Interventi |
MORANO Alberto Ha detto bene il Capogruppo Ricca, questa fu la prima occasione in cui io presi la parola in questo Consiglio per esprimere il mio dissenso sull'operato della Giunta perché avevo, all'epoca, e ho ancora oggi forti dubbi sull'opportunità di quella costituzione in pegno che oggi non si vuole richiamare perché quella costituzione in pegno era ed è ultronea rispetto agli obiettivi di tutela della banca che era già pienamente tutelata dai flussi dei dividendi. Anche se adesso alla luce delle operazioni che ha in testa, forse, l'Amministrazione, aveva ragione la banca a chiedere il pegno perché almeno si cautela sul rimborso del suo debito. Qui, di nuovo il dubbio che viene è il perché non si vuole precisare che questa partecipazione è in pegno; è un dato di fatto che impatta sull'operatività della Giunta, che presuppone che il ricavato della vendita di queste partecipazione, in parte, deve andare a soddisfare le esigenze della banca, dell'istituto finanziatore, quindi inserire in questo contesto della delibera un dato fattuale, quando c'è il parere favorevole dell'ufficio tecnico, il parere favorevole dal punto di vista contabile diventano incomprensibili le ragioni che inducono l'Amministrazione a dare un suggerimento di voto contrario, non è che non inserendo il riferimento al pegno, il pegno viene meno, il pegno continua ad esistere, le garanzie della banca continuano a sussistere. Io veramente non riesco a comprendere quali sono le motivazioni che vi inducono ad un atteggiamento così eccessivamente antagonista rispetto a ricostruzioni che hanno solo il desiderio, l'auspicio di portare questa delibera nel contesto fattuale in cui deve essere inserito. |