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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
MOZIONE 2017-03094
(MOZIONE N. 69/2017) "RICONOSCIMENTO USO CIVICO PER LA CAVALLERIZZA REALE" PRESENTATA IN DATA 27 LUGLIO 2017 - PRIMO FIRMATARIO CARRETTO. (testo coordinato)
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
passerei al punto 21, il meccanografico è lo 03094, avente per oggetto "il
riconoscimento uso civico per la Cavallerizza Reale", presentato dal Consigliere
Carretto ed altri, a cui lascio la parola, ne ha facoltà per 5 minuti. Ricordo a tutti che
sono stati presentati tre emendamenti della Maggioranza.

CARRETTO Damiano
Grazie, di nuovo buongiorno a tutti e tutte. Di questa mozione si è parlato negli ultimi
giorni, inoltre la mozione è stata protocollata 2 mesi fa, ha avuto un'interessante
discussione in Commissione, dove è stata, appunto, liberata per l'Aula. Di questa
mozione si è detto e scritto molto, ma io credo che in molti casi ci si sia fermati o al
titolo o si sia letta la mozione senza, in realtà, avere contezza delle implicazioni e
dell'innovazione giuridica che contiene questa proposta. Io non starò a dire cosa c'è in
questa mozione, perché in realtà credo che tutti siano perfettamente in grado di leggerla.
Ci terrei a dire quello che non c'è in questa mozione, ovvero, in questa mozione non c'è
una richiesta di assegnazione di un bene pubblico a nessun soggetto, in questa mozione
non c'è scritto questo, ed è quello che ho letto in giro ed è quello che ho sentito in giro
ed è quello che ho sentito ripetere, anche in Circoscrizione 1 l'altra sera, da diversi
Consiglieri. Questa, ripeto, questa mozione non chiede l'assegnazione di un bene ad un
qualsiasi soggetto. Questa mozione in realtà chiede semplicemente che la Giunta dia la
possibilità a un gruppo di cittadini di codificare un progetto, anzi no, un progetto è
sbagliato, un regolamento di uso civico che è, appunto, un'innovazione giuridica,
un'innovazione giuridica che è già stata portata avanti da altri Comuni, e in realtà
semplicemente si chiede di codificare ciò che da 3 anni di fatto avviene in Cavallerizza,
ovvero, Cavallerizza è un punto di produzione artistica e culturale della Città, anche un
punto se vogliamo, turistico un punto di attrazione, perché sono tantissimi giovani che
vengono a fare sperimentazione artistica in Cavallerizza. Quindi, la nostra richiesta per
la Giunta è semplicemente quella di dare la possibilità ai cittadini, che animano
Cavallerizza, di poter presentare una proposta codificata. Con questo non vogliamo
escludere altri soggetti che in questi mesi hanno già presentato altri progetti, anche altri
cittadini, non necessariamente istituzioni. Ricordo che esiste un tavolo da febbraio 2018
che di fatto ha iniziato un discorso partecipato sulla Cavallerizza, coinvolgendo anche
quei soggetti che erano stati esclusi dalla precedente progettazione che aveva portato
all'elaborazione del Masterplan di Homers. Seconda cosa che non c'è in questa
mozione, è la volontà di abbandonare il bene a se stesso, la volontà di abbandonare il
bene a se stesso, semmai ce l'aveva chi ha lasciato che Cavallerizza fosse, andasse in
disuso, e che di fatto finisse poi preda della cartolarizzazione e sappiamo tutti cosa
significa. Quindi, nel riconoscere, fondamentalmente, il percorso che sta avvenendo in
Cavallerizza, nel riconoscerlo come luogo di produzione e sperimentazione culturale di
un polo di aggregazione giovanile e su questo ci accusano sempre di non avere una
visione. La visione noi ce l'abbiamo, cioè di immaginare che Cavallerizza possa essere
un polo, anche internazionale, che si inserisca in un circuito di spazi analoghi presenti in
tutta Europa, può essere un valore aggiunto per questa Città, è un qualcosa che a Torino
non c'è, è un tipo di luogo e di, diciamo, di spazio adibito a chi la cultura la produce,
quindi non magari a chi fa le mostre blockbuster, ma chi cresce, fa crescere la Città, fa
crescere la produzione artistica della Città, la produzione culturale della Città. Quindi,
nel riconoscere questa visione sullo spazio di Cavallerizza, nel riconoscere che
l'Amministrazione sta andando avanti con operazioni che ben si inseriscono in questa
nostra visione, noi, appunto, chiediamo di fatto che, appunto, venga data al soggetto,
che noi riconosciamo come la comunità di riferimento che anima Cavallerizza, la
possibilità di presentare questo progetto. Siccome, appunto, la mozione è stata anche
strumentalizzata, abbiamo, io ho presentato un paio di emendamenti che semplicemente,
credo, tolgano ogni dubbio su quello che ho detto all'inizio, ovvero, il fatto che questa
mozione non è un assegnazione e non intende esserlo, ma è una richiesta di
partecipazione, è una richiesta di ascolto di soggetti operanti sul territorio, ripeto, una
proposta che non esclude nessun altro soggetto presente sulla, in Città. Credo di aver
assolutamente detto tutto, mi auguro che il Consiglio voti favorevolmente questa nostra
proposta, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare il Consigliere Giovara, ne ha facoltà e poi se vuole già illustrare
l'emendamento da lui sottoscritto, prego.

GIOVARA Massimo
Sì, grazie, signor Presidente. Concordo con le parole del collega Carretto, forse,
appunto, è necessario fare chiarezza e mettere i puntini sulle i. Questa è una tappa di un
percorso lungo, di un percorso difficile, perché l'innovazione giuridica non è mai
semplice, soprattutto in un Paese in cui i portatori di interessi di solito sono portatori di
interessi economici forti, e quindi insieme alla Consigliera Sganga abbiamo presentato
questo emendamento per ripetere e ribadire le intenzioni. Ripeto anch'io che questa
mozione, fosse utile ripeterlo ancora una volta, non tratta di un assegnazione di un bene
pubblico a chicchessia, ma richiede di proporre un regolamento per la gestione dell'uso
civico di uno spazio, e questa è innovazione giuridica. L'emendamento chiede di
aggiungere dopo le parole al punto 1: "che dovrà garantire la più ampia accessibile
trasparente partecipazione alla cittadinanza", le seguenti parole: "e nello specifico la
non escludibilità di soggetti diversi, attraverso il più ampio coinvolgimento possibile di
tutti i cittadini e le formazioni sociali interessati all'uso civico del bene, che dovrà,
inoltre, specificare criteri misurabili di trasparenza e di rendicontazione economica nei
confronti della Città e della cittadinanza attiva coinvolta, nonché criteri di gestione
inclusiva che tutelino esplicitamente nella governance del bene, la rappresentazione
degli interessi di tutti i cittadini e della proprietà pubblica". Grazie signor Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei, è iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 5 minuti.

RICCA Fabrizio
Premesso che tutti, io credo tutti, vorremmo rivedere la Cavallerizza, diciamo, rinascere
in maniera vera, io però alcune considerazioni le devo fare, sono, mi sento anche
costretto a farlo. Numero 1 perché nessun progetto di quelli alternativi è mai stato
presentato in Consiglio Comunale nelle Circoscrizioni, in nessun evento pubblico.
Quindi mi viene da dire che quasi appena avrò, arriverà il mio, l'accesso agli atti che ho
richiesto due settimane fa, avremo poi, vedremo quali saranno questi progetti, questi
altri progetti presentati con cui, e per quale motivo sono stati scartati, perché io ritengo
che un passaggio, a parte da chi propone questo tipo di atto, almeno nell'Ente
decentrato, la Circoscrizione, facendo delle assemblee con i cittadini, riportando quella
partecipazione tanto invocata da questa Maggioranza, doveva essere fatto. Poi, se il
Consiglio Comunale non era degno di essere sottoposto alla presentazione di questi
progetti, non lo concepisco, ma posso capirlo, visto la conduzione di questo tema in
questo anno, però io credo che bisogna vedere, bisogna valutare tutti quegli altri
progetti, tanto che il Presidente Carretto ci ha detto, in fase di discussione in
Commissione, che la scelta è stata volutamente sull'assemblea, sul progetto
dell'assemblea, ed è stata una scelta politica. Molto bene, adesso vedremo, perché al
momento in cui scopriremo che ci sono degli altri progetti andremo a valutare andremo,
a capire quali sono questi progetti, se non ci dovessero essere progetti, da parte del
collega Carretto, chiederei di dare le dimissioni perché ha palesemente mentito a
verbale in una Commissione e in Consiglio Comunale, ma io sono una persona
garantista e sono sicuro che quello che lui ci ha detto è vero e quindi potremmo
discutere nel merito di questi progetti. Il polo culturale che si sta formando, dal mio
punto di vista essendo occupato illegalmente, la Cavallerizza oggi è occupata
illegalmente, è un'occupazione abusiva, parte col piede sbagliato, perché noi ci
mettiamo comunque nella condizione, oggi la Giunta si mette nella condizione di
riconosce un'occupazione abusiva come polo culturale. Dal mio punto di vista è
assolutamente sbagliato, anche perché si poteva fare tanto altro, si poteva magari fare un
bando, dando la possibilità a tutti di potervi partecipare, non solamente con delle
manifestazioni di interesse dove mi mandano dei progetti, un bando vero per dare la
possibilità a tutti di poter partecipare, anche perché, a che ne so io poi, andremo a fare
un sopralluogo all'interno e vedremo come è la situazione, però mi pare, mi dicono che
ci sia addirittura un comitato d'ordine che decide chi dorme e chi meno nell'ostello
abusivo che c'è all'interno, in quanto all'interno vanno a dormire delle persone in una
sorta di emergenza abitativa, tutto molto bello, però ricordiamo che c'è qualcuno che
decide se tu dormi, se una persona che si avvicina può dormire o meno, dal mio punto di
vista, se deve essere occupato, deve essere accessibile a tutti e non ci deve essere
qualcuno che dice sì o no, anche perché se no perde anche il senso del valore intrinseco
dell'occupazione a fin di bene. Detto questo poi, vabbè, è chiaro che dentro c'è del
business, perché durante le feste mi risulta ci sia un bar che vende e somministra vari
tipi di bevande, adesso io non conosco precisamente quale sia la linea del bar, però
magari qualcuno della Giunta può dirci cosa ne pensa, magari l'Assessore al
commercio, del fatto che ci sia un bar abusivo illegale all'interno di un'occupazione
abusiva e illegale, chiaramente con cui dentro ci fanno dei soldi che vorremmo anche
capire come vengono spesi. Detto questo, mi risulta, ma questo in un altro accesso agli
atti, andremo a vedere se è vero che l'Amministrazione paga le utenze della
Cavallerizza, agli occupanti abusivi che hanno un bar all'interno, abusivo anche quello,
che vorrei sentire di nuovo il parere della Città, soprattutto dell'Assessore al commercio
sul tema, quindi paghiamo addirittura, diciamo, le utenze, le volete far pagare ai
nomadi, no a quelli della Cavallerizza. Io poi porto un esempio di un'esperienza simile,
che è quella dell'asilo di Napoli, che è attualmente sotto inchiesta, anche lì totalmente
garantista un'inchiesta non vuol dire niente, come ci insegna la storia, però mi permetto
di dire che un'esperienza di quel tipo che porta a un'inchiesta, io magari andrei con i
piedi di piombo per cercare di capire come si va ad evolvere la situazione. Io le due cose
che mi auguro e lo ripeto sono di trovare dei progetti, perché se no in quest'Aula
qualcuno ha preso in giro non me, ma i torinesi fuori, è che si vada anche a fare luce
sulle utenze perché anche lì, se fosse che il Comune paga le utenze a un'occupazione
abusiva andandolo già a riconoscere comunque chi occupa con una mozione dandogli
la possibilità di poter avviare un progetto di questo tipo, io credo che di fronte a queste
due cose chi è nella responsabilità dovrebbe alzarsi e togliere il disturbo, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, tocca a parlare il capogruppo Rosso.

ROSSO Roberto
Premesso che tutto quello che serve a regolarizzare una presenza giovanile un po'
irrequieta sulla piazza di Torino è comunque positivo, io ritengo che ci sia l'esigenza di
riportare entro le regole ciò che fino adesso era stato fuori dalle regole. Voglio soltanto
far constatare una cosa. Noi oggi abbiamo un patrimonio culturale in Italia che è
sproporzionato rispetto alle possibilità di questo Paese a fare fronte, questo è un Paese
ricchissimo di opere che però non sempre coltiva nel modo intelligente che dovrebbe
fare, dovrebbe ringraziare a questo proposito i mille parroci italiani che salvano ancora
caterve di quantità di patrimonio artistico culturale di questo Paese, ma non altrettanto
ha fatto lo Stato e gli Enti Locali in questi anni. Io ho avuto modo, non so se l'avete mai
visto, di guardare un progetto di un signore che non conosco, è il padrone della Diasorin
e si chiama Denigris, che ha presentato un grande progetto per la Cavallerizza
presentando il fatto di fare la quarta Accademia d'Arte, scusate, la quarta Accademia di
danze in Europa costruendo sempre la stessa zona un grande ostello della gioventù su
modelli settentrionali, dell'Europa settentrionale e facendo quindi un grande progetto, a
mio giudizio, molto bello. Io non so che fine abbia fatto questo progetto, era un gesto di
liberalità intelligente su un progetto culturale mosso da un grande imprenditore di
questo Paese. Io penso che anche queste cose vadano rafforzate, perché credo che sia
impossibile, per questo Paese, mantenere all'onor del mondo i beni che il passato ci ha
riservato, mi auguro che con questa nuova Giunta questa possibilità possa arrivare a
termine. Dico, non so che destino potrà avere la Cavallerizza con questi giovani che la
gestiranno, però dico che non sempre dei ragazzi possono sopportare il costo di
mantenimento credenziale ordinaria straordinaria di un bene così prezioso. Ecco, se lo
farete, fatelo con attenzione.

VERSACI Fabio ( Presidente)
Grazie, è iscritta a parlare la Consigliera Ferrero, ne ha facoltà per 3 minuti.

FERRERO Viviana
Grazie, Presidente, Consiglieri e Consigliere. Dopo la presentazione del collega
Carretto, io volevo aggiungere qualche elemento di riflessione proprio sui beni comuni.
Le strade sono di tutti, ma non le sentiamo nostre, anche le piazze e i giardini sono
nostri, ma perdiamo il senso di proprietà, perché chiusi nell'immagine privata
dell'orticello del nostro pezzo di terra, in qualche modo, recintato del nostro
appartamento con la porta blindata, il mio ha eroso il senso del nostro che è una misura
infinitamente più grande. Viviamo in una radicalizzazione del neoliberismo che si
legittima con la crisi che agisce nella precarizzazione del lavoro, nella privatizzazione
dei beni in un sistema sempre in emergenza; al neoliberalismo va contrapposta
l'economia informale dei beni comuni e questo è proprio una visione, una visione
politica. Fu proprio una donna, un'economista statunitense Elinor Ostrom, prima donna
Premio Nobel per l'economia nel 2009, che consegnò alle Amministrazioni il compito di
rendere il bene comune un protagonista delle comunità e delle relazioni tra i cittadini e
nel 1986 di nuovo un'altra donna Carol Rose sulla base degli studi di Hardin e Ostrom
affermò che il libero accesso a determinati beni non solo non ne comporta il
depauperamento e la distruzione, ma produce benefici economici e sociali sull'intera
collettività. L'Italia è un Paese che già nella Costituzione non si prefigura come un
Paese neoliberista, abbiamo 3 articoli della Costituzione, adesso io non vorrei citarli per
non essere troppo lunga nella narrazione, comunque abbiamo l'articolo 3, l'articolo 43
che dà un breve cenno proprio al fatto che oltre agli Enti pubblici si debba dare anche,
affidare anche alle comunità di lavoratori e utenti, quindi ci sono degli accenni anche
all'articolo 118. Ecco, quella che noi vogliamo, secondo me, oggi portare avanti è
un'idea, secondo me, rivoluzionaria perché significa riconoscere che quando i cittadini
si attivano non sono utenti o amministrati, ma soggetti responsabili e solidali che in
piena autonomia collaborano con l'Amministrazione nel perseguimento dell'interesse
generale della cura dei beni comuni. Questi articoli li possiamo solo sviluppare negli usi
collettivi, nell'autogoverno della cosa pubblica da parte di determinate comunità che
dovranno necessariamente però utilizzare i quattro principi fondamentali degli usi
collettivi, che sono l'accessibilità, l'inclusività, l'imparziabilità e la fruibilità. Lo stesso
Stefano Rodotà scriveva che è necessario sprigionare le potenzialità di cui ciascun bene
è portatore e l'Amministrazione Comunale non poteva non tenere conto dell'eccezionale
fioritura culturale che Assemblea Cavallerizza 14/45 ha rappresentato. Ritornando su
Cavallerizza Reale cosa vi è di più di aggregativo dell'arte e più veloce della
condivisione come forma di cultura diffusa? Torino sta avviando un processo culturale
che si concretizza nell'attivazione di cittadini che non si comportano più come semplici
supplenti, che invece rimediano le inefficienze proprio strutturali delle
Amministrazioni, buchi di bilancio, agli sprechi connaturati, con l'auto recupero, con la
banca del tempo, come il dono delle competenze dello sviluppo della socialità,
esperienze queste che fanno da volano ad altre esperienze e possono ricostruire il nostro
Paese. L'Italia dei beni comuni è il contrario esatto di quell'Italia che, come diceva
Guicciardini, pensa solo al proprio particolare, cioè ai fatti propri, convinta che ci si
possa salvare da soli saltando sul carro e portando via qualcosa.

VERSACI Fabio ( Presidente)
La invito a concludere.

FERRERO Viviana
Grazie, velocissima. I beni comuni quindi possono essere veramente vettore di
cambiamento, un cambio di passo e di paradigma, possono essere l'unico veicolo a
superamento dell'apatia politica che devasta questo Paese, possono ancora generale
socialità condivisa e creare comunità. Partiamo dai beni comuni, dall'uso civico, per
ricreare comunità che si riconoscono nell'avere cura di un luogo. Grazie, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Ma io parto riscontrando ancora una volta, ahimè, la poca capacità
di produzione anche da parte della Giunta, Vice Sindaco Montanari, mi riferisco a lei.
Francamente mi aspettavo che dopo un anno e rotti in cui questo tema era stato messo
anche come centrale dalle proposizioni, aveva organizzato degli agorà in cui aveva
recepito le osservazioni e le idee di una serie di attori che in qualche modo potevano
apportare un valore aggiunto, aveva promesso le famose tre paginette in cui eravamo
curiosi di capire anche come avrebbe dipanato alcuni dubbi, come la coesistenza per
esempio delle iniziative del Teatro Stabile all'interno del maneggio alferiano, così come
oggi, invece, viene riconosciuto che un modello di gestione verrà applicato
immediatamente dalle zone già decartolarizzate, quindi quelle che al momento sono
occupate. Ecco, francamente trovo che limitarsi in tutto questo tempo a tramutare in
mozione un documento redatto dagli occupanti dell'assemblea 14/45, delegando a loro
anche un atto politico di questa rilevanza, mi sembra francamente poco, anche proprio
per chi forse avrebbe potuto su questo progetto investire un pochino più di risorse e dare
un pochino più di respiro e farne un progetto, quale quel complesso merita, di una
rilevanza un pochino più elevata. Sulla natura della mozione, io la trovo francamente,
non so neanche se, francamente, poi, anche la Maggioranza, credo che abbia una tale
rilevanza, si affida. Per carità, ho visto la veemenza con cui sia il Consigliere Carretto
che, che il Consigliere Giovara hanno tenuto a precisare che comunque non si sta
affidando un bene comune a un gruppo di cittadini, evviva Dio voglio dire, siamo anche
al di fuori della legalità, legalità che per altro è già disattesa in un'occupazione in cui
sappiamo bene che non sussistono condizioni di sicurezza come io già più volte ho
avuto modo di evidenziare in quest'Aula, nonostante si organizzino eventi che
richiamano un grande afflusso di persone e in cui la Giunta si è limitata a fare un atto in
cui viene sconsigliato l'utilizzo delle strutture, lo sconsigliamento è un nuovo tipo di
atto di cui francamente ancora non eravamo a conoscenza. Ringrazio almeno la velleità
del Consigliere Giovara che richiama a una trasparenza e una rendicontazione
economica, perché fin ora mi sembra che questa trasparenza e questa rendicontazione
sia proprio completamente mancata nell'occupazione, nell'organizzazione in quei locali
di eventi al di fuori di qualsiasi schema di convenzione, in cui risulta poi sempre duro
ed è sempre sbagliato riportare dati di cui io francamente non ho contezza, diciamo
contabile, che però questi eventi vengono organizzati con sicuramente un flusso anche
di cassa, che non mi risulta essere comunque oggetto di una qualsiasi forma di
rendicontazione anche trasparente e legale. Allora, è vero non viene assegnato un bene
comune che, grazie a Dio, è un patrimonio Unesco, non è un patrimonio del Movimento
5 Stelle, non viene assegnato direttamente ai partecipanti di questa assemblea che
ancorché abbiano svolto un ruolo sicuramente anche interessante, quantomeno di
presidio di questo bene certa fase storica, ma oggi vengono individuati secondo un
processo un po' borderline, non come i possibili poi fruitori occupanti di questo bene,
ma quelli che poi devono mettere appunto un modello. Sulla base di quali requisiti,
avete fatto un bando? Avete fatto una selezione? No, avete riconosciuto nel gruppo di
amici, probabilmente che vi hanno votato, la condizione di requisito sufficiente a
garantire loro la possibilità, per carità, scelta politica più che legittima. Continuo a
ritenere che sia sempre un profilo di bassa levatura, cioè ritengo che forse poteva essere
fatto un processo anche più democratico, anche il Consigliere Ferrero, grazie della sua
lunga dissertazione sul principio di beni comuni, ma forse anche in questo la
valutazione di quello che può essere un consenso che partecipa alla gestione di questi
beni comuni che partecipa alla definizione di linee guida per l'utilizzo di questi beni
comuni, a valle anche di tutti questi agorà in cui abbiamo sentito pareri anche diversi,
perché non tutti, anche coloro che hanno partecipato in maniera anche di contrasto in
netta antagonismo anche ad altre visioni di Giunte precedenti, hanno poi trovato spazio
all'interno dell'Assemblea 14/45, quindi anche questo processo democratico ha dei
grossi limiti che tutti ben conosciamo. Io avevo poi sentito anche dal Vicesindaco
Montanari, parlare di un masterplan per la Cavallerizza, pensavo che gli uffici in questo
stessero lavorando sotto la sua regia, che ci avreste prodotto un qualcosa che aveva
davvero una possibilità di una visione di un progetto europeo, perché non
nascondiamoci poi dietro un dito, il problema di questi spazi è poi sempre quello della
loro rifunzionalizzazione, oltre che di riacquisto da parte della proprietà pubblica, si è
già discusso ampiamente, ci sono valutazioni di vario tipo, ma stiamo parlando sempre
di un centinaio di milioni di euro tra quello che è la ricartolarizzazione e il riacquisto
delle parti e la rifunzionalizzazione sotto un profilo meramente statico di sicurezza,
eccetera. Quindi alla fine, voglio dire, mi sembra che questa mozione non vada
assolutamente nella direzione di risolvere questo problema, anche i messaggi che ci
arrivano, e chiudo, sono contrastanti. Io ho sentito, ancora pochi giorni fa, il
Vicesindaco Montanari parlare del progetto di Cassa Deposito e Prestiti che verrà
presentato, ma non era forse meglio che lei Vicesindaco, proponesse un piano a Cassa
Depositi e Prestiti di acquisto, magari mettendoci una volta tanto anche un po' di
iniziative un po' di idee della Giunta, ma non aspettare e vedere cosa ci propone Cassa
Depositi e Prestiti? E poi tutta questa unitarietà della visione del bene dove va a finire?
Ne facciamo proprio il classico spezzatino, perché un pezzettino lo diamo a Cassa
Depositi e Prestiti, un pezzettino ci sarà l'Assemblea 14:45 che risolverà tutti i
problemi, ci dirà con che modello di gestione, il Teatro Stabile non si capisce dove lo
mettiamo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere Capogruppo.

TRESSO Francesco
Quindi, francamente, trovo ancora una volta un'occasione non mancata, di più,
un'occasione neanche perlustrata, neanche ... in cui si è provato a elaborare qualcosa
che fosse di vostra sponte e che avesse anche l'occasione di un rilancio, tra l'altro su un
tema che era stato fortemente contestato anche in campagna elettorale. Vi voterete
questa mozione, aspettiamo fiduciosi e molto curiosi, devo dire, da parte mia di vedere
cosa verrà prodotto in 3 mesi, io ribadisco e aspetto anche di vedere le 3 paginette con
cui il Vicesindaco Montanari ci illustra la sua visione. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per 5 minuti.

ARTESIO Eleonora
Grazie, io invece voglio andarlo a vedere questo processo, la mozione era debole
quando l'abbiamo discussa in Commissione, a mio modo di vedere continua a essere
debole quando ne discutiamo in Consiglio, almeno perché non definisce gli elementi di
contesto e sugli elementi di contesto, cioè, la destinazione complessiva del compendio,
sulle quali siamo in attesa di quello che il Consigliere Tresso chiama Masterplan, il
Vicesindaco aveva chiamato 2 paginette, siamo in attesa di conoscere la visione
generale e anche di vedere come l'Amministrazione corrisponde alle sollecitazioni
contenute nella mozione, rispetto alla possibilità di decartolarizzazione che qui è
contenuta. Tuttavia, nell'ambito del perimetro che si vuole destinare a uso civico, io
rilevo, nel passaggio dalla Commissione all'Aula, alcuni elementi di maggiore chiarezza
su quelli, che a mio modo di vedere, erano le preoccupazioni rilevanti, e provo a
spiegare perché, cercando se mi riesce, di spiegarlo secondo un procedimento logico.
Tutto l'impianto della mozione si ispira alla cultura dell'uso civico e alla definizione dei
beni comuni, definizione dei beni comuni che sappiamo appartenere a un dibattito
culturale, giuridico e politico che attraversa il paese dalla costituzione della
Commissione del 2008, presieduta da Stefano Rodotà, fino alle diverse esperienze che
si sono realizzate nel tempo. Questa definizione, che in allora si diede della
Commissione, prevedeva che non esiste né individualizzazione, né uso esclusivo da
parte di alcuno, di quei beni che sono patrimonio collettivo e che tali devono essere
preservati per le generazioni successive. Questa definizione, che quindi va oltre la
definizione di pubblico e di privato, di uso collettivo, di uso gratuito e così via, ha
introdotto anche la necessità, sotto il profilo amministrativo, di individuare le forme
giuridiche di riconoscimento dell'uso civico, tant'è che si parla di metamorfosi del
diritto, ho fatto anch'io la mia parte colta sul tema dei beni comuni. Fatta la parte colta
sui beni comuni, la questione nella quale noi ci troviamo a decidere questa sera è; come
mai invece di arrivare a individuare i percorsi con i quali la Città di Torino vuole dare
corpo e vita alla propria definizione dei beni comuni, quali sono? E con quali modalità
favorirne l'uso civico? Cioè procedere a un Regolamento Amministrativo, invece di
fare questo percorso la Città anticipa e dice il quadro non c'è, però individuiamo che
l'esperienza è Cavallerizza e questa esperienza la facciamo realizzare a un soggetto
terzo, l'Assemblea. Allora, la preoccupazione che io avevo e continuo a conservare in
questa mozione, è che, in ogni costruzione di un Regolamento di uso civico, c'è un
garante della partecipazione e del processo e quindi l'esito conclusivo è validato da
questo ruolo di garanzia, questo ruolo di garanzia nel processo che voi individuate nella
mozione, non è affidato alla istituzione comune, che sposa la cultura dei beni comuni e
vuole arrivare al Regolamento dell'uso civico, ma lo affidate a un soggetto terzo. Allora,
vi faccio notare solo questa contraddizione temporale, questo Consiglio Comunale non
estraneo alla cultura dei beni comuni, aveva votato nel giugno 2017, oltre che
l'inserimento dei beni comuni in Statuto, anche una mozione, che cito come mia, solo
perché ero la prima proponente, nella quale si impegnava la Giunta ad adottare un
Regolamento di uso civico, ad acquisire la documentazione sulle esperienze, sui
percorsi in essere degli altri Regolamenti di uso civico e a individuare immobili o parti
di essi da destinare all'uso civico. Quella mozione del giugno 2017, si dovrà arrivare a
verifica a ottobre 2017, ma a ottobre 2017 noi non avremo la verifica di questo, perché
l'Amministrazione non fa il Regolamento, non individua quali beni destinare all'uso
civico o quali parti di beni destinare all'uso… fa una sperimentazione e dice: "io delego
quella che era la responsabilità che il Consiglio Comunale mi ha assegnato, a un
soggetto terzo, l'Assemblea", con quelle preoccupazioni di inclusione, di trasparenza, di
costante legittimazione, che l'emendamento del Consigliere Giovara introduce. Bene, io
non voglio essere in questo processo, sottovalutata, con il fatto che, chi vota la mozione
per i beni comuni e per l'uso civico, a chi non la vota è contro i beni comuni ed è contro
l'uso civico, quindi io questa mozione ve la voto, perché voglio stare a vedere questo
processo, vi segnalo però che il tema della garanzia del processo, è un tema
fondamentale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. È iscritta a parlare la Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per 5 minuti.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente, mi scuso subito con lei se non sarò in grado di citare Rodotà, ma cito
la massima esponente della nostra Assemblea cittadina che, in merito a una discussione
in Aula, che è avvenuta in sala rossa l'11 gennaio 2016, dichiarava: "ho visto che sono
stati presentati degli emendamenti, mi auguro passino, anche proprio per chiarire
effettivamente, che la concessione è uno strumento ben diverso, evidentemente con un
iter diverso, con una evidenza pubblica vera e propria e tutto quello che comportano i
vari Regolamenti già presenti in Comune" e invece, per quanto riguarda questo
Regolamento si faceva riferimento al Regolamento 375, quindi Regolamento dei beni
comuni, si tratta ovviamente di altri beni, motivo per cui, anche in una serie di
emendamenti, come abbiamo posto anche in Commissione, abbiamo chiesto che l'iter
per la definizione della scelta di questi beni, sottinteso i beni comuni, fosse più chiaro
rispetto a quando era definito dal Regolamento, Regolamento che era stato proposto
dall'ex Assessore Curti, e che in questo iter ci fosse anche un coinvolgimento consultivo
o comunque definito in base a quanto previsto dai poteri, quindi dal TUEL, nell'ottica di
governo da parte della Giunta, di controllo da parte del Consiglio Comunale di
indirizzo, comunque momento di consultazione da parte della Commissione puntini,
puntini. La terza preoccupazione che avevamo, lei, quindi l'ex Consigliera Appendino e
il Capogruppo Bertola e si è tradotta poi in emendamenti che discuteremo
successivamente, riguarda l'iter procedurale, anche per la scelta di questi beni, cioè che
fosse garantita la possibilità di accessibilità di tutti, alla conoscenza del bene, tutti
sottointeso tutti i cittadini, prosegue dichiarando, adesso non voglio arrivare a dire che
bisogna fare un'evidenza pubblica per tutto e per una situazione del genere, però
ritenevamo comunque opportuno che il Regolamento fosse scritto e fosse specificato,
che vi è la possibilità da parte di tutti i cittadini di poter presentare un progetto per quel
bene comune, che si va ad inserire nell'elenco del Regolamento. Vede, Consigliere
Carretto, guardi che non è che la sua mozione che dichiara che non si possono sanare le
occupazione tramite Regolamento dei beni comuni, lo dice il Regolamento dei beni
comuni, lo dice la delibera di Consiglio e lo dice precisamente la delibera di Consiglio
che è stata votata anche dalla Consigliera Appendino, in data 11 gennaio 2013,
precisamente a pagina 6, con un emendamento di Giunta, in cui c'è scritto: "la messa a
disposizione di immobile spazi pubblici all'interno dei patti di collaborazione, deve
essere frutto di un percorso progetturale, progettuale, scusate, condiviso tra Pubblica
Amministrazione e cittadini attivi, circa la scelta degli edifici delle aree e il loro
utilizzo", qualsiasi uso non può assumere forme di privatizzazione. Ricordo anche, anzi
in realtà me l'ha ricordato il Consigliere Tresso, che sul programma elettorale di Chiara
Appendino, candidata Sindaca, nel capitolo dedicato all'urbanistica, l'Assessore
Montanari lo ricorderà sicuramente, c'è scritto: "interruzione del processo di vendita
della Cavallerizza Reale" e fin qui "pianificazione del processo di riacquisizione
dell'immobile, al fine della trasformazione dello stesso attraverso un processo
partecipativo, che coinvolga i cittadini in polo culturale e sotto il controllo pubblico".
Bene, io che culturalmente non sono in grado di fare le citazioni e neanche parlare di
premi Nobel, ma se sono un po' puntigliosa, come l'Assessore Sacco, mi sono andata a
risentire tutte le Commissioni Consiliari congiunte, che sono state fatte in ambito
Regolamento di beni comuni e devo dire che, mi spiace dirlo, ma quando ..., se volete
sapere chi ha chiesto di inserire un emendamento affinché, tramite Regolamento dei
beni comuni, non si potessero sanare l'occupazione illegali, è proprio stato il
Movimento 5 Stelle. Quindi non è che la vostra mozione non dice che, noi consegniamo
le chiavi alle rappresentanti di Cavallerizza, lo dice il Regolamento dei beni comuni, no
lo dichiaro, perché non è che la mozione del Consigliere Carretto, è il Regolamento dei
beni comuni, cioè è stato un atto che è stato del 2016. Io apprezzo gli sforzi che sono
stati fatti dal Consigliere Giovara e dalla Consigliera Sganga, io però, come avevo già
anticipato nella Commissione Consiliare di questa mozione, non ne condivido, né il
metodo, né il merito, purtroppo ci sono tante luci su questo atto, ma tantissime ombre,
non sto neanche a chiedere come mai l'Assessore Montanari oggi è assolutamente
d'accordo, invece in alcuni Consigli delle Circoscrizioni, aveva preso un attimo tempo,
non entro nel merito delle dichiarazioni del Capogruppo Ricca, e le risposte che
eventualmente vorrà dare l'Assessore Sacco, però in questo momento io non posso
dichiarare la disponibilità a votare un atto del genere.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Carretto, può intervenire un minuto, prego.

CARRETTO Damiano
Alcune precisazioni, anzi 3. Primo, questa mozione non chiede che il bene venga
inserito come bene comune, non lo chiede questa mozione, cioè, se nel caso si deciderà
di andare in quella direzione, ci sarà un processo, che è quello che sappiamo di
definizione di bene comune, su cui eventualmente verrà poi applicato il Regolamento
d'uso civico, ma la mozione non chiede che venga assegnato a questo (INTERVENTO
FUORI MICROFONO), poi seconda cosa, è una sperimentazione, si chiede a un gruppo
informale di cittadini, di proporre un Regolamento di uso civico, tra l'altro, ci terrei a
precisare anche al Consigliere Tresso che, quando dice l'impegnativa: "a produrre una
proposta entro 3 mesi, la proposta complessiva in termini di principi, valori e criteri di
modello per l'utilizzo civico di intero compendio, che possa essere applicato sin da
subito ecc., ecc.", non vuol dire che verrà applicato, si richiede un modello che di fatto
sia scalabile all'attuale porzione decartolarizzata, okay? Quindi non si sta dicendo che ci
date il modello noi lo applichiamo, cioè su questo vorrei che fossimo chiari. Terza
questione, questa mozione non chiede all'Assemblea di produrre il Regolamento, questa
mozione chiede alla Giunta di farsi promotrice presso l'Assemblea, di richieste, quindi
Consigliera Artesio, io capisco i suoi dubbi, ma nulla vieta che il ruolo di garanzia
venga assunto dalla Giunta, dall'Assessorato in relazione a questo processo, non lo vieta
questa mozione, io mi auguro che l'Assessorato trovi un modo per fare un sistema di
garanzia, sulla trasparenza del processo, sulla partecipazione del processo,
sull'accessibilità del processo, però, cioè, questa mozione non lo esclude, grazie.

VERSACI Fabio ( Presidente)
Se non ci sono altri interventi, lascio la parola al Vicesindaco Montanari. Prego.

MONTANARI Guido (Vice Sindaco)
Grazie, Presidente, grazie soprattutto ai Consiglieri che hanno lavorato su questa
mozione, che l'hanno elaborata e che l'hanno proposta, e anche ai Consiglieri che
l'hanno discussa in questa sala. Credo che sia una mozione molto interessante e molto
utile di stimolo, di stimolo in una situazione non facile, certo il Consigliere Tresso dice:
"ma in un anno non avete fatto ancora niente", ricordo umilmente che la Cavallerizza
bene Unesco, patrimonio straordinario dell'umanità, è in uno stato di abbandono o di
uso improprio da almeno 70 anni, e che le precedenti amministrazioni, proprio prese
nella disperazione di non sapere cosa farne, non avendo proposto niente di meglio,
avevano pensato di privatizzarla, cioè di venderla sul mercato, questa vendita sul
mercato è stata solo parzialmente limitata dalla riacquisizione fatta dall'Assessore
Passoni, di una parte molto piccola della Cavallerizza, che è il cosiddetto Maneggio
Reale, una parte piccola molto interessante. Per il resto, la Cavallerizza è di proprietà di
Cassa Depositi e Prestiti per quasi il 50%, e di CCT, che è un fondo di cartolarizzazione
della Città di Torino, quindi sostanzialmente è già privata. Quindi chiedere alla nostra
Amministrazione che nel giro di pochi mesi, risolva un problema che è decennale e per
di più parte con delle basi sbagliatissime, che sono quello che si sta, che peraltro è
l'ideologia del Pd, che si può gestire bene il patrimonio pubblico privatizzandolo, eh
beh, cioè ovviamente ci mette in una qualche considerazione di difficoltà, in qualche
momento di difficoltà. Detto ciò, però noi, ringrazio la Consigliera Foglietta, di aver
letto il nostro programma di mandato, perché su Cavallerizza è precisissimo, sono 3
righe, la ringrazio per averlo richiamato, perché il nostro programma di mandato ci sta
indicando una strada che è esattamente quella che stiamo percorrendo e cioè aprire la
strada a una riappropriazione pubblica di questo bene, dargli una destinazione di polo
culturale e avviare un processo partecipato di gestione dello stesso, quindi esattamente
quello che stiamo facendo. La mozione è uno stimolo in più per andare su quella strada,
ma decisamente è ciò che stiamo facendo, l'abbiamo fatto con una serie di iniziative di
partecipazioni molto importanti, per la prima volta l'ho già detto, forse in qualche altra
sede, almeno 140 persone provenienti, sia dall'ultimo degli occupanti, sia dal primo dei
dirigenti della soprintendenza dei Musei Reali, degli enti preposti alla vigilanza e alla
pubblicizzazione di questo monumento, hanno parlato insieme, non hanno coordinato
niente, hanno presentato ipotesi di lavoro, altri tavoli più ristretti sono andati avanti e
sono in corso, è in corso una redazione di un progetto di massima, che sono appunto le 2
o 3 paginette che mi vengono richieste e che sono in corso di redazione, è chiaro che
scrivere 3 paginette si possono fare in 5 minuti, scriverle tenendo conto dei processi che
si sono sedimentati nel tempo e delle prospettive che concretamente si aprono, è una
cosa un pochettino più delicata, ma ci stiamo lavorando; ne abbiamo parlato
pubblicamente in I Circoscrizione, proprio pochi giorni fa, con un dibattito molto
interessante che ha coinvolto, dal Presidente a proponenti di vari progetti di lavoro su
Cavallerizza, ne ha parlato anche in quella sede sia Assemblea 14:45, sia il gruppo di
progettazione che si è molto impegnato su questo, Forni e Negro, sono i 2, diciamo,
rappresentanti di questo gruppo, devo dire che di Cavallerizza si è parlato in molte sedi,
anche molto autorevoli, se ne è parlato al Politecnico, alla Facoltà di Architettura, se ne
è parlato in riunioni in tutta Italia, perché è uno di quei temi che è all'osservazione dei
cittadini, certamente questo tema porta con se una vera e propria innovazione
metodologica, giuridica non da poco, che si lega, appunto, al tema dei beni comuni, ma
non solo, si lega anche a una possibilità di gestione alternativa, proprio cercando di
uscire da quelle maglie vincolanti e strettissime che sono, come dire, l'indirizzo di
privatizzazione che abbiamo trovato in essere. Vorrei tranquillizzare anche, quindi
credo di aver risposto sia al Consigliere Tresso e sia alla Consigliera Artesio, che
ringrazio per la sua disponibilità a votare la mozione, un po' sulla fiducia, cioè sul fatto
che effettivamente questa mozione possa trovare le gambe, io credo che questa mozione
troverà le gambe, a Ricca volevo solo dire che, non mi risulta che il Comune paghi
nessuna utenza, ci mancherebbe, così come ringrazio il Consigliere Rosso, per le parole
di apprezzamento per il lavoro dei giovani che si fa in un luogo come quello, ribadisco
che la destinazione di questo luogo sarà una destinazione a polo culturale
prevalentemente dice: "orientato alle arti performative rivolte ai giovani, alla ricerca,
all'università, anche alla ricettività di giovani", non abbiamo lasciato nelle mani di
nessuno una progettazione autonoma, ci mancherebbe che Cassa Depositi e Prestiti
faccia assolutamente quello che vuole, Cassa Depositi e Prestiti sta discutendo con noi
una ipotesi di riuso delle sue parti in stretta collaborazione con la Città di Torino, i
Musei Reali, la Soprintendenza e via così. Stessa cosa, noi chiediamo a tutti i
proponenti di ricerca e di progetti che sono attualmente in corso. Riguardo solo gli
appunti, per vedere se ho dimenticato qualche risposta, rispetto alle cose che sono state
dette nell'Aula, credo di aver ripercorso tutto, ricordo ancora a ultima osservazione,
perché è un dato abbastanza interessante, che i lavori di riuso e di ristrutturazione di
restauro di Cavallerizza sono già iniziati, nel senso che la Città di Torino ha già avviato
delle opere di manutenzione dei fronti esterni di messa in sicurezza, con Musei Reali
stiamo utilizzando 4 milioni di finanziamento per la razionalizzazione dei Musei Reali,
che ricadono sui giardini alti, sui giardini bassi, sui Garittoni cosiddetti e sul muro di
contenimento dei giardini alti, che sono strettamente correlati a Cavallerizza, una parte
di queste aree è anche occupata, e queste..., questo progetto è un progetto, appunto
ripeto, di circa 4 milioni che comprende il restauro di un chilometro e 300 metri di muro
di contenimento storico, nonché giardini e Garittoni, come dicevo, ecc., su questi denari
ci sarà forse la possibilità di avere qualche risparmio che, per cifre che andranno a
ricadere per quanto possibile, sulla parte pubblica di Cavallerizza. Quindi le cose sono
in atto, non c'è nulla di segreto, tutto è alla luce del solo, del sole, scusate, e tutto
soprattutto va avanti con la partecipazione dei cittadini e questa partecipazione è ampia,
è documentata, è coerente a un progetto di visione che, naturalmente verrà redatto
insieme ai cittadini e che stiamo costruendo, grazie.

VERSACI Fabio ( Presidente)
Grazie a lei, Vicesindaco. Quindi propongo di votare la mozione con il testo coordinato,
prego, Consiglieri votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 25, contrari 1, favorevoli 24, dichiaro la mozione approvata.
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