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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2017-01517
TRASFORMAZIONE DI SMAT S.P.A. IN AZIENDA DI DIRITTO PUBBLICO.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei al punto n.7, il meccanografico è lo 01517 avente per oggetto:

"Trasformazione di SMAT S.p.a in Azienda di diritto pubblico"

VERSACI Fabio (Presidente)
Presentata dalla Consigliera Albano ed altri a cui lascio la parola per l'illustrazione.
Prego, Consigliera Albano, ne ha facoltà per 10 minuti.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Finalmente, finalmente il Consiglio Comunale di Torino si appresta
a votare una delibera che avvia il percorso per dare piena attuazione al referendum del
12 e 13 giugno 2011. Finalmente dopo 6 lunghi anni anche il Comune di Torino si
appresta a dare voce ai quasi 387.000 elettori che in città si sono espressi per avere una
gestione pubblica trasparente e partecipata dell'Azienda che a Torino, nella Città
Metropolitana gestisce il servizio idrico. Finalmente la città di Torino si appresta a
riempire di contenuti l'articolo 80 del proprio Statuto che afferma che la città si
impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia operata senza
scopo di lucro. L'Amministrazione Comunale di Torino, come testualmente riportato
nella delibera, intende mantenere in mano pubblica la proprietà e la gestione
partecipativa senza scopo di lucro del sistema idrico integrato nel nostro territorio e
pertanto dichiara che riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua
come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come
bene comune pubblico. Conferma il principio della proprietà e gestione pubblica del
servizio idrico integrato e che tutte le acque superficiali e sotterranee, anche se non
estratte dal sottosuolo sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo
criteri di solidarietà. Riconosce che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico
locale senza scopo di lucro in quanto servizio pubblico essenziale per garantire
l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini. Inoltre
l'Amministrazione Comunale di Torino, attraverso l'approvazione di tale delibera,
rigetta le logiche imposte dal Governo che vorrebbero le partecipate che forniscono
servizi essenziali come bancomat da spremere per ricavare utili, per dare respiro ai
bilanci dei Comuni rimasti ormai senza risorse. I servizi pubblici essenziali vanno
gestiti dai Comuni in ottica di garantire un servizio efficiente e di qualità ai cittadini e
senza finalità di lucro. Le aziende di servizi non possono e non devono essere lo
strumento per risanare o mantenere i bilanci dei Comuni, ma è lo Stato che deve
garantire trasferimenti al fine di poter garantire ai cittadini servizi adeguati. La gestione
dei beni comuni di servizi essenziali per i cittadini, dei servizi educativi, delle politiche
energetiche, dei trasporti deve poter essere controllata dall'ente pubblico. In questo
contesto abbiamo deciso di riprendere in mano un percorso iniziato da alcuni cittadini
nel 2012 attraverso una proposta di delibera di iniziativa popolare che aveva raccolto
ampi consensi tra i cittadini e che era stata presentata all'Amministratore da quasi 5.000
sottoscrittori. Lo scopo è duplice: valorizzare il processo partecipativo intrapreso dai
cittadini 4 anni prima e ottenere un risultato che metta definitivamente al sicuro
l'Azienda che fornisce sul territorio il servizio idrico integrato, garantendo per
l'Azienda non solo una proprietà interamente pubblica, ma anche una gestione pubblica
e partecipativa. L'obbiettivo è quello di modificare la forma giuridica di SMAT da
Società per azioni in Azienda Consortile di Diritto Pubblico, in modo da garantire due
risultati immediati, togliere l'Azienda dal mercato, le società per azione, anche quelle
non quotate in borsa, obbediscono comunque a logiche di mercato, significa metterla al
sicuro da ogni possibile scalata da parte delle multiutility dopo aver messo le mani su
mercati fondamentali quali la produzione di energia, la raccolta e lo smaltimento dei
rifiuti vedono la gestione del servizio idrico integrato come uno degli obbiettivi più
interessanti per incrementare i loro profitti e nel contempo, poiché le aziende di diritto
pubblico sono vincolate al pareggio di bilancio la trasformazione risolverebbe in via
definitiva il problema degli utili suddivisi tra i soci, ponendo così in atto il risultato
referendario e rafforzando al contempo l'affidamento in house. Pertanto chiediamo, con
questa delibera, che è una delibera di indirizzo, che la Città di Torino, in qualità di socio
di maggioranza di SMAT, si faccia promotore nei confronti degli altri Comuni soci
della trasformazione di SMAT in Azienda Consortile di Diritto Pubblico a norma degli
articoli 31 e 114 del TUEL, finalizzata esclusivamente alla produzione, erogazione e
gestione del servizio idrico integrato nel territorio degli enti locali consorziati e
richiedere di modificare lo Statuto dell'Azienda al fine di rendere esplicito che
l'Azienda non potrà perseguire fini di lucro, anche per via indiretta. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. È iscritto a parlare il Capogruppo Lo Russo. Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. L'argomento della trasformazione di SMAT in Azienda di Diritto
Pubblico torna nell'aula del Consiglio Comunale dopo un po' di anni e credo sia nostro
dovere mettere alcune questioni al centro dell'attenzione dei Consiglieri in quanto la
deliberazione, che non trova il nostro consenso, ha alcuni punti di partenza che non
sono strutturalmente sbagliati. Al di là del fatto che è improprio intestarsi il risultato del
referendum sull'acqua pubblica, Consiglieri del Movimento 5 Stelle, per proporre e
motivare le ragioni di questa deliberazione in quanto siamo assolutamente convinti che
tutti coloro che sostennero il referendum all'epoca per preservare il servizio idrico
integrato dal sistema dell'articolo 113, cioè dei servizi pubblici a rilevanza economica
non da mettere sul mercato, tra cui chi le parla, Consigliera Albano, che sostenne il
referendum insieme a molti altri, non mi trova per nulla d'accordo, quindi, come dire,
inviterei innanzitutto metodologicamente a non dire sull'onda dei 336.000 torinesi che
votano il referendum, almeno uno non c'è, che sono io. Perché? Perché oggi noi stiamo
in un regime che erroneamente viene dipinto come un regime di mercato, non è questa
la realtà dei fatti, quando il referendum passò con il pieno sostegno del Partito
Democratico e quando la delibera di iniziativa consiliare a cui si è fatto riferimento nella
narrativa arrivò in Consiglio Comunale, furono adottati atti che fondamentalmente,
senza snaturare la natura giuridica di SMAT Spa, di fatto resero impossibile qualunque
tipo di privatizzazione del servizio. Non solo, ma sotto il profilo imprenditoriale
industriale, l'operazione messa in campo dal Movimento 5 Stelle, che fortunatamente
per noi è a tutti gli effetti una delibera di, voi la chiamate di indirizzi, io la chiamo la
bandierina anche perché la medesima Consigliera la prima firmataria è quella che ha,
pochi mesi fa, chiesto di impegnare gli utili di SMAT e insieme a lei tutti gli altri,
quindi siccome noi siamo abbastanza abituati alla coerenza politica, almeno ci si faccia
il piacere proprio di non prenderci per fessi, nel senso che non è che si viene qua in aula,
si vota di distribuire gli utili di SMAT e dopo 4 mesi per lavarsi la coscienza, visto che
parliamo di acqua, si viene qua con una delibera che di fatto, e lo dimostreranno i fatti
nei prossimi mesi, è inefficace, perché forse prendete in giro qualcuno fuori di qui, a noi
non ci prendete in giro. Quindi metodologicamente, primo non vi riteniate depositari del
sacro fuoco dell'acqua pubblica, non lo siete. Non lo siete! Secondo, fateci la cortesia di
avere un minimo di pudore, è vero che ormai il pudore nelle affermazioni ai Consiglieri
e di Giunta 5 Stelle è una di quelle cose che, come dire, non siamo più abituati a vedere,
ma almeno non caricateci tutto sto significato politico, voi che avete votato per
distribuire gli utili di SMAT. Voi avete votato per distribuire gli utili di SMAT pochi
mesi. Ora io, per la carità, penso solo che gli stupidi non cambino idea, attenzione bene,
dopodiché fateci solo il favore di avere un pochino meno di supponenza etica nel
narrare il fatto che questa delibera va nell'ottica dell'acqua pubblica perché sono falsità
e menzogne. L'acqua in questo ambito territoriale è già pubblica. A parte che lo è per la
Legge Galli, al limite si discute se il gestore deve essere o non deve essere pubblico, ma
nella fattispecie SMAT è 100% pubblica e ha dei quorum deliberativi che sono tali per
cui manco i dividendi riuscite a distribuire da soli e voi pensate di riuscire ad alienare
una quota di SMAT? Non siete stati in grado, in Assemblea dei Soci, di costruire il
consenso tra i Sindaci per distribuirvi voi i dividendi sull'acqua pubblica e pensate
davvero che qualcuno creda alla barzelletta che questa Società è scalabile dall'esterno?
No, non lo è. SMAT è una Società sana costruita negli anni per processi aggregativi
dell'Acquedotto e dell'Azienda Po Sangone che ha fatto un piano di investimenti unico
in Italia, eccellenza europea per 1,5 miliardi di euro in 20 anni e che voi oggi con questa
deliberazione puntate, come dire, a provare a mettere in crisi. Tanto non ci riuscirete,
quindi, non ci riuscirà il nuovo amministratore delegato che avete appena nominato al
terzo tentativo, menomale che almeno la terza volta siete riusciti ad azzeccare la
nomina. In sintesi quindi vi inviteremmo a non avere, almeno sotto il profilo, come dire,
della dinamica della dialettica politica, questo atteggiamento dove venite a spiegare a
chi, come dire, dell'acqua pubblica e della modifica statutaria di SMAT che ha blindato
l'acqua pubblica su questo territorio, la questione dell'acqua pubblica. Mi verrebbe da
rilanciare però, se volete essere davvero coerenti e vi invito a farlo pubblicamente qui e
fuori di qui, anche rispetto a tutti quelli che state prendendo in giro con questa
deliberazione, mi aspetto che, guardo l'Assessore Rolando, nel prossimo assestamento
di Bilancio che faremo, non vorrei vedere zero euro di utili di SMAT; io vorrei che il
Comune di Torino, Assessore Rolando, visto che la sua Maggioranza viene qua e spiega
a noi il sacro fuoco dell'acqua pubblica, abbia almeno la coerenza una volta, una volta
di fare qualcosa di quello che dite. Ma una volta! Una volta fate qualcosa, cioè almeno
una cosa provate a farla, non è che parliamo di centinaia di milioni di euro perché poi
SMAT nello scorso mandato discutevamo di, se non sbaglio, 6 milioni, 8 milioni, 6 e
qualcosa, quindi voglio dire è una roba che poi si è visto rientra in quella che è la
variabilità degli oneri di urbanizzazione, tra l'altro le vostre dichiarazioni apprezzo
molto, Assessore Rolando, che piano piano arriviamo esattamente dove le avevamo
detto noi sul Bilancio di previsione 2017, aperta e chiusa parentesi, cioè che avete
sovrastimato le entrate. Chiusa la parentesi. Siate coerenti! In attesa nelle more che tutta
sta manfrina che avete scritto vada avanti, siate coerenti; abbiamo l'occasione, tra meno
di due o tre settimane, un po' di schiena dritta, Consiglieri 5 Stelle, ogni tanto alzate un
pochino la schiena. Avete preso dei voti dicendo che avreste fatto delle cose, fino
adesso non ne avete fatta una, una fatela: una! Dimostrateci, dimostratemi, dimostrateci
che abbiamo torto nel mettere in evidenza le vostre contraddizioni. Io, se vedrò un
assestamento di Bilancio o se riuscirò a vedere un Bilancio 2017 che non prende un
euro di utile di SMAT, cioè quello contro cui voi vi scagliate per giustificare sta menata,
starò zitto, vi giuro, fino al 2021 e non toccherò più l'argomento. Fatemi stare zitto una
volta, obbligate il Capogruppo del PD una volta a tacere. Io sono convinto che parlerò
ancora, non so perché, ma ho questa strana sensazione e ultimo, e concludo, vi inviterei
davvero, come dire, io capisco che abbiate una difficoltà, perché voi vi eravate
immaginati, come dire, di arrivare qua e spaccare il mondo, non state spaccando niente
e quindi avete l'esigenza di produrre sti documenti. Io lo capisco. Guardate, faccio
politica da un po' di anni e so bene che ci sono gli elettori, i comitati, poi il problema
qual è? Quando uno pompa, come avete pompato voi per mesi, poi smontare è
complicato, io mi rendo conto che è complicato. Bene. Allora, vi do un suggerimento,
anche per evitare queste reazioni verbali in aula, pigliatela un po' più bassa, fate una
mozione in cui decidiamo di avviare il percorso di verifica se entro il 2021 forse,
qualora ci fossero le condizioni, vediamo se, così bon, avete salvato la faccia, che mi
rendo conto, come dire, avete un po' di difficoltà a salvare uscendo di qua e
contemporaneamente evitate di scrivere documenti che oggettivamente lasciano sempre
un pochino il tempo che trovano. Io ve lo do come suggerimento tanto non lo
ascolterete, davvero però se sarete in grado di farmi tacere e di farci tacere fino al 2021,
banalmente avete un'occasione d'oro, dimostrate a tutti quelli che sono qui fuori che
avete illuso per mesi e che state illudendo con questa delibera che il PD è sporco, brutto,
cattivo, che vuole privatizzare le acque pubbliche, invece voi siete gli alfieri della tutela
dell'acqua pubblica. Date questa soddisfazione anche a loro, poveracci, giustamente se
lo aspettano, vi hanno dato fiducia, vi hanno votato per questa ragione. Vi hanno votato
per questa ragione e non hanno votato altri anche per questa ragione. Quindi, come dire,
lo dico anche a vostra tutela, a mia tutela, io preferirei davvero stare zitto, ho la
sensazione che su questo punto torneremo e, ahimè, torneremo trovando nel nostro
mitico Bilancio nuovamente i famosi utili di SMAT. Per questa ragione non credo,
come avrete forse vagamente intuito, sosterremo questo atto deliberativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, prego.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Io sarò molto più veloce perché i contenuti del collega Lo Russo
erano estremamente chiari, però mi permetta un piccolo appunto, Albano, lei dice
giustamente un milioni ci hanno votato, 330.000 ci hanno votato. Sì, è vero, però vi
hanno votato anche per non fare Corso Romania, per non fare Westomghouse, per non
fare Corso Grosseto, per non fare lo zoo, cioè voglio dire vi hanno votato per non fare
tante cose e che voi invece adesso siete obbligati a fare. Ci deve spiegare il perché vi
hanno votato, voi avete promesso tante cose e oggi invece andate in controtendenza.
Quindi la sua dichiarazione pecca un attimo di ingenuità e ci dà a noi la possibilità
certamente di rispondere in maniera estremamente facile, però diceva giustamente Lo
Russo, ma l'Azienda è già pubblica ed io rifaccio la domanda che vi ho fatto tante volte
già in passato sulla SMAT: ma scusate, a casa vostra che voi avete in mano un'azienda
che produce utili, che non ha mai avuto problemi, che è sempre andata avanti in
automatismo facendo oltretutto un'azienda invidiata a livello europeo, non soltanto a
livello nazionale, voi decidete di cambiare il sistema perché voi avete deciso che deve
essere consortile. Ma scusate, ma dovrei fare una battuta che non posso fare perché
siamo in un ambiente estremamente istituzionale, cioè non lo farei, ecco, qualcuno forse
mi capisce, se qualcuno si vuol far male da solo, si faccia male da solo, ma mi spiegate
perché un'Azienda che produce utili, di cui voi avete goduto e continuerete a godere per
prendere poco o tanto che sia, decidete di cambiare l'indirizzo? Ma io credo che sia una
domanda che voi dovete porvi, ma da che cosa nasce questa voglia di cambiare a tutti i
costi quando avete in mano un gioiello e quel gioiello lo volete perdere? Quindi io ho
finito dicendo soltanto che io ho paura, devo essere sincero, che anche su questo state
facendo un grande errore perché poi l'errore lo fate voi, ma lo facciamo tutti, lo fa la
città, non lo fate soltanto voi, pensateci un attimo, io mi rivolgo al buon senso, alla
moderazione, avete in mano questo gioiello, non fatelo diventare un gioiello di bronzo,
mantenetelo! Avete un nuovo amministratore delegato? Io ho detto l'altra volta, mi pare
di aver finito il mio intervento dicendo speriamo che facciano di più ancora di prima,
quelli che c'erano prima nel bene o nel male, tutto quello che volete voi, ma hanno
dimostrato certamente tanta capacità di managerialità nel condurre questa Azienda. Io
mi auguro che l'amministratore di oggi sia ancora più bravo, ma dategli la possibilità di
lavorare, non dategli questo, come dire, questo respiro sul collo di dover a tutti i costi
cambiare qualcosa che invece è efficiente. Parliamo sempre di efficienza, per una volta
che c'è questa efficienza, per piacere, non andiamo a rovinarla. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, prego.

ROSSO Roberto
Io voterò a favore di questa delibera perché ritengo che sia in sé giusta; sia giusto, cioè
sgomberare il campo che oggi è prevalente sul piano internazionale della
finanziarizzazione dell'economia dei servizi pubblici. Noi dobbiamo cercare di
ripristinare un concetto, le cose vanno fatte dai privati, è giusto che siano fatte dai
privati, penso al CAAT, questa è una mozione di voto che va in senso contrario, ma io
invece ritengo che quello sia giusto darlo ai privati e che alcune cose indispensabili
rimangano invece alla sfera pubblica, quella dell'acqua è una di quelle condizioni. Lo
dico per una ragione, perché se in questi anni coloro che hanno investito da privati
nell'acqua avessero fatto investimenti veri, io sarei stato a favore della privatizzazione,
cioè se chi prende questi servizi anziché farne soltanto speculazione ai fini propri
realizzasse gli investimenti per cu questi servizi devono andare in concessione sarei
d'accordo, ma in questi anni ho visto il contrario a partire dal mio territorio, ho visto
gente che ci ha guadagnato molto e che ha investito molto poco per non dire niente; la
stessa cosa avviene sulle autostrade, io spero che un giorno i 5 Stelle possano prendere
il potere anche in Italia in mezzo a tante porcherie che farebbero almeno una credo
sarebbe lecita, quella di fare in modo che le autostrade non siano più nella mani di
quattro bricconi che dicono che faranno nuove strutture a favore dei passeggeri e degli
automobilisti e poi non fanno niente e guadagnano come un bancomat gli incassi che
fanno quotidianamente. Ecco, io penso che sia giusto che le autostrade, che l'acqua, che
altri servizi di questo tipo tornino nella disponibilità degli enti pubblici, se poi è
attraverso una forma consortile è meglio ancora. Però una cosa condivido di quello che
ha detto Lo Russo, lo devo dire con chiarezza, e di quello che ha detto Napoli, non
vorrei che voi facciate in quest'aula soltanto le battaglie che sapete perse e non facciate
quelle che invece si possono vincere, però dico al mio amico Vice Sindaco Montanari
un anno fa, 6 mesi fa discutemmo qui dentro ad esempio del fatto di salvare l'Oftalmico
e si disse da parte della Giunta e da parte del Vice Sindaco noi non consentiremo mai la
Variante edilizia per il nuovo Parco della Salute se prima non verrà assicurato che
l'Oftalmico viene salvato. È esattamente il contrario, il Parco della Salute viene fatto, la
Variante è stata fatta, l'Oftalmico non viene salvato ma chiuso invece da Chiamparino.
Allora voglio dire, almeno alcune battaglie possibili fatele, ma per smentire coloro che
dicono che non le fate. Io mi auguro poi una cosa, in questo ha ragione Lo Russo, lo
dico al Presidente Albano, spero davvero che nel prossimo Bilancio non ci siano gli utili
di SMAT, cioè che vengano conservati gli utili SMAT per fare investimenti sull'acqua
pubblica perché sarebbe contraddittorio e folle chiamarci qui a votare una delibera bella,
ma forse impossibile, come diceva una canzone, perché sarà difficile che gli altri
Comuni del circondario torinese votino anche loro, credo che la pensino in gran parte
come Lo Russo, non come la Albano. Ebbene, se è difficile arrivare alla realizzazione di
ciò che la delibera ci propone e poi al contrario vi prendete gli utili perché dite che ci
sono problemi di bilancio. Ecco, io almeno su questo spero che l'Assessore Rolando sia
d'accordo, gli investimenti ricavabili - ride sotto i baffi l'Assessore Rolando - che gli
investimenti fattibili sull'acqua con gli utili della SMAT vengano destinati a questo
scopo, come chiedete voi, ma che non mi trovi poi a vedere che i 24 Consiglieri del 5
Stelle votano pedissequamente una delibera di bilancio in cui invece gli utili della
SMAT vengono messi per sanare chissà quale forma di debito. Questo me lo auguro
davvero perché sarebbe conforme quantomeno ad un'ispirazione, che magari questa
delibera non passerà mai, ma quantomeno c'è una coerenza sul comportamento che da
voi si pretende. Ecco, io mi auguro, lo dico alla Consigliera Albano, alla Presidente
Albano, al Vice Sindaco Montanari, ma anche alla Sindaca, a me è giunta voce che la
Sindaca non sia molto convinta di questa delibera; spero di no, spero che anche la prima
cittadina condivida l'opinione dei suoi Consiglieri, non c'è, vabbè, adesso non so, avrà
motivi, problemi e quant'altro, però mi chiedo se ci sarà la volontà da parte dei
Consiglieri di 5 Stelle di tenere la barra diritta, cioè di non fare, Assessore Rolando,
come quelli che un giorno cantano in chiesa e di notte fanno altri mestieri. Allora, per
cortesia, teniamo un atteggiamento coerente e facciamo sì che quello che da voi ci si
può aspettare sia concordemente rilevabile anche all'indomani delle delibere di bilancio
con cui gli utili verranno destinati.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, prego.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente, è curioso come nella storia recente della Città di Torino tutte le volte
che il Movimento 5 Stelle ha bisogno interviene a soccorso Rosso, è il famoso soccorso
Rosso, abbiamo la certificazione che ha funzionato alle elezioni comunali, funzionerà
sicuramente anche quest'oggi in Consiglio Comunale. Ma guardi, Presidente, io ho
preso sul serio invece, a differenza del mio Capogruppo, qualche mese fa le parole della
Consigliera Albano, ho avuto il piacere di frequentare tutte e otto le Circoscrizioni nelle
quali si è dibattuto approfonditamente di questo tema e la ringrazio innanzitutto perché
è stato un confronto utile; è stato utile un confronto di merito che ci ha consentito di
verificare se ci sono le condizioni in questo territorio per fare ciò che la Consigliera
auspica. Ho smesso però di crederle, Consigliera, qualche settimana fa quando le ho
chiesto se potevamo insieme chiedere, Assessore Giusta, chiedo scusa, se potevamo
chiedere insieme alla Giunta e all'esecutivo di verificare una mozione che, guardate, è
uguale, Consigliere Rosso, è uguale alla delibera di cui parliamo oggi. Qual è la
differenza? La differenza è che quella mozione noi l'abbiamo approvata il 6 marzo del
2017. Vi leggo l'impegnativa, il 6 marzo del 2017 questo Consiglio Comunale
approvava questa impegnativa: "Si impegna la Sindaca e la Giunta a dare piena
attuazione all'articolo 80 dello Statuto della città di Torino dando inizio ad un piano di
fattibilità per trasformare la società SMAT in Azienda Speciale Consortile di Diritto
Pubblico", era il 6 marzo 2017, oggi noi deliberiamo, questa è la proposta di dare avvio
immediato alla realizzazione di un piano di trasformazione di SMAT in Azienda di
Diritto Pubblico. Quando io ho smesso di credere alla buona fede e alla buona volontà,
non tanto della Consigliera Albano, piuttosto dell'esecutivo, del Vice Sindaco, degli
Assessori? Quando ho chiesto di verificare la mozione approvata 6 mesi fa, ho detto:
"Ma scusate, ma la Giunta, visto che il Consiglio Comunale ha già fatto un atto di
indirizzo come quello di oggi, avrà nel cassetto, avrà lavorato ad un piano di fattibilità",
Consigliere Rosso, nonostante il suo soccorso in questi mesi non è stato fatto niente e
quindi oggi il suo soccorso serve a rilanciare, a riprovare, è un ritentiamo, vediamo se
questa volta la Giunta ci viene dietro. Allora, io ho apprezzato e ho ascoltato con
attenzione, enfasi ed emozione anche le parole della Consigliera Albano e sono
esattamente le stesse che il Sindaco De Magistris e l'Assessore all'epoca Alberto
Lucarelli nel settembre 2011 salutavano la trasformazione di un'altra Società che era
Arin a Napoli Spa in un'Azienda Speciale di Diritto Pubblico che è ABC Napoli, così
come ha detto lei oggi con entusiasmo e con la stessa emozione si diceva in quella
Conferenza Stampa che sarebbero finalmente stati aboliti i profitti dell'acqua, che ci
sarebbe stato finalmente un nuovo Consiglio di Amministrazione con tre tecnici e due
rappresentanti delle associazioni ambientaliste, che le tariffe sarebbero state modulate e
che l'acqua sarebbe stata per tutti, cambiamo la filosofia della gestione dell'acqua. Ora
mi scusi il parallelismo, ma devo dire che l'enfasi e le dichiarazioni mi sembravano
molto simili alle sue. Che cosa è successo 7 anni dopo quella sciagurata trasformazione
a Napoli? Pochi giorni fa, l'8 settembre 2017 il Comune di Napoli ha deciso di ridurre
la pressione di 600 litri al secondo dai rubinetti dei cittadini torinesi, non si sa chi...
napoletani, chiedo scusa, dei cittadini napoletani, non è ancora successo a Torino, però
con l'approvazione di questa delibera... I lavoratori della Società ABC Napoli
manifestano ogni settimana sotto il Comune di Napoli, non vengono pagati gli stipendi
regolarmente, sono 3 anni che ABC Napoli non chiude un Bilancio, cioè noi non
abbiamo la possibilità, si parla di trasparenza, sono tre anni che noi non possiamo
vedere e leggere un Bilancio dell'Azienda Consortile, così come la vuole, la propone la
Consigliera Albano a Napoli. Allora, perché noi siamo contrari a questa delibera?
Innanzitutto perché è una presa in giro, lo diceva bene il Capogruppo prima, se davvero
ci fosse la volontà politica da parte di quest'Amministrazione avrebbe già utilizzato
questi 6 mesi per interloquire con gli altri Comuni per convincerli e probabilmente si
sarebbe portato avanti su un lavoro che è assolutamente impervio e impegnativo perché
raggiungere il 90% delle quote in assemblea per modificare lo Statuto è particolarmente
impegnativo e difficile e noi avevamo promosso quella modifica proprio per evitare che
qualcuno potesse modificare lo Statuto favorendo la privatizzazione dell'acqua perché,
Consigliera Albano, l'acqua a Torino è pubblica. I 297 Comuni che compongono
SMAT sono pubblici. Allora, quali sono i motivi per cui noi siamo assolutamente
contrari a questa delibera? Innanzitutto perché l'acqua, oltre ad essere pubblica a
Torino, è buona, è un'acqua buona perché il servizio idrico integrato nel nostro
territorio è frutto di un lavoro che ha visto i 297 Comuni nel corso del tempo aggregarsi,
condividere gli investimenti favorendo quindi qualità, quantità e continuità di un
servizio, a Torino anche complice la condizione orografica insomma, siamo facilitati
dalla prossimità con le montagne, però dobbiamo anche dire che c'è un servizio di
qualità gestito dalla SMAT. Secondo, è buona ed è giusta, anche perché una parte degli
utili hanno consentito ad esempio negli ultimi anni di aumentare la soglia ISEE per
ridurre a diverse decine di migliaia di torinesi le tariffe già tra le più basse in Italia. È
un'acqua pubblica, lo dicevo perché la compagine è pubblica, uno di questi soci è la
Città di Torino, che tra l'altro su iniziativa del Partito Democratico ha modificato il
proprio Statuto, cioè lo Statuto della Città di Torino introducendo l'articolo 80 che di
fatto sancisce una volta per tutte che in questo territorio l'acqua deve continuare ad
essere pubblica, non può essere scalabile e quindi se qualcuno agita lo spettro e il fatto
che qualcuno possa aggredire qualche privato e favorire qualche privato come ingresso
nella Società, guardate, non è possibile perché sempre il Partito Democratico nel 2014
ha favorito condividendolo con gli altri Comuni, parlando con gli altri soci, quindi non
chiudendosi nella cinta raziale del Comune come sta facendo la Maggioranza
pentastellata e ha modificato l'articolo 17, comma 2 dello Statuto della SMAT; che cosa
dice l'articolo 17, comma 2 dello Statuto della SMAT? Che per poter modificare la
compagine societaria e quindi verificare la possibilità dell'ingresso di nuovi azionisti è
necessario il 90%, dicevo prima, del capitale sociale e contestualmente il 60% dei soci
presenti obbligatoriamente in assemblea. Queste percentuali così alte, lo ricordava
prima qualcuno, addirittura non sono state raggiunte nel momento in cui molto
serenamente in un percorso assolutamente in continuità con il passato, la Sindaca
Appendino andava a chiedere, legittimamente per carità, poche settimane dopo
l'insediamento l'accesso al fondo di riserva degli utili straordinari. Attenzione alle bugie
però, perché io ho sentito qualche dichiarazione anche qui fuori prima dell'inizio del
Consiglio, sempre il Partito Democratico, sempre il centro sinistra di questo territorio ad
un certo punto ha detto "approfittiamo di un'opportunità che ci offre il Testo Unico
degli enti locali, in particolare l'articolo 30 ci consente di stipulare delle convenzioni",
in questo momento SMAT pubblica gestita da soci pubblici ha condiviso il fatto che per
il 100% degli utili, così demonizzati oggi, in realtà non vanno ad arricchire e ad
imbolsire qualche Sindaco e qualche Amministrazione, il 100% degli utili è così diviso,
l'80% deve essere necessariamente ed obbligatoriamente destinato a favorire e a
sostenere le infrastrutture, i tubi, che portano l'acqua e investimenti, il 20% invece
debbono essere necessariamente obbligatoriamente destinati ad iniziative di carattere
ambientale, vuol dire finanziare la festa green? No, vuol dire mettere in sicurezza le
sponde dei fiumi, vuol dire piantare gli alberi, vuol dire favorire tutto ciò che è utile ad
un ecosistema per essere all'altezza di un servizio idrico integrato di qualità e quindi il
privato, a fronte di questi vincoli, mi piacerebbe capire quale tipo di interesse potrebbe
avere, ma tanto noi il privato non lo vogliamo perché ce lo abbiamo scritto nello Statuto
della Città di Torino. È talmente trasparente questa Società, che nel momento in cui ha
collocato sul mercato regolamentato il 13 aprile 2017 è diventato un Ente di interesse
pubblico, tra l'altro ai sensi dell'articolo 16/17 del Decreto Legislativo 139/2010 è
obbligato alle comunicazioni Consob. Allora, stiamo parlando quindi di una Società
buona, di una Società che gestisce un ottimo servizio idrico integrato, stiamo parlando
delle tariffe più basse in Italia, abbiamo la fortuna di avere un'Azienda sana, ne
abbiamo tante altre che non vanno bene, ma questa, santo cielo, almeno questa la
vogliamo tutelare tutti insieme? Vogliamo continuare ad essere orgogliosi di una delle
più grandi e migliori aziende del servizio idrico integrato in Italia? Io penso, Consigliera
Albano, che i suoi buoni propositi, che io ho condiviso all'inizio, gliel'ho anche detto...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Guardi, questa battaglia io la voglio fare con lei. L'ho detto all'inizio, strada facendo ci
siamo accorti che la volontà invece dell'esecutivo era un'altra, non mi stupisce
l'assenza della Sindaca perché sarebbe stato imbarazzante oggi vedere la Sindaca votare
questa delibera quando pochi mesi fa chiedeva l'accesso al fondo di riserva degli utili
straordinari, quindi quest'assenza non mi stupisce. Io vi chiedo soltanto una cosa:
possiamo per favore sospendere questa deliberazione e chiedere alla Giunta che cosa ha
fatto quando il Consiglio Comunale ha approvato un atto uguale a questo ad oggi? Era
marzo, siamo ad ottobre, io voglio credere alla buona fede della Giunta, ci dicano che
cosa ha fatto, ci dimostrino che quello che sta chiedendo la Consigliera Albano è vero e
corrisponde alla volontà della Maggioranza del 5 Stelle.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritta a parlare la Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Questo Gruppo Consiliare, che non ha votato per la redistribuzione degli utili di SMAT
e che non ha sostenuto al ballottaggio la Sindaca Appendino, voterà invece a favore di
questa delibera, esattamente per questa ragione, perché pensiamo che come nessuno
possa ascrivere a sé l'interpretazione autentica dell'esito del referendum, nessun'altro
possa sostenere che la necessità di trasformare SMAT in Azienda Consortile di Diritto
Pubblico sia una battaglia soltanto dei 5 Stelle, perché è una battaglia, è un impegno, è
una prospettiva che a partire da questa delibera noi condividiamo e lo condividiamo per
una ragione strutturale che non racconto io, ma che la stessa Corte dei Conti in una
relazione del 2010 chiariva lucidamente. Al di là dei comportamenti contingenti e
soggettivi esiste un potenziale conflitto di interesse tra utenti interessati all'economicità
dei servizi e gli azionisti interessati ai ritorni finanziari. Quindi, laddove ci sia un
principio di redistribuzione degli utili, ancorché storicamente possano farvi ricorso,
ancorché l'Assemblea dei Soci indirizzi invece gli utili dell'Azienda nella direzione
della qualificazione dell'infrastruttura o della riduzione delle tariffe il potenziale
conflitto di interessi sussiste e quindi è opportuno sulla base appunto di una necessità
strutturale, laddove non si voglia rischiare che l'Azienda che governa il bene dell'acqua
possa essere considerato un produttore di utili bancomat per gli enti locali trasformarlo
in un consorzio di diritto pubblico. Quindi una ragione sostanziale. L'altro
ragionamento è quello per il quale io non mi rassegno ad una rappresentazione secondo
la quale la forma societaria determina il benessere dell'Azienda per cui se la forma
societaria è spa l'azienda è capace di competere e di essere produttiva, se l'Azienda è
Società di Diritto Pubblico di default rischia di non sapere competere e di diventare
inefficiente. Ma grazie al cielo non è soltanto chi parla ad avere questo tipo di
orientamento perché, contrariamente al dibattito che abbiamo svolto finora e che ha
citato secondo gli intervenuti casi non esemplari, poi ragioneremo se erano e sono casi
non esemplari, ci sono altre situazioni in Italia e in Europa che hanno deciso per la
gestione dell'acqua a favore di società di diritto pubblico, metropoli europee come
Berlino, Budapest e Parigi, voglio citare Parigi, e ho parlato dopo il Consigliere Lavolta,
che non potrà, ma io sono così onesta intellettualmente da ricordare quello che mi ha
detto, voglio citare Parigi che nel 2010 ha realizzato l'Eau de Paris per una
rappresentazione di una volontà di andare in direzione di una gestione pubblica. Il
Consigliere Lavolta dice: "C'è stato venerdì, va tutto malissimo", io sono stata venerdì a
Parigi, ma continuo a leggere gli atti ufficiali e quindi ritengo che Parigi, Budapest,
Berlino abbiano dato degli indirizzi significativi e positivi o di media grandezza come
Bordeaux, come Nizza, come Stoccarda, ma anche qui da noi in Italia ci sono state città
che hanno realizzato la trasformazione di società di diritto pubblico e voglio citare la
scelta del Sindaco Delrio nel 2012 che a Reggio Emilia trasformò appunto, proprio nella
direzione del diritto pubblico, l'organizzazione e la gestione dell'acqua, come Imperia,
come Varese, come Termoli, come Napoli di cui a me risulta essere pubblico anche il
Bilancio del 2015, quindi non so come si possa dire che sono 3 anni, è pubblico e non
ancora approvato il Bilancio del 2015 e credo solo nel 2015 anche Palermo. Quindi se
235 municipalità in 37 paesi percorrono questo stesso indirizzo vorrà dire che può
essere un'opinione condivisibile e una gestione rassicurante e credibile. Dopodiché le
motivazioni in opposizione sono state realizzando l'inizio di un processo, è vero e vi
misurerete con il resto dei Comuni che dovranno prendere in considerazione questa
proposta e su questa pronunciarsi. Io non riesco a capire perché coloro che sono
convinti che questo obbiettivo sia un'ubbia e tutto il resto del mondo sia
sufficientemente garantito dall'attuale forma di SMAT siano così preoccupati dal fatto
che l'assemblea debba pronunciarsi. Se è vera la tesi che ci hanno appena rappresentato
i Consiglieri che sono intervenuti prima di noi sicuramente l'assemblea ci metterà di
fronte ad un contraddittorio sul quale dovremmo avere capacità, attrezzi culturali e
attrezzi finanziari per interloquire, ma che come sempre per chi rispetta la democrazia
rappresentativa e gli organi di Governo, ci rimetterà di fronte al giudizio di
quell'assemblea. Quindi se è così inutile questo atto deliberativo perché chi vi si
oppone, ne è così preoccupato? Ne è preoccupato forse perché è certo, ed è qui
l'elemento di differenziazione rispetto al gruppo di Maggioranza proponente di questa
deliberazione, perché è certo, questa Amministrazione al proprio interno e per la
credibilità nei confronti degli altri soci dovrà fortemente presidiare il processo che ci
accompagna verso la trasformazione e da questo punto di vista qualche perplessità io ce
l'ho e dico subito quali sono le perplessità che voglio e mi auguro di poter rimuovere a
tempi brevi. La prima perplessità l'ha già, paradossalmente, perché su questo tema
siamo diametralmente all'opposto, rappresentata in parte dal Consigliere Lavolta, cioè
noi sentiamo esprimere in quest'aula la volontà della Maggioranza del Consiglio
Comunale, non abbiamo sentito esprimere la volontà della Giunta Comunale e allora ci
sono due passaggi che sono dal mio punto di vista importanti, il primo a breve questo
Consiglio discuterà delle manovre del cosiddetto piano di rientro che attraverso il
Consiglio verrà depositato alla Corte dei Conti. Nella lettura del documento attuale non
ravviso alcun riferimento a SMAT, né in positivo, positivo dal mio punto di vista, cioè
questa Città nel capitolo relativo alle partecipate sta avviando, su indirizzo del Consiglio
Comunale, il processo di trasformazione verso azienda consortile di diritto pubblico né,
bisogna dire, in negativo, cioè non c'è nel piano di rientro sottoposto fino a questo
momento l'ipotesi di confortare le sofferenze del Bilancio di Torino con gli utili di
SMAT; però non esiste il capitolo SMAT, come se il capito SMAT fosse una
preoccupazione, un'occupazione del Consiglio Comunale e non invece una
responsabilità in capo all'organo di Governo. La seconda questione riguarda il mandato
che viene dato correttamente agli uffici comunali, non solo di trasmettere la
deliberazione, ma di dare avvio al piano di trasformazione perché dare avvio al piano di
trasformazione appunto significa certezza, oltre che di volontà, anche di supporto dei
diversi processi amministrativi. Allora, da questo punto di vista fin da questo momento
(audio disturbato) votando a favore di questo atto deliberativo se non lo faranno i
proponenti sarà mia cura, trascorsi i canonici giorni che si concedono agli uffici per la
propria attività, di chiedere conto con una Commissione specifica sullo stato di
attuazione dello studio delle procedure amministrative necessarie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, prego.

MORANO Alberto
La prima domanda che sorge spontanea è qual è il pensiero della Giunta e come mai
nessuno è intervenuto a sostegno di questa delibera e perché manca il Sindaco
Appendino? Perché questa è una delibera ideologicamente targata e il Sindaco
Appendino non è d'accordo, oppure il Sindaco Appendino è d'accordo con questa
delibera? Allora ce lo dica qualcuno. Il secondo punto sorge sempre spontaneo, ma
perché 6 mesi fa abbiamo fatto una mozione, non è successo nulla, non è stato dato
avvio ad alcun processo; oggi cambiamo la denominazione, facciamo una delibera per
chiedere le stesse cose? Perché qui ha ragione il Consigliere Lavolta, se è una cosa
seria, si poteva iniziare 6 mesi fa, se invece è solo un modo per lavarsi la coscienza e la
faccia ogni 6 mesi, perché ogni 6 mesi c'è qualcosa che bisogna cancellare, allora
ditecelo, non fate perdere tempo al Consiglio Comunale con un dibattito sterile ed
inutile; ogni 6 mesi ci porterete qualcosa che non si attuerà e voi potete dire a chi sopra
sta applaudendo noi stiamo facendo, noi stiamo approvando, poi in realtà non fate nulla.
Veniamo poi però ai profili di sostanza, perché dire che dobbiamo trasformare questa
Società in Azienda Consortile perché così diventa più efficiente il processo, è
contraddetto dalla storia recente capitata a Napoli, 3 anni senza approvare un bilancio,
l'intero Consiglio di Amministrazione che si dimette, la Società in mano ad un
commissario, non sono sintomi di efficienza, spiace dirlo, ma non lo sono proprio e
allora perché voler distruggere una Società che è un esempio di storia e di eccellenza,
che è un esempio di come il pubblico, perché questa è una Società pubblica, non è una
Società privata, è una società partecipata da indi territoriali pubblici, è una società che
ha pesi e contrappesi, è una società che però fa utili, fa utili che servono per sostenere
un piano di sviluppo e che servono anche in minima parte o sono serviti in minima parte
per finanziare spese, non come è stato fatto l'ultima volta, spese dei Comuni, perché il
timore è che tutto questo sia finalizzato realmente solo a lavare la coscienza del
Movimento 5 Stelle. Qualcuno di voi si è posta la domanda come si può trasformare in
Azienda consortile una Società che ha messo un prestito obbligazionario quotato sul
mercato? senza rimborsare questo prestito obbligazionario. Il rimborso del prestito
obbligazionario 185 milioni può avvenire solo a discapito degli investimenti
programmati e finanziati con questo prestito obbligazionario. Ma è questo l'interesse
del Movimento 5 Stelle? L'interesse del Movimento 5 Stelle è affossare una politica di
sviluppo di questa Società? Perché l'alternativa al rimborso del prestito è garantire il
prestito con una fideiussione, ma secondo voi con un rating dei conti del Comune di
Torino che le principali agenzie hanno modificato da stabile a negativo, BBB, quello
dopo è la spazzatura per chi non conoscesse i criteri di valutazione del debito, sarà così
facile che i portatori delle obbligazioni emesse da SMAT accettino la sostituzione con
una fideiussione del Comune di Torino? Perché queste poi sono le domande concrete a
cui chi propende per la trasformazione e propende seriamente per la trasformazione di
SMAT da Società Spa in Azienda Consortile deve rispondere e forse uno studio di
fattibilità, visto che c'è stata una mozione 6 mesi fa che invitava l'Amministrazione a
studiare se si poteva dar corso alla trasformazione, andava fatto prima di venire in
Consiglio Comunale a discutere di una delibera che si riduce a livello di una mozione
perché oggi non è attuabile questa trasformazione e fino a che non ci spiegherete come
intenderete affrontare i problemi concreti che la trasformazione pone, state prendendo in
giro chi vi sostiene, questo Consiglio e state facendo perdere tempo a tutti.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, prego.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Ma anche io ne faccio una questione di distinzione tra un aspetto
formale e un aspetto sostanziale. SMAT è a tutti gli effetti una società sostanzialmente
pubblica, mi sembra che qui stiamo invece cercando da mesi di lavorare su un aspetto
formale che poi elude quelli che sono poi la volontà di affrontare nella realtà la gestione
di una cosa pubblica e anche tutti quegli aspetti aziendali e anche di ricadute
sull'ambiente che possono invece garantire un miglioramento del servizio. Il fatto che
SMAT sia strutturalmente una Società pubblica è già stato anticipato da chi mi ha
preceduto, nel senso che comunque la Città, che possiede oltre il 65% tra le quote di
proprietà e quelle di FCT, è in grado di governare dei processi per cui la variazione di
una compagine societaria richiede, come è stato detto, almeno 60% dei soci e il 90% dei
capitali. Quindi senza la volontà della Città di modificare e quindi di consentire anche
l'ingresso di soggetti privati, nulla si può fare. Mi associo anche io così alla
constatazione, anche un po' amara, che in tutto questo periodo manca comunque, non è
stata portata avanti un'analisi concreta, un'analisi seria su quelle che sono le possibili
fattibilità di una trasformazione eterogenea quale è quella che oggi si vuole portare
avanti, che sicuramente è consentita, è possibile sotto il profilo giuridico, ma che
sostanzialmente non ha ancora, poi magari si sarà in grado di produrla, ma una
robustezza sotto il profilo proprio dell'analisi finanziaria. Sappiamo che SMAT è una
Società, che giustamente per quello che è la natura del suo scopo sociale, fortemente
indebitata, ha un programma diciamo, ha un piano industriale che è di circa un miliardo
e mezzo per i prossimi anni, ha in pancia delle realizzazioni importanti che vanno
dall'Acquedotto della Valle Orco, che vanno da tutta una serie di completamenti di
attività sull'Acquedotto di Val Susa al Passante Torinese, al Collettore torinese, quindi
ci sono una serie di iniziative importanti ed è strutturale che sia fortemente indebitata, io
qui ne approfitto per dire che anche un Comune è strutturale che sia fortemente
indebitato, poi bisogna saperlo gestire questo tipo di indebitamento. Però ad oggi come
ci ha ricordato anche in precedenza il Consigliere Morano, questo indebitamento è stato
oggetto di contrattazioni con società di credito che necessariamente andranno rivisitate
ancorché sia possibile trasferire questi crediti, ma vanno rivisitate alla luce di quelli che
sono i parametri giudicati per poter concedere questo tipo di finanziamenti. È ancora dei
giorni scorsi il fatto che FIC abbia mantenuto un livello di 3 B su un livello di rating
della Città di Torino, ma abbia messo un livello di attenzione su quella che è la
proiezione del livello di rating che quindi si presume possa, dopo tre rapporti semestrali
dettati dal 2016 al 2017, possa presumibilmente essere abbassato. Allora è chiaro che
anche i famosi 135 milioni di Bond emessi sulla borsa irlandese andranno comunque
restituiti e rinegoziati perché comunque ormai quelli fanno parte dell'assicurare un
piano industriale che è già stato definito. Allora, in assenza di un piano operativo serio
diventa anche difficile e poi è vero che questo è demandato all'assemblea e si discuterà
poi in assemblea anche di questo, ma io avrei trovato tutto sommato anche più congruo
avere prima questo tipo di valutazioni, avere prima un sondaggio e un coinvolgimento
anche delle altre realtà, delle altre 296 realtà comunali che costituiscono SMAT per
avere una proposta che non fosse solo un po' nascondersi ideologicamente dietro un
dito, ma che fosse davvero un piano un po' più robusto che potesse davvero valutare se
questa proposta è poi perseguibile o meno. Anche io ravviso un sostanziale scostamento
tra quelle che sono state finora le espressioni della Giunta con quelle che sono invece le
volontà più che rispettabili che io rispetto pienamente dei Consiglieri. Ravviso anche un
elemento di rischio in termini di maggiore vulnerabilità proprio dei Comuni e in
particolare del Comune che noi oggi rappresentiamo su quelle che sono delle
esposizioni su cui eventualmente la stessa Città dovrà rispondere in solido su possibili
disavanzi, ma anche nella possibilità di avere poi la possibilità di ottemperare a questo
piano industriale sarà necessario valutare delle posizioni di credito su cui per esempio
ad oggi non sono mai state richieste delle lettere di patronage alla Città, ma che invece
in futuro lo saranno necessariamente perché diventerà poi la Città stessa direttamente
responsabile di queste linee. Anche io ravviso che a livello nazionale ci sono, è vero,
delle altre realtà, peraltro non tutte con situazioni così virtuose, mi riferisco per esempio
anche al caso dell'ASA di Castellamonte che ha avuto lo stesso tipo di percorso, ha oggi
80 milioni di debito dichiarati, ma anche le altre realtà come veniva citato il caso di
ABC Napoli e altre non sono..., ogni realtà va poi contestualizzata in quella che è la
situazione locale, nessun'altra realtà ha un territorio così vasto da amministrare,
nessun'altra realtà ha quasi 300 comuni da mettere insieme, abbiamo visto ancora
l'anno scorso anche in occasione della richiesta dei fondi di riserva come non sia poi
tutto scontato e facile ottenere poi un'unitarietà di consenso. Quindi, in sostanza trovo
che sia una questione, quella che oggi ci troviamo a dibattere, che comunque viene
posta male perché non ha una premessa coerente per poterci porre in una situazione di
voto che sia chiara, trasparente anche rispetto a quelle che sono le volontà della Giunta.
Io devo ancora rincarare la richiesta che..., cioè o meglio a rincarare, a ribaltare la
richiesta che faceva prima il Capogruppo Lo Russo e sono convinto che non ci saranno
variazioni di assestamento tali da consentire di non utilizzare gli utili di SMAT per
quest'anno, ma siccome il programma di bilancio è stato basato su un piano triennale mi
accontenterei che già dal prossimo anno quest'Amministrazione non mettesse nel
Bilancio preventivo gli utili di SMAT e si impegnasse per il 2018 a non farne carico.
Rispetto a quanto detto annuncio quindi che non parteciperò alla votazione di questa
delibera proprio perché ritengo che manchino i presupposti necessari per poter dare
robustezza a quanto si propone.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare il Consiglio Mensio, prego.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Ma, abbiamo votato l'utilizzo delle riserve straordinarie, sì è vero,
perché ce le siamo trovate dal Bilancio precedente, è vero, le abbiamo votate, ma chi le
aveva messe in Bilancio non siamo stati noi. È 100% pubblica e il 10% di CIDIU Spa
dove lo mettiamo? Ah, anche quella è pubblica, però dentro c'è IREN. L'utilizzo degli
utili il 20%, io aspetto ancora una risposta in forza di quella norma legge, non c'è, c'è
una convenzione tra soci. Chi controlla gli altri soci? Chi controlla il Comune di Torino
se quel 20% utilizzato, e leggo dal patto: "La promozione di attività di tutela ambientale
con particolare riferimento a risorse idriche". Chi controlla? Perché questi utili, vale la
pena ricordarlo, perché qua si fanno tante parole, poi quando si scende nello specifico ci
si dimentica, beh, quegli utili lì finiscono nel Titolo III del Bilancio degli enti locali,
cioè nelle entrate extra tributarie, in fondi non vincolati da nessuno, se non da una
volontà politica. Ma chi controlla gli altri soci se questa cosa la fanno? Siamo sicuri che
tutti i 290 e rotti Comuni hanno effettuato questo 20% di utilizzo degli utili affini come
dice il patto? Qualche dubbio sovviene e poi anche non lo avessero fatto in forza di cosa
o con quale strumento il Comune di Torino o un altro Comune può andare a dire ad un
altro Comune:"Tu non lo hai fatto, esci dal patto" o dire: "metti le quote", quali sono gli
strumenti coercitivi? Fatta la legge, trovato l'inganno direbbe qualcuno. Nel 2012 una
delibera di iniziativa popolare fu presentata a questo Consiglio, non differisce molto
dalla delibera che stiamo andando a discutere e che voteremo oggi, non differisce molto,
sapete cosa differisce? Il parere delle Circoscrizioni, nel 2012 8 Circoscrizioni su 10
diedero parere favorevole a quella delibera che non differisce molto; quella nel 2012
delle Circoscrizioni non era in mano del Movimento 5 Stelle, c'era un Consigliere del
Movimento 5 Stelle in ogni Circoscrizione, era in mano il 90% al PD, l'80%, solo 2
Circoscrizioni non diedero neanche parere, la Circoscrizione 4 e la Circoscrizione 1. Poi
quel provvedimento fu stravolto e allora uno si domanda cosa è cambiato dal 2012 ad
oggi dove le Circoscrizioni hanno dato tutte parere negativo? Lo dico io, la forza
politica al governo della città e allora io posso leggere solo una cosa, che quella
negazione di parere, che quel parere negativo, contrario alla delibera di oggi che non
differisce molto da quella del 2012, è semplicemente un atto politico, perché è cambiato
il governo della città. Chi diceva che noi abbiamo preso i voti, il voto è stato un voto
referendario oltre un milione di persone in provincia di Torino con oltre 95% si è
espresso per il sì a quel referendum. E dò ragione alla Consigliera Artesio se stiamo a
guardare la forma societaria, io guardo all'Italia, l'Italia era il gioiello, era una società
pubblica che era perfetta, come è finita? Com'è finita quella società pubblica
trasformata poi in privata? Anche AM nel '97 era un gioiello, una municipalizzata, che
fine ha fatto oggi AM? 20 anni dopo AM dov'è finita? Lo sappiamo dov'è finita. E chi
ci dice che domani, perché noi quello che facciamo oggi, colleghi e Presidente, non è
per farlo adesso, è per farlo per il futuro perché noi non sappiamo che cosa succederà tra
5, 10 o 15 anni; oggi sappiamo dove vogliamo andare, tra 10 anni probabilmente, tra 5,
non lo so, non ci saremo più noi come forza di governo, magari ce ne sarà un'altra, ma
chi ci dice che quella forza di governo non attuerà lo stesso processo utilizzando proprio
la forza dello Statuto per trasformare la Società da pubblica, come dicono che è, a
privata. Non ce lo dice nessuno. Allora, il giorno che io vedrò CIDIU fuori dalla
compagine societaria di SMAT dirò che quella Società è interamente pubblica; il giorno
che il 100% degli utili non sarà distribuito, ma utilizzato da SMAT per gli interventi
anche in forma di spa potrò dire che è pubblica. Io capisco che quel 20% di utili per tutti
i Comuni, compreso Torino, sia necessario e fondamentale perché è ovvio che una
situazione di carenza di risorse in cui neanche lo Stato riesce a garantire agli enti locali
delle risorse per le scuole, per le strade, per il verde, quegli utili fanno comodo a tutti e
fa gioco forza dire: "Beh, rimettiamo a posto la strada perché sotto ci sono le
infrastrutture che servono alle risorse idriche", beh, gioco forza, con quel 20% ci
rifacciamo le strade perché proteggono le risorse idriche. Io sono convinto che il
processo non sarà né facile, né veloce, né semplice, ma va fatto, va fatto fin da oggi;
poteva essere fatto nel 2012, non è stato fatto e quindi andiamo avanti. Andiamo avanti
guardando al futuro, guardando al futuro di una Società che avrà il 100% di capitale
pubblico in cui gli utili saranno utilizzati solo dalla Società. A tante domande non so
rispondere neanche io ed è per questo che abbiamo chiesto di verificare tutte le
possibilità di convertire la Società Spa in una Società Consortile. È stato detto anche che
Torino perderebbe il controllo di SMAT passando a Consortile, beh, qui ci vogliono le
cassandre, cassandre che in questi giorni sui giornali hanno detto che Torino era, come
dire, al tracollo non solo finanziario, ma generale, dando eco su tutti gli organi di
stampa, che in questo momento però non vedo in sala, perché quando si discute di cose
importanti evidentemente fa più comodo sentire le cassandre che non le persone che ci
sono qua. Non c'è la stampa, non vedo i giornalisti della Rai che c'erano prima, io
ringrazio assolutamente le persone che sono in Aula che riporteranno; ma gli organi di
stampa: la Repubblica, i giornalisti della Rai con la telecamera non ci sono. Certo, fa
comodo, ripeto, fare le cassandre e allora chi l'ha detto che il governo di SMAT o
meglio le quote di SMAT non saranno uguali prima, mettendo, come dire, all'onor del
mondo il fatto che se viene trasformata da S.p.A., in società consortile il Comune
perderà il suo peso, mi dite sulle basi di cosa? Possiamo tenere la stessa identica
percentuale, questo ci è confermato anche da altre trasformazioni. A nome del gruppo,
ovviamente, non possiamo dire che voteremo se non a favore di questa delibera e mi
auguro che la Giunta se non nella figura della Sindaca, del Vicesindaco o dell'Assessore
ai rapporti col Consiglio voglia esprimere il suo pensiero che vi assicuro non differisce
dal nostro, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Per cortesia, il pubblico se possiamo evitare gli applausi. In conclusione, la Consigliera
Albano, prego, in conclusione della discussione.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Solo per una breve replica per sottolineare alcuni punti che secondo
me sono emersi e che sono importanti. Quando si parla del referendum del 2011 tutti si
fanno sostenitori del referendum del 2011, probabilmente molti dimenticano che il
referendum era fatto di due quesiti: uno era contro le privatizzazioni dei servizi pubblici
essenziali; il secondo riguardava strettamente l'acqua e chiedeva di eliminare la
remunerazione del capitale investito, quindi la remunerazione degli utili dall'acqua.
Eliminare la remunerazione del capitale investito dal servizio idrico integrato, questo
era il secondo quesito referendario e questo è uno dei quesiti a cui 387.000 torinesi
hanno detto sì, quindi hanno chiesto di eliminare la remunerazione del capitale investito
dal sistema idrico integrato. Poi, un'altra precisazione: sono contenta quando mi viene
detto che ci sono delle agevolazioni per le famiglie che hanno ISEE basso perché come
ben sapete le tariffe del sistema idrico vengono definite dall'ATO, dall'ATO 3, grazie
appunto agli utili che vengono mantenuti all'interno dell'azienda che si può fare questa
riduzione; quindi mantenere gli utili in azienda permette anche di sostenere le famiglie
in difficoltà economica. È grazie a questi utili, non agli utili che vengono distribuiti ai
soci, ma agli utili che rimangono all'interno dell'azienda che permettono di fare
agevolazioni per famiglie in difficoltà, permettono la manutenzione di tutta la rete idrica
e quindi mantenere gli utili in azienda è fondamentale. Per quello che riguarda le
citazioni fatte spesso da alcuni Consiglieri su ABC Napoli fortunatamente o purtroppo,
io non so come dire, se sia meglio o se sia peggio, però non è la forma giuridica
societaria che possa dire se un'azienda va bene o va male. Il fatto che un'azienda
funzioni bene o funzioni male non è strettamente legato alla forma giuridica societaria,
quindi non possiamo avere una garanzia se una S.p.A. funzioni bene così come non
possiamo avere la garanzia che un'azienda consortile funzioni male, tutto dipende da
come queste aziende vengono amministrate e gestite, quindi la correlazione col fatto che
un'azienda consortile funzioni male soltanto perché a Napoli ABC non funziona molto
bene non è così immediata questa correlazione, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Assessore Unia.

UNIA Alberto (Assessore)
Grazie, Presidente. La posizione del Comune di Torino è nota, nel senso che non ho
capito da dove è venuto fuori che non è nota; è nota ed è stato anche comunicato dalla
Sindaca all'ultima assemblea soci di SMAT, in cui la Sindaca ha sostenuto la necessità,
espressa anche da altri Comuni in assemblea, di chiedere al Consiglio di
Amministrazione di dare l'avvio allo studio di fattibilità in modo da dare le basi
oggettive a tutti i Comuni soci per consentire un'analisi chiara delle conseguenze del
percorso. La necessità di avviare lo studio è stata condivida da molti Comuni membri
del..., soci di SMAT sia che fossero pro o contro la trasformazione. È il primo passo
necessario ad effettuare nel rispetto della variegata compagine societaria di SMAT
titolata a decidere. Nelle prossime assemblee si discuterà pertanto dello studio che
appena pronto sarà oggetto di dibattito in aula; in quest'aula anche. Non bisogna mai
confondere il ruolo politico di indirizzo dell'assemblea dei soci con le sue quote, con le
sue maggioranze dal ruolo di amministratori. Colgo quindi l'occasione per fare gli
auguri al nuovo Consiglio di Amministrazione di SMAT, rinnovo l'impegno di
confrontarci con tutti i comuni soci come ha fatto però il governance con la
Commissione Consiliare competente, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Assessore Unia.
Passerei alla discussione e alla votazione degli emendamenti così...
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