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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 29
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03504
REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI EX ARTICOLO 24, DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 N. 175 E S.M.I. - RICOGNIZIONE PARTECIPAZIONI POSSEDUTE.
Interventi
IMBESI Serena (Vice Presidente)
Se i Consiglieri possono prendere posto ricomincerei con gli emendamenti.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Siamo all'emendamento 25 ter presentato dal Partito Democratico, illustra il
Capogruppo Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Perfetto, l'emendamento 25 ter punta ad espungere dalla pagina 8, rigo 1.a nelle
partecipazioni detenute direttamente dalla Città di Torino la dizione CAAT SCPA.
Fondamentalmente punta a togliere dalla deliberazione, nell'elenco delle dismissioni, il
Centro Agro Alimentare. Prendiamo atto che sostanzialmente non vi sono, a firma del
dottor Pizzichetta, le ragioni relativamente alla regolarità tecnica. Ora, sotto il profilo
sostanziale, io ci tengo a dirlo perché il medesimo parere è su una serie di altri
emendamenti, noi esprimiamo delle fortissime perplessità, cioè in questi termini a
nostro modo di vedere gli spazi di interpretazione della norma della legge Madia su che
cosa è strategico e che cosa non è strategico, sono volutamente abbastanza larghi, e
vengono rimessi alla volontà del Consiglio Comunale ossia ad una valutazione che in
qualche modo ha anche un carattere di discrezionalità. Se per certi versi può avere un
senso logico immaginare che una partecipazione cosiddetta polvere di un'altra società
non abbia in realtà valenza strategica, ho detto prima del CEIP. cosa penso
personalmente, di I3P, però ci può stare, davvero è privo di significato e privo di senso a
nostro modo di vedere considerare non strategica la partecipazione del CAAT o meglio,
ci saremmo aspettati che la Giunta arrivasse con una proposta secca sul CAAT e come
ho avuto modo di dire nella discussione generale noi avremmo anche valutato la
proposta secca in maniera laica. Per capirci, se il tema è che non c'è la considerazione
sul CAAT in termini di strategicità si dice: bene, l'Amministrazione e quindi
coerentemente con questo parere di regolarità tecnica l'Amministrazione comunale non
considera il CAAT strategico, caro Consiglio Comunale ti propongo di dismettere il
CAAT. Questa è una posizione politica chiara, quello che invece è stato fatto è quello di
arrivare qua cercando di farsi dare una delega in bianco; perché arrivare con una
deliberazione, poi credo che ci sia qualche emendamento correttivo perché forse
fortunatamente qualche piccolo passaggio di correzione la Giunta lo ha fatto in questi
giorni, dicendo "caro Consiglio Comunale, tu autorizzami a bandire almeno il 5%", che
non vuol dire niente nella sostanza, perché se io metto sul mercato almeno il 5% posso
mettere sul mercato il 6, il 5, l'80, il 90, tutto. È la prima volta che noi ci troviamo di
fronte una delibera che è impostata in questo modo, allora cosa avremmo voluto?
Avremmo voluto con discutere di questa questione, vedere i bilanci, controllare
effettivamente quali sono le expected values in termini di incassi per la Città di Torino e
conseguentemente poter decidere liberamente che cosa fare.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ha terminato il tempo, grazie. Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente, sono anch'io dell'idea che o l'operazione si fa, bene, oppure non ha
senso andarla a fare. Anche perché ho già visto operazioni fatte male nello scorso
mandato amministrativo, io penso ad AMIAT, forse quella era più visibile, che poi si è
dovuta prima si è venduta un pezzo, poi si è venduta un altro pezzo, fossero arrivati
l'80% subito avremmo monetizzato in maniera sicuramente più forte, oppure penso
anche all'aeroporto. Se l'aeroporto l'avessimo venduto tutto subito idem; idem come
prima. Quindi a questo punto io andrei ad eliminare CAAT e consiglierei alla Giunta di
fare una delibera ad hoc per parlare del CAAT; ma perché io sono dell'idea che si può
anche vendere 80% o al 100%; sulle dismissioni sono abbastanza laico se queste
portano qualcosa di economicamente importante alla Città. Credo che andare a fare
un'operazione di quel tipo sia solamente un dimostrare che posso vendere qualcosa
anche perché poi vediamo cosa succede, in questa città non ha mai portato niente di
buono; quindi se la ritirate e poi magari ci presentate un piano di dismissione importante
allora siamo disposti a valutarlo, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Foglietta.

FOGLIETTA Chiara
Sì, grazie, Presidente. Io non ripeterò quanto già detto il Capogruppo Lo Russo in
merito all'emendamento 25 ter, però volevo portare una considerazione sia gruppo
consiliare della Maggioranza che all'instancabile Assessore al Bilancio. Allora, ma
come riusciamo a coniugare la vendita del solo 5%, forse 5% o non si sa che
percentuale se voi nel Documento Unico di Programmazione anno 2017-2021 avevate
dichiarato e sottolineato la centralità del Centro Agro Alimentare per lo sviluppo della
città, della sua collettività? Questo lo avevamo votato in una delibera di Giunta
Comunale che avevamo votato il 3 maggio del 2017, precisamente alla pagina 331 e
332. La riflessione che lascio invece al Gruppo Consiliare della Maggioranza in merito
all'importanza la centralità del Centro Agro Alimentare Torino, di cui abbiamo
ampiamente parlato sia nelle Commissioni Consiliari che in questa sede di assemblea.
Come mai per noi era tanto importante il Centro Agro Alimentare a tal punto da voler
fare una mozione di indirizzo per tutelare i lavoratori del Centro Agro Alimentare e poi
vogliamo svenderlo 5%, 6,%, 32, 89, 64, non si sa perché non ci è ancora dato sapere,
Assessore Rolando?

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore Rolando, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 25 ter con il parere contrario della Giunta.
Prego, Consiglieri, votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti 28, contrari 24, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 25 quater presentato dal Partito Democratico, prego Consigliere
Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
L'emendamento 25 quater fa invece riferimento al medesimo punto della delibera ma
punta ad espungere dall'elenco delle dismissioni la Sagat S.p.A.. Abbiamo già avuto
modo di elencare, in sede di discussione generale, le ragioni per cui riteniamo sbagliata
l'operazione nelle condizioni attuali della dismissione di Sagat, le provo a riassumere: la
prima riguarda il fatto che la dismissione avviene di una società che produce utili e
produce quindi conseguentemente un dividendo che contribuisce, annualmente, alla
competenza di chiusura del nostro bilancio e per certi versi avendo noi esigenza
continua di entrate certe crediamo, davvero, sia un errore dismettere questa società. Il
secondo elemento è che abbiamo una concessione aeroportuale che ha un intestatario
che è la Città di Torino, ecco, e avremo, a valle dell'operazione che state portando
avanti, un gestore dell'aeroporto in cui la Città di Torino manco ci mette piede. Il terzo
elemento che quello più grave, è quello su cui, io ribadisco, voi non state ponendo
adeguata attenzione. Noi, anzi voi, state deliberando di mettere in vendita il 10% di una
società che ha un unico acquirente potenziale. Allora, io mi sono permesso di chiedere
al di là degli advisor, non advisor che faranno la perizia, ma qual è il valore atteso della
dismissione 10% di Sagat che ha la Città di Torino o meglio FCT che la detiene? Perché
qui il problema è che state vendendo, al buio, a un privato una quota di una
partecipazione strategica della Città di Torino; non sapete quanto questa quota vale
perché non lo sapete, giustamente non potete saperlo e ve lo dico io, varrà quello che il
privato ci dirà che ci dà, non l'advisor, il privato. Allora, voglio dire, dopo abbiamo una
meravigliosa delibera sulla Smat, continuate a riempirvi la bocca di beni pubblici, beni
comuni, beni pubblici, beni comuni, arrivate qua e regalate l'ultimo 10% della società
Sagat S.p.A. al privato che gestisce la... regalate in termini ovviamente sostanziali, non
formali, al privato che gestisce l'aeroporto. Io onestamente non comprendo alla luce
della indeterminatezza dell'entrata, della certa determinazione del mancato introito
annuale derivante dai dividendi, ma dall'ancora più grave situazione in cui la Città di
Torino non avrà il suo rappresentante dentro la società che gestisce l'aeroporto, pur
essendo titolare della concessione aeroportuale, onestamente è un'operazione che è
priva di qualunque tipo di senso e sotto questo profilo ovviamente non ci vede
d'accordo.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Sì, Sagat che produce circa 2, 4 milioni euro l'anno di utile che è più
o meno quotata per una vendita tra gli 8 e i 10 milioni, poi chiaramente essendoci un
unico possibile potenziale compratore, che sono i proprietari di tutto il resto, di tutte le
altre quote, è chiaro che cercheranno diciamo di abbassare il più possibile. Il collega
Morano mi diceva che secondo lui verrà venduta tra i 5 e i 6 milioni. Io voglio essere
propositivo e dico ci daranno quello che più o meno può valere, 10 milioni, i soldi che
non incassiamo di utili da qua alla fine del mandato amministrativo che è del vostro
governo della città. Quindi mi permetto di dire che a lungo termine, poi magari mi
smentirà, mi direte qualcosa di più, ma non credo che noi prenderemo 20 o 30 milioni
per quel 10%. A lungo termine chiaramente ci perdiamo, è chiaro, facciamo cassa
subito; facciamo come qualche operazione fassiniana dello scorso mandato tanta
criticata da tutta la vecchia opposizione, Chiara Appendino compresa, prendendo,
incassando subito qualche spiccio, perché mi permetto di dire sono cifre che sono molto
basse visto qual è il valore della posizione all'interno dell'aeroporto, e non sono 10
milioni di euro che se anche dovessero essere quelli che andranno a salvare i conti della
Città, anche perché ci avete detto più volte che questa delibera non è fatta per far cassa,
ma è fatta per andare a rispondere alla legge Madia, quindi se così fosse ovvero 2,4
milioni di euro di utile e il valore è circa 10, mi permetto, noi stiamo facendo un
clamoroso autogol su una delle partecipazioni che dal mio punto di vista è strategico in
un aeroporto che nel 2017 segna un forte trend in crescita di passeggeri, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Non entro nel merito della valorizzazione, è difficile ipotizzare che fondi, ed essere
socio di Maggioranza è un fondo, facciano regali anche a questa Amministrazione
perché i fondi normalmente purtroppo sono interessati al denaro, ogni euro che
investono del capitale deve dare un rendimento e questo rendimento se pagano la
partecipazione al suo valore pieno si riduce, poi determinare il valore di una
partecipazione di stretta minoranza che come dite voi non ha diritti associati diventa
molto difficile. Proprio interessante è comprendere perché la Città dovrebbe perdere il
Presidente del Consiglio di Amministrazione di questa società per un incasso esiguo e
perdere qualsiasi diritto all'informazione su quello che accade nella società che ha la
responsabilità dell'aeroporto di Torino, che in una visione strategica della Città riveste
una sua importanza, riveste una sua importanza per quello che sarà il piano di sviluppo
della Città, sapere come intende procedere allo sviluppo dell'aeroporto di Torino, come
questo interagisce con la Città, se non hai alcuna voce in capitolo, se non sei presente al
Consiglio di Amministrazione sei informato come qualunque terzo. Poi in concreto
quand'anche ci sia un valore ed io ho qualche perplessità questo valore non lo si
realizzerà nell'anno perché io dubito che il socio, salvo che paghi un valore visibile,
acquisti in questo anno e non acquista in questo anno intendete procedere con il recesso
come prevede la legge Madia? Perché una volta che è attivato il processo di vendita, se
non viene reperito un compratore, diventa obbligatorio procedere col recesso oppure la
Città può decidere che non è più il caso di andare avanti con la vendita, perché se
intende procedere con il recesso certamente questo non può essere attuato nell'anno e
quindi non entra nella contabilità di quest'anno e se questa era l'unica partecipazione da
cui si poteva ricavare un valore non dico significativo, ma più del nulla delle altre
partecipazioni questo non entrerà nei conti di questo anno e allora perché tutta questa
fretta di dare corso all'operazione che a) non è obbligatoria senza la legge Madia perché
la legge Madia ti dice alcuni requisiti, ma poi spetta alla valutazione politica della Città
determinare ciò che è rilevante o non è rilevante e a me sembra che questa valutazione
in questo caso non sia stata fatta.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore Rolando per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Allora, sull'emendamento specifico parere contrario, su i quesiti sollevati da tutti gli
intervenuti su questo tema avevo già risposto nell'intervento che ho fatto in coda ai
pronunciamenti delle varie parti, comunque ci sarà ancora occasione, siccome questa
vicenda sarà con noi a lungo questa sera e probabilmente anche la mattina, di riparlarne.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Metto in votazione l'emendamento 25 quater, prego, Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Sì, ma è finito il tempo, almeno...
Sono 30 secondi ancora. Chiudo la votazione, presenti 28, contrari 24, l'emendamento è
respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 25 quinquies presentato dal Vicepresidente Lavolta, illustra il
Capogruppo Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Spero di essere all'altezza di chi devo sostituire che purtroppo, ahimè, si è assentato
momentaneamente, ci raggiungerà più tardi sul 25 quinquies. Dunque la questione
riguarda nuovamente una delle partecipazioni strategiche a cui questa Città sta
rinunciando, che riguarda la questione del CAAT, volevo solo completare l'intervento
di prima, purtroppo il tempo di 3 minuti non consentiva un'articolazione compiuta.
Quando abbiamo avuto modo di interloquire nelle vie informali con la Sindaca
Appendino, anche perché non ci è stata data possibilità di farlo nelle sedi formali e
quindi conseguentemente abbiamo dovuto ricorrere a meccanismi, come dire, un
pochino meno trasparenti in termini di socializzazione delle opinioni, abbiamo posto
come Partito Democratico una questione e cioè il CAAT ha, a nostro modo di vedere,
una valenza strategica non in quanto l'attività, l'oggetto sociale sia strategico per il
Comune di Torino, onestamente definire il mercato ortofrutticolo strategico per il
Comune di Torino, io stesso sono in difficoltà nel farlo, quanto piuttosto perché a nostro
modo di vedere l'analisi compiuta nell'individuazione di questo come un asset da
dismettere è stata una valuta non ha tenuto in considerazione una serie di elementi, il
primo riguarda il risanamento dei conti del medesimo CAAT che è avvenuto nell'ultimo
Bilancio e che aveva proprio nella prospettiva di slancio che deve avere questa società
in qualche modo un elemento di grande importanza, ma soprattutto una questione
delicata, molto delicata che sono i diritti edificatori attualmente nelle disponibilità
CAAT che sono tanti, sono proprio tanti e sono ubicati in una posizione strategica della
Città in quanto sono ubicati, diciamo così, in quella che sarà un nodo di interscambio
importante della futura, speriamo per noi, realizzata alta velocità, cioè in altri termini
cari amici e compagni del Movimento 5 Stelle dietro il CAAT non ci sono solo le
cassette di frutta o di pesche o di zucchine, che per la carità con tutto il dovuto rispetto
sono cose importanti, ma ci sono pesanti e forti interessi immobiliari. Ora anche qui, voi
sapete che noi siamo dei noti palazzinari, no come Montanari che invece blocca tutto,
noi invece di cose ne abbiamo fatte non come l'attuale Amministrazione invece, come
dire, veramente come con grande coerenza blocca tutto, però guardate che dietro
l'operazione CAAT non c'è la frutta o la verdura o le zucchine, ci sono pesanti interessi
immobiliari, allora da questo punto di vista che non è una cosa negativa, però bisogna
parlarne. Cosa ci saremmo aspettati, ed è questa la proposta che abbiamo fatto, di fare
una manifestazione di interesse, preliminarmente la ricognizione se è strategica o non è
strategica perché l'elemento strategico o non strategico siccome ribadisco poi
artatamente si fa sembrare strategico quello che si vuol far sembrare strategico e
artatamente quello che non si vuol fare sembra strategico, ma prima si fa una
manifestazione di interesse...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Il tempo a disposizione è terminato, grazie. Prego, Assessore Rolando per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 25 quinquies.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti al voto 26, contrari 24, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento numero 26 dei Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Consigliere
Morano.

MORANO Alberto
Allora l'emendamento proposto inserito nel contesto della delibera dice "l'alienazione
della partecipazione di alcune società sopra individuate non comporta, non contrasta con
le norme statutarie, non è soggetta al diritto di prelazione o ad altri vincoli statutari o
patto parasociale". La risposta degli uffici nel dire parere negativo è che
l'individuazione delle partecipazioni da dismettere, razionalizzare è effettuata sulla base
dei criteri previsti dagli articoli 4 e 5 Commi 1 e 2 e 20 comma 2 e fra detti criteri non
figura l'assenza di norme statutarie in contrasto. Bellissima risposta, ma non concreta,
non pratica e non corretta perché come posso pensare di vendere una partecipazione se
ci fosse un divieto statutario magari per 3 anni come è previsto sulle S.p.A. possibile
oppure per un tempo più lungo se siamo in presenza di una S.r.l.? E come possiamo
pensare di vendere liberamente sul mercato se esiste un diritto di prelazione dei soci?
Che senso ha tutta la procedura di vendita se non c'è una preventiva rinunzia? Forse chi
non ha mai seguito questo processo di vendita, di partecipazione può pensare che si può
vendere liberamente sul mercato una partecipazione laddove ci sia un diritto di
prelazione per gli altri soci, perché se c'è un diritto di prelazione per gli altri soci il
mercato è fuori gioco e come si fa a trovare qualcuno interessato fino a che non c'è stata
la rinuncia al diritto di prelazione? Quindi fare riferimento al dato formale della legge
Madia che non prevede questo come uno dei requisiti da verificare è un approccio,
secondo me, superficiale perché è vero che la legge Madia impone alcune caratteristiche
delle partecipazioni che devono essere alienate, ma presuppone innanzitutto che venga
accertato che si tratta di partecipazioni alienabili e io mi sarei aspettato che la Giunta
questa verifica l'avesse fatta per non far partire un processo su un qualche cosa che non
può essere attuato e non è che sia un esercizio molto difficile perché gli Statuti li avrete
controllati tutti e quindi perché non inserire questa precisazione che rende tranquilla
l'opposizione che non si sta perdendo tempo, che non si sta facendo partire un processo
inattuabile?

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, Prego, Assessore Rolando, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario, gli uffici hanno fatto le verifiche prima di farci scrivere queste cose.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 26 col parere contrario della Giunta.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Avete votato? Bene, grazie. Chiudo la votazione.
Presenti al voto 25, contrari 23, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 27 dei Capogruppo Morano e Ricca, chi illustra
l'emendamento? Prego, Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Allora, pagina 8, riga 10, "l'alienazione della partecipazione di alcune società sopra
individuate è dettata dalla necessità di dismettere partecipazioni polvere" al quale
aggiungiamo "e non comporta la modifica o il venir meno dei contratti in essere della
detta società e la Città di Torino", quindi illustro così l'emendamento se dopo la
votazione potrebbe essere, come potrebbe trasformarsi, "l'alienazione della
partecipazione di alcune società sopra individuate è dettata dalla necessità di dismettere
le partecipazioni cosiddette polvere e non comporta la modifica e il venir meno dei
contratti in essere a detta società di Torino", grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Allora, il Capogruppo Ricca ha già dato lettura dell'emendamento e di come questo si
inserisce, quello che noi vorremmo capire è se l'Amministrazione ha verificato quali
sono i contratti in essere fra ognuna di questa società in cui il Comune detiene una
partecipazione polvere, se ci sono questi contratti che prevedono come clausola, come
alcune volte succede, una clausola di risoluzione del contratto al venir meno
dall'attenzione della partecipazione oppure no, perché se questa verifica è stata fatta e
non c'è questo problema. Di nuovo, non capiamo il perché della contrarietà
all'emendamento, se questa verifica non è stata fatta allora ci preoccupiamo perché
vendere una partecipazione polvere che onestamente probabilmente non porterà
alcunché, che probabilmente non avverrà tramite la vendita ma tramite il recesso e avere
poi magari il danno del venir meno di un contratto che è stato stipulato dalla Città non è
sani principi di Amministrazione. Quindi noi vorremmo che l'Assessore invece che
dirci parere contrario, ci dicesse a verbale che hanno fatto questa verifica gli uffici, che
non viene meno alcun contratto in essere alla società la cui la partecipazione viene
venduta e la Città di Torino.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Chiedo il parere dell'Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Allora, il parere è contrario, però gli uffici hanno fatto questa verifica e laddove questa
verifica per qualsiasi motivo fosse stata oggetto di un vizio di errore, non cambia la
situazione dei contratti in essere (audio disturbato).

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 27 con il parere contrario della Giunta,
prego, Consiglieri, votate.
Provo a chiedere se tutti i Consiglieri hanno votato. Tutti i Consiglieri hanno votato,
chiudo la votazione.
Presenti al voto 24, contrari 24, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 28 dei Capogruppo Morano e Ricca. Illustra l'emendamento il
Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Pagina 8, riga 11, "l'alienazione della partecipazione di alcune società sopra individuate
è dettata dalla necessità di dismettere le partecipazioni cosiddette polvere in vero
l'esigua quota di partecipazione non permette alla Città di Torino". Questo è il nostro
emendamento, quindi aggiungiamo dopo le parole "alla Città di Torino" "di influire
sulle politiche delle società partecipate e per tale ragione appare più efficace utilizzare
ove è necessario al posto della partecipazione societaria lo strumento della convenzione
che permette invece di perseguire la realizzazione di interessi specifici immediatamente
riferibili alle politiche messe in atto dall'Amministrazione per lo sviluppo e il
territorio", quindi aggiungiamo dopo permette alla Città di Torino.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, chiedo il parere all'Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Penso che la precisazione si spieghi da sé perché non permette forse bisogna capire a
chi, non è che permette a chiunque, non permette al socio che in questo caso è la Città di
Torino e sentirsi dire parere contrario che peraltro già sapevo che avrebbe dato parere
contrario nonostante il parere tecnico e parere contabile favorevole è di nuovo non
comprensibile, ma torno un minuto sul precedente emendamento perché la spiegazione
dell'Assessore forse io non sono stato chiaro o l'Assessore non ha capito. Io non ho
detto che la legge Madia è fatta sui contratti in essere perché onestamente l'ho letta la
legge Madia, ho detto una cosa molto diversa, Assessore, ho detto che la cessione della
partecipazione non contrasta con clausole dei contratti che prevedano che se il Comune
di Torino no è più socio della società partecipata viene meno il contratto perché ci sono
dei contratti che hanno clausole di decadenza del contratto al verificarsi di un
mutamento soggettivo delle parti. Questo io volevo sentirmi dire, il fatto che voi abbiate
fatto la verifica con la risposta che lei ha dato mi fa pensare che la verifica non è stata
fatta correttamente, se invece la verifica è stata fatta correttamente, allora veramente
non comprendo il perché non sia stato inserito l'emendamento perché fa sorgere solo
dubbi.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 28 col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
I Consiglieri hanno votato? Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti al voto 24, contrari 24, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 29 dei Capogruppo Morano e Ricca. Chi illustra? Prego,
Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Pagina 8, riga 13, chiediamo di aggiungere al fine di influire sulle
politiche della società in questione in coerenza con gli obiettivi dell'Amministrazione
così il testo, nel caso passasse l'emendamento, l'alienazione della partecipazione di
alcune sopra individuate è dettata dalla necessità di dismettere le partecipazioni
cosiddette polvere invero l'esigua quota di partecipazione non permette di influire sulle
politiche della società partecipata, vedesi Corte dei Conti sezione regionale di controllo
per il Piemonte 23/2017, e per tale ragione appare più efficace utilizzare ove necessario
al posto della partecipazione societaria al fine di influire sulle politiche della società in
questione in coerenza con gli obiettivi dell'Amministrazione.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Canalis.

CANALIS Monica
Sì, credo che questo sia forse il paragrafo cruciale della delibera, quello in cui è inserito
l'emendamento numero 29 perché ci si concentra sulle partecipazioni cosiddette
polvere, si preconizza l'uscita del Comune di Torino da queste partecipazioni con la
possibilità di siglare una convenzione con gli Enti da cui si esce. Questo per tutelare
l'interesse della Città e mantenere una sorta di indirizzo pubblico su questa società
anche dopo l'estinzione delle nostre quote. E' una opzione che io auspico si concretizzi
per tutta una serie di partecipate in cui ritengo sia strategico continuare a mantenere
l'indirizzo pubblico, lo abbiamo detto più volte durante questa discussione, per esempio
faccio riferimento ai due incubatori dell'Università e del Politecnico, chiaro che
l'emendamento consentirebbe di rendere più evidente, più visibile questa intenzione
della Giunta, quindi se noi inserissimo al fine di influire sulle politiche della società in
questione in coerenza con gli obiettivi dell'Amministrazione credo che rafforzeremmo
l'intenzione che poi viene espressa successivamente di siglare ove possibile una
convenzione, quindi credo che questo emendamento non faccia altro che completare il
paragrafo successivo, quindi non vedo controindicazioni alla sua accettazione.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per 2 minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Intanto Buonasera, sono tornata, ho il piacere di rivedervi. Mi sono resa conto, anche
grazie al prezioso supporto della collega Canalis che ringrazio, che tutto sommato la
filosofia dell'emendamento proposto dal collega Morano non è molto diversa dalla
filosofia che induce l'Amministrazione ad inserire, all'interno del testo della delibera. lo
strumento della convenzione volta a permettere di perseguire la realizzazione di
interessi specifici e immediatamente riferibili alle politiche messi in atto
dall'Amministrazione per lo sviluppo del territorio. Perché c'è anche una sorta di
compromesso che poi rivedremo, semmai ci arriveremo, negli emendamenti di Giunta
l'85 bis e a seguire, 91-bis, 97 bis e quant'altro, c'è un intendimento, c'è una certa
intenzione di mettere insieme la necessità che è stata espressa di dar corso a quelle che
sono le indicazioni di legge con evidentemente la consapevolezza che qualcosa non sta
funzionando. L'ho colto prima di andarmene, non ho avuto il piacere di sottolinearlo,
ma secondo me adesso il tempo ci sarà per il fatto che questi sono gli ultimi
emendamenti che sono arrivati dalla Giunta, quindi probabilmente le telefonate che
sono intercorse, quindi questi colloqui informali che sono intercorsi tra il Capogruppo
del Partito Democratico e la Sindaca evidentemente devono avere svegliato qualcosa
nell'Amministrazione. Ecco, quello che è stato svegliato nell'Amministrazione che poi
si traduce in questa sottospecie di compromesso che ritroviamo negli emendamenti non
è molto diverso invece dall'orgoglioso tentativo di migliorare il testo della delibera che
fa il collega Morano proponendo questo emendamento che appunto va a sottolineare
quanto sia necessario comunque mettere una pezza rispetto ad una serie di azioni che
all'interno di questa delibera fatte così sarebbero solo dalle dannose, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Morano, ne facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
Allora, mi ripeterò purtroppo, abbiamo parere tecnico favorevole, parere contabile
favorevole, probabilmente parere politico contrario e di qui di nuovo non si comprende
qual è la finalità di un parere contrario ad una precisazione che è nell'interesse della
Città, che è nell'interesse dell'Amministrazione. Forse poteva esserci, e faccio venia io,
un parere tecnico contrario fondato sul principio del controllo contrattuale. Questo forse
potevo aspettarmi che questo emendamento suggerito al fine di influire sulle politiche
della società in questione con gli interessi, obbiettivi dell'Amministrazione sotto il
profilo del diritto societario potrebbe configurare un'ipotesi di controllo di influenza
contrattuale che potrebbe avere delle conseguenze sull'Amministrazione cittadina per
l'ipotesi che l'andamento della società non sia positivo, ma siccome il parere tecnico
non è stato dato contrario, ma favorevole segno che questa preoccupazione non è stata
ravvisata e allora, io mi chiedo, perché la società ha così paura di dire che lo strumento
della convenzione consente di raggiungere finalità di interesse pubblico? Noi non
stiamo dicendo mica nulla di strano, se ci sono finalità di interesse pubblico da
raggiungere e lo strumento del contratto consente di farlo, ma ditecelo, ditecelo che la
vendita di queste partecipazioni che non vi consentiva di raggiungere la partecipazione
in sé l'interesse pubblico intendete raggiungerlo con i contratti perché poi tanto questi
contratti dovrete portarli all'attenzione del Consiglio Comunale e allora a noi ci
consentirebbe di comprendere meglio in quale contesto questa operazione di
dismissione delle partecipazioni polvere che non può essere mascherata con gli obblighi
della legge Madia perché per ognuna delle motivazioni che voi avete addotto si possono
addurre motivazioni contrarie nel determinare che non sussiste l'interesse della Città da
addivenire alla vendita.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento 29 col parere contrario della Giunta, prego, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato. Chiudo la votazione.
Presenti 24, contrari 22, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 30 dei Capogruppo Ricca e Morano, illustra il Capogruppo
Ricca.

RICCA Fabrizio
Allora, aggiungiamo a pagina 8 la riga 14 potendo essere negoziata tenendo conto delle
specifiche esigenze della Città, quindi l'alienazione delle partecipazioni di alcune
società sopra individuata è dettata dalla necessità di dismettere le partecipazioni
cosiddette polvere, invero l'esigua quota di partecipazioni non permette di influire sulle
politiche della società partecipata, vedesi Corte dei Conti sezione regionale per il
controllo Piemonte 23/2017 e per tale ragione appare più efficace utilizzare ove
necessario il posto della partecipazione societaria, lo strumento della convenzione che
potendo essere negoziata tenendo conto delle specifiche esigenze della Città permette
invece di proseguire la realizzazione di interessi specifici e immediatamente riferibili
alle politiche messe in atto dell'Amministrazione per lo sviluppo del territorio.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Grippo, prego.

GRIPPO Maria Grazia
Adesso non mi dispiacerebbe sentire il proponente anche sull'argomento perché,
secondo me, ci restituisce il significato autentico del suo emendamento, ma io
essendomi prenotata prima vorrei provare... Però, Presidente, silenzio un po' di rispetto.
Dicevo, vorrei provare a come dire immaginare quale sia il suo significato, a mio avviso
la madre di tutti i problemi che minano questa delibera è la non chiarezza e quindi
soprattutto la non esplicita intenzione di fare gli interessi della Città che si sfila da
queste partecipazioni senza avere chiaro quello che sarà il futuro. L'abbiamo detto più
di una volta in tutti gli interventi nel corso della discussione generale chiaramente gli
emendamenti non sono altro che una declinazione di questo, quindi quando il collega
Moreno chiede di aggiungere la frase potendo essere negoziata tenendo conto delle
specifiche esigenze della Città si preoccupa che la delibera non dimentichi quello che è
il fine ultimo dell'agire o quello che dovrebbe essere il fine ultimo dell'agire
dell'Amministrazione ovvero le specifiche esigenze della Città, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
L'emendamento proposto si spiega da sé, è ovvio che uno strumento contrattuale è più
flessibile per sua natura perché può essere come un abito disegnato sul corpo della
persona nel caso di specie può essere segnato sulle specifiche esigenze della Città,
questo senza ricadere nell'influenza sulle politiche della società, però anche qui io di
nuovo non comprendo qual è la ratio che sta guidando l'Amministrazione nell'esame
degli emendamenti, nella valutazione degli emendamenti perché se date parere tecnico
favorevole, date parere contabile favorevole, questo emendamento è semplicemente
un'esplicazione di un concetto scritto in modo sintetico e non chiaro, il dire
perennemente parere contrario non è che..., io lo dico, ripeto, si può provocare
perennemente la Minoranza, vedere qual è la resistenza, però con questo approccio
politico e lo dice uno che politica non l'ha mai fatta, con questo appoggio politico non
pensate di fiaccare l'opposizione perché poi arriveranno delibere più complesse,
delibere dove emendamenti tecnici possono essere fatti in modo anche molto più
penetrante e dove si può decidere di discutere nel merito di queste delibere in modo
molto significativo e forse anche doloroso per la Maggioranza. Noi ci aspetteremmo che
laddove il nostro sforzo è stato quello di migliorare il significato di una delibera
l'Amministrazione faccia un atto di buona volontà, non è che perché un emendamento
arriva dall'opposizione per questo solo motivo deve essere respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento numero 30 col parere contrario.
Tutti i Consiglieri hanno votato. Chiudo la votazione.
Presenti al voto 23, contrari 22, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento numero 31 sempre dei Capogruppo Morano e Ricca, prego per
l'illustrazione Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Qui si chiede all'Amministrazione di avere valutato e di dirci che l'esiguità delle
partecipazioni oggetto di vendita non pregiudica o limita la possibilità di trovare
acquirenti e il costo degli Advisor sarà inferiore al presumibile valore di realizzo delle
partecipazioni. la risposta dell'Amministrazione è come sempre fuori tema perché si
dice che l'alienazione verrà eseguita nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 10 del
TUSP, bellissimo, è corretto, ci manca ancora che la eseguiate in contrasto con le norme
di legge, però le norme di legge non ci chiedono di sprecare i soldi della Città, nel caso
di specie soldi che sono pochi. Allora, far partire un processo di vendita dell'1% quando
sappiamo tutti che trovare acquirenti del 1% non sono dietro l'angolo, non è che
possiamo metterci davanti alla chiesa con la mano per chiedere l'elemosina e dire ti
offriamo la partecipazione all'1% ci dai un centesimo, un euro, 2 euro, non funziona
così, allora queste vendite di partecipazioni di stretta minoranza sono estremamente
complessi, quale sarà il risultato in concreto? Che esperita la procedura di vendita, fatta
la valutazione si dovrà procedere al recesso e allora la domanda è ma se il valore è più
basso della valutazione fatta dall'Advisor perché l'advisor ha fatta una valutazione
teorica, perché il mandato che è stato dato l'advisor non precisa in un mercato dove ci
sia un potenziale venditore, un potenziale acquirente? Perché dell'1% trovare il
potenziale acquirente è un esercizio molto complesso. Allora, questo di nuovo il parere
tecnico contrario mascherato dietro il presunto significato della nuova legge Madia
denota che la Città non sa da voi oggi quale analisi avete fatto, se avete verificato
quanto sono vendibili queste partecipazioni, quanto può costare un advisor, quanto si
può realizzare, se avete verificato che l'entità minima della partecipazione è
effettivamente un possibile oggetto di vendita. Io francamente credo che queste
verifiche non siano state fatte, vi siete mascherati dietro, ce lo chiede la legge Madia, a
volte fate dire la legge Madia ha qualcosa in più di quello che questa legge in realtà
dice, perché sperate che avendo applicato pedissequamente magari in contrasto con
l'interesse della Città quanto apparentemente imposto dalla legge Madia la Corte dei
Conti vi dica bravi, ma guardate che la Corte dei Conti se non fate gli interessi della
Città non vi dirà bravi.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore Rolando per il parere. Prego, Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
No che non perdiamo secondi, investiamo secondi che è un concetto diverso, le chiedo
scusa, Presidente, da parte di Foglietta perché è a volte non sa che cosa dice. Se non ho
compreso male il senso dell'emendamento del collega sul quale mi trovo almeno
preparata, però onestamente la specificazione l'esiguità della partecipazione oggetto di
vendita non pregiudica o limita la possibilità di trovare acquirenti e il costo degli
Advisor sarà inferiore al presumibile valore di realizzo delle partecipazioni. Costringe a
farmi una domanda e cioè perché Morano viene respinto quando fa una precisazione di
questo genere e cerca di andare a puntellare perché tutti questi emendamenti, questi
ultimi emendamenti sono rivolti ad una finalità di questo genere? E invece lei può dire
serenamente per quanto riguarda CAAT avrà colto che la cosa mi sta particolarmente a
cuore, la formulazione almeno il 5% è una modalità per sondare il mercato?
Onestamente non lo capisco, cioè si tratta veramente…, la dinamica è proprio tirare i
dadi, tirare i dadi e vedere che cosa esce, secondo me il tipo di approccio che ci propone
Morano è di maggiore garanzia e soprattutto è più realistico rispetto a quello che ci
aspetta dopo l'approvazione di questa delibera se e quando verrà, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
A lei. Prego, Assessore.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento 31 col parere contrario, prego, Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato. Essendo terminato il tempo chiudo la votazione.
Presenti 25, contrari 23, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passiamo all'emendamento numero 32 dei Consiglieri Morano e Ricca, illustra il
Consigliere Ricca, prego.

RICCA Fabrizio
Con questo emendamento chiediamo che i criteri di selezione saranno dettagliatamente
indicati nel bando di gara, pagina 8 riga 18, l'alienazione delle partecipazioni detenute
nelle società sopraindicate sia quelle dirette che indirette sarà preceduta da una
procedura di evidenza pubblica restando inteso che i criteri di selezione saranno
dettagliatamente indicati nel bando di gara finalizzata a individuare gli advisor incaricati
per effettuare le perizie di stima o di aggiornamento delle quote azionarie da dismettere
i cui valori costituiranno la base dell'asta dell'offerta del mercato, ci manca, ma,
Assessore, è suo pane, che non dite quali i criteri di selezione dell'Advisor, anche se
diciamo abbiamo già avuto qualche esperienza un po' di mesi fa, per questo ci teniamo
a metterlo nero su bianco all'interno della delibera così siamo sicuri che andrà tutto per
il meglio.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Canalis.

CANALIS Monica
Sì, l'emendamento 32 è finalizzato a rendere più trasparente e più preciso il processo
della procedura dell'evidenza pubblica che verrà perseguito per individuare gli advisor,
quindi semplicemente l'emendamento va a rendere esplicito ciò che probabilmente
verrà fatto, quindi ci sembra semplicemente un completamento del periodo.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Veda, Assessore, noi abbiamo già avuto un'esperienza abbastanza negativa al limite
dell'imbarazzante quando si era trattato e parlato di scegliere un advisor che dovesse
aiutarmi a fare l'audit dei conti del Comune dove si ipotizzava di dare come compenso
all'advisor un varieggiato risparmio come se l'advisor facesse fare dei risparmi
all'Amministrazione, l'advisor fotografa una situazione, qui voi intendete pagare
l'advisor in percentuale di quello che incassate? Perché vi assicuro che nessun advisor
lavora per zero. Siccome qui la percentuale dell'incasso, stiamo parlando se escludiamo
Sagat, forse di cifre di minimali o voi intendete rivolgervi a professionisti come advisor
di quarta, quinta, sesta fascia, cioè a soggetti che non hanno lavoro, se invece intendete
prendere advisor società specializzate nella valutazione di partecipazioni pubbliche e
private, queste società normalmente lavorano sulla base di (incomprensibile) allora la
(incomprensibile) probabilmente potrebbe già eccedere il valore di molte delle
partecipazioni sommate fra loro, la sax si data all'1, al 2% non è un qualche cosa che
può interessare, forse quello che si può ipotizzare è che vengono pagati ad incasso, ma
cerchiamo di evitare che vengano pagati mangiando tutto l'incasso perché se no non
abbiamo fatto un bel lavoro. Questo è il primo problema perché io me la ricordo quella
delibera che poi non è andata avanti, è stata fermata, ma quella delibera era
imbarazzante proprio per come era costruito il bando di gara, io questo vorrei prima di
tutto evitare. La seconda cosa nell'individuare l'advisor che si dovrà occupare di questa
vendita che cosa intendete chiedergli? La valorizzazione teorica sulla base dei dati di
Bilancio, la valorizzazione quella che voi chiamate il (incomprensibile), perché sapete
poi sulla definizione di (incomprensibile) si sono scritti dei trattati senza andare lontano
prendendo i piccoli libricini di (incomprensibile) ha mille declinazioni diverse, che
allora che cos'è che deve fare questo advisor? Che cosa deve fare? Come deve essere
pagato, quando viene pagato e che cosa succede se quello che lui dice poi non si
realizza.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Però non tanto riesco a capire questa resistenza così ostinata e cieca, ma non riesco a
capirla perché davvero potrebbe essere considerata al massimo un'ovvietà
l'emendamento n. 32, ma va bene, cioè io comprendo che la qualità, come dire,
dell'offerta amministrativa di questa Giunta magari rende un emendamento del genere
talmente lapalissiano da considerarlo superfluo. Ma un ramoscello di ulivo? Una mano
tesa? Cioè io trovo una cosa..., lo ha ben spiegato, ma è così, mi sento molto
sbeffeggiata dall'Assessore, io glielo devo dire un po', Presidente, un po' sì, un po' sì,
vabbè, ma non le porto rancore, Assessore Rolando, non importa. Dicevo, prendere in
considerazione di aggiungere una frase del genere che ribadisco va a specificare quello
che potrebbe essere ovvio per l'Amministrazione, ma che va nella direzione della
trasparenza che ci ricordava Canalis potrebbe essere un bel segnale da parte della
Giunta anche per il prosieguo dei lavori di quest'Aula, io le suggerirei di pensarci,
Assessore.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Assessore, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento 32 col parere contrario.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Presenti al voto 23, contrari 22, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 33 dei Capogruppo Morano e Ricca, illustra il Capogruppo
Ricca.

RICCA Fabrizio
Allora, a pagina 8 riga 19, l'alienazione delle partecipazioni detenute alle società
sopraindicate sia quelle dirette che quelle indirette sarà preceduto da una procedura di
evidenza pubblica finalizzata ad individuare gli advisor", noi chiediamo aggiungere
"italiani o stranieri più idonei in ragione della natura dell'incarico", la cosa che fa
sorridere, ma questo davvero vi consiglio di leggere il parere della motivazione tecnica
non favorevole la normativa in materia è quella del Decreto Legge 50/2016 in base alla
stessa non possono essere applicate misure discriminatorie. Allora, adesso poi
l'Assessore mi spiegherà cosa si intende per discriminatorie, si parla di advisor quindi
società che fanno quello di mestiere chiediamo italiani o stranieri per dare davvero la
possibilità diciamo a tutti di poter partecipare, soprattutto anche perché sarebbe
discriminatorio il fatto se noi mettiamo solamente advisor italiani, a quel punto si va a
discriminare tutte quelle che sono le varie società in giro per il mondo e credo che ci
siano in giro per il mondo delle società che abbiano tutte le competenze per poter
partecipare a un bando di questo tipo, quindi io credo che la motivazione sia stata
scritta, così questa è un'altra di quelle motivazioni diciamo giusto per dare un parere
negativo, almeno che poi adesso mi direte che dire ad andare individuare italiani o
stranieri c'è della discriminazione, allora a quel punto io alzo le mani e mi ascolto
questa Lectio magistralis.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Consigliera Canalis.

CANALIS Monica
Sì, mi sembra assolutamente assurda la motivazione del parere tecnico negativo perché
davo per scontato, anche senza l'introduzione di questo emendamento, che laddove
nella delibera si scrive advisor questi potessero essere indistintamente italiani o
stranieri. Tra l'altro bisogna capire che cosa intendiamo per stranieri perché se
intendiamo europei di fatto è impossibile escludere advisor non italiani, quindi credo
che la motivazione sia errata, probabilmente è stata scritta in maniera frettolosa perché
lede il principio di concorrenza parlando di una procedura di evidenza pubblica credo
che non sia assolutamente sostenibile e che l'emendamento semplicemente dicesse cose
ovvie e addirittura fosse quasi superfluo quindi che sia stato bocciato per una
incompatibilità tecnica dimostra che forse invece era proprio necessario metterlo.
Quindi chiederei all'Assessore di spiegarcene la ragione ed eventualmente di tornare sui
suoi passi.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Che il concetto discriminatorio si riferisca alle parole italiani o stranieri perché non ho
compreso italiane o straniere, cioè io non vorrei perché qui siamo nel ridicolo, cioè
questo emendamento era ovvio, l'advisor può essere italiano, può essere europeo, può
essere americano, diciamo che queste sono le tre principali categorie perché nel mercato
della finanza della valutazione delle partecipazioni tendenzialmente operano questi
stranieri, grandi banche di affari americane, le banche da affari inglesi e poi c'è qualche
banca locale o qualche società locale di valutazione. Poi ci possono essere delle persone
fisiche ed io onestamente non pensavo che in un concetto in principio di trasparenza e di
valorizzazione partecipazione ci si intendesse rivolgere a persone fisiche, però nulla
vieta, ma allora se il discriminatorio è perché voi pensate che parlando di advisor
soggetti persone fisiche il riferimento è italiani o stranieri escludeva le donne non era
certo questa la mia intenzione. Temo però che per l'Amministrazione non siano state
queste le motivazioni che l'hanno indotta a dare parere contrario. Io ho paura che
quando è stato dato questo parere tecnico contrario chi ha dato il parere fosse distratto,
cioè non abbia riflettuto bene su quello che era il significato del contesto perché ha
ragione la Consigliera Canalis, molti di questi emendamenti sono ovvi, ma le
motivazioni che vengono date per respingere sotto il profilo tecnico o sono o sbagliate o
esibili, le motivazioni politiche rasentano il ridicolo. Allora, io vi chiedo forse bisogna
riflettere un po' più attentamente prima di scrivere perché non è interesse nostro, alla
fine non è nemmeno divertente, ma se uno dovesse prendere sul serio questo parere
tecnico ci sarebbe da chiedere che cosa stava facendo il tecnico che ha dato il parere
quando lo ha dato.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere è contrario, però dico solo due parole, secondo me non sono un esperto della
Legge 50 citata da chi è molto più esperto di me che ha dato questo commento che
sicuramente ha tutta, come si può dire, la mia stima in quanto lavora in questa Città,
però probabilmente si riferiva alla natura dell'incarico non agli italiani o stranieri, però è
un'opinione, parere contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 33 col parare contrario della Giunta.
Chiedo sommessamente se i Consiglieri hanno votato. Chiudo la votazione.
Presenti 23, contrari 22, favorevoli 1, l'emendamento 33 è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 34 dei Capigruppo Morano e Ricca, illustra il Capogruppo
Ricca.

RICCA Fabrizio
Sì, parto dalla nota che c'è dietro, quella nel PDF dove ci dà il parere non favorevole
che dice che i criteri del bando saranno definiti con successivo provvedimento in base
alle valutazioni che saranno date all'advisor, teoricamente è l'advisor ma lo dice anche
il nome quello che dovrebbe darci delle indicazioni in quanto suggeritore. Pagina 8 riga
19 chiediamo di aggiungere l'alienazione delle partecipazioni detenute nelle società
sopraindicate sia quelle dirette che indirette sarà proceduta da una procedura di evidenza
pubblica finalizzata a individuare gli advisor incaricati per effettuare le perizie di stima
utilizzando il criterio di valutazione in linea con gli standard internazionali per società
di questa natura senza applicare sconti di minoranza o premi di maggioranza. Bene, qui
a questo punto poi una domanda che si fa è quali criteri devono utilizzare perché se non
possono utilizzare i criteri di valutazione in linea con gli standard internazionali non so
a questo punto quali standard devono utilizzare, cioè qual è il senso, perché
chiamiamole advisor, chiediamo una persona che passa qua sotto, gli chiediamo un
parere intanto gli standard non sono quelli convenzionali. Io mi permetto di dire questo
è un emendamento esattamente come abbiamo detto prima assolutamente logico e che
andrebbe votato anche perché leggendo quella che è la motivazione dietro
l'emendamento mi permetto di dire che questa invece è una motivazione assolutamente
illogica.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore, per il parere. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Qui mi sembra che per l'ennesima volta si inverta l'ordine logico delle cose, i criteri del
bando saranno definiti con successivo provvedimento in base alle valutazioni che
saranno date dalle advisor. Bellissimo, cioè io parlo con le advisor, gli dico che criteri
deve utilizzare e poi faccio il bando deciso sulla base delle indicazioni che mi ha dato
l'advisor? E quale advisor, quello che ho preselezionato? Cioè mi state dicendo che la
gara è fasulla? Che voi preindividuate un advisor, a questo advisor gli dite datemi le
indicazioni dei criteri che devono essere utilizzati, dopodiché fate una gara che vincerà
la forza questo soggetto perché mi ha dato i criteri, perché gli avete parlato, perché lo
avete preselezionato, perché questo è quello che si capisce da leggere la vostra
motivazione, i criteri del bando, la ripeto perché non ci posso credere, saranno definiti
con successivo provvedimento e fino qui è logico, ma in base alle valutazioni che
saranno date dall'advisor. Qui siamo fuori da qualsiasi logica, ma qui siamo fuori anche
da quel minimo senso comune di intelligenza che uno si potrebbe aspettare, cioè stiamo
parlando di chiedere alle advisor, che non dovremmo ancora avere selezionato, di dirci
in base a quali criteri lo dobbiamo selezionare, come deve svolgere il suo lavoro? Cioè
il parere tecnico è ridicolo, offensivo, fa pensare a politiche e decisioni poco trasparenti.
Questo è quello che ci sta dicendo la Città. Noi abbiamo chiesto una cosa molto più
semplice, abbiamo chiesto di pre individuare alcuni criteri in base ai quali dovrà essere
fatta la valutazione, non li volete indicare ma almeno dateci delle spiegazioni razionali,
non offendete l'intelligenza perché questa motivazione se la rendiamo pubblica
ridicolizza l'Amministrazione.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Canalis.

CANALIS Monica
Lo dicevo già prima, questa parte della delibera è il cuore dell'intero atto, quindi credo
che non sia inutile soffermarsi con più attenzione e anche questi emendamenti, che a
prima vista potrebbero sembrare superflui in realtà alla luce del parere tecnico negativo
e soprattutto delle motivazioni che vengono addotte a supporto di questo parere tecnico
negativo, diventano invece secondo me non solo necessari, ma forse indispensabili per
chiarire che cosa la Giunta intende per questa parte della delibera. Allora, come diceva
il Consigliere Morano credo che sia stato un po' invertito l'ordine dei fattori perché se
nella delibera si dice che si fa una procedura ad evidenza pubblica, seguitemi
attentamente, finalizzata ad individuare gli advisor incaricati per effettuare le perizie di
stima, allora io non posso affidare, demandare completamente agli advisor i criteri con
cui verrà effettuata la stima perché l'ordine dei fattori viene invertito e soprattutto non
vedo perché l'Advisor debba scegliere arbitrariamente i criteri per la stima invece di
seguire standard internazionali che sicuramente sono più oggettivi e universali, quindi
mi preoccupa un po' nuovamente la motivazione che è stata apposta a questo parere
tecnico negativo.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento 35 col parere contrario della Giunta.
L'emendamento 34 col parere contrario.
Chiudo la votazione.
Chiudo la votazione, non c'è il conteggio, quindi... presenti 24, contrari 24,
l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
L'emendamento numero 35 presentato dai consiglieri Morano e Ricca, illustra
Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, è un emendamento molto semplice, difatti i pareri sono entrambi favorevoli,
anche perché era non favorevole, poi è stato cancellato, è tornato favore e non avevano
capito. Alla pagina 8, riga 19 chiediamo di aggiungere del valore conseguentemente del
prezzo subito dopo aggiornamento, quindi diventa per le alienazioni e le partecipazioni
oggetto di dismissione si applicano i principi di pubblicità, trasparenza e non
discriminazione ai sensi dell'articolo 10 del TUSP ai sensi del comma 2 del citato
articolo. Solo in casi eccezionali a seguito delle deliberazioni motivate dall'organo
competente che darà analiticamente atto della convenienza economica
dell'operazione…

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Scusate, Consiglieri Fornari, Foglietta, Grazie.

RICCA Fabrizio
Presidente, un po' di silenzio.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ho appena ripreso i suoi colleghi, alcuni suoi colleghi.

RICCA Fabrizio
Riprenda di più Presidente. Che darà analiticamente atto della convenienza economica
dell'operazione con particolare riferimento alla congruità del prezzo di vendita,
l'alienazione potrà essere effettuata mediante negoziazione diretta con un solo
acquirente.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego Assessore.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento 35 col parere contrario. Tutti i Consiglieri hanno
votato, chiudo la votazione. Presenti 22, contrari 22, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Emendamento numero 36 dei Consiglieri Morano e Ricca, illustra il Capogruppo
Morano.

MORANO Alberto
Beh, ovviamente parere tecnico favorevole, parere 36, parere contabile favorevole,
perché si trattava di correggere un errore, un errore della delibera. Perché parlare di
quote azionarie quando siamo in presenza di società non solo per azioni, è un errore
tecnico grave. Adesso mi aspetto probabilmente parere contrario della Giunta che, però,
riesco difficilmente a comprendere, stiamo pensando di vendere S.c.a.r.l una S.p.A.,
un'altra S.c.a.r.l., una S.C.P.A., un'altra S.C.P.A., una S.r.l. e queste non sono azioni, ne
siete consapevoli? Sono azioni, sono quote societarie, parlare di quote azionarie è
tecnicamente sbagliato. Questa volta diamo un parere favorevole?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Sì.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare la Consigliera Canalis, prego.

CANALIS Monica
Beh, sì, credo che sarebbe, come? No, io sono d'accordissimo con l'emendamento,
anche perché le società per azioni, tra le società che stiamo dismettendo, sono una
minima parte, quindi credo che sia, mi auguro che sia una semplice svista, facilmente
correggibile accogliendo l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Per una migliore comprensione del testo, a seguito dell'emendamento, vorrei dare
lettura. "L'alienazione delle partecipazioni detenute nelle società sopraindicate, sia
quelle dirette che indirette, sarà preceduta da una procedura ad evidenza pubblica,
finalizzata ad individuare gli advisor incaricati per effettuare le perizie di stima o di
aggiornamento delle quote." Qui l'emendamento chiede di sostituire la parola
"azionarie" con "societarie" per le ragioni che sono state bene espresse dai colleghi che
sono intervenuti prima di me e che certamente sono state comprese dall'Assessore e che
mi aspetto che l'Assessore condivida. Quindi quote societarie da dismettere i cui valori
costituiranno la base d'asta per l'offerta al mercato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento, scusate, per cortesia. pongo in votazione
l'emendamento numero 36 col parere favorevole della Giunta. Se tutti i Consiglieri
hanno votato dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 25, favorevoli 25, dichiaro l'emendamento approvato e chiedo, per cortesia, un
po' di silenzio in Aula, scusate, basta, per cortesia e ce ne sono ancora tanti, quindi se
facciamo sempre così diventa ancora più complicato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Siamo all'emendamento numero 37 sempre del Capogruppo Ricca e Morano, prego
Ricca.

RICCA Fabrizio
E se poi si (inc.) finiamo tutto in 5 minuti siamo a posto. Chiediamo che il compenso
dovuto all'advisor selezionato sarà in linea con la prassi di mercato, la motivazione
negativa è che i criteri e i compensi saranno definiti col successivo provvedimento in
seguito all'opportuna attività istruttoria, consultando il Mepa ove l'offerta sia presente.
Adesso non vorrei dire, non vorrei essere blasfemo, ma se vogliamo possiamo
armonizzarlo, cioè, possiamo fare in modo che questo emendamento diventi votabile,
basterebbe trovare la formula corretta per poterlo fare, perché alla fine chiediamo, se tra
quella che è la motivazione per il parere tecnico non favorevole e quella che è la nostra
proposta, credo che la direzione di entrambi sia quella, con la differenza che in questo
caso lo esplicitiamo, nella motivazione esplicita comunque una possibile soluzione però
nella delibera non ne rimane traccia. Quindi se potessimo trovare una formula che
armonizza entrambi, quello che ci propone lei e quello che proponiamo noi, secondo me
faremo una cosa furba.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Mi sembra un'ottima offerta quella che viene dal Capogruppo Ricca, non so se
tecnicamente sia possibile, ma si potrebbe riprendere la formulazione del parere ed
esplicitare l'esigenza, che viene rappresentata dal Capogruppo Morano con il suo
emendamento, e rafforzata dalle motivazioni che, appunto, sono state espresse dal
Capogruppo Ricca, con anche una mano tesa, e la richiesta di riformulazione utilizzando
le parole che ci vengono, le parole e anche la technicality che ci viene suggerita dal
dirigente nel suo parere. Vorrei sapere se, secondo l'Assessore, questo è possibile, e se
c'è una disponibilità a che ciò avvenga.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Di nuovo, l'emendamento non è fine a se stesso, perché io capisco il commento
dell'Amministrazione, ma la realtà dei fatti è che se il compenso non è in linea con le
prassi di mercato, non avremo advisor, perché nessun soggetto accetta di lavorare
gratuitamente o a sconto, rispetto a quello che è il mercato. Perché un advisor che deve
scegliere fra un incarico e l'altro, avendo un numero di risorse limitato, destinerà le
risorse a quell'incarico che è remunerato secondo la prassi di mercato, non a
quell'incarico che gli ha dato sconto. Quindi, io non sto chiedendo nulla di
particolarmente strano. Sto dicendo che l'Amministrazione deve prendere contezza che,
per dare incarichi, alla fine le norme contano moltissimo, ma conta molto di più la
prassi di mercato, perché sennò noi ci andiamo a trovare quella bellissima delibera che
ho trovato prima, dove doveva essere remunerato sulla base di eventuali risparmi che
non sarebbero mai stati realizzati in base al suo lavoro, ma in base a decisioni
successive. Io vorrei evitare che, nel caso si specie, il compenso proposto all'Advisor
sia fuori da quello che è la prassi del mercato delle valutazioni, del mercato degli
Advisor internazionali e nazionali che operano per compensi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento 37 col parere contrario della Giunta. Se tutti i
Consiglieri hanno votato dichiaro chiusa la votazione. Presenti 23, contrari 23, dichiaro
l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento 37 bis prego, prego Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
L'emendamento 37 bis, presentato dal collega Lavolta che si scusa per l'assenza
temporanea, in realtà fa riferimento alle procedure di alienazione delle quote e mi
consente di intervenire brevemente rispetto a un tema che complessivamente ci
preoccupa un pochino, che proprio riguarda la modalità con cui la Città immagina di
procedere all'alienazione, e in particolar modo al tema delle valutazioni dei valori
economici delle quote delle aziende messe sul mercato. I valori economici, per
definizione, possono avere variabilità che sono dipendenti dalle condizioni di condizioni
di mercato che mercato però devo essere davvero, e che oggettivamente rispetto a
moltissime delle operazioni qui elencate, in realtà, mercato non sono. Siccome non
abbiamo in alcun modo o per lo meno, non è stato dato atto al Consiglio Comunale di
aver proceduto preliminarmente alla definizione di questa delibera di alcuna
manifestazione di interesse pubblico o privato su molte di queste partecipazioni, e
abbiamo, invece, assistito di fatto a un elenco di quote di società che sono state elencate,
ma di cui si ignorano i valori. Allora, ovviamente noi ci fidiamo di quelli che saranno
gli advisor individuati, però gli advisor individuati alla fine identificheranno dei valori
che necessariamente in molti casi sono, e saranno necessariamente valori drogati dal
fatto che, o le società non hanno acquirenti, o se hanno acquirenti sono acquirenti
praticamente unici, e come diceva il Consigliere Morano in un intervento precedente,
questi advisor vanno anche pagati, e la cosa surreale è che a noi, alla fine, ci costeranno
più gli Advisor che devono quantificare i valori delle società, che i valori delle società
medesime. Allora, sotto questo profilo, la nostra perplessità, e che credo di interpretare
la posizione del Consigliere Lavolta che ha sottoscritto questo andamento, era proprio
legata alla dinamica con cui si immaginava di individuare la procedura, appunto, a
evidenza pubblica. Da questo punto di vista, pertanto la nostra impostazione rimane
contraria, e siamo convinti che invece l'eventuale approvazione dell'emendamento 37
bis potrebbe significativamente migliorare la deliberazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Quindi, non volendo aggiungere nulla dal punto di vista contenutistico, alla brillante
esposizione del Capogruppo, che ringrazio, andrei a leggere come verrebbe modificato,
se me lo permettete Presidente, partendo dal periodo della frase principale, come
verrebbe modificato il testo della delibera, che peraltro sta trovando, cioè, in questa
parte, le sue maggiori criticità, non soltanto espressa dal Gruppo che io rappresento. Per
le alienazioni, questo è il testo originale, "per le alienazioni delle partecipate oggetto di
dismissione, si applicano i principi di pubblicità, trasparenza e non discriminazione ai
sensi dell'articolo 10 TUSP. Ai sensi del comma 2 del citato articolo, da qui il collega
Lavolta suggerisce di sopprimere per poi sostituire, solo in casi eccezionali, a seguito di
deliberazione motivata dell'organo competente, che darà analiticamente atto della
convenienza economica dell'operazione, con particolare riferimento alla congruità del
prezzo di vendita, l'alienazione potrà essere effettuata mediante negoziazione diretta
con un solo acquirente." La modificazione proposta dal periodo, solo in casi
eccezionali, è la seguente: "l'alienazione delle partecipazioni è effettuata nel rispetto dei
principi di pubblicità, trasparenza e non discriminazione, in casi eccezionali, a seguito
di deliberazione motivata dell'organo competente ai sensi del comma 1, che dà
analiticamente atto della convenienza economica dell'operazione, con particolare
riferimento alla congruità del...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo.

GRIPPO Maria Grazia
Mi spiace Presidente, perché nella lettura avremmo trovato la ragione
dell'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Mi dispiace, non ho altre persone iscritte a parlare, prego Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento 37 bis col parere contrario della Giunta. Se tutti i
Consiglieri hanno votato dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 27, favorevoli 5, contrari 22, dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Emendamento numero 38 del capogruppo Morano e Ricca. Chi lo illustra? Prego
Capogruppo. Capogruppo Ricca però non può illustrarlo, non è neanche firmatario.

MORANO Alberto
Per le alienazioni delle partecipazioni oggetto di discussioni si applichino i principi di
pubblicità, trasparenza e non discriminazione ai sensi dell'articolo 10 TUPS, ai sensi del
comma 2 del citato articolo, solo in casi eccezionali, a seguito di delibera motivata
dall'organo competente e noi volevamo indicare gli indicati dalla norma. Ci viene
obiettato che la norma non indica i casi eccezionali, ma indica, ma richiede una
motivazione analitica, che deve dare atto della convenienza economica dell'operazione.
Prendo atto della osservazione della Giunta sul contenuto specifico della norma, però a
me sembra che, al di là di quello che indica quella norma, sarebbe importante indicare
quali sono questi casi eccezionali, perché per derogare ai principi di pubblicità e di
trasparenza, forse sarebbe opportuno sapere in quali casi si intende derogare ai principi
di trasparenza e pubblicità.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non ci sono... prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Mi sento di condividere le perplessità del Consigliere Morano, perché effettivamente la
previsione in ordine all'eccezionalità o meno della modalità individuata a pagina 8,
oggettivamente sarebbe stato opportuno indicarla nella deliberazione. A noi pare che
l'emendamento così come è presentato, fondamentalmente, al di là del merito specifico
giuridico, aveva una sua ratio, e la ratio era quella di individuare in maniera dettagliata
e analitica i casi di deroga e di eccezionalità. Per queste ragioni, anche qui, continuiamo
a non comprendere le ragioni di questa totale chiusura da parte della Giunta ad
accogliere qualunque tipo di proposta emendativa che vada nell'ottica di favorire la
trasparenza dei processi, e certamente non toglie e non aggiunge nulla, ma di fatto
precisa in maniera un po' più chiara quanto la questione può essere sviluppata in
maniera positiva. Ne parleremo poi nel successivo emendamento, l'emendamento 39,
per la questione nel prezzo, però riteniamo anche che l'emendamento 38 possa essere un
buon emendamento, sarebbe stato decaduto sarebbe decaduto, qualora la Maggioranza
avesse approvato l'emendamento precedente a firma del Consigliere Lavolta, avendolo
respinto, evidentemente, ci troviamo nella condizione di dovere, almeno, sostenere
questa piccola e, a nostro modo di vedere, non particolarmente stravolgente modifica
che avrebbe, credo, migliorato la deliberazione così come proposta dalla innominata
Sindaca, scusate dall'assente Sindaca Appendino innominata, la Sindaca Appendino che
non c'è e dall'assessore Rolando, che invece storicamente resiste e difende la posizione.
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