Interventi |
IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'ultimo punto all'Ordine del Giorno, la proposta di Ordine del Giorno n. mecc. 201702564/002 "Iniziative a tutela di un cittadino italiano, oggetto di violenze e minacce di morte in ragione del suo attivismo da parte di una Oorganizzazione di estrema destra in Ungheria", presentata dalla Capogruppo Artesio e altri, "Iniziative a tutela di un cittadino italiano, oggetto di violenze minacce di morte in ragione del suo attivismo da parte di un'organizzazione di estrema destra in Ungheria", prego Capogruppo Artesio. per l'illustrazione. ARTESIO Eleonora La mia illustrazione sarà molto sintetica, anche se la particolare drammaticità della storia umana qui raccontata e quindi la conseguente indignazione che dovrebbe suscitare in realtà sono molto profonde. Non mi soffermo oltre, perché nel momento in cui è stato depositato questo Ordine del Giorno molti Consiglieri di quest'Aula hanno voluto anticipare e manifestare la loro adesione, oltre che con la sottoscrizione dell'Ordine del Giorno anche con la partecipazione nella presentazione dello stesso. Il percorso della persona della quale stiamo parlando, è ben descritto all'interno della narrativa, si tratta di una sistematica persecuzione di tipo omofobico, che ha indotto addirittura la persona che ne è stata vittima, oltre che a perdere la sicurezza dell'abitazione e il posto di lavoro, a lasciare definitivamente un paese nel quale aveva trovato ragione di realizzarsi e dal quale aveva anche riconoscimenti per le proprie competenze per i propri talenti, persona quindi che oggi attende soltanto di ricevere giustizia rispetto alle discriminazioni e alle violenze subite. Quindi mi soffermo esclusivamente sulla parte di invito di questo Ordine del Giorno ed è un invito che pone la nostra Amministrazione nei confronti dei Ministeri degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, affinché riescano congiuntamente le associazioni di tutela che si sono costituite, ad ottenere la possibilità a tempi brevi e purtroppo brevi non sono, di una sanzione rispetto al modo e al comportamento che è stato adottato non da singoli, ma anche da parte del sistema giudiziario ungherese. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero, prego ne ha facoltà per 5 minuti. FERRERO Viviana Grazie, Presidente. Noi vorremmo sottolineare, intanto, io sono firmataria di questa mozione, volevo sottolineare il silenzio delle istituzioni dell'Unione Europea, un manifestante che aveva messo in atto una semplice protesta che si è trasformata in un vero incubo di dimensioni che non immaginava neppure lui, abusi, minacce, pestaggi, addirittura una taglia sulla testa, come fossimo nel Far West come succede ancora in alcuni stati degli Stati Uniti anche nelle Filippine, dove esistono i cacciatori di taglie, il Bounty Hunter ho ancora i Bounty Killer, cioè quelli che possono anche consegnare la loro vittima morta. Una società civile non può permettere che succedano cose così gravi, non può non denunciarle e la storia di Andrea evidenzia due fenomeni particolari, da un lato l'importanza delle introduzioni di legge contro l'omofobia e la transfobia all'interno del nostro Paese di cui aspettiamo da anni l'approvazione e sicuramente non nella versione licenziata dal Senato, dall'altra rimane il fatto che questo Paese aveva queste leggi eppure pur essendoci la legge non è stata applicata nel caso specifico e quindi è importante che ci sia un lavoro puntuale, un lavoro culturale, sociale in cui l'istituzione deve essere capofila e il motivo per quale sosteniamo la mozione. A tutti gli Andrea vogliamo lanciare il messaggio che la città sarà sempre al loro fianco e credo che questo sia veramente un momento importante nel dire, nello stare vicino alle persone che sono appunto, vittime di queste violenze gravi che non devono ripetersi. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Sì, prego, Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Soltanto una precisazione, laddove si chiede un intervento della Corte Europea rispetto alla particolare situazione, si fa anche riferimento al fatto che si sarebbe voluto ottenere giustizia in patria sia pure una patria di adozione, ma il diniego da parte dell'autorità giudiziaria ungherese di occuparsi del caso quale come non fosse una questione di proprio interesse o come non fosse una questione sulla quale pur avendo recepito le convenzioni sui diritti dell'uomo fosse invece chiamata in causa è evidentemente la ragione per cui ci si è mossi in direzione della Corte europea di Strasburgo solo questo, l'avevo detto vero? IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Io non ho altri interventi, quindi metto in votazione l'Ordine del Giorno. Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione. Votanti 25, favorevoli 25, l'Ordine del Giorno è approvato. |