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LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente, è curioso come nella storia recente della Città di Torino tutte le volte che il Movimento 5 Stelle ha bisogno interviene a soccorso Rosso, è il famoso soccorso Rosso, abbiamo la certificazione che ha funzionato alle elezioni comunali, funzionerà sicuramente anche quest'oggi in Consiglio Comunale. Ma guardi, Presidente, io ho preso sul serio invece, a differenza del mio Capogruppo, qualche mese fa le parole della Consigliera Albano, ho avuto il piacere di frequentare tutte e otto le Circoscrizioni nelle quali si è dibattuto approfonditamente di questo tema e la ringrazio innanzitutto perché è stato un confronto utile; è stato utile un confronto di merito che ci ha consentito di verificare se ci sono le condizioni in questo territorio per fare ciò che la Consigliera auspica. Ho smesso però di crederle, Consigliera, qualche settimana fa quando le ho chiesto se potevamo insieme chiedere, Assessore Giusta, chiedo scusa, se potevamo chiedere insieme alla Giunta e all'esecutivo di verificare una mozione che, guardate, è uguale, Consigliere Rosso, è uguale alla delibera di cui parliamo oggi. Qual è la differenza? La differenza è che quella mozione noi l'abbiamo approvata il 6 marzo del 2017. Vi leggo l'impegnativa, il 6 marzo del 2017 questo Consiglio Comunale approvava questa impegnativa: "Si impegna la Sindaca e la Giunta a dare piena attuazione all'articolo 80 dello Statuto della città di Torino dando inizio ad un piano di fattibilità per trasformare la società SMAT in Azienda Speciale Consortile di Diritto Pubblico", era il 6 marzo 2017, oggi noi deliberiamo, questa è la proposta di dare avvio immediato alla realizzazione di un piano di trasformazione di SMAT in Azienda di Diritto Pubblico. Quando io ho smesso di credere alla buona fede e alla buona volontà, non tanto della Consigliera Albano, piuttosto dell'esecutivo, del Vice Sindaco, degli Assessori? Quando ho chiesto di verificare la mozione approvata 6 mesi fa, ho detto: "Ma scusate, ma la Giunta, visto che il Consiglio Comunale ha già fatto un atto di indirizzo come quello di oggi, avrà nel cassetto, avrà lavorato ad un piano di fattibilità", Consigliere Rosso, nonostante il suo soccorso in questi mesi non è stato fatto niente e quindi oggi il suo soccorso serve a rilanciare, a riprovare, è un ritentiamo, vediamo se questa volta la Giunta ci viene dietro. Allora, io ho apprezzato e ho ascoltato con attenzione, enfasi ed emozione anche le parole della Consigliera Albano e sono esattamente le stesse che il Sindaco De Magistris e l'Assessore all'epoca Alberto Lucarelli nel settembre 2011 salutavano la trasformazione di un'altra Società che era Arin a Napoli Spa in un'Azienda Speciale di Diritto Pubblico che è ABC Napoli, così come ha detto lei oggi con entusiasmo e con la stessa emozione si diceva in quella Conferenza Stampa che sarebbero finalmente stati aboliti i profitti dell'acqua, che ci sarebbe stato finalmente un nuovo Consiglio di Amministrazione con tre tecnici e due rappresentanti delle associazioni ambientaliste, che le tariffe sarebbero state modulate e che l'acqua sarebbe stata per tutti, cambiamo la filosofia della gestione dell'acqua. Ora mi scusi il parallelismo, ma devo dire che l'enfasi e le dichiarazioni mi sembravano molto simili alle sue. Che cosa è successo 7 anni dopo quella sciagurata trasformazione a Napoli? Pochi giorni fa, l'8 settembre 2017 il Comune di Napoli ha deciso di ridurre la pressione di 600 litri al secondo dai rubinetti dei cittadini torinesi, non si sa chi... napoletani, chiedo scusa, dei cittadini napoletani, non è ancora successo a Torino, però con l'approvazione di questa delibera... I lavoratori della Società ABC Napoli manifestano ogni settimana sotto il Comune di Napoli, non vengono pagati gli stipendi regolarmente, sono 3 anni che ABC Napoli non chiude un Bilancio, cioè noi non abbiamo la possibilità, si parla di trasparenza, sono tre anni che noi non possiamo vedere e leggere un Bilancio dell'Azienda Consortile, così come la vuole, la propone la Consigliera Albano a Napoli. Allora, perché noi siamo contrari a questa delibera? Innanzitutto perché è una presa in giro, lo diceva bene il Capogruppo prima, se davvero ci fosse la volontà politica da parte di quest'Amministrazione avrebbe già utilizzato questi 6 mesi per interloquire con gli altri Comuni per convincerli e probabilmente si sarebbe portato avanti su un lavoro che è assolutamente impervio e impegnativo perché raggiungere il 90% delle quote in assemblea per modificare lo Statuto è particolarmente impegnativo e difficile e noi avevamo promosso quella modifica proprio per evitare che qualcuno potesse modificare lo Statuto favorendo la privatizzazione dell'acqua perché, Consigliera Albano, l'acqua a Torino è pubblica. I 297 Comuni che compongono SMAT sono pubblici. Allora, quali sono i motivi per cui noi siamo assolutamente contrari a questa delibera? Innanzitutto perché l'acqua, oltre ad essere pubblica a Torino, è buona, è un'acqua buona perché il servizio idrico integrato nel nostro territorio è frutto di un lavoro che ha visto i 297 Comuni nel corso del tempo aggregarsi, condividere gli investimenti favorendo quindi qualità, quantità e continuità di un servizio, a Torino anche complice la condizione orografica insomma, siamo facilitati dalla prossimità con le montagne, però dobbiamo anche dire che c'è un servizio di qualità gestito dalla SMAT. Secondo, è buona ed è giusta, anche perché una parte degli utili hanno consentito ad esempio negli ultimi anni di aumentare la soglia ISEE per ridurre a diverse decine di migliaia di torinesi le tariffe già tra le più basse in Italia. È un'acqua pubblica, lo dicevo perché la compagine è pubblica, uno di questi soci è la Città di Torino, che tra l'altro su iniziativa del Partito Democratico ha modificato il proprio Statuto, cioè lo Statuto della Città di Torino introducendo l'articolo 80 che di fatto sancisce una volta per tutte che in questo territorio l'acqua deve continuare ad essere pubblica, non può essere scalabile e quindi se qualcuno agita lo spettro e il fatto che qualcuno possa aggredire qualche privato e favorire qualche privato come ingresso nella Società, guardate, non è possibile perché sempre il Partito Democratico nel 2014 ha favorito condividendolo con gli altri Comuni, parlando con gli altri soci, quindi non chiudendosi nella cinta raziale del Comune come sta facendo la Maggioranza pentastellata e ha modificato l'articolo 17, comma 2 dello Statuto della SMAT; che cosa dice l'articolo 17, comma 2 dello Statuto della SMAT? Che per poter modificare la compagine societaria e quindi verificare la possibilità dell'ingresso di nuovi azionisti è necessario il 90%, dicevo prima, del capitale sociale e contestualmente il 60% dei soci presenti obbligatoriamente in assemblea. Queste percentuali così alte, lo ricordava prima qualcuno, addirittura non sono state raggiunte nel momento in cui molto serenamente in un percorso assolutamente in continuità con il passato, la Sindaca Appendino andava a chiedere, legittimamente per carità, poche settimane dopo l'insediamento l'accesso al fondo di riserva degli utili straordinari. Attenzione alle bugie però, perché io ho sentito qualche dichiarazione anche qui fuori prima dell'inizio del Consiglio, sempre il Partito Democratico, sempre il centro sinistra di questo territorio ad un certo punto ha detto "approfittiamo di un'opportunità che ci offre il Testo Unico degli enti locali, in particolare l'articolo 30 ci consente di stipulare delle convenzioni", in questo momento SMAT pubblica gestita da soci pubblici ha condiviso il fatto che per il 100% degli utili, così demonizzati oggi, in realtà non vanno ad arricchire e ad imbolsire qualche Sindaco e qualche Amministrazione, il 100% degli utili è così diviso, l'80% deve essere necessariamente ed obbligatoriamente destinato a favorire e a sostenere le infrastrutture, i tubi, che portano l'acqua e investimenti, il 20% invece debbono essere necessariamente obbligatoriamente destinati ad iniziative di carattere ambientale, vuol dire finanziare la festa green? No, vuol dire mettere in sicurezza le sponde dei fiumi, vuol dire piantare gli alberi, vuol dire favorire tutto ciò che è utile ad un ecosistema per essere all'altezza di un servizio idrico integrato di qualità e quindi il privato, a fronte di questi vincoli, mi piacerebbe capire quale tipo di interesse potrebbe avere, ma tanto noi il privato non lo vogliamo perché ce lo abbiamo scritto nello Statuto della Città di Torino. È talmente trasparente questa Società, che nel momento in cui ha collocato sul mercato regolamentato il 13 aprile 2017 è diventato un Ente di interesse pubblico, tra l'altro ai sensi dell'articolo 16/17 del Decreto Legislativo 139/2010 è obbligato alle comunicazioni Consob. Allora, stiamo parlando quindi di una Società buona, di una Società che gestisce un ottimo servizio idrico integrato, stiamo parlando delle tariffe più basse in Italia, abbiamo la fortuna di avere un'Azienda sana, ne abbiamo tante altre che non vanno bene, ma questa, santo cielo, almeno questa la vogliamo tutelare tutti insieme? Vogliamo continuare ad essere orgogliosi di una delle più grandi e migliori aziende del servizio idrico integrato in Italia? Io penso, Consigliera Albano, che i suoi buoni propositi, che io ho condiviso all'inizio, gliel'ho anche detto... LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Guardi, questa battaglia io la voglio fare con lei. L'ho detto all'inizio, strada facendo ci siamo accorti che la volontà invece dell'esecutivo era un'altra, non mi stupisce l'assenza della Sindaca perché sarebbe stato imbarazzante oggi vedere la Sindaca votare questa delibera quando pochi mesi fa chiedeva l'accesso al fondo di riserva degli utili straordinari, quindi quest'assenza non mi stupisce. Io vi chiedo soltanto una cosa: possiamo per favore sospendere questa deliberazione e chiedere alla Giunta che cosa ha fatto quando il Consiglio Comunale ha approvato un atto uguale a questo ad oggi? Era marzo, siamo ad ottobre, io voglio credere alla buona fede della Giunta, ci dicano che cosa ha fatto, ci dimostrino che quello che sta chiedendo la Consigliera Albano è vero e corrisponde alla volontà della Maggioranza del 5 Stelle. |