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TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma io parto proprio da quest'ultimo intervento che mi ha preceduto del Consigliere Fornari, per fare due considerazioni, la prima è proprio... vede, Consigliere, quello che lei dice è proprio quello che invece a me viene da contestare nel Piano di Revisione delle Partecipate che oggi andiamo a porre in votazione, è proprio con questa mentalità del faccio il compitino, cioè dell'adempimento che io contesto, perché insomma non è che lo dica il Testo Unico della Revisione, che ci dica cosa considerare strategico, non è che un servizio essenziale è solamente garantire il trasporto pubblico, c'è bisogno anche di prospettiva, che è quella che continua a mancare, ma proprio in maniera pesante, da parte di questa Amministrazione. Cioè, lei ci dice: "Ma in fondo noi abbiamo fatto un po' il compitino, le legge ci dice che dobbiamo comportarci così, facciamo l'adempimento, facciamo un po' di pulizia", menomale, almeno ci siamo tolti un po' di cose, peraltro abbiamo anche... e via di nuovo partiamo con il refrain di poter mettere mano ai conti che sono gravemente in sofferenza e va bene, i conti sono in sofferenza, però adesso dopo un anno e rotti con i 4 anni davanti diteci quali sono le..., ma ditecelo anche in maniera concreta, cioè con dei dati, come vogliamo porre mano a questi conti perché io francamente da questa delibera non capisco quali siano poi le potenziali entrate, perché non è stata fatta una valutazione di scout, non si è capito quali siano in prospettiva. Il fatto di razionalizzare delle quote di partecipazione lei ha citato il CAAT, io riprendo alcune considerazioni fatte testé in risposta a quello che era in discussione a quella che era la mia interpellanza, è ovvio che comunque vediamo se daremo il 20, se daremo il 5 o se daremo il 60, ma allora è ovvio che se vuoi avere un valore sul mercato e l'acquirente ti chiederà: "Ma io entro in quella quota azionaria, se posso poi avere una quota di maggioranza", ma non lo dico io, sa chi lo dice? Le leggo di nuovo, sempre nel post della Sindaca Appendino del 2012, parole di Appendino, Chiara Appendino oggi grande assente: "Altrettanto significativo sembrerebbe essere per questa Giunta perdere le quote di minoranza delle proprie aziende, tanto almeno così si vuol dire mantenendo il 51% la città continua a essere socio di maggioranza e ad esercitare un ruolo strategico delle decisioni e nella operatività aziendale - questo qualora uno volesse mantenerla - credere che sia solo un modo per rendere politicamente più dolce la vendita. Nessun socio privato entra in un'azienda senza poter decidere le regole del gioco e avere il controllo effettivo della stessa, non fa beneficenza e non accetterebbe mai un ruolo troppo limitato da paletti definiti dal socio pubblico. Sfatiamo questo mito". Ecco sfatiamolo, cioè non è che non ci sia dietro un disegno un pochino più concreto, oggi ti faccio mettere il piedino e poi dopo intanto vediamo e ho già definito che intanto ti darò la maggioranza. Ma è chiaro. Allora realtà come TNE, come CAAT, come Environment Park, ma non hanno un valore per il patrimonio immobiliare che rivestono. Le risorse a suo tempo individuate erano sulla progettualità che potevano costituire, su tutto un indotto che potevano realizzare, sulla capacità di sviluppo della città, sui posti di lavoro che creavano, sulla capacità di innovazione che queste potevano fornire. Se oggi queste, per fare il compitino che la Madia ci chiede, noi: "Ah, scusate, abbiamo razionalizzato, il pulviscolo lo abbiamo tolto, le partecipazioni polvere e allora ci sfiliamo e con questo è veramente lo svuotamento del valore pubblico. Questo si concettualizza, lo svuotamento, il pubblico si leva da questi che sono i progetti, non rientra più tra gli attori; poi si faranno le convenzioni, si farà quello che si vuole, ma io non sono più l'attore che partecipa, che siedo a quel tavolo e che posso dire quello che la Città ritiene, che sia la gestione di un aeroporto in cui magari le compagnie aeree possono decidere o meno ed io potrò decidere anche, e a fare le mie valutazioni come Città, che sia un polo che parla di capacità, di tecnologia e di innovazione. Poi mi si dirà: "Va bene, ma in fondo l'articolo 20 del Testo Unico ci vincola anche a quelli che sono i fatturati e quindi noi abbiamo comunque dei paletti, vede, facciamo di nuovo il compitino". Ma anche qui, ma un pochino più di capacità di elaborare queste possibilità, di metterci un pochino di inventiva. Ma perché non pensare a un progetto di incorporazione per esempio di soggetti eterogenei con un soggetto unico che li gestisca pro quota, per esempio sul polo di innovazione? Abbiamo due incubatori, uno dell'Università e uno del Politecnico di Torino che in questi anni hanno prodotto numeri comunque interessanti per una città che punta all'innovazione, per una città che ha 120 mila studenti, che vuole essere un Polo Universitario di riferimento, ma se ci manca la proattività su questo anello che congiunge quello che è il mondo universitario col mondo delle imprese e io non sto a sciorinarle tutti i dati delle imprese che sono state incubate in questi anni dagli incubatori, comunque le dico solo che nel quinquennio recente dal 2011 al 2016 anche solo il numero degli addetti è stato più che triplicato sugli addetti delle imprese che sono state oggetto di incubazione da parte di questi incubatori. Allora, ma perché non fare un progetto di questo genere? Ma guardate che lo hanno fatto molti Comuni, tra l'altro Comuni amministrati anche dalla vostra stessa compagine politica, Venaria tanto per dire ha fatto dei progetti di questo genere. Ma qui proprio di nuovo manca la volontà di una visione prospettico, va fatto il compitino, questo è quello che lei ci sta dicendo, facciamo i compiti siamo tanto bravini. Io credo che la città, ma non solo quelli che abbiamo votato, ma anche gli altri, voi oggi rappresenta tutta la città, siete in maggioranza, potete disporre, si aspetta quel lavorino un po' in più, quella visione un pochino più prospettica, quel tantino in più di capacità elaborativa, peraltro ribadisco oggi la nostra difficoltà è ancora andare a votare comunque la delibera che non entra nel merito, perché dà delle indicazioni, in alcuni casi declinazioni, in altri casi di ridimensionamento, ma senza chiarirci quali siano le prospettive, parlo del CAAT, parlo di altre realtà come quelle che abbiamo nominato precedentemente. Quindi ancora una volta io ribadisco grande difficoltà ad individuare quelle che sono delle strategie e peraltro, appunto, come giustamente citava anche il Capogruppo Napoli alla luce anche poi di altre realtà che hanno delle criticità ben maggiori che invece rivestono un carattere di essenzialità per il servizio pubblico di cui ancora oggi non abbiamo notizia di quella che sia la pianificazione nonostante ci siano bilanci non approvati e quant'altro, e ancora a monte rammento veramente questa logica dell'aver fatto il compitino, ma di avere deluso chi si aspettava da voi un'idea di prospettiva. |