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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03504
REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI EX ARTICOLO 24, DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 N. 175 E S.M.I. - RICOGNIZIONE PARTECIPAZIONI POSSEDUTE.
Interventi
FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Sì, oggi abbiamo questa delibera sulla riorganizzazione e
razionalizzazione delle partecipate che è importante. È importante perché? Perché c'è
una legge nazionale che ce lo obbliga e quindi noi come Comune di Torino...

FORNARI Antonio
Cioè voi mi state dicendo che la legge non ci obbliga a fare una delibera in cui
razionalizziamo le partecipate? Buono a sapersi.

FORNARI Antonio
Allora rileggiamoci poi tutti insieme la legge così la andiamo a verificare. Comunque è
la legge che ha fatto comunque l'ex Ministro che c'era precedentemente e quindi chiede
appunto a tutti i Comuni, a tutti gli Enti Locali...

FORNARI Antonio
Però, per cortesia, quando avete parlato io non sono...

FORNARI Antonio
Quindi dicevo, oggi abbiamo questa delibera importante che riorganizza e cerca di
razionalizzare tutte le partecipate che ha il Comune di Torino; ne ha alcune assurde, mi
viene in mente l'Autostrada Garessio-Ceva che non è mai nemmeno iniziata eppure noi
abbiamo ancora una Società che si chiama Ceva Garessio Albenga in cui il Comune di
Torino ha una partecipata, la teniamo ancora in piedi e mai nessuno si è diciamo attivato
nel chiudere questa Società. Poi possiamo parlare di altre partecipate in cui abbiamo lo
0 virgola qualcosa; ce ne sono un elenco lunghissimo. Io mi auguro che nei prossimi
mesi e nei prossimi anni finalmente il Comune di Torino cerchi di razionalizzare tutte
queste partecipate che alla fine dei conti hanno delle funzioni che esulano da...

FORNARI Antonio
Allora, Presidente, scusi...

FORNARI Antonio
Parlavamo di bugie. Io, anche oggi ho sentito altre bugie; si parlava del debito del
Comune di Torino; uno va a vedere, parla sempre, perché poi parla sempre, di questo
debito che è calato in 5 anni, parla del debito con le banche, se poi noi andiamo a
verificare qual è il debito totale del Comune di Torino, quindi tutto compreso e anche le
anticipazioni di liquidità di cui ha usufruito il Comune di Torino negli anni 2013, 2014
e 2015, 500 milioni, stiamo parlando di debiti di 500 milioni che il Comune ha preso col
DL 35 e che restituirà nei prossimi 30 anni; se sommiamo quei 500 milioni con i debiti
che sono calati con le banche, perché quello che cita il Consigliere ex Sindaco sono solo
i debiti con le banche che sono effettivamente calati, però se noi andiamo a verificare
tutti i debiti del Comune di Torino nei 5 anni non sono calati, ma anzi sono rimasti
sempre gli stessi, perché? Perché sono solo stati spostati. Adesso abbiamo i debiti con lo
Stato, col DL 35, abbiamo i debiti delle partecipate che non sono stati pagati e l'altro
giorno parlavamo di GTT e Infra.To e della situazione in cui sono attualmente. Quindi è
bello parlare di indebitamento con le banche e dire: "Io negli anni ho indebitato". Certo,
però ci sono tutti gli altri debiti e il debito totale del Comune di Torino e cioè dei
torinesi, bisogna dirlo che non è diminuito, anzi negli anni è aumentato. Quindi questi
sono i dati. Poi possiamo raccontare quello che vogliamo, possiamo dire che i conti
sono in ordine, poi arriva la Corte dei Conti, ma non Antonio Fornari e né i Consiglieri
del PD, arriva la Corte dei Conti, Ente Terzo, e dice che il Comune di Torino nell'anno
2015 è in deficit strutturale, quindi voi avete lasciato un Comune in deficit strutturale,
cioè avete speso per anni e anni più di quello che erano le entrate, certificato da un Ente
Terzo; non lo sto dicendo io e non lo state dicendo voi. Quindi almeno su queste cose e
quindi sulle cose riferite da enti terzi, certificate con una delibera, smettiamola di
raccontare bugie ai torinesi perché è il momento di dire la verità e di smetterla di
raccontare fesserie, visto che parlavamo di fesserie. Quindi questo è quanto. Tornando
sulla delibera, si parlava di SAGAT. Okay, SAGAT, noi avevamo una partecipazione
strategica in SAGAT, nel 2012 chi era dall'altra parte e che amministrava la città ha
deciso di vendere, quindi noi avevamo una partecipazione del 38% in cui avevamo voce
in capitolo in SAGAT, avevamo un certo peso, cosa si è deciso? Di fare un'operazione
assurda, perché ritengo che quell'operazione fosse assurda, cioè di vendere il 28% e
quindi i vecchi Consiglieri che c'erano, sia la Sindaca che l'ex Consigliere del
Movimento 5 Stelle avevano ovviamente contestato quell'operazione, perché che senso
ha cedere il 28% e rimanere con un 10%? Cioè noi attualmente nel CDA di SAGAT
nominiamo una persona, che è il Presidente, in un CDA composto da 11 persone, quindi
quando si va a decidere quali sono le politiche industriali di SAGAT e di tutto il
Presidente alza la mano e vale 1 su 11, quindi non vale niente. Quindi di conseguenza,
vendere questo 10%, lo vendiamo perché? Perché non è una partecipazione strategica,
perché è bene ricordarlo, le competenze sugli aeroporti sono della Regione, quindi io mi
auguro magari possiamo fare una mozione di indirizzo o un ordine del giorno e chiedere
alla Regione di comprare questo 10% perché effettivamente le competenze sugli
aeroporti sono della Regione, quindi il Comune fa quello che deve fare visto che
l'aeroporto è un aeroporto regionale e anzi direi è rientrato forse tra gli aeroporti
nazionali, quindi probabilmente non è il Comune di Torino che deve mantenere questa
partecipazione, ma mi auguro che sia la Regione Piemonte a proporsi e ad acquistare
questo 10% in modo da avere una politica sugli aeroporti su larga scala; penso ad
esempio Levaldigi che non ha molto senso continuare a tenere aperto, eppure la Regione
continua a tenere aperto quell'aeroporto e invece fare una politica effettivamente sugli
aeroporti da parte della Regione sarebbe utile che non può fare certo il Comune di
Torino con quel 10% visto che non ha né una quota influente sull'aeroporto e né le
competenze perché gli aeroporti non sono competenza della Città. Uno. Su CAAT so
che ci sono queste preoccupazioni perché noi abbiamo scritto, cioè gli uffici hanno
scritto che effettivamente CAAT non è tra i servizi pubblici di interesse generale perché
per quanto il mercato all'ingrosso sia importante, è il mercato all'ingrosso di una città
importante, ma magari non è un servizio di quelli proprio di interesse pubblico generale,
quindi inserirlo all'interno di quella delibera, dal punto di vista normativo della legge è
corretto, se poi ci saranno degli acquirenti che vorranno comprare il 5 o l'80 o 70
arriverà sicuramente dopo questa delibera un'ulteriore delibera proposta
dall'Amministrazione in cui si chiederà di vendere quella quota, ma noi in questo
momento non possiamo fare un processo alle intenzioni e dire: "No, non va bene perché
non è scritto nella delibera quant'è la quota, se non è la quota", prima andiamo a cercare
se ci sono dei soggetti interessati al CAAT e poi eventualmente possiamo dibattere se
conviene cederla oppure no. Noi invece già da ora facciamo un processo alle intenzioni
su un servizio che non è tra i servizi essenziali che deve garantire la Città di Torino,
perché i Mercati Generali, per quanto importanti, non sono tra i servizi essenziali e di
interesse generale previsti da una città e da un ente locale. Quindi io sinceramente come
al solito le polemiche che ho sentito lasciano il tempo che trovano, quello che mi preme
sottolineare invece è l'impulso che voglio dare all'Amministrazione finalmente nel
razionalizzare tutto l'elenco di queste partecipazioni che non hanno senso, e le più non
hanno senso, e di concentrarci invece su quali sono i servizi dei cittadini che devono
essere garantiti in maniera efficiente ed efficace. Grazie.

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