Interventi |
NAPOLI Osvaldo A posto. Grazie. Grazie Presidente. Ma, mi permetta il collega Lo Russo, mi è parso, il suo intervento, estremamente debole e abbastanza largo. Mi aspettavo qualcosa di molto più incisivo, estremamente forte. Me lo permetta di dirglielo con estrema sincerità, con quel rapporto estremamente politico e d'amicizia. Io credo che il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle una volta per tutte dovrebbero dire la verità, cosa che ad oggi non c'è. Dovrebbero soprattutto mettere fine ad un indecoroso scarica barile sulla genesi, sulle cause del debito che ha portato il Comune sull'orlo del dissesto finanziario. I torinesi hanno diritto di sapere chi, come, dove, quando e perché sono stati fatti questi debiti. Questo debito è figlio, a mio giudizio, della superficialità di chi ha gestito in passato Torino - dopo dò una ciliegina, che nessuno ne ha parlato nei mesi precedenti - e permane a causa dell'incapacità di chi oggi amministra. La condizione umiliante della Città è ben sintetizzata dalla figura di un Sindaco che si presenta alla Regione e a Roma ogni volta con il cappello in mano a questuare finanziamenti mentre continua a vendere i gioielli di famiglia. E' un'elemosina. Si va alla Regione o al Governo a chiedere i soldi dei 61 milioni, e io sono perfettamente d'accordo; si va alla Regione e al Governo per chiedere il ripianamento della GTT di 250 milioni; si va alla Regione e al Governo per chiedere il ripianamento dei 10 milioni per quanto riguarda la progettazione e si va alla Regione o al Nazionale per chiedere i 5 milioni della Westinghouse e cioè, una Città di Torino che va condizionata continuamente a chieder per piacere l'elemosina, per riuscire a mettere i propri conti a posto. E' mai successo, credo, nella storia Sabauda. Ed è brutto. Ed è altrettanto brutto Sindaco, vede, quando io sento gli interventi di Renzi, gli interventi di Grilli, gli interventi di Di Maio, che si immettono per interessi politici nella questione della gestione della Città di Torino mentre invece noi, ripeto noi, dovremmo avere l'orgoglio di respingere questi tipi di atteggiamento, che sono solo atteggiamenti per rivalsa politica e per avere voti, eventualmente elettorali. Ma cosa ci stiamo a fare noi qua? Non è Grilli o Renzi o chi per esso, o Di Maio, che decidono le sorti di Torino. Non ne abbiamo bisogno. Abbiate pazienza, se lo dico con forza. Ebbene, è diretta e totale invece la responsabilità di questa Giunta, per la confusione finanziaria in cui vengono a trovarsi importanti realtà di partecipate o controllate del Comune. A partire dall'ultimo, il caso clamoroso di cui stiamo parlando, del GTT con 200 milioni, con oltre 250 milioni di debiti, che sono l'autentica bomba dentro i conti pubblici. E non dimentico gli altri casi che ho detto prima. Però permettetemi una piccola ciliegina, dicevo prima, lo dico agli amici; ebbene, in data 10 agosto 2017, chi avete nominato voi alla GTT? Rilasciamo un'intervista di una pagina intera ad un quotidiano di Torino. Ebbene, sapete cosa vi diceva? E nessuno ha detto una sola parola su quell'intervista, non l'avete detta né voi che l'avete nominato e né voi, invece, che oggi lo tenete lì. E io non entro in merito se ci vale o via, io non ho chiesto le dimissioni di nessuno. Ebbene, diceva allora, queste parole di Ceresa, estremamente pesanti. Dice: "Vorrei", dice attaccando dopo mesi di silenzio la Giunta Fassino: "Da tempo è sotto pressioni, conti appesi ad un filo, la trattativa con la Regione per veder riconosciuti i vecchi crediti, l'inchiesta della Procura, i battelli affondati". Allora dice, chi intervista dice: "A chi allude?". Dice:"La Giunta aveva un potere enorme, ne avrebbe potuto fare un uso migliore". Attenzione, non lo dico io, eh. Non lo dico io. Chiarisco bene agli amici del Partito Democratico. Lo dice Ceresa nominato da voi. Attenzione. Questo è poco rispetto a quello che ha detto e che nessuno di voi ha detto niente. In quegli anni la situazione di GTT è precipitata! Lo diceva il 10 agosto! E lo ripeto, nessuno di voi diceva niente! L'agenzia ci tagliava i fondi e al tempo stesso ci vietava di ridurre il servizio. Lo diceva lui! E così faceva il Comune non autorizzando revisioni della rete. Andava avanti. Disse:"Ma allora lei si è convertito al rito grillino?". "No- dice- io sono un tecnico, lavoro per la società ma l'azienda opera secondo le direttive - chiedo scusa - l'Azienda opera secondo le direttive del suo azionista, che è il Comune". Sto leggendo parola per parola cosa diceva: "Negli ultimi anni ha ridotto i costi, fatto gare per qualunque acquisto di beni e servizi, ridotto il personale. Purtroppo ha continuato a fatturare, perché obbligata, servizi che non le erano stati pagati". Uhè ragazzi, scusate, non lo dico io eh! Potete andare a prendere esattamente il giornale, esattamente della data in cui vi ho detto. Già allora affermava questo. Cioè è di una gravità enorme, sotto tutti gli aspetti, di cui io non sono abituato, per crescita mia culturale e politica. Andare a fare, denunciare e dire, non è mia abitudine, ma lui diceva questo. "Le abbiamo tentate tutte- finisco l'intervista- abbiamo per anni sollecitato risposte al Comune. Qualche mese fa, poi la nuova Presidente dell'Agenzia per la Mobilità, la professoressa Pronello, si era impegnata ad accertare attraverso revisori esterni, la situazione dei crediti vantati da GTT. Purtroppo la sua proposta è stata bocciata dal CDA dell'Agenzia". Ebbene, io devo anche dire un'altra cosa e, guardate, non sono molto, quello che ho letto è già sufficiente a gran che di tutto. Ma quello che mi ha colpito è anche, e in questi giorni lo dico a voi se mi permettete, l'uso delle intercettazioni. Roba brutta. Non mi piacciono. Sono sincero, mi danno l'impressione che sia un gioco oppure che ci sia un gioco sotto che interessa movimentare tante cose messe insieme per raggiungere un obbiettivo politico o di discredito nei confronti di altri. Non mi piacciono queste intercettazioni che un giornale o l'altro, che fanno il loro dovere, ci mancherebbe, ognuno lo fa, però non mi piacciono come vengono usate. Sono contrarie, anche questo, alla mia cultura e al mio modo di agire. E permettetemi, finisco, perché ci vuole anche questo: i Revisori dei Conti, io sono abituato, ho fatto il Sindaco e ho sempre avuto fiducia nel Revisore dei Conti; i Revisori dei Conti mi insegnavano, mi indirizzavano, mi davano la linea da tenere, poi ero io come Sindaco, su questo non ci sono dubbi. E vedete, il gioco delle tre carte, vado verso la fine, dei Revisori dei Conti e della Giunta Appendino, è uno spettacolo stucchevole e nient'affatto divertente per i contribuenti torinesi. I primi accusano il Comune di non aver passato tutta la documentazione necessaria, intanto però hanno dato giudizio interlocutorio sul piano finanziario, in attesa di conoscere nel dettaglio la situazione dei provvedimenti. I Revisori scrivono di poter dare un giudizio compiuto una volta che si è pronunciata la Corte dei Conti; è il gioco delle tre carte, fatto però sulla pelle dei contribuenti, ai quali viene di fatto negato il diritto di sapere, quanto dovranno sborsare per tenere in piedi quello che in un paese normale sarebbe già crollato da un pezzo. Il parere del Revisore dei Conti, Sindaco, è contraddittorio e assume le sembianze di Ponzio Pilato, infatti da una parte dà parere favorevole alla manovra di Bilancio, ma dall'altra parte lascia aperta la possibilità che tale manovra non sia sufficiente a risanare i conti. Un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Ebbene, ho serie perplessità che voi riusciate, me lo auguro però, me lo auguro. NAPOLI Osvaldo Ho finito. Bene. Noi di Forza Italia non siamo disfattisti e non privilegiamo, l'ho già detto tante volte, il tanto peggio tanto meglio e ci auguriamo che questa manovra abbia un risultato positivo, perché al contrario, Torino, avrà anni bui e io la invito, Sindaco, cambi linea, abbia il coraggio di rimettere a zero una nuova Giunta e rilanciare l'attività amministrativa politica che questa Città ha il diritto di avere. Grazie. |