Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) In questo caso ho chiesto, ovviamente, una Relazione alla Fondazione Torino Musei e rispondo quanto segue, allora, sull'esposizione riguardo lo studioso collezionista Taher Sabahi, che è titolare di una galleria commerciale qui a Torino, che si occupa di vendita, perizia, restauro e lavaggio di tappeti. Allora, riguardo il rapporto con questo collezionista, intanto riassumo quanto segue: "le opere esposte sono parte della collezione personale di Taher Sabahi, quindi non sono esposte nella galleria commerciale, che è uno dei maggiori esperti a livello nazionale di tappeti, con una ricca produzione scientifica in varie lingue, tutti i beni esposti sono di proprietà del signor Sabahi, il quale interviene e agisce nel contratto con la fondazione a titolo personale come esperto, non come titolare di una galleria commerciale. Rientra nei criteri di correttezza e trasparenza citati dall'Assessora Leon, nella trattazione della precedente interpellanza (parola incomprensibile) la natura dell'attività commerciale del dottor Taher Sabahi, esattamente come si è tenuto di fare goffamente nel caso della mostra sui tappeti cinesi denunciata in passato dalla Sindaca Appendino quando era la Consigliera di opposizione, il progetto espositivo, questo mi conforta; la fondazione aveva esclusivamente finalità culturali, non aveva finalità commerciali, il dottor Taher è stato coinvolto come esperto, quindi non come titolare di una galleria, c'è un po' di differenza rispetto alla precedente attività e come proprietario delle opere esposte, dunque, non è stato in alcun modo promossa o pubblicizzata l'attività del signor, del dottor Taher Sabahi, che è del tutto indipendente rispetto al progetto espositivo. Riguardo al terzo punto, su cui la fondazione mi informa e approfondisce: "le mostre sui tappeti realizzate al MAO si contraddistinguono per la coerenza dei progetti espositivi e la qualità delle opere in essa rappresentate, la produzione dei progetti espositivi e delle opere, in una logica che si ritiene virtuosa di dialogo con il collezionismo privato, per aumentare l'offerta culturale al pubblico, occorre, in ogni caso, tener conto che la realizzazione di progetti di analoga importanza, in collaborazione con altre collezioni museali e con altri collezionisti privati, oltre a non esservi un motivo stativo alla realizzazione del progetto adottato per la qualità elevata dello stesso, e per le possibilità di vantaggi permanenti per il patrimonio culturale torinese" di cui si dirà tra poco "avrebbe comportato costi decisamente maggiori, non compatibili con le risorse attualmente disponibili da parte del museo. Si fa, infine, presente, che la collaborazione tra il MAO e il dottor Sabahi si svolge in una prospettiva a lungo termine, il dottor Sabahi ha, peraltro, espresso più volte l'intenzione di donare (parola incomprensibile) le proposte alternative arrivate dall'Iran e dagli Emirati, parte della propria collezione, una delle più importanti in Italia, alla Città di Torino. Per realizzare un museo del tappeto collegato con il MAO, il dottor Sabahi ha ribadito la sua proposta di donazione in una lettera scritta recentemente, ma ancor prima dell'interpellanza alla Sindaca Chiara Appendino, la collaborazione in parola, pertanto, riversa un'utilità in connessione con un progetto destinato ad arricchire in maniera significativa e permanete il patrimonio pubblico e l'offerta culturale della città. Tutti i progetti, in riferimento alla collaborazione e alle mostre mercato" allora "tutti i progetti vengono selezionati esclusivamente in ragione dell'interesse culturale che questi sono in grado di portare, non si tratta di una mostra mercato, ma di un'attività espositiva, volta a valorizzare il percorso del museo e fornire nuove occasioni di conoscenza al pubblico, peraltro ha mostrato di apprezzare le attività svolte in questo senso, dal museo". L'Assessore può spiegare, perché in questo caso, come anche nel caso della mostra precedente, il MAO fosse l'unico museo al mondo ad aprire le porte a mostre su tappeti realizzati esclusivamente con commercianti attivi nel settore, dato che non risultano mostre simili presso nessun'altra istituzione museale o soggetto in questione? Allora, l'interpellanza presenta alcuni presupposti non corretti, il dottor Sabahi collabora con il MAO mettendo a disposizione le proprie opere, ma già in precedenza ha collaborato e realizzato mostre con altre istituzioni museali pubbliche in Italia, a cominciare dagli allora già Musei Civici di Torino, prima ancora della costituzione della Fondazione Torino Musei. Solo per citare le più importanti, il dottor Sabahi ha curato e realizzato mostre con le opere della propria collezione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, al Palazzo della Ragione, Cavalieri d'Oriente '91 - '92, con la soprintendenza archeologica dell'Abruzzo, museo archeologico nazionale di Chieti, ha collaborato e prestato le proprie opere per una mostra realizzata al museo di storia naturale di Torino e dalla Regione Piemonte, sul paesaggio agrario piemontese, il suo legame con il baco da seta, ha collaborato e realizzato conferenze ed eventi con l'istituto italiano di cultura di Teheran e l'Ambasciata Italiana in Iran, si fa, inoltre, notare che la realizzazione di mostre presso i musei nazionali, del museo dei beni culturali, fra cui il museo archeologico di Chieti e il museo nazionale preistorico etnografico Pigorini, costituiscono una garanzia di massima serietà, correttezza e qualità dei proponenti, essendo il Ministero l'unico soggetto deputato in Italia ad esercitare la tutela e il controllo sulle opere d'arte. In risposta alla domanda sette e otto, la valutazione della qualità delle opere è affidata al Direttore e ai conservatori del museo. Vista la natura del rapporto, visto l'interesse a donare una parte delle opere di questi tappeti alla città da parte del collezionista, non si rilevano dubbi riguardo alla separazione, tra l'attività commerciale e l'attività scientifica e di esperto del settore della persona che è stata scelta come curatore di questa mostra. |