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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su "Fatti accaduti al Barattolo in Via Carcano".
Interventi
ARTESIO Eleonora
Una persona ha perso la vita, nessuno dei nostri discorsi potrà restituire un padre ai figli
e un marito alla moglie. I discorsi che noi facciamo oggi quindi possono servire come
vicinanza morale a una famiglia che soffre questo intollerabile e incomprensibile lutto,
ma soprattutto io credo dovrebbe consentirci, rispetto alle nostre discussioni, di provare
a procedere sulle responsabilità amministrative con una lucidità e possibilmente con un
realismo che mi auguro riescano a percorrere quest'Aula. Le descrizioni dell'aggressore,
per come sono emerse anche del verbale che ci ha letto l'Assessore Finardi, mi
ricordano quello dello stato catatonico perché chi aggredisce, uccide e poi si siede a
fumare una sigaretta non è dissimile da colui che aveva con la propria auto, italiano in
regola con tutti i regolamenti e le carte di identità, investito il dehor in piazza Vittorio
nell'autunno 2007 o con chi immigrato aveva, a colpi di machete, fatto un massacro in
stazione di metropolitana a Milano. La violenza e la follia sono purtroppo delle
condizioni con le quali conviviamo, coesistiamo, cerchiamo di prevenire e soprattutto
non dovremmo utilizzare per allargare l'analisi di un fatto ad aspetti altri, ma gli aspetti
altri qui sono emersi ed è anche giusto che ci sia un'urgenza su questi aspetti altri. Se
fosse accaduto in un parcheggio in corso Tortona o in corso Regio Parco, per citare i
due corsi prossimi, non ne avremmo discusso se non per rappresentare le nostre
condoglianze, ma qui ne discutiamo perché è successo in un contesto di per sé oggetto
di discussione in questa Città ed è di per sé oggetto di discussione perché facciamo
fatica ad accettare ciò è il Barattolo o ciò che era il mercato di libero scambio perché è
la rappresentazione fisica e sociale e storica di un'economia della miseria, che ci piaccia
o che non ci piaccia, che lo desideriamo o che non la desideriamo, è l'economia della
miseria e la miseria non è ordinata, non conosce le regole delle file, forse non conosce
regole perché non ha mai ricevuto dalle regole, delle situazioni di tutela o di protezione
e la miseria non è profumata, ci sono odori che non ci piacciono, al di là del pane
venduto su dei teli e dei sacchi che probabilmente non sono igienici e del tè alle erbe, la
miseria di solito non è profumata o meglio il disordine e l'odore ci piacciono quando
facciamo qualche viaggio esotico e allora il suk è una nota di colore, non è più un segno
di degrado, se però il suk è qui è un segno di degrado. Il suk è qui, ripeto, che ci piaccia
o che non ci piaccia e allora che siano stati capaci o incapaci le Giunte di centro-sinistra
o gli Assessori di centro-sinistra, che siano stati capaci o incapaci la Giunta Grillina e
gli Assessori grillini o 5 stelle, chiedo scusa per la rapidità con cui devo concentrare il
mio intervento, la questione oggi mi sembra questa. C'è un problema di area e c'è un
problema di gestione, questo se vogliamo essere realisti, poi se andiamo nel mondo
delle utopie possiamo anche dire che non esiste quel tipo di economia. L'area di via
Monteverdi non andava bene per 100 ragioni, l'area di via Ponte Mosca non andava
bene per 200 ragioni, l'area di via Carcano non va bene 300 ragioni, sono quasi
convinta che se troveremo l'area Paperino non andrà bene per 400 ragioni. Allora, la
domanda che io pongo, cominciando a dare la disponibilità a questo percorso della mia
forza politica per quello che contiamo uno per Circoscrizione e uno in Consiglio
Comunale fin da ora, abbiamo un mese di tempo? L'Amministrazione ha fatto uno
studio delle varie opzioni? Le Circoscrizioni che devono ospitare l'eventuale attività
hanno un'altra maggioranza politica? Bene, in questo mese di tempo le otto
Circoscrizioni e la Giunta si trovino per individuare l'area, quando io vedrò che esiste
ragionevolmente la possibilità che in una parte di Torino ci sia qualcuno che dica che è
praticabile e sopportabile e tollerabile per il proprio territorio l'area del Mercato del
libero scambio io credo che avremo dimostrato di essere una classe politica e di saper
governare. Ci sono problemi amministrativi da parte del soggetto gestore ed affidatario?
Benissimo, come hanno chiesto altri si faccia una riunione di Commissione e si ragioni
sulla capacità e legittimità e controllo delle regole per quanto sia possibile applicare
delle regole in un contesto in cui il non possesso di licenze e il tipo di merce che viene
scambiata e venduta è evidentemente diversa dal regolare commercio, ma ci ricordiamo
nella nostra storia quanti luoghi di questa Città hanno ospitato situazioni irregolari di
scambio e di vendita e quanto nel tempo si sono poi costituite in situazioni
formalizzate? Bene, se riusciremo a fare queste due cose, vorrà dire che sapremo
governare anche questi fenomeni, io mi auguro che lo si possa fare anche evitando un
referendum, senza i soldi di un referendum vi dico io qual è l'esito di quel referendum e
credo chiunque altro dei Consiglieri potrà dire l'esito del referendum, a domanda il
cittadino risponde "vuoi il Barattolo?", è la palisse, è la palisse. Quindi da questo punto
di vista l'unica questione che io mi sento di offrire a questo Consiglio è la
collaborazione perché in un tavolo congiunto 8 Circoscrizioni più una Giunta decidano
la possibilità di individuare un'area per un'attività che oggi è sicuramente giudicata
indesiderabile ancorché moltissimi cittadini la frequentino.

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