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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Giugno 2015 ore 10,00
Paragrafo n. 25
MOZIONE 2015-02456
"I TROPPO POVERI NON HANNO DIRITTO ALLA CASA!" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI LIARDO E MARRONE IN DATA 5 GIUGNO 2015.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201502456/002,
presentata in data 5 giugno 2015, avente per oggetto:

"I troppo poveri non hanno diritto alla casa!"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Questa proposta di mozione arriva in Aula ai sensi dell'articolo n. 93.
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Io farò un breve accenno e, poi, continuerà il Consigliere Marrone, in quanto questa
proposta di mozione è stata costruita insieme.
Presidente, io inviterei i Consiglieri che non hanno interesse alla discussione ad
uscire, non c'è problema.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ha ragione. Chiedo ai Colleghi di fare silenzio.
Prego, Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
In questa proposta di mozione abbiamo voluto affrontare un problema che si è
manifestato nei mesi scorsi per quanto riguarda coloro aventi diritto al Fondo sociale
regionale...

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consiglieri, vi chiedo per la seconda volta di fare silenzio.

LIARDO Enzo
Quindi, riguarda i cittadini che facevano richiesta per quanto riguarda la morosità
incolpevole. In realtà - ed è questo il motivo di questa proposta di mozione -, c'è
stata pochissima disponibilità da parte dell'Amministrazione Regionale a far sì che ci
fossero i tempi idonei per poter inserirsi, perché c'erano delle dinamiche particolari,
ad esempio bisognava telefonare per fissare un appuntamento, dopodiché si poteva in
qualche modo aderire a questo fondo. Ci è risultato che chi si rivolgeva a questi
numeri non riusciva a mettersi in contatto per prenotare un incontro, come veniva
appunto previsto. Perciò, il periodo di presentazione è sicuramente risultato molto
breve, prendendo atto anche che i numeri telefonici a disposizione per prenotare
l'appuntamento risultavano sempre occupati. Nello stesso tempi, i CAF erano oberati
con molte richieste e risultava difficile anche poter richiedere il modello ISEE,
quindi non hanno avuto la possibilità prima, più o meno, del 30 aprile.
Poi, l'altro aspetto importante che volevo sottolineare è il fatto che ci sia una soglia
minima da pagare all'Ente di 480 Euro per poter accedere a tale Fondo.
Sono tutti aspetti che, sicuramente, non hanno agevolato chi ne faceva richiesta.
Allora, la proposta di mozione vuole andare proprio nella direzione di riaprire questa
situazione, che è stata organizzata in maniera tale che non ha consentito a tantissimi
cittadini di potervi aderire. Inoltre, sarebbe da rivedere questa soglia dei 480 Euro,
affinché le persone che sono in tale situazione possano affrontarla e accedere al
Fondo.
Non aggiungo altro, sicuramente il Consigliere Marrone sarà più preciso di me.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
In realtà, il Consigliere Liardo, primo firmatario, l'ha spiegata molto nel dettaglio,
cioè è stato più che preciso nel ricordare quello che è un problema che a me
piacerebbe inquadrare proprio in generale, ovvero porci il problema politico, ma in
un sistema che non era l'attuale, perché era quello di un'assistenza ad una fetta di
popolazione numericamente marginale e non così preponderantemente cresciuta
come adesso, che ci troviamo ad affrontare con la crisi economica. Quindi, era un
sistema che non dava una risposta ad una domanda molto semplice, ma drammatica,
ovvero chi viene sfrattato da una casa in locazione privata o se l'ha avuta pignorata
può cercare di avere la casa popolare, ma a chi viene sfrattato dalla casa popolare per
gli stessi motivi di crisi economica la risposta qual è?
Al momento, la risposta è: nessuna risposta. Cioè, si dice: "Te la sei un po' voluta,
perché, se non riesci a pagare neanche il canone delle case popolari, c'è qualcosa che
non va e quindi sono problemi tuoi". Poteva essere vero in un momento in cui era
tutto diverso, cioè in cui il ceto medio era abbastanza in salute e la quota delle
persone in reale difficoltà economica era minoritaria. Ora che la fascia di persone e
di famiglie in difficoltà economica è il ceto medio, quelle che erano già marginali e
in reale difficoltà un tempo adesso sono veramente nella miseria da sottoproletariato,
cioè difficoltà veramente a mettere insieme il pranzo con la cena. È una situazione
che vediamo concretizzarsi plasticamente nella scena drammatica di anziani che sono
costretti a cercare cibo nei cassonetti.
È cambiata la società, quindi noi non possiamo non porci la domanda di come fare
rispetto a chi non riesce a permettersi il canone, ma, più che il canone, che è
oggettivamente sostenibile, quella parte perversa che rimane invece a livello di
competitività commerciale delle spese condominiali o delle utenze, che non sono
calmierate per Legge come il canone, ma che di fatto rispondono a quelle che ci
troviamo a pagare tutti. Si arriva al paradosso per cui, magari, un nucleo familiare
paga il canone mensile di casa popolare 50, 100, 150 Euro, che oggettivamente è
sostenibile, e poi, magari, nella quota mensile, per le mensilità di riscaldamento, per
le spese condominiali e per altre utenze, gli vengono chiesti 300-400 Euro al mese.
Questo è un sistema impazzito, nel senso che dobbiamo porci questo problema.
La proposta del Consigliere Liardo, che io ho con piacere sottoscritto, è chiaramente
di rivolgere un invito con un ordine del giorno a quello che è l'Ente che, a differenza
della Città di Torino, ha in mano proprio la disciplina legislativa di queste
problematiche, ovvero la Regione Piemonte, a concedere un'altra proroga e, da come
ho visto, come ultima aggiunta, anche di non chiedere il limite minimo di pagato di
500 Euro.
Con estrema sincerità, dico che, come la stessa misura del fondo per la morosità
incolpevole, non è ovviamente la soluzione, cioè è una toppa, lo dico da cofirmatario,
nel senso che, ovviamente, quello è un problema sociale di benessere comune che
non si può pensare di ridurre con fondi o con ulteriori proroghe di fondi. Di questo -
lo voglio dire per onestà intellettuale - sono e siamo consapevoli. È anche vero che,
finché non si arriverà ad una riforma strutturale della legislazione sull'emergenza
abitativa e, in generale, sull'edilizia residenziale popolare, credo che però sia
necessario rimanere sul pezzo di queste misure emergenziali e allora renderle
coerenti con l'emergenza attuale.
Io non è che adesso voglia buttarla, perché se no mi viene detto che è strumentalità,
però io prendo atto di una cosa, cioè sul tema dei nomadi, pur con una nostra non
condivisione, si è affermato un principio - addirittura nel corso degli sgomberi -, ed è
stato affermato anche a livello di giurisprudenza europea della Corte dei Diritti
dell'Uomo, si è detto: "A una persona - in questo caso nomadi - non è consentito che
il Pubblico tolga una sistemazione, magari precaria e provvisoria come il campo, se
non gli offre una sistemazione, per quanto molto spartana, però abitativa alternativa,
in virtù del diritto alla casa". Il paradosso è che questo principio lo affermi la
Magistratura Europea sui nomadi - ma non voglio parlare di questo -, cioè su una
categoria, e non si applichi alla totalità delle persone, che siano cittadini italiani,
comunitari, extracomunitari, assegnatari delle case popolari, perché si arriverebbe a
un impazzimento. Ci sarebbe l'ATC che direbbe: "Io sono l'Ente delle case popolari,
che ti ha dato, pur con il percorso del bando dell'emergenza abitativa, una
sistemazione abitativa popolare, perché tu non ti puoi permettere economicamente
quella di mercato, ma, visto che non ti puoi permettere neanche la mia, te la tolgo e
basta". Questo secondo me è un problema di principio, cioè, visto che noi diamo un
invito a un altro Ente, secondo me è una scelta di principio che manifestiamo a un
altro Ente, e per questo motivo credo che sia un ordine del giorno giusto, da
condividere e votare.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola alla Consigliera Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Innanzitutto vorrei ricordare che si tratta di una mozione e non di un ordine del
giorno, il che impegnerebbe il Consiglio e la Città su un argomento che non è di sua
competenza, perché è di competenza regionale.
Tutto ciò che è di competenza della Città è già stato fatto in tempi anche lontani,
quando ancora non si parlava di questo argomento. Penso che l'idea della morosità
incolpevole - e io lo ricordo bene - nasca proprio da questo Consiglio Comunale: si
fece una deliberazione parecchi anni orsono (l'Assessore alla Casa era addirittura
Roberto Tricarico, figuratevi), proprio per differenziare chi non pagava da chi non
poteva pagare. Poi negli anni scorsi - se ricordo bene l'anno scorso o due anni fa -
con il Consigliere Grimaldi abbiamo fatto una proposta sul Fondo salva sfratti.
Quindi, ciò che è di competenza della Città è stato fatto.
Oggi spostare sulla responsabilità della Città un argomento come questo - e
ovviamente lo dico al Consigliere Marrone, che ha un ruolo anche in Consiglio
Regionale -, significa dimenticare che i problemi, pur oggettivi, che sono segnati
nella proposta di mozione, sono problemi che, se fossero utilizzati per riaprire in
questo momento il bando, porterebbero a non soddisfare neanche le domande di chi a
oggi ha presentato la richiesta. Io ho sentito gli Uffici, proprio per non avere un
approccio ideologico: la responsabilità è dell'ATC, è della Regione e, se non si
esaurisce in tempi brevi la procedura, si perdono i fondi per tutti.
Ora, al netto di qualsiasi forma di provocazione, il Collega che in questi giorni mi sta
sostituendo in Commissione, dopo le mie dimissioni dalla Commissione, il
Vicepresidente Marrone, sa che domani in Commissione era già calendarizzato un
incontro con l'ATC. Io non capisco perché questo approfondimento non sia stato
chiesto in Commissione.
Quindi, per ciò che mi riguarda, avendo fatto un approfondimento, io credo che
sarebbe sbagliato votare a favore di questa proposta di mozione, perché agiterebbe le
acque, non darebbe risposte a nessuno e rischierebbe semplicemente di creare più
confusione.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Consigliere Marrone, lei era in debito di due minuti. Ha superato di 10 secondi,
quindi è in debito ancora di due minuti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). 15
secondi per una precisazione. Io segno tutto, poi il debito va scalato.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Intervengo soltanto per precisare una cosa, perché la Consigliera Centillo faceva
riferimento alla durata del bando: questa è un'altra cosa, riguarda i già assegnatari,
cioè è completamente un'altra cosa. Io condivido anche quello che dice, cioè, visto
che noi abbiamo un sistema legislativo regionale sbagliato, che, mischiando le
tranche di anno in anno, fa andare avanti quelli che hanno un punteggio più alto
rispetto a quelli che ce l'hanno più basso da prima, sono il primo, per quanto ormai
sia brutto dire a quelli che arrivano: "No", cioè, è un'altra cosa. Questa misura si
riferisce solo ai già assegnatari, non c'entra con il bando, questo lo dico solo per
precisazione.
Sulla Commissione, in realtà, voglio dire solo che la convocazione era stata fatta da
prima. Il Consigliere Liardo, che è il primo firmatario, ha chiesto l'articolo 93 senza
sapere di questo; io sono solo cofirmatario, ma su questo non ci siamo confrontati.
Tutto qui.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Possiamo passare alla votazione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Però non
può più tornare in Commissione, mi spiace, ormai è in Aula, non possiamo più.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non lo prevede il Regolamento.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora, Consigliere Marrone, possiamo
vedere... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). I due cofirmatari. Se siete
d'accordo, possiamo sospenderla in Aula, con la motivazione di un ulteriore
approfondimento, e la riportiamo in Commissione, se i due cofirmatari sono
d'accordo. Fate un cenno, senza intervento, accennatemi sì o no. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Dico senza intervento e lei chiede di intervenire?!
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Mi scusi, Presidente, non voglio essere polemico, ma quando si sta facendo un
ragionamento tra maggioranza e opposizione, e si fa un ragionamento pacato, non
mettiamo il cronometro, perché fino adesso abbiamo discusso civilmente su una
problematica, perciò anche se si sfora un attimo non succede nulla di grave.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non è stata fatta nessuna multa, Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
No, però a volte sicuramente meritiamo il cronometro, ma quando c'è una
discussione pacata, mi sembra anche il caso di fare...

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Tant'è vero che ho fatto il parlare il Consigliere Marrone e poi anche lei.

LIARDO Enzo
E io la ringrazio. Io vorrei solo dire che a questo punto preferirei metterla in
votazione, perché sono stati chiariti gli aspetti.
Io spero che anche la Consigliera Centillo, che ha sempre un atteggiamento molto
costruttivo, l'abbia chiarito e magari possa anche cambiare idea in votazione.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di
mozione:
presenti 33, astenuti 3, favorevoli 11, contrari 19.
La proposta di mozione è respinta.

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