indicare numero 1, 2, 3, 4 è una graduatoria. Piaccia o non
piaccia, la chiami come vuole, è una graduatoria ed è stata la Presidente a chiederla,
quindi non può venire qui a dire per la terza volta che non esiste una graduatoria.
Non è che raccontando le falsità, poi diventano realtà, Assessore.
Prendiamo in mano la situazione e raccontiamo le cose come stanno. Quindi non è
vero, lei ha mentito, magari inconsapevolmente, non lo so, anzi ci tornerò poi sul
punto, visto che lei era presente al Consiglio, che non esiste una graduatoria.
Andiamo avanti, anzi ripercorriamo la storia. Avete deciso di fare una call pubblica:
è una scelta che condivido, infatti ero ben contenta quando mi avete detto che
volevate fare una call pubblica. Ricordo le sue parole, Assessore, nell'ultima
interpellanza, prese dal verbale: "Anche in questo caso come Consigliere all'interno
del Comitato Direttivo ho valutato il bando pubblico, lo abbiamo approvato.
Abbiamo dato mandato alla Presidenza di seguire la strada di una commissione di
carattere internazionale, vista la materia. Sappiamo che si tratta di un Museo di Arti
Orientali, quindi di un mondo specifico, nel quale ovviamente vi devono essere degli
interpreti che siano al massimo livello delle possibilità della Fondazione di poter
valutare i progetti specifici presentati dai ricorrenti". Certo, tutto bene, infatti
abbiamo fatto una Commissione esterna.
Anche io condivido quanto ha detto lei: "Chiedete loro di stilare una lista in ordine di
preferenza", non chiamiamola graduatoria, ma, Assessore, non neghi l'evidenza.
Questa di fatto la ricevete, ne avete discusso nel Consiglio Direttivo, perché dal
verbale risulta che ne avete discusso, e poi cosa fate? La stravolgete.
Mi chiedo come si possa davvero dire che non avete stravolto l'indirizzo di una
Commissione che lei stesso ha detto che doveva essere la Commissione giustamente
a valutare, perché ci sono questioni specifiche, mi chiedo come possa venire qui a
dire in Aula che non è vero che non l'avete stravolta.
Andiamo avanti. Non solo continua a ribadire che non è vero che avete stravolto
l'indicazione della Commissione, ma poi mente per la terza volta, ho perso il numero
sinceramente, su questa vicenda. Allora, vorrei specificare innanzitutto qualche
punto, anche nel merito, visto che voi continuate a sostenere che avete scelto una
persona che secondo voi è la persona più adatta. Voi continuate a sostenere che gli
altri candidati hanno un'esperienza curatoriale, mentre Biscione invece avrebbe
un'esperienza di gestione.
Questo è falso e adesso lo ricordo a tutti, perché lei evidentemente ha saltato questo
punto. Allora, il primo soggetto, arrivato primo classificato con un bel n. 1 davanti la
Commissione di esperti internazionali, che fa da garante che si scelga la persona
giusta - parole sue, Assessore -, dice che presenta un ottimo curriculum che risponde
pienamente al profilo tracciato nel bando, studioso di solida formazione orientalistica
e comprovata capacità di ideazione e gestione di mostre, ha presentato un
interessante progetto di sviluppo del MAO negli anni futuri.
Arriviamo invece a Marco Biscione, terzo a pari merito con un altro, quindi in realtà
ultimo dei quattro: già direttore dei Musei Civici di Udine, ha grande e lunga
esperienza dirigenziale, alla quale, tuttavia, non accompagna comprovate
competenze orientalistiche; ha formazione prevalentemente antropologica e notevoli
esperienze pregresse in campo museale, bibliografia non orientalistica.
Assessore, qua si traccia chiaramente il fatto che la prima persona indicata dalla
Commissione corrisponde perfettamente al bando, lo dice la Commissione, allora o i
tre professori sono degli incapaci e non sono in grado di analizzare in modo tecnico i
curricula - ma non credo che sia così, anche perché voi gli avete dato fiducia - oppure
c'è qualcuno che non la racconta giusta.
Non solo, si dice che è l'unico a differenza degli altri ad avere tutte le caratteristiche;
si dice anche che come curatore comunque ha esperienze evidentemente di gestione.
Allora, Assessore, se la Commissione di alto livello scientifico stabilisce che il primo
della graduatoria è quello che ha il profilo più completo e, visto che stiamo parlando
di museo specifico, di una materia particolare, sono parole sue, Assessore, del
verbale della scorsa volta, mi chiedo chi è la Presidente Asproni e chi siete voi per
poter decidere e stravolgere totalmente questo risultato. Veramente me lo chiedo e
con che coraggio lo fate!
Lei continua a sostenere - e torno a quello che dicevo prima - che Biscione è l'unico
manager, mentre gli altri sono studiosi e basta. Oltre al fatto che questo è smentito
dalla Commissione stessa che dice che ha tutti i requisiti richiesti.
Vorrei farle notare una cosa che sicuramente lei sa e avrà valutato e cioè che il primo
scelto è un conservatore museale.
Il Contratto Federculture, quello tra l'altro menzionato come riferimento nella call
per il direttore, all'articolo 24 "Declaratorie di aree e livelli" dice che il conservatore
museale è inquadrato come livello D, che è proprio il livello del personale direttivo.
Lo cito testualmente: "Appartiene all'area D il personale direttivo - ultimo punto -
Figure professionali indicative - tra gli altri - il conservatore museale". Quindi anche
questo nella sostanza è falso, Assessore, quello che state sostenendo.
Poi aggiungo anche una questione che, secondo me, va citata perché è nuovamente in
contrasto rispetto alla vostra idea e a quello che continuate a sostenere per difendere -
Assessore, mi permetta - l'indifendibile.
Cito volentieri la Cocks, che è la fondatrice del Giornale dell'Arte, sul n. 344 del
luglio 2014 scrive: "l'idea sbagliata secondo cui i musei italiani sono rimasti indietro
perché sono gestiti da studiosi e che se fossero sostituiti da manager tutti i problemi
si risolverebbero, ebbene, neppure un solo museo di arte in Gran Bretagna o in
America è gestito da un manager. Il direttore del Metropolitan Museum of Art è
specializzato in arazzi, il direttore del Tate è un esperto di arte contemporanea,
perfino il Paul Getty Trust, un'enorme istituzione culturale - che sicuramente
conosce - che riceve una sovvenzione di 4,2 miliardi di dollari, ha nominato uno
storico dell'arte come suo terzo presidente e capo esecutivo dopo due che erano
amministratori".
In questo caso specifico, abbiamo uno studioso che è anche un manager, una risorsa
interna del Museo, con un progetto interessante per lo sviluppo del futuro del Museo,
stabilito come primo classificato dalla Commissione e voi nominate il terzo, che è un
direttore che non ha competenze specifiche su quel tema e non si capisce il motivo,
se non - mi viene da dire - che vi siano delle forme di relazione che io non conosco,
perché, oggettivamente, è totalmente irrazionale la scelta che avete fatto.
Inoltre, Assessore, lei sa sicuramente che avevo chiesto di fare un accesso agli atti
alla Fondazione Torino Musei ed ho trovato assurdo che, a fronte di un Consigliere
Comunale che chiede degli atti, non gli venga concesso l'accesso per motivi di
privacy, che sono del tutto inesistenti. Il Segretario Generale ha più volte detto…

VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente)
Le ricordo il tempo, Consigliera Appendino.

APPENDINO Chiara
Sto concludendo, grazie.
Come Consiglieri abbiamo la possibilità di accedere agli atti e poi non dobbiamo
divulgarli per motivi di privacy, ma abbiamo la possibilità di accedervi. Assessore, io
speravo che lei non fosse presente in quel Consiglio Direttivo - le assicuro che lo
speravo -, perché, se lei non fosse stato presente, forse poteva avere ancora la mia
fiducia; il fatto è che, essendo lì e prendendo visione del verbale della Commissione,
poi è venuto in Aula ed ha mentito. Assessore, lei ha mentito anche su quello. Vuole
che le ricordi le parole che ha detto a verbale?

VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente)
La invito a concludere il suo intervento, Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Lei ha detto che non esisteva una graduatoria. Assessore, sia lei che la Presidente
Asproni non potete più rappresentare questa Città, perché, se su una cosa del genere
non fate accedere i Consiglieri agli atti, usate delle forme di menzogne continue e
non raccontate le cose come stanno, mi chiedo legittimamente su tutto il resto come
gestite le Fondazioni culturali di questa Città. Sono veramente indignata.

VENTURA Giovanni (Consigliere f.f. di Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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