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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 29
ORDINE DEL GIORNO 2017-02564
(ODG N. 11/2017) "INIZIATIVE A TUTELA DI UN CITTADINO ITALIANO OGGETTO DI VIOLENZE E MINACCE DI MORTE IN RAGIONE DEL SUO ATTIVISMO DA PARTE DI UNA ORGANIZZAZIONE DI ESTREMA DESTRA IN UNGHERIA" PRESENTATA IN DATA 28 GIUGNO 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
La mia illustrazione sarà molto sintetica, anche se la particolare drammaticità della
storia umana qui raccontata e quindi la conseguente indignazione che dovrebbe
suscitare in realtà sono molto profonde. Non mi soffermo oltre, perché nel momento in
cui è stato depositato questo Ordine del Giorno molti Consiglieri di quest'Aula hanno
voluto anticipare e manifestare la loro adesione, oltre che con la sottoscrizione
dell'Ordine del Giorno anche con la partecipazione nella presentazione dello stesso. Il
percorso della persona della quale stiamo parlando, è ben descritto all'interno della
narrativa, si tratta di una sistematica persecuzione di tipo omofobico, che ha indotto
addirittura la persona che ne è stata vittima, oltre che a perdere la sicurezza
dell'abitazione e il posto di lavoro, a lasciare definitivamente un paese nel quale aveva
trovato ragione di realizzarsi e dal quale aveva anche riconoscimenti per le proprie
competenze per i propri talenti, persona quindi che oggi attende soltanto di ricevere
giustizia rispetto alle discriminazioni e alle violenze subite. Quindi mi soffermo
esclusivamente sulla parte di invito di questo Ordine del Giorno ed è un invito che pone
la nostra Amministrazione nei confronti dei Ministeri degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, affinché riescano congiuntamente le associazioni di tutela
che si sono costituite, ad ottenere la possibilità a tempi brevi e purtroppo brevi non
sono, di una sanzione rispetto al modo e al comportamento che è stato adottato non da
singoli, ma anche da parte del sistema giudiziario ungherese.

ARTESIO Eleonora
Soltanto una precisazione, laddove si chiede un intervento della Corte Europea rispetto
alla particolare situazione, si fa anche riferimento al fatto che si sarebbe voluto ottenere
giustizia in patria sia pure una patria di adozione, ma il diniego da parte dell'autorità
giudiziaria ungherese di occuparsi del caso quale come non fosse una questione di
proprio interesse o come non fosse una questione sulla quale pur avendo recepito le
convenzioni sui diritti dell'uomo fosse invece chiamata in causa è evidentemente la
ragione per cui ci si è mossi in direzione della Corte europea di Strasburgo solo questo,
l'avevo detto vero?

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