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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 30 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 21
INTERPELLANZA 2017-04341
(GENERALE) "QUALE CONCRETO PROGETTO DI RILANCIO PER GTT?" PRESENTATA IN DATA 19 OTTOBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
FASSINO Piero
Io ho sentito molti interventi come quest'ultimo. Tutti interventi che non fanno i conti
con una cosa molto semplice e che riguarda tutte le Amministrazioni di qualunque
colore politico, tutte le Aziende di Trasporto Pubblico Locale, in ogni città italiana. Il
dato da cui partite - mi faccia parlare Malanca, ho sentito, l'ho ascoltata non l'ho
interrotta, ha detto tante cose imprecise - ed in particolare non ci si è misurati con
questo dato: dal 2010 al 2016...2015 c'è stata una costante e continua, drastica,
riduzione del Fondo nazionale del Trasporto Pubblico Locale. Allora, questa è la
ragione strutturale delle difficoltà, perché nessuna Azienda di Trasporto Pubblico
Locale sta in equilibrio soltanto sulla base dell'esercizio. Con abbonamenti e biglietti,
con abbonamenti, biglietti ed attività di esercizio si copre a malapena un terzo del costo
di un'Azienda. Ma questo non a Torino, in qualsiasi Azienda di Trasporto Pubblico in
Italia; tanto è vero che è stato istituito il Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico
Locale, e ovunque, il Trasporto Pubblico Locale è assistito. E quando lei dice:"Anni fa
questa situazione non c'era", se lei ha la pazienza di andarsi a rileggere i bilanci del 95-
96-98-2000 scoprirà che c'era un contributo, che poi non è stato più possibile, perché è
cambiata la legislazione, a carico del bilancio del Comune per ripianare il disavanzo
dell'Azienda Pubblica dei Trasporti. Quindi, partiamo da questo dato, che non è
ascrivibile alla responsabilità politica di questo o di quello, c'è un dato strutturale. Il
Trasporto Pubblico Locale non si paga con l'esercizio, ha bisogno di essere assistito. Se
poi un Trasporto Pubblico assistito vede anche una riduzione costante delle risorse con
cui deve essere assistito allora entra in sofferenza. Ed è esattamente quello che è
accaduto dal 2010 in poi, non solo a Torino, in tutte le città italiane, in tutte le Aziende
di Trasporto Pubblico Locale, molte delle quali, difatti hanno deciso, sulla base delle
decisioni dei loro azionisti, di aprirsi al mercato e di andare verso la acquisizione di soci
privati che fossero in grado di conferire quelle risorse che il socio pubblico non era più
in grado di conferire. Firenze per fare un esempio, Perugia per farne un altro, no Genova
dove non è andato in porto mentre a Firenze e a Perugia funziona. Poi c'è anche, come
dire, la specificità della situazioni aziendali, naturalmente. Milano, dove le Ferrovie
Nord hanno la partecipazione delle Ferrovie dello Stato e avanti di questo passo. Allora
partiamo da questo dato, perché se non facciamo i conti con questo dato illudiamo la
gente che, con qualche misura, pensa che si possa riportare in equilibrio l'esercizio del
Trasporto Pubblico Locale quando non è così. E questa è la prima questione, strutturale.
Per la prima volta nel 2016, il Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, non è
stato ridotto, si è mantenuto sullo stanziamento dell'anno precedente, ma dal 2010 al
2015 è stato costantemente ridotto, e vada a leggersi le tabelle della riduzione. La quota
di riduzione in Piemonte - a cui si aggiunta, quando era alla guida della Regione
Piemonte, l'Amministrazione Cota - un taglio aggiuntivo fatto dalla Regione, oltre al
taglio del Fondo nazionale al Trasporto Pubblico Locale, e questo ha determinato una
sofferenza che evidentemente le Aziende anno subito. La seconda questione, dice: "non
si è fatto nulla", perché la cosa più semplice da dire come ha anche detto la Consigliera
Giacosa: "siete arrivati voi e avete scoperto che prima di voi nessuno ha fatto nulla", no!
Anche questa, se mi permettete è una presunzione infinita. Voi pensate che la gente che
prende in mano un'Amministrazione sia così sciocca e irresponsabile da non fare nulla.
C'è una regola, guardate, di convivenza civile, che è quella di riconoscere agli altri lo
stesso rispetto che si rivendica per sé. E' una regola fondamentale di convivenza civile.
Però, così come voi rivendicate di essere degli Amministratori che hanno a cuore la città
e sono responsabili, per quale ragione non dovete riconoscere la stessa sensibilità a chi
ha amministrato prima di voi? Chiedo soltanto di applicare lo stesso standard, che è una
regola di civiltà. Dopodiché non è vero che - questa è la seconda affermazione incauta
che viene fatta, che non corrisponde alla realtà - in questi anni non si sia fatto nulla.
Chiamiamo in Commissione, sono pronto a chiamarlo, l'Amministratore delegato
attuale, il dottor Ceresa, venga e gli chiediamo tutti i provvedimenti, alcuni li ha
richiamati il Consigliere Lubatti, che sono stati assunti: di riorganizzazione della rete; di
riorganizzazione del personale e di abbattimento del costo; di ridefinizione del sistema
tariffario. Io ricordo infuocate riunioni del Consiglio Comunale in cui quando noi
abbiamo modificato il sistema tariffario venivamo accusati di quell'intervento. E
ricordo gli interventi della Consigliera Appendino dall' opposizione, quando abbiamo
discusso delle modifiche al sistema tariffario. Quindi anche questo, che non si sia fatto
nulla. Si sono presi dei provvedimenti ma siccome l'insieme di questi provvedimenti, da
soli, non sono in grado di colmare quel deficit strutturale che deriva dalla riduzione
delle risorse con cui viene assistito, è chiaro che le Aziende sono in sofferenza.
Azienda, siccome si parla di GTT, allora vi do un dato asseverato. Sapete quanto lavora
un tramviere di GTT? 1400 ore annue. Sapete quanto lavora un tramviere della ATM di
Milano? 1200 ore annue. Sapete quanto lavora un tramviere di ASF Como? 700 ore
annue. Il che significa che non è vero che questa sia un'Azienda in cui i lavoratori non
facciano la loro parte e non ci sia un livello di produttività significativa. Poi, si può
sempre migliorare. Ma attenzione, quei lavoratori lavorano quelle 1400 ore in funzione
di una organizzazione della produzione del lavoro, che ha quella capacità di
produttività. Mica solo per un atto di buona volontà di ciascuno, o della responsabilità
di ciascuno, che pure c'è. Anche questo fatto che sarebbe un' Azienda che è stata
lasciata andare, un colabrodo, inefficiente, non è così. E comunque io sono per -e lo
chiederò come Consigliere - un'audizione di Ceresa in Commissione e gli chiederò tutti
i provvedimenti che nell'arco dei cinque anni sono stati assunti. Così vediamo se
davvero non è stato assunto nessun provvedimento o invece ne sono stati assunti.
Siccome so per certo che ne sono stati assunti, tutti ne prenderanno atto. Arrivo
all'ultimo tema in questione. La questione che noi poniamo, e la poniamo senza nessuno
elemento polemico, è la domanda che ha posto Lo Russo, perché è una questione vera.
Si può trovare, probabilmente si troverà una soluzione, diciamo a breve per il 2017, ce
lo auguriamo tutti. Ma se i problemi che l'Azienda ha sono problemi di natura
strutturale, il problema di quali sono le scelte di natura strategica di lungo periodo è la
questione che sta davanti a noi, perché anche quando noi avessimo risolto nel 2017,
speriamo di risolverlo, siamo a Novembre bisogna iniziare a pensare che cosa, come
reggerà l'Azienda nel 2018. E siccome non credo si possa procedere ogni anno con
provvedimenti congiunturali di emergenza, il problema è una scelta di fondo. Una scelta
di fondo, guardate, è soltanto tra due ipotesi: o si riescono ad acquisire più risorse
pubbliche per sostenere il Trasporto Pubblico Locale - io non so se questo sia possibile,
però è un ipotesi - o si negozia con il Governo di avere più risorse, è un ipotesi.
Naturalmente, poi resta sempre il fatto di capire se il negoziato di una misura di questo
genere è una misura per Torino o rientra in una misura generale, ma insomma, si
negozia con lo Stato e chi lo rappresenta al Governo di avere più risorse. Oppure, non
c'è questa prospettiva, allora, parliamoci chiaro, bisogna tornare ad una questione e cioè
non sta scritto da nessuna parte, dico molto semplicemente, perché io lo ho sostenuto a
suo tempo in Consiglio Comunale, anche in contraddittorio con la mia Maggioranza;
non sta scritto da nessuna parte che l'Azienda di trasporto pubblico debba essere al
100% pubblica. Abbiamo molti esempi, in Italia, di società che gestiscono ogni giorno,
il trasporto pubblico, un servizio pubblico, ma lo gestiscono con modalità gestionali che
non sono assolutamente riferibili ad una Società al 100% pubblica. Questa questione è
davanti a voi perché se non si ha la certezza di acquisire più risorse pubbliche che
colmino i debiti strutturali di sostegno, allora io credo che sia inevitabile fare una
riflessione tra di noi su come aprire GTT al mercato. Lo si può fare in molti modi, con
diversi gradi di partecipazione azionaria di capitali privati, è una discussione tutta da
fare. E io sono per di farla in modo laico e assolutamente libero da qualsiasi pregiudizio,
però questa questione c'è, io penso che non possa essere elusa. Ultima questione,
davvero. Ma se tutto era così disastroso, perché avete aspettato 500 giorni? No, perché
sono 500 giorni che governate la città eh! E perché avete tenuto per 500 giorni
l'amministratore delegato che ha gestito fino a qui se era tutto cosi disastroso? Questo
lo dovete pur spiegare, no? Perché 30 giorni, 60 giorni, 80 giorni si può capire, 500
giorni avete fatto una scelta. E siccome io, appunto, penso siate persone responsabili, e
probabilmente avete confermato l'amministratore delegato di questa Società perché
pensate che non è vero che ha gestito l'Azienda in quel modo disastroso con cui qui lo
si descrive. E probabilmente perché vi siete resi conto che i problemi non sono riferibili
soltanto alla buona o cattiva volontà di un amministratore o di una Amministrazione
comunale, ma hanno ragione i più strutturati. Quindi, io penso che i temi siano seri,
credo che necessitino di un confronto serio, libero, scevro da posizioni pregiudiziali. Io
sono per discutere apertamente per qualsiasi soluzione che consenta a questa città di
continuare ad avere un'Azienda che metta a disposizione dei cittadini un servizio
pubblico efficiente; discutiamo, vediamo quale è la soluzione migliore e la soluzione
migliore siamo anche in grado sostenerla, però facendo una riflessione che sia seria e
non facendo tra di noi della generica propaganda.

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