Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 21
MOZIONE 2017-02652
(MOZIONE N. 74/2017) "DIRITTO DI CITTADINANZA: UN PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA ED EQUIT? DA AFFRONTARE AL DI FUORI DELLE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE." PRESENTATA IN DATA 3 LUGLIO 2017 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Bè, credo che coloro che hanno sottoscritto, come me, la proposta avanzata dal
Consigliere Tresso, ma anche coloro che senza sottoscriverla, hanno dato pubbliche
adesioni in questi giorni alle diverse iniziative che hanno attraversato l'Italia, a
cominciare da quello del Corpo Docente degli Insegnati, affinché venga riconosciuta la
cittadinanza italiana ai figli, nati in Italia, di persone immigrate, possa sperare che la
nostra discussione di questa sera risulti pleonastica, perché velocemente il nostro
Parlamento Italiano possa concludere l'iter legislativo e, quindi, le nostre anticipazioni
siano il segno di una sensibilità che sarà normata nel modo più proprio, attraverso la
legge. Quindi io spendo pochissime parole per il commento della mozione del
Consigliere Tresso, che è stata adeguatamente illustrata, semplicemente per dire che mi
sembra una conseguenza ragionevole della quotidianità della vita nella quale noi siamo
immersi, quella di votare per il riconoscimento della cittadinanza italiana per dei minori
e per dei giovani che studiano la nostra Costituzione, che parlano la nostra lingua, che
pensano e che giocano in Italiano, ma non hanno titolo di dire oggi: "Sono italiano". E
che, quindi, questa modalità, con la quale il Parlamento si sta misurando, in un ottica,
per altro progressiva e prudenziale, quale quella che veniva descritta prima, è una
assoluta necessità perché è giusta, perché occorre che la politica, a volte, produca degli
atti che anticipino, sul piano del diritto e del diritto delle minoranze, quello che può
essere il senso comune. Se il diritto non avesse fatto nei nostri anni delle anticipazioni,
non avremmo tante misure legislative che tutelino la libertà delle persone, quale quelle
che abbiamo, perché l'andamento dell'opinione pubblica è anche promosso e favorito,
esattamente, da una produzione legislativa che guarda avanti e che producendosi, come
atto di legge, aiuta la comprensione e favorisce la divulgazione di quelle scelte. Quindi,
sulla questione, direi, che il livello generale del nostro impegno verso il Parlamento,
auspico sia condiviso. A seguire, ci sono due mozioni. Una, che ho presentato io, sul
riconoscimento, attraverso la civil card, come atto simbolico della Città, rispetto ai
minori nati nella nostra Città, da figli d'immigrati, e quello, poi, presentato, come primo
firmatario, dal Capogruppo Lo Russo. Dico brevemente, perché mi sono orientata a
presentare la proposta della civil card. La civil card, intanto, non nasce come proposta
esclusivamente qui al Comune di Torino, nasce come proposta di carattere nazionale, è
già sta sperimentata in altre Città, in Provincia di Messina, nel X Municipio di Roma,
nella Città di La Spezia, ed è una modalità con la quale si costituisce una sorta di
memoria informatica su tutte le caratteristiche dei minori, per i quali verrà richiesta la
Cittadinanza, fino al diciottesimo anno di questi giovani. In questa memoria vengono
contenuti i dati sulla nascita, sulla vaccinazione, sulle iscrizioni a scuola, tutti i dati volti
a determinare e far riconoscere quella continuità di residenza, che poi nelle proposte di
legge è un prerequisito per ottenere la Cittadinanza Italiana. Funziona come una tessera
magnetica con firma digitale, ha un modesto costo, poiché i Capogruppo mi hanno
interrogato su questo aspetto, di riproduzione. Ciò che la civil card vuole però
rappresentare non è un esempio d'informatizzazione dei dati anagrafici, ma, anzi, un
esempio di anticipazione di questo principio di civiltà. E' stato così considerato, prima
che qualche collega si cimenti in qualche altro attributo dei miei interventi, è stato così
anche considerato dal Presidente Napolitano, che quando a Roma, nei Municipi, è stata
adottata, ha ritenuto, in qualità di Presidente, di ringraziare personalmente il Presidente
della Municipalità stessa. Il Consigliere Lo Russo ha ritenuto di accompagnare questa
proposta con una che richiama l'applicazione di un punto del nostro Statuto, già voluto
dalla precedente Amministrazione e dal precedente Consiglio, nel quel punto si propone
la consegna, sempre a titolo simbolico, della cittadinanza civica. Ed è stata praticata
questa forma in un anno, nel 2013, con una bella lettera, che, l'allora Sindaco Fassino
aveva inviato ai genitori dei bambini nati in quell'anno, che cominciava così: "Bambini
italiani, sono queste le parole che abbiamo scelto, per invitarvi alla festa organizzata
dalla Città di Torino". Allora, poiché io...

ARTESIO Eleonora
Concludo, con la dichiarazione di voto, eh, con l'informazione sul voto. Poiché io tendo
a raggiungere l'obiettivo, piuttosto che segnare il punto sulla titolarità di una proposta, il
mio comportamento sarà il seguente, ovviamente voterò a favore della mozione del
Consigliere Tresso, e anche voterò sulla mozione che chiede di rendere attuale e
applicato il principio statutario. Chiedo, invece, che la mia mozione che ho illustrato,
venga tenuta sospesa, come una sorta di vigilanza sui successivi atti di applicazione.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)