Interventi |
FORNARI Antonio Grazie, Presidente. Sì, oggi abbiamo questa delibera sulla riorganizzazione e razionalizzazione delle partecipate che è importante. È importante perché? Perché c'è una legge nazionale che ce lo obbliga e quindi noi come Comune di Torino... FORNARI Antonio Cioè voi mi state dicendo che la legge non ci obbliga a fare una delibera in cui razionalizziamo le partecipate? Buono a sapersi. FORNARI Antonio Allora rileggiamoci poi tutti insieme la legge così la andiamo a verificare. Comunque è la legge che ha fatto comunque l'ex Ministro che c'era precedentemente e quindi chiede appunto a tutti i Comuni, a tutti gli Enti Locali... FORNARI Antonio Però, per cortesia, quando avete parlato io non sono... FORNARI Antonio Quindi dicevo, oggi abbiamo questa delibera importante che riorganizza e cerca di razionalizzare tutte le partecipate che ha il Comune di Torino; ne ha alcune assurde, mi viene in mente l'Autostrada Garessio-Ceva che non è mai nemmeno iniziata eppure noi abbiamo ancora una Società che si chiama Ceva Garessio Albenga in cui il Comune di Torino ha una partecipata, la teniamo ancora in piedi e mai nessuno si è diciamo attivato nel chiudere questa Società. Poi possiamo parlare di altre partecipate in cui abbiamo lo 0 virgola qualcosa; ce ne sono un elenco lunghissimo. Io mi auguro che nei prossimi mesi e nei prossimi anni finalmente il Comune di Torino cerchi di razionalizzare tutte queste partecipate che alla fine dei conti hanno delle funzioni che esulano da... FORNARI Antonio Allora, Presidente, scusi... FORNARI Antonio Parlavamo di bugie. Io, anche oggi ho sentito altre bugie; si parlava del debito del Comune di Torino; uno va a vedere, parla sempre, perché poi parla sempre, di questo debito che è calato in 5 anni, parla del debito con le banche, se poi noi andiamo a verificare qual è il debito totale del Comune di Torino, quindi tutto compreso e anche le anticipazioni di liquidità di cui ha usufruito il Comune di Torino negli anni 2013, 2014 e 2015, 500 milioni, stiamo parlando di debiti di 500 milioni che il Comune ha preso col DL 35 e che restituirà nei prossimi 30 anni; se sommiamo quei 500 milioni con i debiti che sono calati con le banche, perché quello che cita il Consigliere ex Sindaco sono solo i debiti con le banche che sono effettivamente calati, però se noi andiamo a verificare tutti i debiti del Comune di Torino nei 5 anni non sono calati, ma anzi sono rimasti sempre gli stessi, perché? Perché sono solo stati spostati. Adesso abbiamo i debiti con lo Stato, col DL 35, abbiamo i debiti delle partecipate che non sono stati pagati e l'altro giorno parlavamo di GTT e Infra.To e della situazione in cui sono attualmente. Quindi è bello parlare di indebitamento con le banche e dire: "Io negli anni ho indebitato". Certo, però ci sono tutti gli altri debiti e il debito totale del Comune di Torino e cioè dei torinesi, bisogna dirlo che non è diminuito, anzi negli anni è aumentato. Quindi questi sono i dati. Poi possiamo raccontare quello che vogliamo, possiamo dire che i conti sono in ordine, poi arriva la Corte dei Conti, ma non Antonio Fornari e né i Consiglieri del PD, arriva la Corte dei Conti, Ente Terzo, e dice che il Comune di Torino nell'anno 2015 è in deficit strutturale, quindi voi avete lasciato un Comune in deficit strutturale, cioè avete speso per anni e anni più di quello che erano le entrate, certificato da un Ente Terzo; non lo sto dicendo io e non lo state dicendo voi. Quindi almeno su queste cose e quindi sulle cose riferite da enti terzi, certificate con una delibera, smettiamola di raccontare bugie ai torinesi perché è il momento di dire la verità e di smetterla di raccontare fesserie, visto che parlavamo di fesserie. Quindi questo è quanto. Tornando sulla delibera, si parlava di SAGAT. Okay, SAGAT, noi avevamo una partecipazione strategica in SAGAT, nel 2012 chi era dall'altra parte e che amministrava la città ha deciso di vendere, quindi noi avevamo una partecipazione del 38% in cui avevamo voce in capitolo in SAGAT, avevamo un certo peso, cosa si è deciso? Di fare un'operazione assurda, perché ritengo che quell'operazione fosse assurda, cioè di vendere il 28% e quindi i vecchi Consiglieri che c'erano, sia la Sindaca che l'ex Consigliere del Movimento 5 Stelle avevano ovviamente contestato quell'operazione, perché che senso ha cedere il 28% e rimanere con un 10%? Cioè noi attualmente nel CDA di SAGAT nominiamo una persona, che è il Presidente, in un CDA composto da 11 persone, quindi quando si va a decidere quali sono le politiche industriali di SAGAT e di tutto il Presidente alza la mano e vale 1 su 11, quindi non vale niente. Quindi di conseguenza, vendere questo 10%, lo vendiamo perché? Perché non è una partecipazione strategica, perché è bene ricordarlo, le competenze sugli aeroporti sono della Regione, quindi io mi auguro magari possiamo fare una mozione di indirizzo o un ordine del giorno e chiedere alla Regione di comprare questo 10% perché effettivamente le competenze sugli aeroporti sono della Regione, quindi il Comune fa quello che deve fare visto che l'aeroporto è un aeroporto regionale e anzi direi è rientrato forse tra gli aeroporti nazionali, quindi probabilmente non è il Comune di Torino che deve mantenere questa partecipazione, ma mi auguro che sia la Regione Piemonte a proporsi e ad acquistare questo 10% in modo da avere una politica sugli aeroporti su larga scala; penso ad esempio Levaldigi che non ha molto senso continuare a tenere aperto, eppure la Regione continua a tenere aperto quell'aeroporto e invece fare una politica effettivamente sugli aeroporti da parte della Regione sarebbe utile che non può fare certo il Comune di Torino con quel 10% visto che non ha né una quota influente sull'aeroporto e né le competenze perché gli aeroporti non sono competenza della Città. Uno. Su CAAT so che ci sono queste preoccupazioni perché noi abbiamo scritto, cioè gli uffici hanno scritto che effettivamente CAAT non è tra i servizi pubblici di interesse generale perché per quanto il mercato all'ingrosso sia importante, è il mercato all'ingrosso di una città importante, ma magari non è un servizio di quelli proprio di interesse pubblico generale, quindi inserirlo all'interno di quella delibera, dal punto di vista normativo della legge è corretto, se poi ci saranno degli acquirenti che vorranno comprare il 5 o l'80 o 70 arriverà sicuramente dopo questa delibera un'ulteriore delibera proposta dall'Amministrazione in cui si chiederà di vendere quella quota, ma noi in questo momento non possiamo fare un processo alle intenzioni e dire: "No, non va bene perché non è scritto nella delibera quant'è la quota, se non è la quota", prima andiamo a cercare se ci sono dei soggetti interessati al CAAT e poi eventualmente possiamo dibattere se conviene cederla oppure no. Noi invece già da ora facciamo un processo alle intenzioni su un servizio che non è tra i servizi essenziali che deve garantire la Città di Torino, perché i Mercati Generali, per quanto importanti, non sono tra i servizi essenziali e di interesse generale previsti da una città e da un ente locale. Quindi io sinceramente come al solito le polemiche che ho sentito lasciano il tempo che trovano, quello che mi preme sottolineare invece è l'impulso che voglio dare all'Amministrazione finalmente nel razionalizzare tutto l'elenco di queste partecipazioni che non hanno senso, e le più non hanno senso, e di concentrarci invece su quali sono i servizi dei cittadini che devono essere garantiti in maniera efficiente ed efficace. Grazie. |