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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03504
REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI EX ARTICOLO 24, DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 N. 175 E S.M.I. - RICOGNIZIONE PARTECIPAZIONI POSSEDUTE.
Interventi
CANALIS Monica
Grazie, Presidente. Ma, io ho deciso di intervenire perché ho sentito in questa aula
durante la discussione molti elementi contrastanti e una certa confusione, credo quindi
che sia utile fare chiarezza sulla posizione del Partito Democratico ancora una volta. Il
primo elemento di chiarezza è che noi non stiamo contestando il fatto che si facciano
delle dismissioni, anche noi le abbiamo fatte d'altro canto, noi non stiamo contestando
che ci si debba adeguare, tra l'altro il termine è già scaduto perché era il 30 settembre, il
nuovo Testo Unico sulla partecipazione delle società pubbliche nelle partecipate, non
stiamo contestando questo, vorrei che fosse chiaro. Noi stiamo sostenendo che con il
pretesto della riforma Madia e del nuovo TUSP si stiano allenando degli asset strategici
della città; è molto diverso dal contestare in generale il fatto che si dismettono delle
quote delle nostre partecipate. E poi mi preme anche fare, quello che io ritengo un po' di
chiarezza, su quello che dovrebbe essere un servizio di interesse generale che uno dei
capi del nuovo TUSP, all'articolo 4 si dice che le finalità perseguibili mediante
l'acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche sono ispirate alla produzione di
un servizio di interesse generale. Allora, io ho sentito usare tante espressioni, servizio
essenziale, interesse istituzionale, qua si parla di interesse generale, quindi quando
maneggiamo l'interesse generale dobbiamo fare molta attenzione e soprattutto non fare
un'infornata generalizzata e un po' casuale di svendite. Io mi sento di dire che quello
che stiamo facendo, che state facendo, è un'operazione un po' grossolana in cui non
stiamo entrando veramente nel merito della mission di ogni singola realtà. Ho sentito
dire che stiamo vendendo le quote per fare cassa, poi da altri Consiglieri di
Maggioranza ho sentito dire che invece non lo stiamo facendo per fare cassa perché di
fatto molte di queste partecipazioni sono definite polvere per la loro esiguità, ma lo
stiamo facendo perché non incidiamo affatto nella compagine societaria; poi ho sentito
dire che stiamo vendendo appunto perché le quote sono troppo basse. Io credo che
dovremmo entrare nel merito di ogni singola partecipata per poter fare una valutazione e
soprattutto farci guidare nella nostra valutazione dalla strategicità di ogni singola
partecipata. Guardate che ancora una volta, con questa delibera, voi decidete di abdicare
al ruolo di indirizzo pubblico che il Comune dovrebbe avere, di registri delle strategie
della Città. Guardate che nei processi di sviluppo locale di Torino, in cui non c'è un
solo attore, ce n'è più di uno, sta scomparendo il Comune come baricentro dei processi
di sviluppo locale. Noi siamo una città fortunata, perché per fortuna a Torino ci sono
anche altri attori di sviluppo, pensiamo ai nostri due grandi atenei, pensiamo alle nostre
due grandi fondazioni bancarie, pensiamo ad altri enti come la Regione che possono
essere motori di sviluppo. Ecco, a differenza di quello che è accaduto negli ultimi
vent'anni in questo momento nei processi di sviluppo di Torino sta scomparendo il
Comune e siamo fortunati perché ci sono altri attori, ma questo non ci scusa, non vi
scusa; allora dobbiamo fare un po' di attenzione nel momento in cui usciamo per
esempio da SAGAT, perché il fatto che la quota di partecipazione sia solo del 10% non
significa che sia una partecipazione non strategica, ma stiamo parlando dell'Aeroporto
della città, di una città che è confinante con un altro Stato, quindi che ha bisogno in
modo essenziale di un aeroporto e di incrementare i collegamenti nazionali e
internazionali di questo aeroporto. Allora capite che anche se la partecipazione è esigua,
sedere in quel Consiglio di Amministrazione significa poter avere più strumenti per
favorire sinergie con il territorio e quindi per creare delle leve per aumentare i
collegamenti della nostra città con il resto del mondo, non è ininfluente esserci o non
esserci. E poi, il fatto che oggi abbiamo più del 90% di CAAT vuol dire che incidiamo
su quella Società, invece ho sentito dire che noi stiamo dismettendo delle realtà su cui
non incidiamo. Incidiamo eccome, allora possiamo discutere del fatto che dobbiamo
tenere insieme tanti fattori, ma non possiamo utilizzare la riforma Madia per una serie
molteplice e confusa di finalità; la riforma Madia dice delle cose molto chiare e serve a
raggiunge degli obbiettivi molto chiari, cioè serve a far sì che...

CANALIS Monica
Sì, che un arcipelago di municipalizzate presenti in tutta Italia magari dalla gestione
opaca o non produttiva o che sono dei doppioni scompaiono, ma non serve a fare tabula
rasa di realtà importanti. E poi dico un'ultimissima velocissima parola sui due
incubatori del Politecnico, che questi davvero sono partecipazioni polvere perché lì
dentro abbiamo delle quote davvero risicate, ma che hanno consentito anche essi a
Torino di essere al terzo posto in Italia per creazione di start up e quindi di intervenire
nelle politiche per lo sviluppo della città, per l'innovazione, per la creazione di posti di
lavoro. Vi sfido a dirmi che questo non è strategico.

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