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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03504
REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI EX ARTICOLO 24, DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 N. 175 E S.M.I. - RICOGNIZIONE PARTECIPAZIONI POSSEDUTE.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Riprendo anche io il ragionamento fatto da chi mi ha preceduto sul
fatto che non è l'unica opzione quella che si presenta. L'opzione appunto delle
alienazioni sulle partecipate. D'altronde, come giustamente richiama il testo
dell'emendamento ci riporta al fatto che il decreto prevede altre soluzioni. Se motivate
le alienazioni possono essere comprensibili e in certi casi possono essere anche salutari;
mi chiedo di nuovo come invece sia stata motivata la scelta per esempio di uscita da
Envinpark. Environment Park è un parco etnologico che comunque ha avuto anche in
questo caso un interessamento da parte della Città nella definizione di quello che è lo
sviluppo anche di un'area urbanistica, è una definizione di quello che poteva essere un
polo che aveva sulle tecnologie tutta una sua prospezione, una sua valutazione, così
come anche.... Adesso capisco se si parla nel piano delle dismissioni tra l'altro non sono
poi una quantità enorme le società che si va a dismettere, diverso è se mi si dice di
IPLA. Per quanto in Commissione io abbia cercato di perorare la causa ma solo per il
fatto che comunque il mantenimento di una percentuale in questa società consentirebbe
di mantenere la possibilità di avere in house alcuni servizi, che io ritengo sarebbero
utili; dopodiché capisco che la percentuale dell'1% in un ente che ha una valenza e
nasce con una valenza di tipo regionale possa essere più difficile da sostenere perché qui
davvero stiamo parlando di quel pulviscolo che è difficile poi a sostenere, ancorché
anche in questo caso mi sembra non ci sia neanche posto il problema di valutare come
eventualmente certi servizi quali: la lotta alle zanzare, tutte le consulenze sul piano del
verde, nonché l'esempio, ricordiamo, delle microfillon che abbiamo dovuto affrontare
per le cosiddette impropriamente alghe del Po. Abbiamo comunque chiesto come Città
consulenze a quest'ente proprio in ragione del fatto che è una società in house; ma
anche società come CEIP Piemonte, per dire, di nuovo dove per esempio è scarsa a
livello di partecipazione, però non c'è stato spiegato il motivo per cui si ritiene che non
sia necessario mantenere questo tipo di partecipazione e di interlocutorio. Quindi, di
nuovo ribadisco che non era l'unica strada percorribile. Il decreto che giustamente
nell'emendamento viene richiamato propone tutta una visione diversa quando ci dice di
valutare effettivamente che cosa costituisca la partecipazione pubblica in un'ottica di
capacità di dare un servizio alla città...

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