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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 28 Maggio 2015 ore 14,00
Paragrafo n. 10
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2015-02266
MUTUI A TASSO FISSO CONTRATTI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI - RINEGOZIAZIONE - DEBITO RESIDUO DI EURO 216.969.291,11.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201502266/024, presentata in data 26 maggio 2015, avente per oggetto:

"Mutui a tasso fisso contratti con la Cassa Depositi e Prestiti - Rinegoziazione -
Debito residuo di Euro 216.969.291,11"


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Come l'Aula sa, è stato richiesto l'articolo speciale del Regolamento del Consiglio
per consentire all'Aula di approvare questa proposta di deliberazione, che,
ovviamente, ha carattere di somma urgenza.
Ricapitolando sommariamente la vicenda, soltanto in forza di Legge è possibile
rinegoziare o discutere dell'indebitamento verso Cassa Depositi e Prestiti, soggetto
deputato alla stipula dei prestiti per investimento degli Enti locali in via principale.
Ovviamente, la Città ha contratto nel tempo con questo Istituto numerosi prestiti in
forma di prestito flessibile ed evidentemente alcuni di essi hanno la possibilità di
essere compresi in questa rinegoziazione, atteso che esiste la norma che prevede che
gli Enti locali che abbiano approvato il Bilancio Preventivo possano adottare questo
provvedimento.
Inoltre, è in corso di redazione un provvedimento che estende questa facoltà agli Enti
Locali in esercizio provvisorio.
Parliamo di un montante complessivo di 216.900.000 Euro; parliamo di mutui di
varia natura, nel senso che sono mutui stipulati in tempi diversi, tutti a tasso fisso;
parliamo di un tasso di interesse fisso, stipulato in allora tra il 4,50% e il 5,50% circa
di onere complessivo.
Sono piani di ammortamento alla francese, che pertanto prevedono una pressione
sulla spesa corrente dell'Ente, al momento nella misura pari a quella che è la quota
cumulata delle varie scadenze dell'anno, normalmente divise tra 30 giugno e 31
dicembre.
La rinegoziazione consente, per norma di Legge, il rinvio della scadenza dei mutui a
30 anni, a decorrenza dalla ricontrattazione, cioè da oggi, e pertanto la decorrenza
sarà 2045, e sostanzialmente prevede il rispetto della cosiddetta equivalenza
finanziaria, cioè la somma dei flussi di cassa, aggiornati e attualizzati secondo le
curve del tempo, devono garantire un'equivalenza finanziaria tra la passività
rinegoziata e quella successiva alla rinegoziazione.
Il tasso d'interesse è mediamente conveniente, in quanto il tasso fisso si abbassa
mediamente di 500 punti, o anche di più, in relazione al tipo di mutuo, pertanto il
risparmio per la Città, in termini di carico, di pressione e sostenibilità finanziaria nel
corso del 2015 sfiora circa i 7 milioni di Euro di pressione in meno, somme che oggi
per Legge sono destinate a investimenti in conto capitale, salvo deroghe eventuali
che la Legge consentirà o non consentirà.
Questa proposta - e qui nasce la ragione d'urgenza - è necessariamente da
presentarsi, allo stato dell'arte attuale, alla Cassa Depositi per il giorno 5 giugno,
pertanto l'esecutività del provvedimento d'Aula, in immediata eseguibilità, è
necessaria per garantire questo termine.
Tuttavia, siamo nella pendenza di un Decreto Ministeriale che chiarirà i confini
applicativi della finanziaria originaria, anche agli Enti Locali che abbiano esercizio
provvisorio, pertanto cautelativamente l'Aula approva questo provvedimento,
naturalmente sotto la condizione risolutiva espressa che, qualora non venisse adottato
il Decreto che allarga la rinegoziazione degli Enti Locali, questo provvedimento
evidentemente sarà e sarebbe lettera morta. Tuttavia, qualora fosse approvato quel
provvedimento e, conseguentemente, non venisse adottato il provvedimento stesso,
la scadenza del 5, stante la necessaria pausa sospensiva del Consiglio per il ponte del
2 giugno, non consentirebbe di ricorrere il nostro Ente alla facoltà di cui sopra.
Pertanto, prudenzialmente, adottiamo l'atto con queste condizioni.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Apriamo il dibattito sulla proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Non ho molto altro da aggiungere rispetto a quanto ha detto l'Assessore Passoni, se
non ricordare che questo è un provvedimento che sostanzialmente si concretizza
dopo che abbiamo affrontato il dibattito con il Sindaco Fassino, ovviamente
impegnato in qualità di Presidente dell'ANCI, a discutere il documento di economia
e finanza.
Tra i punti cardine di quella discussione c'erano tre-quattro cose: ricordo il fondo
perequativo IMU TASI, ricordo l'attesa della Legge di Stabilità per liberare le risorse
per gli investimenti - e ovviamente faccio riferimento alle grandi opere pubbliche -,
ma c'era anche la rinegoziazione dei tassi con Cassa Depositi e Prestiti.
Cosa succede? Succede quello che ha detto l'Assessore Passoni: che noi siamo nei
tempi, riduciamo sostanzialmente di circa lo 0,6 i tassi, quindi andremo anche a
rivedere quelli che sono gli oneri finanziari anche dei prossimi anni. Nella
discussione che abbiamo avuto con l'Assessore Passoni in Commissione - che ci ha
puntualmente spiegato, anche in maniera esaustiva, quello che stava capitando e
quello che sarebbe capitato -, ci aveva anche fatto presente che, se non avessimo
rinegoziato il tasso dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti, nei prossimi cinque anni
il carico di oneri finanziari del Comune di Torino sarebbe stato particolarmente
gravoso. Quindi, è bene averlo fatto, pertanto ci auguriamo che la riduzione del
carico degli oneri finanziari possa consentire di avere maggiore liquidità da parte
dell'Ente per coprire la spesa corrente.
Stiamo nei tempi, ma è il Governo che non è nei tempi.
Apprezziamo la battaglia che il Sindaco Fassino, in qualità di Presidente dell'ANCI,
ha fatto. Detto questo, aspettiamo il Decreto Enti Locali, un Decreto Enti Locali che
non vede... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il 5 giugno. Poi deve essere
mandato al Presidente della Repubblica per la firma, poi dobbiamo aspettare la
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Siamo nei tempi noi come Enti Locali, siamo
centinaia e centinaia di Enti Locali che rispettano i tempi e arrivano in Aula con
quanto ci viene richiesto, e il Governo, ovviamente, tarda.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Raramente mi sono trovato così d'accordo con il Consigliere Greco Lucchina. È
decisamente imbarazzante ripetersi su un tema che ormai sembra veramente colpito
da perenne schizofrenia rispetto a quella che è la comunicazione nazionale del
Governo sulla fiscalità locale. Noi dobbiamo ringraziare il Sindaco Fassino, come
Presidente Nazionale dell'ANCI, perché non voglio immaginare che risultati ci
sarebbero stati con altri Presidenti; resta il fatto che è veramente imbarazzante quello
che sta avvenendo, sia rispetto alle proroghe continue, sia rispetto alla grande
confusione che regna sotto il sole. Devo dire che il Consigliere Greco Lucchina ha
sottolineato almeno tre punti che sono condivisibili sia per quanto riguarda la
rinegoziazione dei mutui, sia, soprattutto, la possibilità di non mandare in default
molti Comuni: non tutti sono nelle condizioni in cui è il Comune di Torino, e di
questo bisogna anche ringraziare il lavoro svolto sia dall'Assessore Passoni, sia dai
suoi Uffici, oltre che dalla Commissione e dal Consiglio, però è evidente che la
situazione non è la stessa per tutti gli altri 8.000 Comuni.
Io inizio a fare veramente molta fatica anche solo a sostenere questo breve tratto di
rotta che ci deve portare fino alla discussione del Previsionale 2015. Le stesse note
della Corte dei Conti, che abbiamo appena ricevuto, ci devono fare estremamente
preoccupare, sia per quanto riguarda la verifica e il riaccertamento - la questione
residui che andremo ad affrontare nei prossimi giorni -, sia per quanto riguarda,
ovviamente, le difficoltà sulla liquidità rispetto alla spesa incomprimibile di questo
Comune.
È veramente imbarazzante, ho perso anche un po' la terminologia corretta e rischio
di essere anche un po' accademico nel dare giudizi negativi, quindi dovrò sempre di
più astenermi dal commentare le decisioni di questo Governo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Dal momento che abbiamo citato il Decreto Enti Locali, ne approfitto, avendo sia il
Sindaco che l'Assessore al Bilancio in Aula, per sapere - visto che l'anno scorso
c'era stato l'anticipo a marzo da parte di Cassa Depositi e Prestiti, in attesa che
arrivasse la cartolarizzazione del fondo IMU TASI - se quest'anno il Comune di
Torino farà o no l'anticipo, visto che siamo ormai in scadenza delle prime rate.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Se ne conviene, Consigliere Greco Lucchina, darei la parola all'Assessore sul punto
al termine degli interventi dei Consiglieri; in caso contrario, se ritenete, anche subito.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Io ringrazio soprattutto il Consigliere Altamura, Presidente della I Commissione, per
aver introdotto un tema che secondo me, però, meriterà un approfondimento di
dibattito; forse questa non è la sede opportuna, ma visto che si tratta dei nostri conti,
vorrei fare una piccola introduzione.
La relazione della Corte dei Conti che ci è stata inoltrata oggi continua ad
evidenziare tutta una serie di criticità; o meglio, conferma, pare senza nessuna
esclusione, compresa la riduzione di indebitamento, tutti i richiami che ci ha già
posto negli scorsi esercizi.
Io non voglio andare nel dettaglio di ogni singola criticità riscontrata, perché credo
che debba essere materia di approfondimento in I Commissione, Presidente
Altamura; però, a me preoccupa molto il giudizio complessivo, cioè che la Corte dei
Conti dica che esprime perplessità sul carattere strutturale e sulla sostenibilità dei
futuri esercizi dell'equilibrio di parte corrente, vuol dire avanzare dei dubbi sulla
tenuta strutturale della sopravvivenza finanziaria di questo Ente, negli anni a venire.
Credo sia, a maggior ragione, un giudizio molto duro, tenendo conto che non è un
giudizio politico, ma un giudizio tecnico di un giudice contabile, che peraltro
sottolinea tutte le criticità che in ogni esercizio vediamo allegate nella relazione dei
Revisori dei Conti.
Io credo che prima o poi, politicamente, questo Consiglio Comunale dovrà affrontare
questi nodi al pettine, perché, se no, possiamo anche dirci che Renzi è cattivo, non
troverete nessun sostenitore maggiore di me di questa tesi; per cui, su questo
andiamo d'accordissimo, Sindaco: che Renzi è cattivo e che ci affama. Però, diventa
un po' superficiale risolvere tutto il dibattito di questa Aula Consiliare sui conti della
Città su questo tema, perché credo che sia una sostanziale deresponsabilizzazione.
Speriamo che in I Commissione si riesca ad approfondire questo documento, penso
insieme alla Conferenza dei Capigruppo e alla Commissione Controllo di Gestione,
in modo da cercare di capire - al netto delle controdeduzioni che la Città ha già
fornito alla Corte dei Conti, ma che alla Corte dei Conti risultano non esaustive,
sostanzialmente contrastandole tutte, argomentando le contestazioni alle
controdeduzioni - cosa ha da argomentare e da controproporre politicamente la
Giunta.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Se non ci sono altri Consiglieri che chiedono di intervenire, chiudiamo il dibattito.
La parola, per la replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Il primo punto a cui rispondo è la seconda domanda del Consigliere Greco Lucchina,
rammentando che l'anno scorso fu erogato un anticipo del Fondo di solidarietà
comunale di circa 25 milioni di Euro, nel mese di marzo 2014, in realtà non
finanziato dalla Cassa Depositi, ma dalla Tesoreria statale. Quest'anno non è stato
ancora erogato nulla ed è prevista nella bozza di decreto un'erogazione pari all'8%
del Fondo assegnato all'Ente. Da un calcolo sommario emergerebbe che sarebbero
anticipati 8 milioni di Euro contro i 25 milioni dell'anno scorso, quindi in realtà
molte meno risorse di quante ne furono erogate nel 2014.
Riferendomi invece alle questioni poste dal Consigliere Altamura, le scadenze
prossime venture, che peraltro sono allegate in realtà alla dinamica della Legge di
Stabilità e ai termini che in essa erano stati contenuti, non riguarda in realtà
l'adozione del Decreto citato, che ha altri riferimenti; ma sostanzialmente sarebbero
confermati gli slittamenti e gli equilibri di Bilancio al mese di settembre, il Bilancio
al 31 luglio e alcune aperture di termini, in quanto già decorrenti o già scaduti, atteso
che nel primo semestre gli Enti Locali hanno dovuto fronteggiare e stanno
fronteggiando il Consuntivo, il riaccertamento, il Bilancio Preventivo, le
rinegoziazioni dei mutui, lo split payment e, ovviamente, tutte quelle normative che
sono state introdotte in Finanziaria, la cui portata è assolutamente complessa e che,
evidentemente, l'adeguamento dell'assetto organizzativo di un Ente non può non
recepire, ma naturalmente con somma difficoltà, visti anche i tempi che sono stati
richiesti in via normativa.
Circa, invece, il tema posto dal Consigliere Marrone, in realtà la relazione della
Corte dei Conti, che - ribadisco - non fa altro che portare all'attenzione del Consiglio
Comunale la nota di udienza dei controlli interni, che viene fatta semestralmente, è
sostanzialmente simile, sulla falsariga della relazione dell'anno scorso e anche di
quella di due anni fa.
In particolare, nel punto di indebitamento ci sono due profili decisamente importanti,
che sono, uno, l'indebitamento come stock di debito; e se notate, la relazione della
Corte dei Conti non contiene più il rilievo sull'indebitamento in valore assoluto,
perché nella relazione precedente (mi stupisce che il Consigliere rilevi solo le cose
ovviamente prodromo politiche e non quelle positive) è stato preso atto della
cosiddetta inversione di tendenza, cioè del fatto che l'indebitamento non soltanto si è
fermato, ma è sceso, tant'è che l'Ente, in fase istruttoria, ha relazionato il fatto che
dai circa 3 miliardi e 300 milioni di Euro si è scesi a 2 miliardi e 990 milioni di Euro;
cosa che ovviamente avviene con il Piano di ammortamento dei mutui. Cioè, sarebbe
persino un po' ridicolo pensare che un Ente possa estinguere uno o due miliardi di
debito semplicemente per volontà politica. Quindi, un fatto assolutamente positivo.
La sostenibilità degli equilibri finanziari, invece, è un tema tutto diverso e si riferisce
al rapporto tra indebitamento e sostenibilità dell'indebitamento.
Allora, è chiaro che l'argomento è in tema, in quanto, se un Ente rinegozia o
riscadenza le proprie scadenze finanziarie, riducendo la quota di pressione
dell'incidenza dell'indebitamento, inteso come rimborso sulla quota corrente, aiuta il
raggiungimento degli equilibri finanziari futuri, cioè sostanzialmente sgrava della
spesa corrente, che è evidentemente pressata già da molte altre dinamiche, da quello
che è l'asservimento cosiddetto al debito, il servizio al debito. Quindi questa
rinegoziazione, in realtà, è in tema, la considerazione che la Corte dei Conti fa non è
nuova, la fa sempre e la fa a tutti gli Enti.
Vorrei essere molto chiaro e porre una riflessione all'Aula non legata a una chiave
polemica, contingente, ma di sistema, la domanda di fondo è: ma se alla fine agli
Enti Locali viene posta in capo una manovra sistematica di riduzione di risorse, che è
di circa un miliardo e mezzo, due miliardi all'anno da anni ormai immemorabili,
persino io, Consigliere, mi domando come sarà possibile che gli Enti Locali, a fronte
di un taglio sistematico, garantiscano le risorse per. Ma persino io perché, nonostante
me lo domandi, mi rispondo dicendo, così come ho sempre fatto negli ultimi cinque
anni, ci sono sempre riuscito, per cui mi faccio una preoccupazione e anche un
piccolo complimento. Con ciò voglio dire che la dinamica della prospettiva degli
equilibri finanziari del sistema pubblico italiano è, ovviamente, un elemento
riguardante le osservazioni.
Le rammenterò, Consigliere, ma non per rispondere politicamente, ma in modo
molto chiaro, che in un'estate in cui ero sotto l'ombrellone e si parlava di una
manovra correttiva del Governo Berlusconi, la Corte dei Conti scrisse dicendo che la
manovra correttiva è finanziata da una posta chiamata recupero evasione fiscale ed
eccepì che quella posta fosse concretamente, effettivamente monetizzabile per
garantire l'equilibro di Bilancio dello Stato.
Allora, capisce che le Corti dei Conti fanno un mestiere che evidentemente è
autorevole, importante e significativo, ma che bisogna leggere e saper guardare non
soltanto quando si deve usare nel momento dell'opportunismo politico, ma credo
come giusta osservazione che la Corte dei Conti fa a un sistema economico
sofferente come quello italiano e nella sofferenza ci sta il sistema italiano dello Stato,
ma anche quello degli Enti Locali.
Quindi, è chiaro che una Finanziaria che dice che il taglio sarà triennale pone una
domanda che si fanno tutti, cioè bisognerà recuperare le risorse per compensare quel
taglio triennale sugli equilibri degli anni 2015, 2016 e 2017. Questo è il nostro lavoro
e questo faremo. Ciò non è una sottolineatura o una ripresa al Comune di Torino, è la
fotografia oggettiva della situazione nella quale stanno i Bilanci degli Enti Locali
dopo ripetuti anni di sofferenza e di tagli.
Quindi la relazione, che presto, spero, discuteremo in una Conferenza dei
Capigruppo e in I Commissione, conferma assolutamente il giudizio delle criticità e
dei chiaroscuri del Bilancio della Città di Torino, ma conferma in modo molto chiaro
lo sforzo e la solidità del management e dell'attività di governo dell'Ente, atteso che i
problemi sono quelli che si generano internamente, ma anche quelli di contesto
economico e finanziario di un Paese che sicuramente non sta ancora uscendo da una
problematica di stabilità del sistema pubblico.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi degli emendamenti.
L'emendamento, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Passoni, per l'illustrazione.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Intervengo solo per aggiornare l'Aula: è null'altro che l'allegato parere dei Revisori
dei Conti, obbligatorio alla rinegoziazione e conseguentemente il corredo finale
dell'atto con il parere positivo dei Revisori.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la
proposta di deliberazione così emendata:
Presenti 22, favorevoli 22.
La proposta di deliberazione è approvata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 21, favorevoli 21.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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