Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Passerei al punto n.7, il meccanografico è lo 01517 avente per oggetto: "Trasformazione di SMAT S.p.a in Azienda di diritto pubblico" VERSACI Fabio (Presidente) Presentata dalla Consigliera Albano ed altri a cui lascio la parola per l'illustrazione. Prego, Consigliera Albano, ne ha facoltà per 10 minuti. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Finalmente, finalmente il Consiglio Comunale di Torino si appresta a votare una delibera che avvia il percorso per dare piena attuazione al referendum del 12 e 13 giugno 2011. Finalmente dopo 6 lunghi anni anche il Comune di Torino si appresta a dare voce ai quasi 387.000 elettori che in città si sono espressi per avere una gestione pubblica trasparente e partecipata dell'Azienda che a Torino, nella Città Metropolitana gestisce il servizio idrico. Finalmente la città di Torino si appresta a riempire di contenuti l'articolo 80 del proprio Statuto che afferma che la città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia operata senza scopo di lucro. L'Amministrazione Comunale di Torino, come testualmente riportato nella delibera, intende mantenere in mano pubblica la proprietà e la gestione partecipativa senza scopo di lucro del sistema idrico integrato nel nostro territorio e pertanto dichiara che riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico. Conferma il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà. Riconosce che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale senza scopo di lucro in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini. Inoltre l'Amministrazione Comunale di Torino, attraverso l'approvazione di tale delibera, rigetta le logiche imposte dal Governo che vorrebbero le partecipate che forniscono servizi essenziali come bancomat da spremere per ricavare utili, per dare respiro ai bilanci dei Comuni rimasti ormai senza risorse. I servizi pubblici essenziali vanno gestiti dai Comuni in ottica di garantire un servizio efficiente e di qualità ai cittadini e senza finalità di lucro. Le aziende di servizi non possono e non devono essere lo strumento per risanare o mantenere i bilanci dei Comuni, ma è lo Stato che deve garantire trasferimenti al fine di poter garantire ai cittadini servizi adeguati. La gestione dei beni comuni di servizi essenziali per i cittadini, dei servizi educativi, delle politiche energetiche, dei trasporti deve poter essere controllata dall'ente pubblico. In questo contesto abbiamo deciso di riprendere in mano un percorso iniziato da alcuni cittadini nel 2012 attraverso una proposta di delibera di iniziativa popolare che aveva raccolto ampi consensi tra i cittadini e che era stata presentata all'Amministratore da quasi 5.000 sottoscrittori. Lo scopo è duplice: valorizzare il processo partecipativo intrapreso dai cittadini 4 anni prima e ottenere un risultato che metta definitivamente al sicuro l'Azienda che fornisce sul territorio il servizio idrico integrato, garantendo per l'Azienda non solo una proprietà interamente pubblica, ma anche una gestione pubblica e partecipativa. L'obbiettivo è quello di modificare la forma giuridica di SMAT da Società per azioni in Azienda Consortile di Diritto Pubblico, in modo da garantire due risultati immediati, togliere l'Azienda dal mercato, le società per azione, anche quelle non quotate in borsa, obbediscono comunque a logiche di mercato, significa metterla al sicuro da ogni possibile scalata da parte delle multiutility dopo aver messo le mani su mercati fondamentali quali la produzione di energia, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti vedono la gestione del servizio idrico integrato come uno degli obbiettivi più interessanti per incrementare i loro profitti e nel contempo, poiché le aziende di diritto pubblico sono vincolate al pareggio di bilancio la trasformazione risolverebbe in via definitiva il problema degli utili suddivisi tra i soci, ponendo così in atto il risultato referendario e rafforzando al contempo l'affidamento in house. Pertanto chiediamo, con questa delibera, che è una delibera di indirizzo, che la Città di Torino, in qualità di socio di maggioranza di SMAT, si faccia promotore nei confronti degli altri Comuni soci della trasformazione di SMAT in Azienda Consortile di Diritto Pubblico a norma degli articoli 31 e 114 del TUEL, finalizzata esclusivamente alla produzione, erogazione e gestione del servizio idrico integrato nel territorio degli enti locali consorziati e richiedere di modificare lo Statuto dell'Azienda al fine di rendere esplicito che l'Azienda non potrà perseguire fini di lucro, anche per via indiretta. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. È iscritto a parlare il Capogruppo Lo Russo. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. L'argomento della trasformazione di SMAT in Azienda di Diritto Pubblico torna nell'aula del Consiglio Comunale dopo un po' di anni e credo sia nostro dovere mettere alcune questioni al centro dell'attenzione dei Consiglieri in quanto la deliberazione, che non trova il nostro consenso, ha alcuni punti di partenza che non sono strutturalmente sbagliati. Al di là del fatto che è improprio intestarsi il risultato del referendum sull'acqua pubblica, Consiglieri del Movimento 5 Stelle, per proporre e motivare le ragioni di questa deliberazione in quanto siamo assolutamente convinti che tutti coloro che sostennero il referendum all'epoca per preservare il servizio idrico integrato dal sistema dell'articolo 113, cioè dei servizi pubblici a rilevanza economica non da mettere sul mercato, tra cui chi le parla, Consigliera Albano, che sostenne il referendum insieme a molti altri, non mi trova per nulla d'accordo, quindi, come dire, inviterei innanzitutto metodologicamente a non dire sull'onda dei 336.000 torinesi che votano il referendum, almeno uno non c'è, che sono io. Perché? Perché oggi noi stiamo in un regime che erroneamente viene dipinto come un regime di mercato, non è questa la realtà dei fatti, quando il referendum passò con il pieno sostegno del Partito Democratico e quando la delibera di iniziativa consiliare a cui si è fatto riferimento nella narrativa arrivò in Consiglio Comunale, furono adottati atti che fondamentalmente, senza snaturare la natura giuridica di SMAT Spa, di fatto resero impossibile qualunque tipo di privatizzazione del servizio. Non solo, ma sotto il profilo imprenditoriale industriale, l'operazione messa in campo dal Movimento 5 Stelle, che fortunatamente per noi è a tutti gli effetti una delibera di, voi la chiamate di indirizzi, io la chiamo la bandierina anche perché la medesima Consigliera la prima firmataria è quella che ha, pochi mesi fa, chiesto di impegnare gli utili di SMAT e insieme a lei tutti gli altri, quindi siccome noi siamo abbastanza abituati alla coerenza politica, almeno ci si faccia il piacere proprio di non prenderci per fessi, nel senso che non è che si viene qua in aula, si vota di distribuire gli utili di SMAT e dopo 4 mesi per lavarsi la coscienza, visto che parliamo di acqua, si viene qua con una delibera che di fatto, e lo dimostreranno i fatti nei prossimi mesi, è inefficace, perché forse prendete in giro qualcuno fuori di qui, a noi non ci prendete in giro. Quindi metodologicamente, primo non vi riteniate depositari del sacro fuoco dell'acqua pubblica, non lo siete. Non lo siete! Secondo, fateci la cortesia di avere un minimo di pudore, è vero che ormai il pudore nelle affermazioni ai Consiglieri e di Giunta 5 Stelle è una di quelle cose che, come dire, non siamo più abituati a vedere, ma almeno non caricateci tutto sto significato politico, voi che avete votato per distribuire gli utili di SMAT. Voi avete votato per distribuire gli utili di SMAT pochi mesi. Ora io, per la carità, penso solo che gli stupidi non cambino idea, attenzione bene, dopodiché fateci solo il favore di avere un pochino meno di supponenza etica nel narrare il fatto che questa delibera va nell'ottica dell'acqua pubblica perché sono falsità e menzogne. L'acqua in questo ambito territoriale è già pubblica. A parte che lo è per la Legge Galli, al limite si discute se il gestore deve essere o non deve essere pubblico, ma nella fattispecie SMAT è 100% pubblica e ha dei quorum deliberativi che sono tali per cui manco i dividendi riuscite a distribuire da soli e voi pensate di riuscire ad alienare una quota di SMAT? Non siete stati in grado, in Assemblea dei Soci, di costruire il consenso tra i Sindaci per distribuirvi voi i dividendi sull'acqua pubblica e pensate davvero che qualcuno creda alla barzelletta che questa Società è scalabile dall'esterno? No, non lo è. SMAT è una Società sana costruita negli anni per processi aggregativi dell'Acquedotto e dell'Azienda Po Sangone che ha fatto un piano di investimenti unico in Italia, eccellenza europea per 1,5 miliardi di euro in 20 anni e che voi oggi con questa deliberazione puntate, come dire, a provare a mettere in crisi. Tanto non ci riuscirete, quindi, non ci riuscirà il nuovo amministratore delegato che avete appena nominato al terzo tentativo, menomale che almeno la terza volta siete riusciti ad azzeccare la nomina. In sintesi quindi vi inviteremmo a non avere, almeno sotto il profilo, come dire, della dinamica della dialettica politica, questo atteggiamento dove venite a spiegare a chi, come dire, dell'acqua pubblica e della modifica statutaria di SMAT che ha blindato l'acqua pubblica su questo territorio, la questione dell'acqua pubblica. Mi verrebbe da rilanciare però, se volete essere davvero coerenti e vi invito a farlo pubblicamente qui e fuori di qui, anche rispetto a tutti quelli che state prendendo in giro con questa deliberazione, mi aspetto che, guardo l'Assessore Rolando, nel prossimo assestamento di Bilancio che faremo, non vorrei vedere zero euro di utili di SMAT; io vorrei che il Comune di Torino, Assessore Rolando, visto che la sua Maggioranza viene qua e spiega a noi il sacro fuoco dell'acqua pubblica, abbia almeno la coerenza una volta, una volta di fare qualcosa di quello che dite. Ma una volta! Una volta fate qualcosa, cioè almeno una cosa provate a farla, non è che parliamo di centinaia di milioni di euro perché poi SMAT nello scorso mandato discutevamo di, se non sbaglio, 6 milioni, 8 milioni, 6 e qualcosa, quindi voglio dire è una roba che poi si è visto rientra in quella che è la variabilità degli oneri di urbanizzazione, tra l'altro le vostre dichiarazioni apprezzo molto, Assessore Rolando, che piano piano arriviamo esattamente dove le avevamo detto noi sul Bilancio di previsione 2017, aperta e chiusa parentesi, cioè che avete sovrastimato le entrate. Chiusa la parentesi. Siate coerenti! In attesa nelle more che tutta sta manfrina che avete scritto vada avanti, siate coerenti; abbiamo l'occasione, tra meno di due o tre settimane, un po' di schiena dritta, Consiglieri 5 Stelle, ogni tanto alzate un pochino la schiena. Avete preso dei voti dicendo che avreste fatto delle cose, fino adesso non ne avete fatta una, una fatela: una! Dimostrateci, dimostratemi, dimostrateci che abbiamo torto nel mettere in evidenza le vostre contraddizioni. Io, se vedrò un assestamento di Bilancio o se riuscirò a vedere un Bilancio 2017 che non prende un euro di utile di SMAT, cioè quello contro cui voi vi scagliate per giustificare sta menata, starò zitto, vi giuro, fino al 2021 e non toccherò più l'argomento. Fatemi stare zitto una volta, obbligate il Capogruppo del PD una volta a tacere. Io sono convinto che parlerò ancora, non so perché, ma ho questa strana sensazione e ultimo, e concludo, vi inviterei davvero, come dire, io capisco che abbiate una difficoltà, perché voi vi eravate immaginati, come dire, di arrivare qua e spaccare il mondo, non state spaccando niente e quindi avete l'esigenza di produrre sti documenti. Io lo capisco. Guardate, faccio politica da un po' di anni e so bene che ci sono gli elettori, i comitati, poi il problema qual è? Quando uno pompa, come avete pompato voi per mesi, poi smontare è complicato, io mi rendo conto che è complicato. Bene. Allora, vi do un suggerimento, anche per evitare queste reazioni verbali in aula, pigliatela un po' più bassa, fate una mozione in cui decidiamo di avviare il percorso di verifica se entro il 2021 forse, qualora ci fossero le condizioni, vediamo se, così bon, avete salvato la faccia, che mi rendo conto, come dire, avete un po' di difficoltà a salvare uscendo di qua e contemporaneamente evitate di scrivere documenti che oggettivamente lasciano sempre un pochino il tempo che trovano. Io ve lo do come suggerimento tanto non lo ascolterete, davvero però se sarete in grado di farmi tacere e di farci tacere fino al 2021, banalmente avete un'occasione d'oro, dimostrate a tutti quelli che sono qui fuori che avete illuso per mesi e che state illudendo con questa delibera che il PD è sporco, brutto, cattivo, che vuole privatizzare le acque pubbliche, invece voi siete gli alfieri della tutela dell'acqua pubblica. Date questa soddisfazione anche a loro, poveracci, giustamente se lo aspettano, vi hanno dato fiducia, vi hanno votato per questa ragione. Vi hanno votato per questa ragione e non hanno votato altri anche per questa ragione. Quindi, come dire, lo dico anche a vostra tutela, a mia tutela, io preferirei davvero stare zitto, ho la sensazione che su questo punto torneremo e, ahimè, torneremo trovando nel nostro mitico Bilancio nuovamente i famosi utili di SMAT. Per questa ragione non credo, come avrete forse vagamente intuito, sosterremo questo atto deliberativo. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, prego. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Io sarò molto più veloce perché i contenuti del collega Lo Russo erano estremamente chiari, però mi permetta un piccolo appunto, Albano, lei dice giustamente un milioni ci hanno votato, 330.000 ci hanno votato. Sì, è vero, però vi hanno votato anche per non fare Corso Romania, per non fare Westomghouse, per non fare Corso Grosseto, per non fare lo zoo, cioè voglio dire vi hanno votato per non fare tante cose e che voi invece adesso siete obbligati a fare. Ci deve spiegare il perché vi hanno votato, voi avete promesso tante cose e oggi invece andate in controtendenza. Quindi la sua dichiarazione pecca un attimo di ingenuità e ci dà a noi la possibilità certamente di rispondere in maniera estremamente facile, però diceva giustamente Lo Russo, ma l'Azienda è già pubblica ed io rifaccio la domanda che vi ho fatto tante volte già in passato sulla SMAT: ma scusate, a casa vostra che voi avete in mano un'azienda che produce utili, che non ha mai avuto problemi, che è sempre andata avanti in automatismo facendo oltretutto un'azienda invidiata a livello europeo, non soltanto a livello nazionale, voi decidete di cambiare il sistema perché voi avete deciso che deve essere consortile. Ma scusate, ma dovrei fare una battuta che non posso fare perché siamo in un ambiente estremamente istituzionale, cioè non lo farei, ecco, qualcuno forse mi capisce, se qualcuno si vuol far male da solo, si faccia male da solo, ma mi spiegate perché un'Azienda che produce utili, di cui voi avete goduto e continuerete a godere per prendere poco o tanto che sia, decidete di cambiare l'indirizzo? Ma io credo che sia una domanda che voi dovete porvi, ma da che cosa nasce questa voglia di cambiare a tutti i costi quando avete in mano un gioiello e quel gioiello lo volete perdere? Quindi io ho finito dicendo soltanto che io ho paura, devo essere sincero, che anche su questo state facendo un grande errore perché poi l'errore lo fate voi, ma lo facciamo tutti, lo fa la città, non lo fate soltanto voi, pensateci un attimo, io mi rivolgo al buon senso, alla moderazione, avete in mano questo gioiello, non fatelo diventare un gioiello di bronzo, mantenetelo! Avete un nuovo amministratore delegato? Io ho detto l'altra volta, mi pare di aver finito il mio intervento dicendo speriamo che facciano di più ancora di prima, quelli che c'erano prima nel bene o nel male, tutto quello che volete voi, ma hanno dimostrato certamente tanta capacità di managerialità nel condurre questa Azienda. Io mi auguro che l'amministratore di oggi sia ancora più bravo, ma dategli la possibilità di lavorare, non dategli questo, come dire, questo respiro sul collo di dover a tutti i costi cambiare qualcosa che invece è efficiente. Parliamo sempre di efficienza, per una volta che c'è questa efficienza, per piacere, non andiamo a rovinarla. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, prego. ROSSO Roberto Io voterò a favore di questa delibera perché ritengo che sia in sé giusta; sia giusto, cioè sgomberare il campo che oggi è prevalente sul piano internazionale della finanziarizzazione dell'economia dei servizi pubblici. Noi dobbiamo cercare di ripristinare un concetto, le cose vanno fatte dai privati, è giusto che siano fatte dai privati, penso al CAAT, questa è una mozione di voto che va in senso contrario, ma io invece ritengo che quello sia giusto darlo ai privati e che alcune cose indispensabili rimangano invece alla sfera pubblica, quella dell'acqua è una di quelle condizioni. Lo dico per una ragione, perché se in questi anni coloro che hanno investito da privati nell'acqua avessero fatto investimenti veri, io sarei stato a favore della privatizzazione, cioè se chi prende questi servizi anziché farne soltanto speculazione ai fini propri realizzasse gli investimenti per cu questi servizi devono andare in concessione sarei d'accordo, ma in questi anni ho visto il contrario a partire dal mio territorio, ho visto gente che ci ha guadagnato molto e che ha investito molto poco per non dire niente; la stessa cosa avviene sulle autostrade, io spero che un giorno i 5 Stelle possano prendere il potere anche in Italia in mezzo a tante porcherie che farebbero almeno una credo sarebbe lecita, quella di fare in modo che le autostrade non siano più nella mani di quattro bricconi che dicono che faranno nuove strutture a favore dei passeggeri e degli automobilisti e poi non fanno niente e guadagnano come un bancomat gli incassi che fanno quotidianamente. Ecco, io penso che sia giusto che le autostrade, che l'acqua, che altri servizi di questo tipo tornino nella disponibilità degli enti pubblici, se poi è attraverso una forma consortile è meglio ancora. Però una cosa condivido di quello che ha detto Lo Russo, lo devo dire con chiarezza, e di quello che ha detto Napoli, non vorrei che voi facciate in quest'aula soltanto le battaglie che sapete perse e non facciate quelle che invece si possono vincere, però dico al mio amico Vice Sindaco Montanari un anno fa, 6 mesi fa discutemmo qui dentro ad esempio del fatto di salvare l'Oftalmico e si disse da parte della Giunta e da parte del Vice Sindaco noi non consentiremo mai la Variante edilizia per il nuovo Parco della Salute se prima non verrà assicurato che l'Oftalmico viene salvato. È esattamente il contrario, il Parco della Salute viene fatto, la Variante è stata fatta, l'Oftalmico non viene salvato ma chiuso invece da Chiamparino. Allora voglio dire, almeno alcune battaglie possibili fatele, ma per smentire coloro che dicono che non le fate. Io mi auguro poi una cosa, in questo ha ragione Lo Russo, lo dico al Presidente Albano, spero davvero che nel prossimo Bilancio non ci siano gli utili di SMAT, cioè che vengano conservati gli utili SMAT per fare investimenti sull'acqua pubblica perché sarebbe contraddittorio e folle chiamarci qui a votare una delibera bella, ma forse impossibile, come diceva una canzone, perché sarà difficile che gli altri Comuni del circondario torinese votino anche loro, credo che la pensino in gran parte come Lo Russo, non come la Albano. Ebbene, se è difficile arrivare alla realizzazione di ciò che la delibera ci propone e poi al contrario vi prendete gli utili perché dite che ci sono problemi di bilancio. Ecco, io almeno su questo spero che l'Assessore Rolando sia d'accordo, gli investimenti ricavabili - ride sotto i baffi l'Assessore Rolando - che gli investimenti fattibili sull'acqua con gli utili della SMAT vengano destinati a questo scopo, come chiedete voi, ma che non mi trovi poi a vedere che i 24 Consiglieri del 5 Stelle votano pedissequamente una delibera di bilancio in cui invece gli utili della SMAT vengono messi per sanare chissà quale forma di debito. Questo me lo auguro davvero perché sarebbe conforme quantomeno ad un'ispirazione, che magari questa delibera non passerà mai, ma quantomeno c'è una coerenza sul comportamento che da voi si pretende. Ecco, io mi auguro, lo dico alla Consigliera Albano, alla Presidente Albano, al Vice Sindaco Montanari, ma anche alla Sindaca, a me è giunta voce che la Sindaca non sia molto convinta di questa delibera; spero di no, spero che anche la prima cittadina condivida l'opinione dei suoi Consiglieri, non c'è, vabbè, adesso non so, avrà motivi, problemi e quant'altro, però mi chiedo se ci sarà la volontà da parte dei Consiglieri di 5 Stelle di tenere la barra diritta, cioè di non fare, Assessore Rolando, come quelli che un giorno cantano in chiesa e di notte fanno altri mestieri. Allora, per cortesia, teniamo un atteggiamento coerente e facciamo sì che quello che da voi ci si può aspettare sia concordemente rilevabile anche all'indomani delle delibere di bilancio con cui gli utili verranno destinati. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, prego. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente, è curioso come nella storia recente della Città di Torino tutte le volte che il Movimento 5 Stelle ha bisogno interviene a soccorso Rosso, è il famoso soccorso Rosso, abbiamo la certificazione che ha funzionato alle elezioni comunali, funzionerà sicuramente anche quest'oggi in Consiglio Comunale. Ma guardi, Presidente, io ho preso sul serio invece, a differenza del mio Capogruppo, qualche mese fa le parole della Consigliera Albano, ho avuto il piacere di frequentare tutte e otto le Circoscrizioni nelle quali si è dibattuto approfonditamente di questo tema e la ringrazio innanzitutto perché è stato un confronto utile; è stato utile un confronto di merito che ci ha consentito di verificare se ci sono le condizioni in questo territorio per fare ciò che la Consigliera auspica. Ho smesso però di crederle, Consigliera, qualche settimana fa quando le ho chiesto se potevamo insieme chiedere, Assessore Giusta, chiedo scusa, se potevamo chiedere insieme alla Giunta e all'esecutivo di verificare una mozione che, guardate, è uguale, Consigliere Rosso, è uguale alla delibera di cui parliamo oggi. Qual è la differenza? La differenza è che quella mozione noi l'abbiamo approvata il 6 marzo del 2017. Vi leggo l'impegnativa, il 6 marzo del 2017 questo Consiglio Comunale approvava questa impegnativa: "Si impegna la Sindaca e la Giunta a dare piena attuazione all'articolo 80 dello Statuto della città di Torino dando inizio ad un piano di fattibilità per trasformare la società SMAT in Azienda Speciale Consortile di Diritto Pubblico", era il 6 marzo 2017, oggi noi deliberiamo, questa è la proposta di dare avvio immediato alla realizzazione di un piano di trasformazione di SMAT in Azienda di Diritto Pubblico. Quando io ho smesso di credere alla buona fede e alla buona volontà, non tanto della Consigliera Albano, piuttosto dell'esecutivo, del Vice Sindaco, degli Assessori? Quando ho chiesto di verificare la mozione approvata 6 mesi fa, ho detto: "Ma scusate, ma la Giunta, visto che il Consiglio Comunale ha già fatto un atto di indirizzo come quello di oggi, avrà nel cassetto, avrà lavorato ad un piano di fattibilità", Consigliere Rosso, nonostante il suo soccorso in questi mesi non è stato fatto niente e quindi oggi il suo soccorso serve a rilanciare, a riprovare, è un ritentiamo, vediamo se questa volta la Giunta ci viene dietro. Allora, io ho apprezzato e ho ascoltato con attenzione, enfasi ed emozione anche le parole della Consigliera Albano e sono esattamente le stesse che il Sindaco De Magistris e l'Assessore all'epoca Alberto Lucarelli nel settembre 2011 salutavano la trasformazione di un'altra Società che era Arin a Napoli Spa in un'Azienda Speciale di Diritto Pubblico che è ABC Napoli, così come ha detto lei oggi con entusiasmo e con la stessa emozione si diceva in quella Conferenza Stampa che sarebbero finalmente stati aboliti i profitti dell'acqua, che ci sarebbe stato finalmente un nuovo Consiglio di Amministrazione con tre tecnici e due rappresentanti delle associazioni ambientaliste, che le tariffe sarebbero state modulate e che l'acqua sarebbe stata per tutti, cambiamo la filosofia della gestione dell'acqua. Ora mi scusi il parallelismo, ma devo dire che l'enfasi e le dichiarazioni mi sembravano molto simili alle sue. Che cosa è successo 7 anni dopo quella sciagurata trasformazione a Napoli? Pochi giorni fa, l'8 settembre 2017 il Comune di Napoli ha deciso di ridurre la pressione di 600 litri al secondo dai rubinetti dei cittadini torinesi, non si sa chi... napoletani, chiedo scusa, dei cittadini napoletani, non è ancora successo a Torino, però con l'approvazione di questa delibera... I lavoratori della Società ABC Napoli manifestano ogni settimana sotto il Comune di Napoli, non vengono pagati gli stipendi regolarmente, sono 3 anni che ABC Napoli non chiude un Bilancio, cioè noi non abbiamo la possibilità, si parla di trasparenza, sono tre anni che noi non possiamo vedere e leggere un Bilancio dell'Azienda Consortile, così come la vuole, la propone la Consigliera Albano a Napoli. Allora, perché noi siamo contrari a questa delibera? Innanzitutto perché è una presa in giro, lo diceva bene il Capogruppo prima, se davvero ci fosse la volontà politica da parte di quest'Amministrazione avrebbe già utilizzato questi 6 mesi per interloquire con gli altri Comuni per convincerli e probabilmente si sarebbe portato avanti su un lavoro che è assolutamente impervio e impegnativo perché raggiungere il 90% delle quote in assemblea per modificare lo Statuto è particolarmente impegnativo e difficile e noi avevamo promosso quella modifica proprio per evitare che qualcuno potesse modificare lo Statuto favorendo la privatizzazione dell'acqua perché, Consigliera Albano, l'acqua a Torino è pubblica. I 297 Comuni che compongono SMAT sono pubblici. Allora, quali sono i motivi per cui noi siamo assolutamente contrari a questa delibera? Innanzitutto perché l'acqua, oltre ad essere pubblica a Torino, è buona, è un'acqua buona perché il servizio idrico integrato nel nostro territorio è frutto di un lavoro che ha visto i 297 Comuni nel corso del tempo aggregarsi, condividere gli investimenti favorendo quindi qualità, quantità e continuità di un servizio, a Torino anche complice la condizione orografica insomma, siamo facilitati dalla prossimità con le montagne, però dobbiamo anche dire che c'è un servizio di qualità gestito dalla SMAT. Secondo, è buona ed è giusta, anche perché una parte degli utili hanno consentito ad esempio negli ultimi anni di aumentare la soglia ISEE per ridurre a diverse decine di migliaia di torinesi le tariffe già tra le più basse in Italia. È un'acqua pubblica, lo dicevo perché la compagine è pubblica, uno di questi soci è la Città di Torino, che tra l'altro su iniziativa del Partito Democratico ha modificato il proprio Statuto, cioè lo Statuto della Città di Torino introducendo l'articolo 80 che di fatto sancisce una volta per tutte che in questo territorio l'acqua deve continuare ad essere pubblica, non può essere scalabile e quindi se qualcuno agita lo spettro e il fatto che qualcuno possa aggredire qualche privato e favorire qualche privato come ingresso nella Società, guardate, non è possibile perché sempre il Partito Democratico nel 2014 ha favorito condividendolo con gli altri Comuni, parlando con gli altri soci, quindi non chiudendosi nella cinta raziale del Comune come sta facendo la Maggioranza pentastellata e ha modificato l'articolo 17, comma 2 dello Statuto della SMAT; che cosa dice l'articolo 17, comma 2 dello Statuto della SMAT? Che per poter modificare la compagine societaria e quindi verificare la possibilità dell'ingresso di nuovi azionisti è necessario il 90%, dicevo prima, del capitale sociale e contestualmente il 60% dei soci presenti obbligatoriamente in assemblea. Queste percentuali così alte, lo ricordava prima qualcuno, addirittura non sono state raggiunte nel momento in cui molto serenamente in un percorso assolutamente in continuità con il passato, la Sindaca Appendino andava a chiedere, legittimamente per carità, poche settimane dopo l'insediamento l'accesso al fondo di riserva degli utili straordinari. Attenzione alle bugie però, perché io ho sentito qualche dichiarazione anche qui fuori prima dell'inizio del Consiglio, sempre il Partito Democratico, sempre il centro sinistra di questo territorio ad un certo punto ha detto "approfittiamo di un'opportunità che ci offre il Testo Unico degli enti locali, in particolare l'articolo 30 ci consente di stipulare delle convenzioni", in questo momento SMAT pubblica gestita da soci pubblici ha condiviso il fatto che per il 100% degli utili, così demonizzati oggi, in realtà non vanno ad arricchire e ad imbolsire qualche Sindaco e qualche Amministrazione, il 100% degli utili è così diviso, l'80% deve essere necessariamente ed obbligatoriamente destinato a favorire e a sostenere le infrastrutture, i tubi, che portano l'acqua e investimenti, il 20% invece debbono essere necessariamente obbligatoriamente destinati ad iniziative di carattere ambientale, vuol dire finanziare la festa green? No, vuol dire mettere in sicurezza le sponde dei fiumi, vuol dire piantare gli alberi, vuol dire favorire tutto ciò che è utile ad un ecosistema per essere all'altezza di un servizio idrico integrato di qualità e quindi il privato, a fronte di questi vincoli, mi piacerebbe capire quale tipo di interesse potrebbe avere, ma tanto noi il privato non lo vogliamo perché ce lo abbiamo scritto nello Statuto della Città di Torino. È talmente trasparente questa Società, che nel momento in cui ha collocato sul mercato regolamentato il 13 aprile 2017 è diventato un Ente di interesse pubblico, tra l'altro ai sensi dell'articolo 16/17 del Decreto Legislativo 139/2010 è obbligato alle comunicazioni Consob. Allora, stiamo parlando quindi di una Società buona, di una Società che gestisce un ottimo servizio idrico integrato, stiamo parlando delle tariffe più basse in Italia, abbiamo la fortuna di avere un'Azienda sana, ne abbiamo tante altre che non vanno bene, ma questa, santo cielo, almeno questa la vogliamo tutelare tutti insieme? Vogliamo continuare ad essere orgogliosi di una delle più grandi e migliori aziende del servizio idrico integrato in Italia? Io penso, Consigliera Albano, che i suoi buoni propositi, che io ho condiviso all'inizio, gliel'ho anche detto... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Guardi, questa battaglia io la voglio fare con lei. L'ho detto all'inizio, strada facendo ci siamo accorti che la volontà invece dell'esecutivo era un'altra, non mi stupisce l'assenza della Sindaca perché sarebbe stato imbarazzante oggi vedere la Sindaca votare questa delibera quando pochi mesi fa chiedeva l'accesso al fondo di riserva degli utili straordinari, quindi quest'assenza non mi stupisce. Io vi chiedo soltanto una cosa: possiamo per favore sospendere questa deliberazione e chiedere alla Giunta che cosa ha fatto quando il Consiglio Comunale ha approvato un atto uguale a questo ad oggi? Era marzo, siamo ad ottobre, io voglio credere alla buona fede della Giunta, ci dicano che cosa ha fatto, ci dimostrino che quello che sta chiedendo la Consigliera Albano è vero e corrisponde alla volontà della Maggioranza del 5 Stelle. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritta a parlare la Capogruppo Artesio, prego. ARTESIO Eleonora Questo Gruppo Consiliare, che non ha votato per la redistribuzione degli utili di SMAT e che non ha sostenuto al ballottaggio la Sindaca Appendino, voterà invece a favore di questa delibera, esattamente per questa ragione, perché pensiamo che come nessuno possa ascrivere a sé l'interpretazione autentica dell'esito del referendum, nessun'altro possa sostenere che la necessità di trasformare SMAT in Azienda Consortile di Diritto Pubblico sia una battaglia soltanto dei 5 Stelle, perché è una battaglia, è un impegno, è una prospettiva che a partire da questa delibera noi condividiamo e lo condividiamo per una ragione strutturale che non racconto io, ma che la stessa Corte dei Conti in una relazione del 2010 chiariva lucidamente. Al di là dei comportamenti contingenti e soggettivi esiste un potenziale conflitto di interesse tra utenti interessati all'economicità dei servizi e gli azionisti interessati ai ritorni finanziari. Quindi, laddove ci sia un principio di redistribuzione degli utili, ancorché storicamente possano farvi ricorso, ancorché l'Assemblea dei Soci indirizzi invece gli utili dell'Azienda nella direzione della qualificazione dell'infrastruttura o della riduzione delle tariffe il potenziale conflitto di interessi sussiste e quindi è opportuno sulla base appunto di una necessità strutturale, laddove non si voglia rischiare che l'Azienda che governa il bene dell'acqua possa essere considerato un produttore di utili bancomat per gli enti locali trasformarlo in un consorzio di diritto pubblico. Quindi una ragione sostanziale. L'altro ragionamento è quello per il quale io non mi rassegno ad una rappresentazione secondo la quale la forma societaria determina il benessere dell'Azienda per cui se la forma societaria è spa l'azienda è capace di competere e di essere produttiva, se l'Azienda è Società di Diritto Pubblico di default rischia di non sapere competere e di diventare inefficiente. Ma grazie al cielo non è soltanto chi parla ad avere questo tipo di orientamento perché, contrariamente al dibattito che abbiamo svolto finora e che ha citato secondo gli intervenuti casi non esemplari, poi ragioneremo se erano e sono casi non esemplari, ci sono altre situazioni in Italia e in Europa che hanno deciso per la gestione dell'acqua a favore di società di diritto pubblico, metropoli europee come Berlino, Budapest e Parigi, voglio citare Parigi, e ho parlato dopo il Consigliere Lavolta, che non potrà, ma io sono così onesta intellettualmente da ricordare quello che mi ha detto, voglio citare Parigi che nel 2010 ha realizzato l'Eau de Paris per una rappresentazione di una volontà di andare in direzione di una gestione pubblica. Il Consigliere Lavolta dice: "C'è stato venerdì, va tutto malissimo", io sono stata venerdì a Parigi, ma continuo a leggere gli atti ufficiali e quindi ritengo che Parigi, Budapest, Berlino abbiano dato degli indirizzi significativi e positivi o di media grandezza come Bordeaux, come Nizza, come Stoccarda, ma anche qui da noi in Italia ci sono state città che hanno realizzato la trasformazione di società di diritto pubblico e voglio citare la scelta del Sindaco Delrio nel 2012 che a Reggio Emilia trasformò appunto, proprio nella direzione del diritto pubblico, l'organizzazione e la gestione dell'acqua, come Imperia, come Varese, come Termoli, come Napoli di cui a me risulta essere pubblico anche il Bilancio del 2015, quindi non so come si possa dire che sono 3 anni, è pubblico e non ancora approvato il Bilancio del 2015 e credo solo nel 2015 anche Palermo. Quindi se 235 municipalità in 37 paesi percorrono questo stesso indirizzo vorrà dire che può essere un'opinione condivisibile e una gestione rassicurante e credibile. Dopodiché le motivazioni in opposizione sono state realizzando l'inizio di un processo, è vero e vi misurerete con il resto dei Comuni che dovranno prendere in considerazione questa proposta e su questa pronunciarsi. Io non riesco a capire perché coloro che sono convinti che questo obbiettivo sia un'ubbia e tutto il resto del mondo sia sufficientemente garantito dall'attuale forma di SMAT siano così preoccupati dal fatto che l'assemblea debba pronunciarsi. Se è vera la tesi che ci hanno appena rappresentato i Consiglieri che sono intervenuti prima di noi sicuramente l'assemblea ci metterà di fronte ad un contraddittorio sul quale dovremmo avere capacità, attrezzi culturali e attrezzi finanziari per interloquire, ma che come sempre per chi rispetta la democrazia rappresentativa e gli organi di Governo, ci rimetterà di fronte al giudizio di quell'assemblea. Quindi se è così inutile questo atto deliberativo perché chi vi si oppone, ne è così preoccupato? Ne è preoccupato forse perché è certo, ed è qui l'elemento di differenziazione rispetto al gruppo di Maggioranza proponente di questa deliberazione, perché è certo, questa Amministrazione al proprio interno e per la credibilità nei confronti degli altri soci dovrà fortemente presidiare il processo che ci accompagna verso la trasformazione e da questo punto di vista qualche perplessità io ce l'ho e dico subito quali sono le perplessità che voglio e mi auguro di poter rimuovere a tempi brevi. La prima perplessità l'ha già, paradossalmente, perché su questo tema siamo diametralmente all'opposto, rappresentata in parte dal Consigliere Lavolta, cioè noi sentiamo esprimere in quest'aula la volontà della Maggioranza del Consiglio Comunale, non abbiamo sentito esprimere la volontà della Giunta Comunale e allora ci sono due passaggi che sono dal mio punto di vista importanti, il primo a breve questo Consiglio discuterà delle manovre del cosiddetto piano di rientro che attraverso il Consiglio verrà depositato alla Corte dei Conti. Nella lettura del documento attuale non ravviso alcun riferimento a SMAT, né in positivo, positivo dal mio punto di vista, cioè questa Città nel capitolo relativo alle partecipate sta avviando, su indirizzo del Consiglio Comunale, il processo di trasformazione verso azienda consortile di diritto pubblico né, bisogna dire, in negativo, cioè non c'è nel piano di rientro sottoposto fino a questo momento l'ipotesi di confortare le sofferenze del Bilancio di Torino con gli utili di SMAT; però non esiste il capitolo SMAT, come se il capito SMAT fosse una preoccupazione, un'occupazione del Consiglio Comunale e non invece una responsabilità in capo all'organo di Governo. La seconda questione riguarda il mandato che viene dato correttamente agli uffici comunali, non solo di trasmettere la deliberazione, ma di dare avvio al piano di trasformazione perché dare avvio al piano di trasformazione appunto significa certezza, oltre che di volontà, anche di supporto dei diversi processi amministrativi. Allora, da questo punto di vista fin da questo momento (audio disturbato) votando a favore di questo atto deliberativo se non lo faranno i proponenti sarà mia cura, trascorsi i canonici giorni che si concedono agli uffici per la propria attività, di chiedere conto con una Commissione specifica sullo stato di attuazione dello studio delle procedure amministrative necessarie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, prego. MORANO Alberto La prima domanda che sorge spontanea è qual è il pensiero della Giunta e come mai nessuno è intervenuto a sostegno di questa delibera e perché manca il Sindaco Appendino? Perché questa è una delibera ideologicamente targata e il Sindaco Appendino non è d'accordo, oppure il Sindaco Appendino è d'accordo con questa delibera? Allora ce lo dica qualcuno. Il secondo punto sorge sempre spontaneo, ma perché 6 mesi fa abbiamo fatto una mozione, non è successo nulla, non è stato dato avvio ad alcun processo; oggi cambiamo la denominazione, facciamo una delibera per chiedere le stesse cose? Perché qui ha ragione il Consigliere Lavolta, se è una cosa seria, si poteva iniziare 6 mesi fa, se invece è solo un modo per lavarsi la coscienza e la faccia ogni 6 mesi, perché ogni 6 mesi c'è qualcosa che bisogna cancellare, allora ditecelo, non fate perdere tempo al Consiglio Comunale con un dibattito sterile ed inutile; ogni 6 mesi ci porterete qualcosa che non si attuerà e voi potete dire a chi sopra sta applaudendo noi stiamo facendo, noi stiamo approvando, poi in realtà non fate nulla. Veniamo poi però ai profili di sostanza, perché dire che dobbiamo trasformare questa Società in Azienda Consortile perché così diventa più efficiente il processo, è contraddetto dalla storia recente capitata a Napoli, 3 anni senza approvare un bilancio, l'intero Consiglio di Amministrazione che si dimette, la Società in mano ad un commissario, non sono sintomi di efficienza, spiace dirlo, ma non lo sono proprio e allora perché voler distruggere una Società che è un esempio di storia e di eccellenza, che è un esempio di come il pubblico, perché questa è una Società pubblica, non è una Società privata, è una società partecipata da indi territoriali pubblici, è una società che ha pesi e contrappesi, è una società che però fa utili, fa utili che servono per sostenere un piano di sviluppo e che servono anche in minima parte o sono serviti in minima parte per finanziare spese, non come è stato fatto l'ultima volta, spese dei Comuni, perché il timore è che tutto questo sia finalizzato realmente solo a lavare la coscienza del Movimento 5 Stelle. Qualcuno di voi si è posta la domanda come si può trasformare in Azienda consortile una Società che ha messo un prestito obbligazionario quotato sul mercato? senza rimborsare questo prestito obbligazionario. Il rimborso del prestito obbligazionario 185 milioni può avvenire solo a discapito degli investimenti programmati e finanziati con questo prestito obbligazionario. Ma è questo l'interesse del Movimento 5 Stelle? L'interesse del Movimento 5 Stelle è affossare una politica di sviluppo di questa Società? Perché l'alternativa al rimborso del prestito è garantire il prestito con una fideiussione, ma secondo voi con un rating dei conti del Comune di Torino che le principali agenzie hanno modificato da stabile a negativo, BBB, quello dopo è la spazzatura per chi non conoscesse i criteri di valutazione del debito, sarà così facile che i portatori delle obbligazioni emesse da SMAT accettino la sostituzione con una fideiussione del Comune di Torino? Perché queste poi sono le domande concrete a cui chi propende per la trasformazione e propende seriamente per la trasformazione di SMAT da Società Spa in Azienda Consortile deve rispondere e forse uno studio di fattibilità, visto che c'è stata una mozione 6 mesi fa che invitava l'Amministrazione a studiare se si poteva dar corso alla trasformazione, andava fatto prima di venire in Consiglio Comunale a discutere di una delibera che si riduce a livello di una mozione perché oggi non è attuabile questa trasformazione e fino a che non ci spiegherete come intenderete affrontare i problemi concreti che la trasformazione pone, state prendendo in giro chi vi sostiene, questo Consiglio e state facendo perdere tempo a tutti. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, prego. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma anche io ne faccio una questione di distinzione tra un aspetto formale e un aspetto sostanziale. SMAT è a tutti gli effetti una società sostanzialmente pubblica, mi sembra che qui stiamo invece cercando da mesi di lavorare su un aspetto formale che poi elude quelli che sono poi la volontà di affrontare nella realtà la gestione di una cosa pubblica e anche tutti quegli aspetti aziendali e anche di ricadute sull'ambiente che possono invece garantire un miglioramento del servizio. Il fatto che SMAT sia strutturalmente una Società pubblica è già stato anticipato da chi mi ha preceduto, nel senso che comunque la Città, che possiede oltre il 65% tra le quote di proprietà e quelle di FCT, è in grado di governare dei processi per cui la variazione di una compagine societaria richiede, come è stato detto, almeno 60% dei soci e il 90% dei capitali. Quindi senza la volontà della Città di modificare e quindi di consentire anche l'ingresso di soggetti privati, nulla si può fare. Mi associo anche io così alla constatazione, anche un po' amara, che in tutto questo periodo manca comunque, non è stata portata avanti un'analisi concreta, un'analisi seria su quelle che sono le possibili fattibilità di una trasformazione eterogenea quale è quella che oggi si vuole portare avanti, che sicuramente è consentita, è possibile sotto il profilo giuridico, ma che sostanzialmente non ha ancora, poi magari si sarà in grado di produrla, ma una robustezza sotto il profilo proprio dell'analisi finanziaria. Sappiamo che SMAT è una Società, che giustamente per quello che è la natura del suo scopo sociale, fortemente indebitata, ha un programma diciamo, ha un piano industriale che è di circa un miliardo e mezzo per i prossimi anni, ha in pancia delle realizzazioni importanti che vanno dall'Acquedotto della Valle Orco, che vanno da tutta una serie di completamenti di attività sull'Acquedotto di Val Susa al Passante Torinese, al Collettore torinese, quindi ci sono una serie di iniziative importanti ed è strutturale che sia fortemente indebitata, io qui ne approfitto per dire che anche un Comune è strutturale che sia fortemente indebitato, poi bisogna saperlo gestire questo tipo di indebitamento. Però ad oggi come ci ha ricordato anche in precedenza il Consigliere Morano, questo indebitamento è stato oggetto di contrattazioni con società di credito che necessariamente andranno rivisitate ancorché sia possibile trasferire questi crediti, ma vanno rivisitate alla luce di quelli che sono i parametri giudicati per poter concedere questo tipo di finanziamenti. È ancora dei giorni scorsi il fatto che FIC abbia mantenuto un livello di 3 B su un livello di rating della Città di Torino, ma abbia messo un livello di attenzione su quella che è la proiezione del livello di rating che quindi si presume possa, dopo tre rapporti semestrali dettati dal 2016 al 2017, possa presumibilmente essere abbassato. Allora è chiaro che anche i famosi 135 milioni di Bond emessi sulla borsa irlandese andranno comunque restituiti e rinegoziati perché comunque ormai quelli fanno parte dell'assicurare un piano industriale che è già stato definito. Allora, in assenza di un piano operativo serio diventa anche difficile e poi è vero che questo è demandato all'assemblea e si discuterà poi in assemblea anche di questo, ma io avrei trovato tutto sommato anche più congruo avere prima questo tipo di valutazioni, avere prima un sondaggio e un coinvolgimento anche delle altre realtà, delle altre 296 realtà comunali che costituiscono SMAT per avere una proposta che non fosse solo un po' nascondersi ideologicamente dietro un dito, ma che fosse davvero un piano un po' più robusto che potesse davvero valutare se questa proposta è poi perseguibile o meno. Anche io ravviso un sostanziale scostamento tra quelle che sono state finora le espressioni della Giunta con quelle che sono invece le volontà più che rispettabili che io rispetto pienamente dei Consiglieri. Ravviso anche un elemento di rischio in termini di maggiore vulnerabilità proprio dei Comuni e in particolare del Comune che noi oggi rappresentiamo su quelle che sono delle esposizioni su cui eventualmente la stessa Città dovrà rispondere in solido su possibili disavanzi, ma anche nella possibilità di avere poi la possibilità di ottemperare a questo piano industriale sarà necessario valutare delle posizioni di credito su cui per esempio ad oggi non sono mai state richieste delle lettere di patronage alla Città, ma che invece in futuro lo saranno necessariamente perché diventerà poi la Città stessa direttamente responsabile di queste linee. Anche io ravviso che a livello nazionale ci sono, è vero, delle altre realtà, peraltro non tutte con situazioni così virtuose, mi riferisco per esempio anche al caso dell'ASA di Castellamonte che ha avuto lo stesso tipo di percorso, ha oggi 80 milioni di debito dichiarati, ma anche le altre realtà come veniva citato il caso di ABC Napoli e altre non sono..., ogni realtà va poi contestualizzata in quella che è la situazione locale, nessun'altra realtà ha un territorio così vasto da amministrare, nessun'altra realtà ha quasi 300 comuni da mettere insieme, abbiamo visto ancora l'anno scorso anche in occasione della richiesta dei fondi di riserva come non sia poi tutto scontato e facile ottenere poi un'unitarietà di consenso. Quindi, in sostanza trovo che sia una questione, quella che oggi ci troviamo a dibattere, che comunque viene posta male perché non ha una premessa coerente per poterci porre in una situazione di voto che sia chiara, trasparente anche rispetto a quelle che sono le volontà della Giunta. Io devo ancora rincarare la richiesta che..., cioè o meglio a rincarare, a ribaltare la richiesta che faceva prima il Capogruppo Lo Russo e sono convinto che non ci saranno variazioni di assestamento tali da consentire di non utilizzare gli utili di SMAT per quest'anno, ma siccome il programma di bilancio è stato basato su un piano triennale mi accontenterei che già dal prossimo anno quest'Amministrazione non mettesse nel Bilancio preventivo gli utili di SMAT e si impegnasse per il 2018 a non farne carico. Rispetto a quanto detto annuncio quindi che non parteciperò alla votazione di questa delibera proprio perché ritengo che manchino i presupposti necessari per poter dare robustezza a quanto si propone. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare il Consiglio Mensio, prego. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Ma, abbiamo votato l'utilizzo delle riserve straordinarie, sì è vero, perché ce le siamo trovate dal Bilancio precedente, è vero, le abbiamo votate, ma chi le aveva messe in Bilancio non siamo stati noi. È 100% pubblica e il 10% di CIDIU Spa dove lo mettiamo? Ah, anche quella è pubblica, però dentro c'è IREN. L'utilizzo degli utili il 20%, io aspetto ancora una risposta in forza di quella norma legge, non c'è, c'è una convenzione tra soci. Chi controlla gli altri soci? Chi controlla il Comune di Torino se quel 20% utilizzato, e leggo dal patto: "La promozione di attività di tutela ambientale con particolare riferimento a risorse idriche". Chi controlla? Perché questi utili, vale la pena ricordarlo, perché qua si fanno tante parole, poi quando si scende nello specifico ci si dimentica, beh, quegli utili lì finiscono nel Titolo III del Bilancio degli enti locali, cioè nelle entrate extra tributarie, in fondi non vincolati da nessuno, se non da una volontà politica. Ma chi controlla gli altri soci se questa cosa la fanno? Siamo sicuri che tutti i 290 e rotti Comuni hanno effettuato questo 20% di utilizzo degli utili affini come dice il patto? Qualche dubbio sovviene e poi anche non lo avessero fatto in forza di cosa o con quale strumento il Comune di Torino o un altro Comune può andare a dire ad un altro Comune:"Tu non lo hai fatto, esci dal patto" o dire: "metti le quote", quali sono gli strumenti coercitivi? Fatta la legge, trovato l'inganno direbbe qualcuno. Nel 2012 una delibera di iniziativa popolare fu presentata a questo Consiglio, non differisce molto dalla delibera che stiamo andando a discutere e che voteremo oggi, non differisce molto, sapete cosa differisce? Il parere delle Circoscrizioni, nel 2012 8 Circoscrizioni su 10 diedero parere favorevole a quella delibera che non differisce molto; quella nel 2012 delle Circoscrizioni non era in mano del Movimento 5 Stelle, c'era un Consigliere del Movimento 5 Stelle in ogni Circoscrizione, era in mano il 90% al PD, l'80%, solo 2 Circoscrizioni non diedero neanche parere, la Circoscrizione 4 e la Circoscrizione 1. Poi quel provvedimento fu stravolto e allora uno si domanda cosa è cambiato dal 2012 ad oggi dove le Circoscrizioni hanno dato tutte parere negativo? Lo dico io, la forza politica al governo della città e allora io posso leggere solo una cosa, che quella negazione di parere, che quel parere negativo, contrario alla delibera di oggi che non differisce molto da quella del 2012, è semplicemente un atto politico, perché è cambiato il governo della città. Chi diceva che noi abbiamo preso i voti, il voto è stato un voto referendario oltre un milione di persone in provincia di Torino con oltre 95% si è espresso per il sì a quel referendum. E dò ragione alla Consigliera Artesio se stiamo a guardare la forma societaria, io guardo all'Italia, l'Italia era il gioiello, era una società pubblica che era perfetta, come è finita? Com'è finita quella società pubblica trasformata poi in privata? Anche AM nel '97 era un gioiello, una municipalizzata, che fine ha fatto oggi AM? 20 anni dopo AM dov'è finita? Lo sappiamo dov'è finita. E chi ci dice che domani, perché noi quello che facciamo oggi, colleghi e Presidente, non è per farlo adesso, è per farlo per il futuro perché noi non sappiamo che cosa succederà tra 5, 10 o 15 anni; oggi sappiamo dove vogliamo andare, tra 10 anni probabilmente, tra 5, non lo so, non ci saremo più noi come forza di governo, magari ce ne sarà un'altra, ma chi ci dice che quella forza di governo non attuerà lo stesso processo utilizzando proprio la forza dello Statuto per trasformare la Società da pubblica, come dicono che è, a privata. Non ce lo dice nessuno. Allora, il giorno che io vedrò CIDIU fuori dalla compagine societaria di SMAT dirò che quella Società è interamente pubblica; il giorno che il 100% degli utili non sarà distribuito, ma utilizzato da SMAT per gli interventi anche in forma di spa potrò dire che è pubblica. Io capisco che quel 20% di utili per tutti i Comuni, compreso Torino, sia necessario e fondamentale perché è ovvio che una situazione di carenza di risorse in cui neanche lo Stato riesce a garantire agli enti locali delle risorse per le scuole, per le strade, per il verde, quegli utili fanno comodo a tutti e fa gioco forza dire: "Beh, rimettiamo a posto la strada perché sotto ci sono le infrastrutture che servono alle risorse idriche", beh, gioco forza, con quel 20% ci rifacciamo le strade perché proteggono le risorse idriche. Io sono convinto che il processo non sarà né facile, né veloce, né semplice, ma va fatto, va fatto fin da oggi; poteva essere fatto nel 2012, non è stato fatto e quindi andiamo avanti. Andiamo avanti guardando al futuro, guardando al futuro di una Società che avrà il 100% di capitale pubblico in cui gli utili saranno utilizzati solo dalla Società. A tante domande non so rispondere neanche io ed è per questo che abbiamo chiesto di verificare tutte le possibilità di convertire la Società Spa in una Società Consortile. È stato detto anche che Torino perderebbe il controllo di SMAT passando a Consortile, beh, qui ci vogliono le cassandre, cassandre che in questi giorni sui giornali hanno detto che Torino era, come dire, al tracollo non solo finanziario, ma generale, dando eco su tutti gli organi di stampa, che in questo momento però non vedo in sala, perché quando si discute di cose importanti evidentemente fa più comodo sentire le cassandre che non le persone che ci sono qua. Non c'è la stampa, non vedo i giornalisti della Rai che c'erano prima, io ringrazio assolutamente le persone che sono in Aula che riporteranno; ma gli organi di stampa: la Repubblica, i giornalisti della Rai con la telecamera non ci sono. Certo, fa comodo, ripeto, fare le cassandre e allora chi l'ha detto che il governo di SMAT o meglio le quote di SMAT non saranno uguali prima, mettendo, come dire, all'onor del mondo il fatto che se viene trasformata da S.p.A., in società consortile il Comune perderà il suo peso, mi dite sulle basi di cosa? Possiamo tenere la stessa identica percentuale, questo ci è confermato anche da altre trasformazioni. A nome del gruppo, ovviamente, non possiamo dire che voteremo se non a favore di questa delibera e mi auguro che la Giunta se non nella figura della Sindaca, del Vicesindaco o dell'Assessore ai rapporti col Consiglio voglia esprimere il suo pensiero che vi assicuro non differisce dal nostro, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Per cortesia, il pubblico se possiamo evitare gli applausi. In conclusione, la Consigliera Albano, prego, in conclusione della discussione. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Solo per una breve replica per sottolineare alcuni punti che secondo me sono emersi e che sono importanti. Quando si parla del referendum del 2011 tutti si fanno sostenitori del referendum del 2011, probabilmente molti dimenticano che il referendum era fatto di due quesiti: uno era contro le privatizzazioni dei servizi pubblici essenziali; il secondo riguardava strettamente l'acqua e chiedeva di eliminare la remunerazione del capitale investito, quindi la remunerazione degli utili dall'acqua. Eliminare la remunerazione del capitale investito dal servizio idrico integrato, questo era il secondo quesito referendario e questo è uno dei quesiti a cui 387.000 torinesi hanno detto sì, quindi hanno chiesto di eliminare la remunerazione del capitale investito dal sistema idrico integrato. Poi, un'altra precisazione: sono contenta quando mi viene detto che ci sono delle agevolazioni per le famiglie che hanno ISEE basso perché come ben sapete le tariffe del sistema idrico vengono definite dall'ATO, dall'ATO 3, grazie appunto agli utili che vengono mantenuti all'interno dell'azienda che si può fare questa riduzione; quindi mantenere gli utili in azienda permette anche di sostenere le famiglie in difficoltà economica. È grazie a questi utili, non agli utili che vengono distribuiti ai soci, ma agli utili che rimangono all'interno dell'azienda che permettono di fare agevolazioni per famiglie in difficoltà, permettono la manutenzione di tutta la rete idrica e quindi mantenere gli utili in azienda è fondamentale. Per quello che riguarda le citazioni fatte spesso da alcuni Consiglieri su ABC Napoli fortunatamente o purtroppo, io non so come dire, se sia meglio o se sia peggio, però non è la forma giuridica societaria che possa dire se un'azienda va bene o va male. Il fatto che un'azienda funzioni bene o funzioni male non è strettamente legato alla forma giuridica societaria, quindi non possiamo avere una garanzia se una S.p.A. funzioni bene così come non possiamo avere la garanzia che un'azienda consortile funzioni male, tutto dipende da come queste aziende vengono amministrate e gestite, quindi la correlazione col fatto che un'azienda consortile funzioni male soltanto perché a Napoli ABC non funziona molto bene non è così immediata questa correlazione, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Prego, Assessore Unia. UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. La posizione del Comune di Torino è nota, nel senso che non ho capito da dove è venuto fuori che non è nota; è nota ed è stato anche comunicato dalla Sindaca all'ultima assemblea soci di SMAT, in cui la Sindaca ha sostenuto la necessità, espressa anche da altri Comuni in assemblea, di chiedere al Consiglio di Amministrazione di dare l'avvio allo studio di fattibilità in modo da dare le basi oggettive a tutti i Comuni soci per consentire un'analisi chiara delle conseguenze del percorso. La necessità di avviare lo studio è stata condivida da molti Comuni membri del..., soci di SMAT sia che fossero pro o contro la trasformazione. È il primo passo necessario ad effettuare nel rispetto della variegata compagine societaria di SMAT titolata a decidere. Nelle prossime assemblee si discuterà pertanto dello studio che appena pronto sarà oggetto di dibattito in aula; in quest'aula anche. Non bisogna mai confondere il ruolo politico di indirizzo dell'assemblea dei soci con le sue quote, con le sue maggioranze dal ruolo di amministratori. Colgo quindi l'occasione per fare gli auguri al nuovo Consiglio di Amministrazione di SMAT, rinnovo l'impegno di confrontarci con tutti i comuni soci come ha fatto però il governance con la Commissione Consiliare competente, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore Unia. Passerei alla discussione e alla votazione degli emendamenti così... |