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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 28
ORDINE DEL GIORNO 2017-02919
(ODG N. 12/2017) "CONTRARIET? AL TRATTATO INTERNAZIONALE CETA" PRESENTATA IN DATA 18 LUGLIO 2017 - PRIMO FIRMATARIO RUSSI.
Interventi
RUSSI Andrea
Grazie, Presidente. Allora, questo Ordine del Giorno era già stato presentato in
Commissione il 30 di agosto, è passato un po' di tempo, siamo riusciti ad arrivare prima
della ratifica del CETA in Senato, il CETA come credo che quest'Aula conosca alla
perfezione, è il trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea, ed è un accordo
a natura mista che vuol dire che per la sua entrata in vigore è necessaria la ratifica da
parte di ogni Stato membro. Dovrebbe entrare in vigore appunto, anzi è già entrato in
vigore purtroppo il 21 settembre di questo mese, in via soltanto provvisoria, per la
ratifica definitiva serve che venga votata da tutti i Parlamenti di tutti gli Stati membri
dell'Unione Europea. Perché siamo contrari a quest'atto, prima di tutto perché non
porterà alcun vantaggio, né dal punto di vista della qualità dei prodotti, né dal punto di
vista del lavoro, ma porterà tutta una serie di svantaggi che andrò ad elencare, svantaggi
per quanto riguarda il lavoro, secondo alcuni autorevoli studi di impatto, il CETA
causerebbe la perdita di 200 mila posti di lavoro in tutta Europa e questo sarebbe anche
una conseguenza del fatto che, ad esempio, nel nostro paese verranno riconosciute
soltanto 41 delle 288 IGP e DOP italiane, registrate, quindi 41 su 288 è un numero
molto esiguo. Svantaggi nell'ambito della sicurezza alimentare, con l'eliminazione di
quasi tutti i dazi sui prodotti agricoli, il CETA espone l'agricoltura europea, che è basata
sulle piccole aziende, alla concorrenza diretta delle aziende agroindustriali canadesi, che
sono molto più grosse e molto diverse per dimensioni e standard della produzione.
Inoltre ci sono numerose differenze tra le norme europee e canadesi, relative alla
sicurezza alimentare, alcune fra le principali sono ad esempio, che il Canada considera
gli OGM equivalenti ai loro omologhi convenzionali, dunque la loro presenza non è
assolutamente indicata in etichetta, in Canada il pollame e la carne bovina vengono
igienizzati con la candeggina e questa pratica non è consentita in Europa. Il Canada
permette l'uso di ormoni per la crescita e l'uso della ractopamina nell'allevamento dei
maiali e tacchini che è una sostanza proibita e anche potenzialmente tossica. Esistono
aspetti molto critici legati alla perdita di democrazia, ad esempio viene istituito l'ICS
che è l'Investiment Card System, che è un sistema che permette alle imprese di citare gli
Stati davanti ad un Tribunale speciale sovranazionale, esistono aspetti critici legati alla
qualità del lavoro, il Canada non ha ratificato diverse convenzioni dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro, ad esempio, convenzione sulla contrattazione collettiva e
sulla sicurezza dei lavoratori. Il CETA non riporta nessun riferimento al principio di
precauzione, che impone una condotta cautelativa nelle decisioni che riguardano
questioni scientificamente controverse e infine il principio della cooperazione normativa
che istituisce un comune approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, ovvero
questo si traduce nel fatto che i legislatori dovranno trattare tutte le tecnologie nello
stesso modo a prescindere dal loro approccio sociale e ambientale, ciò vuol dire non
privilegiare, anche con incentivi economici, come magari viene fatto in Europa, una
tecnologia rispetto all'altra, ad esempio quando un'energia viene prodotta con il carbone
o con, insomma, tecnologie sicuramente più obsolete. In conclusione, con questo Ordine
del Giorno chiediamo che vengano adottate tutte le misure necessarie per scongiurare la
ratifica del Trattato da parte del Parlamento Italiano, visti anche i dubbi sollevati da
Paesi come la Francia, che ha sollevato dei dubbi sulla costituzionalità, all'interno della
Costituzione Francese e il Belgio che si è impegnato ad interpellare la Corte di Giustizia
dell'Unione Europea. Vogliamo che la posizione di contrarietà, diventi una posizione
della Città di Torino, quindi chiediamo, vorremmo che quest'atto fosse sostenuto da
tutto il Consiglio, grazie.

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