Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie, di nuovo buongiorno a tutti e tutte. Di questa mozione si è parlato negli ultimi giorni, inoltre la mozione è stata protocollata 2 mesi fa, ha avuto un'interessante discussione in Commissione, dove è stata, appunto, liberata per l'Aula. Di questa mozione si è detto e scritto molto, ma io credo che in molti casi ci si sia fermati o al titolo o si sia letta la mozione senza, in realtà, avere contezza delle implicazioni e dell'innovazione giuridica che contiene questa proposta. Io non starò a dire cosa c'è in questa mozione, perché in realtà credo che tutti siano perfettamente in grado di leggerla. Ci terrei a dire quello che non c'è in questa mozione, ovvero, in questa mozione non c'è una richiesta di assegnazione di un bene pubblico a nessun soggetto, in questa mozione non c'è scritto questo, ed è quello che ho letto in giro ed è quello che ho sentito in giro ed è quello che ho sentito ripetere, anche in Circoscrizione 1 l'altra sera, da diversi Consiglieri. Questa, ripeto, questa mozione non chiede l'assegnazione di un bene ad un qualsiasi soggetto. Questa mozione in realtà chiede semplicemente che la Giunta dia la possibilità a un gruppo di cittadini di codificare un progetto, anzi no, un progetto è sbagliato, un regolamento di uso civico che è, appunto, un'innovazione giuridica, un'innovazione giuridica che è già stata portata avanti da altri Comuni, e in realtà semplicemente si chiede di codificare ciò che da 3 anni di fatto avviene in Cavallerizza, ovvero, Cavallerizza è un punto di produzione artistica e culturale della Città, anche un punto se vogliamo, turistico un punto di attrazione, perché sono tantissimi giovani che vengono a fare sperimentazione artistica in Cavallerizza. Quindi, la nostra richiesta per la Giunta è semplicemente quella di dare la possibilità ai cittadini, che animano Cavallerizza, di poter presentare una proposta codificata. Con questo non vogliamo escludere altri soggetti che in questi mesi hanno già presentato altri progetti, anche altri cittadini, non necessariamente istituzioni. Ricordo che esiste un tavolo da febbraio 2018 che di fatto ha iniziato un discorso partecipato sulla Cavallerizza, coinvolgendo anche quei soggetti che erano stati esclusi dalla precedente progettazione che aveva portato all'elaborazione del Masterplan di Homers. Seconda cosa che non c'è in questa mozione, è la volontà di abbandonare il bene a se stesso, la volontà di abbandonare il bene a se stesso, semmai ce l'aveva chi ha lasciato che Cavallerizza fosse, andasse in disuso, e che di fatto finisse poi preda della cartolarizzazione e sappiamo tutti cosa significa. Quindi, nel riconoscere, fondamentalmente, il percorso che sta avvenendo in Cavallerizza, nel riconoscerlo come luogo di produzione e sperimentazione culturale di un polo di aggregazione giovanile e su questo ci accusano sempre di non avere una visione. La visione noi ce l'abbiamo, cioè di immaginare che Cavallerizza possa essere un polo, anche internazionale, che si inserisca in un circuito di spazi analoghi presenti in tutta Europa, può essere un valore aggiunto per questa Città, è un qualcosa che a Torino non c'è, è un tipo di luogo e di, diciamo, di spazio adibito a chi la cultura la produce, quindi non magari a chi fa le mostre blockbuster, ma chi cresce, fa crescere la Città, fa crescere la produzione artistica della Città, la produzione culturale della Città. Quindi, nel riconoscere questa visione sullo spazio di Cavallerizza, nel riconoscere che l'Amministrazione sta andando avanti con operazioni che ben si inseriscono in questa nostra visione, noi, appunto, chiediamo di fatto che, appunto, venga data al soggetto, che noi riconosciamo come la comunità di riferimento che anima Cavallerizza, la possibilità di presentare questo progetto. Siccome, appunto, la mozione è stata anche strumentalizzata, abbiamo, io ho presentato un paio di emendamenti che semplicemente, credo, tolgano ogni dubbio su quello che ho detto all'inizio, ovvero, il fatto che questa mozione non è un assegnazione e non intende esserlo, ma è una richiesta di partecipazione, è una richiesta di ascolto di soggetti operanti sul territorio, ripeto, una proposta che non esclude nessun altro soggetto presente sulla, in Città. Credo di aver assolutamente detto tutto, mi auguro che il Consiglio voti favorevolmente questa nostra proposta, grazie. CARRETTO Damiano Alcune precisazioni, anzi 3. Primo, questa mozione non chiede che il bene venga inserito come bene comune, non lo chiede questa mozione, cioè, se nel caso si deciderà di andare in quella direzione, ci sarà un processo, che è quello che sappiamo di definizione di bene comune, su cui eventualmente verrà poi applicato il Regolamento d'uso civico, ma la mozione non chiede che venga assegnato a questo (INTERVENTO FUORI MICROFONO), poi seconda cosa, è una sperimentazione, si chiede a un gruppo informale di cittadini, di proporre un Regolamento di uso civico, tra l'altro, ci terrei a precisare anche al Consigliere Tresso che, quando dice l'impegnativa: "a produrre una proposta entro 3 mesi, la proposta complessiva in termini di principi, valori e criteri di modello per l'utilizzo civico di intero compendio, che possa essere applicato sin da subito ecc., ecc.", non vuol dire che verrà applicato, si richiede un modello che di fatto sia scalabile all'attuale porzione decartolarizzata, okay? Quindi non si sta dicendo che ci date il modello noi lo applichiamo, cioè su questo vorrei che fossimo chiari. Terza questione, questa mozione non chiede all'Assemblea di produrre il Regolamento, questa mozione chiede alla Giunta di farsi promotrice presso l'Assemblea, di richieste, quindi Consigliera Artesio, io capisco i suoi dubbi, ma nulla vieta che il ruolo di garanzia venga assunto dalla Giunta, dall'Assessorato in relazione a questo processo, non lo vieta questa mozione, io mi auguro che l'Assessorato trovi un modo per fare un sistema di garanzia, sulla trasparenza del processo, sulla partecipazione del processo, sull'accessibilità del processo, però, cioè, questa mozione non lo esclude, grazie. |