Interventi |
LO RUSSO Stefano Presidente, il giudizio che noi esprimiamo su questa deliberazione è un giudizio molto critico per svariate ragioni, alcune abbiamo già avuto modo di dire in seduta di commissione, altre che sia doveroso introdurle oggi nell'intervento che andremo a fare. Il piano di intervento richiesto dalla Corte dei Conti aveva e ha uno scopo preciso, ed è quello di individuare delle misure strutturali per, in qualche modo, evitare che lo squilibrio strutturale in cui il Comune di Torino si trova in termini di conti possa in qualche modo, in prospettiva, essere consolidato, in quanto squilibrio. E sotto questo profilo ci saremmo aspettati che il piano di interventi avesse carattere di puntualità nell'identificazione delle misure, ma soprattutto puntualità nell'identificazione delle somme corrispondenti a queste misure. Invece, quello che capita è che questo piano di interventi individua correttamente i capoversi e i capiti su cui bisogna intervenire, e lo fa oggettivamente in maniera estremamente estensiva, ma difetta di uno strutturale elemento e cioè non traduce in termini concreti e visibili, economici, qual è l'efficacia e l'efficienza delle azioni che si vogliono per mettere in campo. Relativamente ad alcuni dei passaggi, faccio riferimento per esempio al paragrafo 7 l'approvazione del piano di revisione (inc) partecipate, abbiamo già detto, quando discutevamo proprio della delibera di revisione e abbiamo avuto modo in quella sede di criticare, a nostro modo di vedere, almeno due operazioni che, sotto questo profilo, non corrispondevano all'esigenza di individuazione di certezza di risorse in entrata ed in particolar modo faccio riferimento alle operazioni di SAGAT e di CAAT. Ma il punto, ed è venuto anche fuori oggi in maniera abbastanza netta, riguarda più in generale una difficoltà che abbiamo nel cogliere qual è la direzione verso cui l'Amministrazione Appendino, che ha ormai sulle spalle - poi possono essere tanti, pochi - 500 giorni, oggi va di moda questo numero; quindi lascio la valutazione se sono tanti o sono pochi a ciascuno di noi, ha in qualche modo imboccato. Perché vedete, l'abbiamo detto in Commissione, quando si parla di riduzione delle spese correnti nel comparto dell'istruzione, cito questo a titolo semplificativo, si identifica con chiarezza un comparto in cui la spesa corrente del Comune è rilevante, ed è assolutamente strutturale e che quindi comprensivamente deve essere coperta attraverso entrate ordinarie, che è una struttura di spesa funzionale e funzionante sul modello organizzativo ed erogativo del servizio. La Sindaca Appendino nell'illustrazione della deliberazione in Commissione ha puntualmente ripetuto che una delle azioni strutturali che andremmo a identificare che l'Amministrazione andrà ad identificare per ridurre la spesa corrente nel settore, nel comparto istruzione, è la riorganizzazione del servizio. Ora questa affermazione, apparentemente neutra e assolutamente condivisibile in realtà non dice con chiarezza che cosa si intende per riorganizzazione del servizio perché questa Amministrazione ha, comunale inteso non questa che governa attualmente, ha affrontato la riduzione della spesa corrente a più riprese. Lo fece parecchi anni fa nel campo de welfare, fondamentalmente con una procedura l'allora Assessore Lepri, alle politiche sociali, in cui sostanzialmente fu fatta una grande procedura di riorganizzazione dei servizi alla persona attraverso un procedimento per cui il Comune si poneva in una posizione più di accreditamento e c'era un privato sociale che erogava un servizio pubblico attraverso un meccanismo di convenzionamento, cioè l'hanno fatto amministrazioni molto in là negli anni. Sui servizi educativi invece questa procedura ha avuto un maggiore ritardo, un maggior grado di ritardo, e proprio solo, pochi anni fa, per esempio, fu avviata l'operazione di individuazione di servizi per l'infanzia in regime di convenzionamento. Ora, ovviamente, ciascuno potrebbe esprimere le proprie opinioni politiche rispetto a questa o a quell'altra misura nella misura in cui questa o a quell'altra misura venissero esplicitate, invece quello che noi non vediamo qui è l'esplicitazione di quello che si ha in mente di fare. Nel senso che, su alcune partite sono estremamente efficaci e puntuali, penso alle azioni messe in campo correttamente da parte dell'Amministrazione relativamente alla riscossione. E' stata fatta una delibera, c'è stata una chiara iniziativa politica di potenziamento degli uffici di riscossione, del potenziamento di SORIS, cioè, c'è un'affermazione di principio: dobbiamo migliorare l'efficacia delle riscossioni; c'è un'azione amministrativa conseguente: viene distaccato del personale al servizio riscossioni e tributi e c'è una seconda azione che riguarda il potenziamento di SORIS. Riconosciamo e per certi versi, in questo caso, condividiamo affermazione, azione amministrativa e conseguente come dire individuazione delle forme amministrative per poterla sviluppare. Quello che critichiamo con forza è che i nodi politici veri, quelli più tra virgolette scabrosi in termini politici, di scelte politiche, qui vengono aggirati e assolutamente evitati. L'abbiamo detto prima, relativamente alla questione di GTT, quando discutevamo di GTT, e ci chiedevamo e vi chiedevamo se il futuro di GTT è l'azienda che rimarrà nella totale sfera della competenza e dell'assetto proprietario della Città di Torino, modello 1, ci aspettiamo ovviamente che si dimostri alla Città, al Consiglio Comunale, che quel modello che viene proposto è un modello che sta in piedi. Nel breve, nel brevissimo, l'abbiamo detto, sul piano di salvataggio ma poi soprattutto sul lungo periodo, oppure un modello che invece prevede (inc) panel industriale, di un panel finanziario, del conferimento a un fondo. Le soluzioni ci sono, non è che non ci siano, e noi saremo ben contenti di discutere nel merito delle diverse soluzioni, come abbiamo sempre fatto. Pochi giorni fa, la settimana scorsa, Rolando ha fatto proprio una delibera, sull'alienazione dei diritti di superficie con una residenza universitaria alla Nebbiolo, che differiva rispetto alla vecchia procedura di concessione e valorizzazione, la delibera come sa l'Assessore Rolando, l'abbiamo discussa, votata e condivisa nel merito. C'è una linea, ci sono delle azioni amministrative, siamo d'accordo. Invece qui, sul tema della riorganizzazione della spesa corrente si fanno affermazioni di generico principio ma non si incide, perché ovviamente politicamente complesso, in quelle che sono le vere questioni che riguardano la riduzione della spesa corrente. Sul tema della dismissione delle partecipate, no, mi correggo, in realtà la Sindaca un'affermazione importante e impegnativa l'ha fatta, cioè non c'è nessuna intenzione politica di scendere nelle quote di partecipazione né di TRM né di AMIAT, mi correggo da questo punto di vista. Ecco, ci aspettiamo analoga chiarezza, cioè la posizione nostra è una posizione critica sul merito, dirò poi anche alcune cose sulle affermazioni che sono state fatte, ma soprattutto sull'impostazione che noi non cogliamo di visione e di soluzioni strutturali per il Bilancio del Comune di Torino. Che l'Amministrazione ha certamente ereditato ma che, quindi ovviamente, si giustifica dicendogli che ha ereditato, ma che a nostro modo di vedere ha significativamente peggiorato in questi 500 giorni di governo. Sotto questo profilo, pertanto, tutta una serie di questioni relative alla mancata certezza dell'efficacia del piano di risanamento, derivano da queste semplici considerazioni. Poi ci sono tutte le considerazioni, io non ripeto, interventi che condivido, per molti aspetti, sia del Consigliere Morano che del Consigliere Tresso, relativamente alla indeterminatezza delle entrate previste per quanto riguarda la situazione di GTT, degli effetti…dello scenario di GTT sul nostro Bilancio. Tutte cose che condivido, tutte cose che ahimè hanno condiviso i Revisori dei Conti. Quindi io, concludo dicendo: a nostro giudizio sul piano di rientro, è un giudizio negativo, ma non è negativo perché in realtà non individua i punti cruciali, i punti cruciali li individua, quello che non individua è come si risolvono le questioni nei diversi punti cruciali. Apprendiamo con preoccupazione della lettura del parere dei Revisori dei Conti, che dovrebbe indurre i Consiglieri di Maggioranza che si apprestano, si accingono a votare, questo piano di rientro, almeno in questa circostanza ad avere un maggior grado di cautela rispetto a questa cosa. Noi abbiamo, e ribadiamo per l'ultima volta poiché credo di intuire che la risposta sarà per l'ennesima volta negativa che forse varrebbe la pena ordinare in maniera diversa la sequenzialità delle decisioni, prima avere certezza almeno sulle macro partite, l'abbiamo chiesto più volte. Oggi l'Assessore Rolando l'ha detto, entro la metà di novembre GTT presenterà il suo piano industriale, asseverato. Bene, ma a valle di quel piano industriale asseverato, avremo contezza di numeri, che giustamente magari lei ha, io no, e conseguentemente non ho idea di quali sono gli scenari che si palesano davanti a noi, perché quel piano industriale immagino che qualche cosa lo dica, perché se devo fare un piano industriale di un'azienda che c'ha non so quanti milioni di debito, ha uno squilibrio strutturale tra entrate e uscite, immagino che qualche azione deve essere presa, lei magari la conosce, Assessore Rolando, l'Appendino la conosce, io no la conosco, aspetto il 15 di novembre. Però forse varrebbe la pena che tutto aspettiamo il 15 di novembre, perché altrimenti il rischio che corriamo è che noi oggi votiamo, votate, una deliberazione che come dicevo ha questi punti di criticità in assenza di un quadro completo e non è un quadro che incide per 500.000 euro, è un quadro che incide per decine di milioni di euro. E conseguentemente, sotto questo profilo, ribadiamo la richiesta che avevamo formulato e cioè quella di sospendere questa deliberazione, negoziare con la Corte dei Conti, per cui comunque, attenzione bene, io posso essere più o meno critico, voi potete essere più o meno critici, poi c'è un giudice amministrativo, perché quello che state facendo, che stiamo facendo, è un adempimento alla prescrizione di un organo terzo che è la Corte dei Conti. Quindi, come dire, io posso dire un sacco di robe non esatte, Morano anche, Tresso anche, poi vedremo che cosa ne dirà chi si deve esprimersi su questa cosa qua, perché evidentemente quel giudizio in ultima istanza è loro ed è quello di ordinare, in maniera diversa e sequenziale, in maniera diversa le diverse questioni. Noi quindi non parteciperemo alla votazione di queste deliberazioni, di questo pacchetto di deliberazioni, le ragioni per cui non parteciperemo alle votazioni di questo pacchetto di deliberazioni sono quelle che (inc), non le condividiamo in toto, non condividiamo il metodo che avete seguito. Mi si consenta una chiosa conclusiva, quest'oggi noi abbiamo, come dire…io ho assistito a interventi arrivati dalle file della Maggioranza che si basano nuovamente su uno stile che è quello di, come dire, cercare - a nostro modo di vedere - alibi corretti, fanno parte della dialettica politica, rispetto alla situazione che l'Amministrazione ha ereditato, bene, al di là della questione specifica inviterei tutti ad avere una grande prudenza sotto questo profilo perché da un certo punto di vista, come dire, eviterei sinceramente di utilizzare in maniera strumentale atti e mezzi che tendenzialmente non sempre albergano in quello che a nostro modo di vedere è la normale dialettica politica. Dopo di che ovviamente ciascuno agisce e dice le cose che ritiene di dire, io ho ascoltato con grande attenzione l'intervento della Capogruppo Giacosa nel precedente intervento, ho avuto modo di chiarirmi con lei personalmente rispetto a quello che penso, rispetto al senso del suo intervento precedente, quello sulla interpellanza generale. Inviterei davvero tutti a mantenere un profilo che, nell'ambito della dialettica politica, fa riferimento alle cose che vengono dette, alle cose che vengono scritte in quest'Aula, perché credo che questo debba essere uno stile che secondo me uno stile che io spero, come dire, abbiate apprezzato, noi abbiamo mantenuto con grande coerenza e correttezza e che evidentemente non è stata ricambiata con altrettanta coerenza e correttezza per lo meno questa sera. |