Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma anche io ne faccio una questione di distinzione tra un aspetto formale e un aspetto sostanziale. SMAT è a tutti gli effetti una società sostanzialmente pubblica, mi sembra che qui stiamo invece cercando da mesi di lavorare su un aspetto formale che poi elude quelli che sono poi la volontà di affrontare nella realtà la gestione di una cosa pubblica e anche tutti quegli aspetti aziendali e anche di ricadute sull'ambiente che possono invece garantire un miglioramento del servizio. Il fatto che SMAT sia strutturalmente una Società pubblica è già stato anticipato da chi mi ha preceduto, nel senso che comunque la Città, che possiede oltre il 65% tra le quote di proprietà e quelle di FCT, è in grado di governare dei processi per cui la variazione di una compagine societaria richiede, come è stato detto, almeno 60% dei soci e il 90% dei capitali. Quindi senza la volontà della Città di modificare e quindi di consentire anche l'ingresso di soggetti privati, nulla si può fare. Mi associo anche io così alla constatazione, anche un po' amara, che in tutto questo periodo manca comunque, non è stata portata avanti un'analisi concreta, un'analisi seria su quelle che sono le possibili fattibilità di una trasformazione eterogenea quale è quella che oggi si vuole portare avanti, che sicuramente è consentita, è possibile sotto il profilo giuridico, ma che sostanzialmente non ha ancora, poi magari si sarà in grado di produrla, ma una robustezza sotto il profilo proprio dell'analisi finanziaria. Sappiamo che SMAT è una Società, che giustamente per quello che è la natura del suo scopo sociale, fortemente indebitata, ha un programma diciamo, ha un piano industriale che è di circa un miliardo e mezzo per i prossimi anni, ha in pancia delle realizzazioni importanti che vanno dall'Acquedotto della Valle Orco, che vanno da tutta una serie di completamenti di attività sull'Acquedotto di Val Susa al Passante Torinese, al Collettore torinese, quindi ci sono una serie di iniziative importanti ed è strutturale che sia fortemente indebitata, io qui ne approfitto per dire che anche un Comune è strutturale che sia fortemente indebitato, poi bisogna saperlo gestire questo tipo di indebitamento. Però ad oggi come ci ha ricordato anche in precedenza il Consigliere Morano, questo indebitamento è stato oggetto di contrattazioni con società di credito che necessariamente andranno rivisitate ancorché sia possibile trasferire questi crediti, ma vanno rivisitate alla luce di quelli che sono i parametri giudicati per poter concedere questo tipo di finanziamenti. È ancora dei giorni scorsi il fatto che FIC abbia mantenuto un livello di 3 B su un livello di rating della Città di Torino, ma abbia messo un livello di attenzione su quella che è la proiezione del livello di rating che quindi si presume possa, dopo tre rapporti semestrali dettati dal 2016 al 2017, possa presumibilmente essere abbassato. Allora è chiaro che anche i famosi 135 milioni di Bond emessi sulla borsa irlandese andranno comunque restituiti e rinegoziati perché comunque ormai quelli fanno parte dell'assicurare un piano industriale che è già stato definito. Allora, in assenza di un piano operativo serio diventa anche difficile e poi è vero che questo è demandato all'assemblea e si discuterà poi in assemblea anche di questo, ma io avrei trovato tutto sommato anche più congruo avere prima questo tipo di valutazioni, avere prima un sondaggio e un coinvolgimento anche delle altre realtà, delle altre 296 realtà comunali che costituiscono SMAT per avere una proposta che non fosse solo un po' nascondersi ideologicamente dietro un dito, ma che fosse davvero un piano un po' più robusto che potesse davvero valutare se questa proposta è poi perseguibile o meno. Anche io ravviso un sostanziale scostamento tra quelle che sono state finora le espressioni della Giunta con quelle che sono invece le volontà più che rispettabili che io rispetto pienamente dei Consiglieri. Ravviso anche un elemento di rischio in termini di maggiore vulnerabilità proprio dei Comuni e in particolare del Comune che noi oggi rappresentiamo su quelle che sono delle esposizioni su cui eventualmente la stessa Città dovrà rispondere in solido su possibili disavanzi, ma anche nella possibilità di avere poi la possibilità di ottemperare a questo piano industriale sarà necessario valutare delle posizioni di credito su cui per esempio ad oggi non sono mai state richieste delle lettere di patronage alla Città, ma che invece in futuro lo saranno necessariamente perché diventerà poi la Città stessa direttamente responsabile di queste linee. Anche io ravviso che a livello nazionale ci sono, è vero, delle altre realtà, peraltro non tutte con situazioni così virtuose, mi riferisco per esempio anche al caso dell'ASA di Castellamonte che ha avuto lo stesso tipo di percorso, ha oggi 80 milioni di debito dichiarati, ma anche le altre realtà come veniva citato il caso di ABC Napoli e altre non sono..., ogni realtà va poi contestualizzata in quella che è la situazione locale, nessun'altra realtà ha un territorio così vasto da amministrare, nessun'altra realtà ha quasi 300 comuni da mettere insieme, abbiamo visto ancora l'anno scorso anche in occasione della richiesta dei fondi di riserva come non sia poi tutto scontato e facile ottenere poi un'unitarietà di consenso. Quindi, in sostanza trovo che sia una questione, quella che oggi ci troviamo a dibattere, che comunque viene posta male perché non ha una premessa coerente per poterci porre in una situazione di voto che sia chiara, trasparente anche rispetto a quelle che sono le volontà della Giunta. Io devo ancora rincarare la richiesta che..., cioè o meglio a rincarare, a ribaltare la richiesta che faceva prima il Capogruppo Lo Russo e sono convinto che non ci saranno variazioni di assestamento tali da consentire di non utilizzare gli utili di SMAT per quest'anno, ma siccome il programma di bilancio è stato basato su un piano triennale mi accontenterei che già dal prossimo anno quest'Amministrazione non mettesse nel Bilancio preventivo gli utili di SMAT e si impegnasse per il 2018 a non farne carico. Rispetto a quanto detto annuncio quindi che non parteciperò alla votazione di questa delibera proprio perché ritengo che manchino i presupposti necessari per poter dare robustezza a quanto si propone. |