Interventi |
MORANO Alberto La procedura descritta non fa parte delle misure di ricognizione e razionalizzazione, ma fosse stato; l'emendamento è superfluo perché nei fatti tutto ciò non può accadere, sarebbe stata una valutazione politica, forse non condivisibile, o forse non sufficientemente meditata, ma poteva avere un senso. Dire che la ricognizione con... AMIAT non è ricompresa nel perimetro da ricognizione è un dato di fatto che sappiamo tutti; ma quello dove vi state nascondendo, dietro un dito, è che in realtà queste delibere trattano delle vicende che attengono FSU, Iren e AMIAT e AMIAT, forse diversamente da FSU, ha rapporti di credito nei confronti del Comune di Torino o se preferite il Comune di Torino ha rapporti di debito nei confronti di AMIAT estremamente significativi. AMIAT svolge un servizio per la città molto importante, servizio il cui costo è stato oggetto già di interpellanze e alle quali sono state date risposte dall'Amministrazione. Il cambio del controllo di Iren farebbe diventare AMIAT una società che si rivolgerebbe al Comune di Torino come si rivolge a qualunque suo cliente, a qualunque debitore e allora sarebbe ancora possibile ipotizzare che ci siano 180 milioni di crediti di AMIAT verso il Comune di Torino? Questa è la domanda, alla quale chiede risposta questo emendamento, cioè che l'eventuale cessazione del controllo pubblico è stato tenuto in considerazione da questa Amministrazione che è consapevole che, perché l'ha verificato nei fatti, perché ha parlato con management che tutto ciò non comporterebbe alcuna modifica nei rapporti fra AMIAT e la Città di Torino perché se così non fosse allora forse prima di pensare a scindere FSU, cessare il controllo pubblico su FSU, fare diventare la partecipazione del Comune di Torino una partecipazione meramente finanziaria, perdere probabilmente il diritto di nominare il presidente e di influire sulla nomina dell'amministratore delegato di Iren, bisognerebbe ragionare sulle conseguenze a cascata. |