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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 33
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03908
PIANO DI INTERVENTI RICHIESTO DALLA CORTE DEI CONTI - SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE. APPROVAZIONE.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Presidente, il giudizio che noi esprimiamo su questa deliberazione è un giudizio molto
critico per svariate ragioni, alcune abbiamo già avuto modo di dire in seduta di
commissione, altre che sia doveroso introdurle oggi nell'intervento che andremo a fare.
Il piano di intervento richiesto dalla Corte dei Conti aveva e ha uno scopo preciso, ed è
quello di individuare delle misure strutturali per, in qualche modo, evitare che lo
squilibrio strutturale in cui il Comune di Torino si trova in termini di conti possa in
qualche modo, in prospettiva, essere consolidato, in quanto squilibrio. E sotto questo
profilo ci saremmo aspettati che il piano di interventi avesse carattere di puntualità
nell'identificazione delle misure, ma soprattutto puntualità nell'identificazione delle
somme corrispondenti a queste misure. Invece, quello che capita è che questo piano di
interventi individua correttamente i capoversi e i capiti su cui bisogna intervenire, e lo
fa oggettivamente in maniera estremamente estensiva, ma difetta di uno strutturale
elemento e cioè non traduce in termini concreti e visibili, economici, qual è l'efficacia e
l'efficienza delle azioni che si vogliono per mettere in campo. Relativamente ad alcuni
dei passaggi, faccio riferimento per esempio al paragrafo 7 l'approvazione del piano di
revisione (inc) partecipate, abbiamo già detto, quando discutevamo proprio della
delibera di revisione e abbiamo avuto modo in quella sede di criticare, a nostro modo di
vedere, almeno due operazioni che, sotto questo profilo, non corrispondevano
all'esigenza di individuazione di certezza di risorse in entrata ed in particolar modo
faccio riferimento alle operazioni di SAGAT e di CAAT. Ma il punto, ed è venuto
anche fuori oggi in maniera abbastanza netta, riguarda più in generale una difficoltà che
abbiamo nel cogliere qual è la direzione verso cui l'Amministrazione Appendino, che
ha ormai sulle spalle - poi possono essere tanti, pochi - 500 giorni, oggi va di moda
questo numero; quindi lascio la valutazione se sono tanti o sono pochi a ciascuno di noi,
ha in qualche modo imboccato. Perché vedete, l'abbiamo detto in Commissione, quando
si parla di riduzione delle spese correnti nel comparto dell'istruzione, cito questo a titolo
semplificativo, si identifica con chiarezza un comparto in cui la spesa corrente del
Comune è rilevante, ed è assolutamente strutturale e che quindi comprensivamente deve
essere coperta attraverso entrate ordinarie, che è una struttura di spesa funzionale e
funzionante sul modello organizzativo ed erogativo del servizio. La Sindaca Appendino
nell'illustrazione della deliberazione in Commissione ha puntualmente ripetuto che una
delle azioni strutturali che andremmo a identificare che l'Amministrazione andrà ad
identificare per ridurre la spesa corrente nel settore, nel comparto istruzione, è la
riorganizzazione del servizio. Ora questa affermazione, apparentemente neutra e
assolutamente condivisibile in realtà non dice con chiarezza che cosa si intende per
riorganizzazione del servizio perché questa Amministrazione ha, comunale inteso non
questa che governa attualmente, ha affrontato la riduzione della spesa corrente a più
riprese. Lo fece parecchi anni fa nel campo de welfare, fondamentalmente con una
procedura l'allora Assessore Lepri, alle politiche sociali, in cui sostanzialmente fu fatta
una grande procedura di riorganizzazione dei servizi alla persona attraverso un
procedimento per cui il Comune si poneva in una posizione più di accreditamento e
c'era un privato sociale che erogava un servizio pubblico attraverso un meccanismo di
convenzionamento, cioè l'hanno fatto amministrazioni molto in là negli anni. Sui servizi
educativi invece questa procedura ha avuto un maggiore ritardo, un maggior grado di
ritardo, e proprio solo, pochi anni fa, per esempio, fu avviata l'operazione di
individuazione di servizi per l'infanzia in regime di convenzionamento. Ora,
ovviamente, ciascuno potrebbe esprimere le proprie opinioni politiche rispetto a questa
o a quell'altra misura nella misura in cui questa o a quell'altra misura venissero
esplicitate, invece quello che noi non vediamo qui è l'esplicitazione di quello che si ha
in mente di fare. Nel senso che, su alcune partite sono estremamente efficaci e puntuali,
penso alle azioni messe in campo correttamente da parte dell'Amministrazione
relativamente alla riscossione. E' stata fatta una delibera, c'è stata una chiara iniziativa
politica di potenziamento degli uffici di riscossione, del potenziamento di SORIS, cioè,
c'è un'affermazione di principio: dobbiamo migliorare l'efficacia delle riscossioni; c'è
un'azione amministrativa conseguente: viene distaccato del personale al servizio
riscossioni e tributi e c'è una seconda azione che riguarda il potenziamento di SORIS.
Riconosciamo e per certi versi, in questo caso, condividiamo affermazione, azione
amministrativa e conseguente come dire individuazione delle forme amministrative per
poterla sviluppare. Quello che critichiamo con forza è che i nodi politici veri, quelli più
tra virgolette scabrosi in termini politici, di scelte politiche, qui vengono aggirati e
assolutamente evitati. L'abbiamo detto prima, relativamente alla questione di GTT,
quando discutevamo di GTT, e ci chiedevamo e vi chiedevamo se il futuro di GTT è
l'azienda che rimarrà nella totale sfera della competenza e dell'assetto proprietario della
Città di Torino, modello 1, ci aspettiamo ovviamente che si dimostri alla Città, al
Consiglio Comunale, che quel modello che viene proposto è un modello che sta in
piedi. Nel breve, nel brevissimo, l'abbiamo detto, sul piano di salvataggio ma poi
soprattutto sul lungo periodo, oppure un modello che invece prevede (inc) panel
industriale, di un panel finanziario, del conferimento a un fondo. Le soluzioni ci sono,
non è che non ci siano, e noi saremo ben contenti di discutere nel merito delle diverse
soluzioni, come abbiamo sempre fatto. Pochi giorni fa, la settimana scorsa, Rolando ha
fatto proprio una delibera, sull'alienazione dei diritti di superficie con una residenza
universitaria alla Nebbiolo, che differiva rispetto alla vecchia procedura di concessione
e valorizzazione, la delibera come sa l'Assessore Rolando, l'abbiamo discussa, votata e
condivisa nel merito. C'è una linea, ci sono delle azioni amministrative, siamo
d'accordo. Invece qui, sul tema della riorganizzazione della spesa corrente si fanno
affermazioni di generico principio ma non si incide, perché ovviamente politicamente
complesso, in quelle che sono le vere questioni che riguardano la riduzione della spesa
corrente. Sul tema della dismissione delle partecipate, no, mi correggo, in realtà la
Sindaca un'affermazione importante e impegnativa l'ha fatta, cioè non c'è nessuna
intenzione politica di scendere nelle quote di partecipazione né di TRM né di AMIAT,
mi correggo da questo punto di vista. Ecco, ci aspettiamo analoga chiarezza, cioè la
posizione nostra è una posizione critica sul merito, dirò poi anche alcune cose sulle
affermazioni che sono state fatte, ma soprattutto sull'impostazione che noi non
cogliamo di visione e di soluzioni strutturali per il Bilancio del Comune di Torino. Che
l'Amministrazione ha certamente ereditato ma che, quindi ovviamente, si giustifica
dicendogli che ha ereditato, ma che a nostro modo di vedere ha significativamente
peggiorato in questi 500 giorni di governo. Sotto questo profilo, pertanto, tutta una serie
di questioni relative alla mancata certezza dell'efficacia del piano di risanamento,
derivano da queste semplici considerazioni. Poi ci sono tutte le considerazioni, io non
ripeto, interventi che condivido, per molti aspetti, sia del Consigliere Morano che del
Consigliere Tresso, relativamente alla indeterminatezza delle entrate previste per quanto
riguarda la situazione di GTT, degli effetti…dello scenario di GTT sul nostro Bilancio.
Tutte cose che condivido, tutte cose che ahimè hanno condiviso i Revisori dei Conti.
Quindi io, concludo dicendo: a nostro giudizio sul piano di rientro, è un giudizio
negativo, ma non è negativo perché in realtà non individua i punti cruciali, i punti
cruciali li individua, quello che non individua è come si risolvono le questioni nei
diversi punti cruciali. Apprendiamo con preoccupazione della lettura del parere dei
Revisori dei Conti, che dovrebbe indurre i Consiglieri di Maggioranza che si
apprestano, si accingono a votare, questo piano di rientro, almeno in questa circostanza
ad avere un maggior grado di cautela rispetto a questa cosa. Noi abbiamo, e ribadiamo
per l'ultima volta poiché credo di intuire che la risposta sarà per l'ennesima volta
negativa che forse varrebbe la pena ordinare in maniera diversa la sequenzialità delle
decisioni, prima avere certezza almeno sulle macro partite, l'abbiamo chiesto più volte.
Oggi l'Assessore Rolando l'ha detto, entro la metà di novembre GTT presenterà il suo
piano industriale, asseverato. Bene, ma a valle di quel piano industriale asseverato,
avremo contezza di numeri, che giustamente magari lei ha, io no, e conseguentemente
non ho idea di quali sono gli scenari che si palesano davanti a noi, perché quel piano
industriale immagino che qualche cosa lo dica, perché se devo fare un piano industriale
di un'azienda che c'ha non so quanti milioni di debito, ha uno squilibrio strutturale tra
entrate e uscite, immagino che qualche azione deve essere presa, lei magari la conosce,
Assessore Rolando, l'Appendino la conosce, io no la conosco, aspetto il 15 di
novembre. Però forse varrebbe la pena che tutto aspettiamo il 15 di novembre, perché
altrimenti il rischio che corriamo è che noi oggi votiamo, votate, una deliberazione che
come dicevo ha questi punti di criticità in assenza di un quadro completo e non è un
quadro che incide per 500.000 euro, è un quadro che incide per decine di milioni di
euro. E conseguentemente, sotto questo profilo, ribadiamo la richiesta che avevamo
formulato e cioè quella di sospendere questa deliberazione, negoziare con la Corte dei
Conti, per cui comunque, attenzione bene, io posso essere più o meno critico, voi potete
essere più o meno critici, poi c'è un giudice amministrativo, perché quello che state
facendo, che stiamo facendo, è un adempimento alla prescrizione di un organo terzo che
è la Corte dei Conti. Quindi, come dire, io posso dire un sacco di robe non esatte,
Morano anche, Tresso anche, poi vedremo che cosa ne dirà chi si deve esprimersi su
questa cosa qua, perché evidentemente quel giudizio in ultima istanza è loro ed è quello
di ordinare, in maniera diversa e sequenziale, in maniera diversa le diverse questioni.
Noi quindi non parteciperemo alla votazione di queste deliberazioni, di questo pacchetto
di deliberazioni, le ragioni per cui non parteciperemo alle votazioni di questo pacchetto
di deliberazioni sono quelle che (inc), non le condividiamo in toto, non condividiamo il
metodo che avete seguito. Mi si consenta una chiosa conclusiva, quest'oggi noi
abbiamo, come dire…io ho assistito a interventi arrivati dalle file della Maggioranza
che si basano nuovamente su uno stile che è quello di, come dire, cercare - a nostro
modo di vedere - alibi corretti, fanno parte della dialettica politica, rispetto alla
situazione che l'Amministrazione ha ereditato, bene, al di là della questione specifica
inviterei tutti ad avere una grande prudenza sotto questo profilo perché da un certo
punto di vista, come dire, eviterei sinceramente di utilizzare in maniera strumentale atti
e mezzi che tendenzialmente non sempre albergano in quello che a nostro modo di
vedere è la normale dialettica politica. Dopo di che ovviamente ciascuno agisce e dice le
cose che ritiene di dire, io ho ascoltato con grande attenzione l'intervento della
Capogruppo Giacosa nel precedente intervento, ho avuto modo di chiarirmi con lei
personalmente rispetto a quello che penso, rispetto al senso del suo intervento
precedente, quello sulla interpellanza generale. Inviterei davvero tutti a mantenere un
profilo che, nell'ambito della dialettica politica, fa riferimento alle cose che vengono
dette, alle cose che vengono scritte in quest'Aula, perché credo che questo debba essere
uno stile che secondo me uno stile che io spero, come dire, abbiate apprezzato, noi
abbiamo mantenuto con grande coerenza e correttezza e che evidentemente non è stata
ricambiata con altrettanta coerenza e correttezza per lo meno questa sera.

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