Interventi |
TRESSO Francesco Grazie Presidente. Sì, è vero, è un dialogo un po' surreale, ma forse non è poi così surreale, fa parte di una precisa regia, che vede questo tema una posizione politica ambigua da parte della Maggioranza e dell'Amministrazione. Infatti, è per questo che così, mentre la Sindaca è impegnata ad accogliere alla cerimonia di benvenuto ufficiale i Ministri dei 7 paesi più ricchi del mondo, perché intanto in questi salotti, nel contempo il Vice Sindaco Montanari afferma invece di voler scendere in piazza, oppure il Consigliere Carretto invita sui social Ministri e delegazione a non stupirsi dei cortei e delle contestazioni, perché sono figli del loro operato e per noi, e per molti nostri cari... nostri colleghi e colleghe del Consiglio Comunale, sarà più che naturale essere parte di quei cortei. Il problema è proprio questo, è quello di manifestare nei tristi fatti che hanno accompagnato nella storia di questo anno e mezzo da cui si è insediata la Giunta 5 Stelle: mi riferisco, appunto, ai già citati episodi, tipo quello del corte del Primo Maggio, quelli in occasione delle manifestazioni contro il G7 di Venaria, accompagnare poi, con l'esternazione da parte della Sindaca e della Giunta che esprimono solidarietà ai feriti e a chi è stato coinvolto delle forze dell'ordine negli incidenti; è un atto più che dovuto, ma non abbiamo riscontrato, con altrettanta tempestiva e netta dissociazione a priore, un affrancarsi dalle manifestazioni, che si sapeva benissimo che sarebbero degenerate in questo tipo di violenze, è inutile nasconderci dietro un dito. Allora, l'impressione è proprio questa: è che in ripetute occasioni la Città non abbia voluto prendere posizioni nette di distanze e di denuncia, complice probabilmente l'affinità del movimento con i centri sociali, da cui infatti, non a caso, proveniva anche uno dei manifestanti finiti agli arresti, in occasione degli scontri del G7. Il problema, che è evidente, è che ormai questo comportamento dissociato per cui la Sindaca siede a un tavolo con imprenditori, con costruttori sicuramente favorevoli per esempio all'alta velocità, prende anche finanziamenti per le opere di compensazione, e contemporaneamente il Vice Sindaco partecipa alle manifestazioni no TAV in Valle. Così ci si batte per gli ipermercati, per evitare che si cementifichi e che si provveda alla lobby dei grandi centri commerciali, e parallelamente si aumentano le entrate da oneri di urbanizzazione che sappiamo danno la stura, poi, a questi fenomeni. Ecco, però allora quanto potrà durare? Perché questi equilibrismi, di fatto, alimentano sempre di più questa tensione sociale, perché da un lato vengono lecitati dei comportamenti, in quanto non ci si affranca da forme di protesta che già si sanno dove vanno a parare, e dall'altra si afferma, però, che chi si schiera con (inc) lo fa a titolo meramente personale. Io ravviso che su questo tema esiste, comunque, un dovere istituzionale che si va un po' perdendo. Si diventa, alla fine, correi di episodi di violenza, se chi ricopre cariche pubbliche non denuncia con forza e in anticipo, che questo tipo di manifestazioni sfoci in episodi di violenza, e lascia invece sospeso la legittimazione di tali problemi, di tali proteste. Il problema ancora una volta nasce, a mio avviso, dalla mancanza di scelte di campo sui grandi temi dello sviluppo. Che senso ha, allora ospitare un vertice mondiale di questo livello sull'industria, se poi contemporaneamente si fa sapere che questo vertice lo si vuole boicottare? Torino non si è spesa particolarmente e non ha avuto azioni particolarmente propositive per promuovere la propria immagine in occasione di questo vertice, però poi di fatto, all'ultimo, ha ribadito invece, da parte dell'Amministrazione, che questo vertice l'avrebbe voluto, in qualche modo, ospitare. Si è fatta anche carica la Sindaca nei confronti della delegazione di proporre l'immagine di Torino, però contemporaneamente non ha fatto modo che si evitasse, invece, di proporre una Torino violenta, una Torino che alimenta queste tensioni sociali. In queste scelte o in queste non scelte dell'Amministrazione Appendino convivono contraddizioni che i disordini G7 hanno ancora una volta evidenziato. Io credo che si tratti di contraddizioni politiche che devono essere risolte, perché non si può governare strizzando l'occhio a tutti e mantenendo questi comportamenti ambivalenti, dando l'impressione di una Città che non è amministrata, aumentano il livello di incertezza e inevitabilmente acuiscono le tensioni sociali. |