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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2017-02779
"MISTERI TURKMENI DEL MAO" PRESENTATA IN DATA 11 LUGLIO 2017 - PRIMO FIRMATARIO RICCA.
Interventi
LEON Francesca Paola (Assessora)
In questo caso ho chiesto, ovviamente, una Relazione alla Fondazione Torino Musei e
rispondo quanto segue, allora, sull'esposizione riguardo lo studioso collezionista Taher
Sabahi, che è titolare di una galleria commerciale qui a Torino, che si occupa di vendita,
perizia, restauro e lavaggio di tappeti. Allora, riguardo il rapporto con questo
collezionista, intanto riassumo quanto segue: "le opere esposte sono parte della
collezione personale di Taher Sabahi, quindi non sono esposte nella galleria
commerciale, che è uno dei maggiori esperti a livello nazionale di tappeti, con una ricca
produzione scientifica in varie lingue, tutti i beni esposti sono di proprietà del signor
Sabahi, il quale interviene e agisce nel contratto con la fondazione a titolo personale
come esperto, non come titolare di una galleria commerciale. Rientra nei criteri di
correttezza e trasparenza citati dall'Assessora Leon, nella trattazione della precedente
interpellanza (parola incomprensibile) la natura dell'attività commerciale del dottor
Taher Sabahi, esattamente come si è tenuto di fare goffamente nel caso della mostra sui
tappeti cinesi denunciata in passato dalla Sindaca Appendino quando era la Consigliera
di opposizione, il progetto espositivo, questo mi conforta; la fondazione aveva
esclusivamente finalità culturali, non aveva finalità commerciali, il dottor Taher è stato
coinvolto come esperto, quindi non come titolare di una galleria, c'è un po' di
differenza rispetto alla precedente attività e come proprietario delle opere esposte,
dunque, non è stato in alcun modo promossa o pubblicizzata l'attività del signor, del
dottor Taher Sabahi, che è del tutto indipendente rispetto al progetto espositivo.
Riguardo al terzo punto, su cui la fondazione mi informa e approfondisce: "le mostre sui
tappeti realizzate al MAO si contraddistinguono per la coerenza dei progetti espositivi e
la qualità delle opere in essa rappresentate, la produzione dei progetti espositivi e delle
opere, in una logica che si ritiene virtuosa di dialogo con il collezionismo privato, per
aumentare l'offerta culturale al pubblico, occorre, in ogni caso, tener conto che la
realizzazione di progetti di analoga importanza, in collaborazione con altre collezioni
museali e con altri collezionisti privati, oltre a non esservi un motivo stativo alla
realizzazione del progetto adottato per la qualità elevata dello stesso, e per le possibilità
di vantaggi permanenti per il patrimonio culturale torinese" di cui si dirà tra poco
"avrebbe comportato costi decisamente maggiori, non compatibili con le risorse
attualmente disponibili da parte del museo. Si fa, infine, presente, che la collaborazione
tra il MAO e il dottor Sabahi si svolge in una prospettiva a lungo termine, il dottor
Sabahi ha, peraltro, espresso più volte l'intenzione di donare (parola incomprensibile) le
proposte alternative arrivate dall'Iran e dagli Emirati, parte della propria collezione, una
delle più importanti in Italia, alla Città di Torino. Per realizzare un museo del tappeto
collegato con il MAO, il dottor Sabahi ha ribadito la sua proposta di donazione in una
lettera scritta recentemente, ma ancor prima dell'interpellanza alla Sindaca Chiara
Appendino, la collaborazione in parola, pertanto, riversa un'utilità in connessione con
un progetto destinato ad arricchire in maniera significativa e permanete il patrimonio
pubblico e l'offerta culturale della città. Tutti i progetti, in riferimento alla
collaborazione e alle mostre mercato" allora "tutti i progetti vengono selezionati
esclusivamente in ragione dell'interesse culturale che questi sono in grado di portare,
non si tratta di una mostra mercato, ma di un'attività espositiva, volta a valorizzare il
percorso del museo e fornire nuove occasioni di conoscenza al pubblico, peraltro ha
mostrato di apprezzare le attività svolte in questo senso, dal museo". L'Assessore può
spiegare, perché in questo caso, come anche nel caso della mostra precedente, il MAO
fosse l'unico museo al mondo ad aprire le porte a mostre su tappeti realizzati
esclusivamente con commercianti attivi nel settore, dato che non risultano mostre simili
presso nessun'altra istituzione museale o soggetto in questione? Allora, l'interpellanza
presenta alcuni presupposti non corretti, il dottor Sabahi collabora con il MAO
mettendo a disposizione le proprie opere, ma già in precedenza ha collaborato e
realizzato mostre con altre istituzioni museali pubbliche in Italia, a cominciare dagli
allora già Musei Civici di Torino, prima ancora della costituzione della Fondazione
Torino Musei. Solo per citare le più importanti, il dottor Sabahi ha curato e realizzato
mostre con le opere della propria collezione con l'Assessorato alla Cultura del Comune
di Milano, al Palazzo della Ragione, Cavalieri d'Oriente '91 - '92, con la
soprintendenza archeologica dell'Abruzzo, museo archeologico nazionale di Chieti, ha
collaborato e prestato le proprie opere per una mostra realizzata al museo di storia
naturale di Torino e dalla Regione Piemonte, sul paesaggio agrario piemontese, il suo
legame con il baco da seta, ha collaborato e realizzato conferenze ed eventi con l'istituto
italiano di cultura di Teheran e l'Ambasciata Italiana in Iran, si fa, inoltre, notare che la
realizzazione di mostre presso i musei nazionali, del museo dei beni culturali, fra cui il
museo archeologico di Chieti e il museo nazionale preistorico etnografico Pigorini,
costituiscono una garanzia di massima serietà, correttezza e qualità dei proponenti,
essendo il Ministero l'unico soggetto deputato in Italia ad esercitare la tutela e il
controllo sulle opere d'arte. In risposta alla domanda sette e otto, la valutazione della
qualità delle opere è affidata al Direttore e ai conservatori del museo. Vista la natura del
rapporto, visto l'interesse a donare una parte delle opere di questi tappeti alla città da
parte del collezionista, non si rilevano dubbi riguardo alla separazione, tra l'attività
commerciale e l'attività scientifica e di esperto del settore della persona che è stata
scelta come curatore di questa mostra.

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