Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) passerei al punto 21, il meccanografico è lo 03094, avente per oggetto "il riconoscimento uso civico per la Cavallerizza Reale", presentato dal Consigliere Carretto ed altri, a cui lascio la parola, ne ha facoltà per 5 minuti. Ricordo a tutti che sono stati presentati tre emendamenti della Maggioranza. CARRETTO Damiano Grazie, di nuovo buongiorno a tutti e tutte. Di questa mozione si è parlato negli ultimi giorni, inoltre la mozione è stata protocollata 2 mesi fa, ha avuto un'interessante discussione in Commissione, dove è stata, appunto, liberata per l'Aula. Di questa mozione si è detto e scritto molto, ma io credo che in molti casi ci si sia fermati o al titolo o si sia letta la mozione senza, in realtà, avere contezza delle implicazioni e dell'innovazione giuridica che contiene questa proposta. Io non starò a dire cosa c'è in questa mozione, perché in realtà credo che tutti siano perfettamente in grado di leggerla. Ci terrei a dire quello che non c'è in questa mozione, ovvero, in questa mozione non c'è una richiesta di assegnazione di un bene pubblico a nessun soggetto, in questa mozione non c'è scritto questo, ed è quello che ho letto in giro ed è quello che ho sentito in giro ed è quello che ho sentito ripetere, anche in Circoscrizione 1 l'altra sera, da diversi Consiglieri. Questa, ripeto, questa mozione non chiede l'assegnazione di un bene ad un qualsiasi soggetto. Questa mozione in realtà chiede semplicemente che la Giunta dia la possibilità a un gruppo di cittadini di codificare un progetto, anzi no, un progetto è sbagliato, un regolamento di uso civico che è, appunto, un'innovazione giuridica, un'innovazione giuridica che è già stata portata avanti da altri Comuni, e in realtà semplicemente si chiede di codificare ciò che da 3 anni di fatto avviene in Cavallerizza, ovvero, Cavallerizza è un punto di produzione artistica e culturale della Città, anche un punto se vogliamo, turistico un punto di attrazione, perché sono tantissimi giovani che vengono a fare sperimentazione artistica in Cavallerizza. Quindi, la nostra richiesta per la Giunta è semplicemente quella di dare la possibilità ai cittadini, che animano Cavallerizza, di poter presentare una proposta codificata. Con questo non vogliamo escludere altri soggetti che in questi mesi hanno già presentato altri progetti, anche altri cittadini, non necessariamente istituzioni. Ricordo che esiste un tavolo da febbraio 2018 che di fatto ha iniziato un discorso partecipato sulla Cavallerizza, coinvolgendo anche quei soggetti che erano stati esclusi dalla precedente progettazione che aveva portato all'elaborazione del Masterplan di Homers. Seconda cosa che non c'è in questa mozione, è la volontà di abbandonare il bene a se stesso, la volontà di abbandonare il bene a se stesso, semmai ce l'aveva chi ha lasciato che Cavallerizza fosse, andasse in disuso, e che di fatto finisse poi preda della cartolarizzazione e sappiamo tutti cosa significa. Quindi, nel riconoscere, fondamentalmente, il percorso che sta avvenendo in Cavallerizza, nel riconoscerlo come luogo di produzione e sperimentazione culturale di un polo di aggregazione giovanile e su questo ci accusano sempre di non avere una visione. La visione noi ce l'abbiamo, cioè di immaginare che Cavallerizza possa essere un polo, anche internazionale, che si inserisca in un circuito di spazi analoghi presenti in tutta Europa, può essere un valore aggiunto per questa Città, è un qualcosa che a Torino non c'è, è un tipo di luogo e di, diciamo, di spazio adibito a chi la cultura la produce, quindi non magari a chi fa le mostre blockbuster, ma chi cresce, fa crescere la Città, fa crescere la produzione artistica della Città, la produzione culturale della Città. Quindi, nel riconoscere questa visione sullo spazio di Cavallerizza, nel riconoscere che l'Amministrazione sta andando avanti con operazioni che ben si inseriscono in questa nostra visione, noi, appunto, chiediamo di fatto che, appunto, venga data al soggetto, che noi riconosciamo come la comunità di riferimento che anima Cavallerizza, la possibilità di presentare questo progetto. Siccome, appunto, la mozione è stata anche strumentalizzata, abbiamo, io ho presentato un paio di emendamenti che semplicemente, credo, tolgano ogni dubbio su quello che ho detto all'inizio, ovvero, il fatto che questa mozione non è un assegnazione e non intende esserlo, ma è una richiesta di partecipazione, è una richiesta di ascolto di soggetti operanti sul territorio, ripeto, una proposta che non esclude nessun altro soggetto presente sulla, in Città. Credo di aver assolutamente detto tutto, mi auguro che il Consiglio voti favorevolmente questa nostra proposta, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare il Consigliere Giovara, ne ha facoltà e poi se vuole già illustrare l'emendamento da lui sottoscritto, prego. GIOVARA Massimo Sì, grazie, signor Presidente. Concordo con le parole del collega Carretto, forse, appunto, è necessario fare chiarezza e mettere i puntini sulle i. Questa è una tappa di un percorso lungo, di un percorso difficile, perché l'innovazione giuridica non è mai semplice, soprattutto in un Paese in cui i portatori di interessi di solito sono portatori di interessi economici forti, e quindi insieme alla Consigliera Sganga abbiamo presentato questo emendamento per ripetere e ribadire le intenzioni. Ripeto anch'io che questa mozione, fosse utile ripeterlo ancora una volta, non tratta di un assegnazione di un bene pubblico a chicchessia, ma richiede di proporre un regolamento per la gestione dell'uso civico di uno spazio, e questa è innovazione giuridica. L'emendamento chiede di aggiungere dopo le parole al punto 1: "che dovrà garantire la più ampia accessibile trasparente partecipazione alla cittadinanza", le seguenti parole: "e nello specifico la non escludibilità di soggetti diversi, attraverso il più ampio coinvolgimento possibile di tutti i cittadini e le formazioni sociali interessati all'uso civico del bene, che dovrà, inoltre, specificare criteri misurabili di trasparenza e di rendicontazione economica nei confronti della Città e della cittadinanza attiva coinvolta, nonché criteri di gestione inclusiva che tutelino esplicitamente nella governance del bene, la rappresentazione degli interessi di tutti i cittadini e della proprietà pubblica". Grazie signor Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei, è iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 5 minuti. RICCA Fabrizio Premesso che tutti, io credo tutti, vorremmo rivedere la Cavallerizza, diciamo, rinascere in maniera vera, io però alcune considerazioni le devo fare, sono, mi sento anche costretto a farlo. Numero 1 perché nessun progetto di quelli alternativi è mai stato presentato in Consiglio Comunale nelle Circoscrizioni, in nessun evento pubblico. Quindi mi viene da dire che quasi appena avrò, arriverà il mio, l'accesso agli atti che ho richiesto due settimane fa, avremo poi, vedremo quali saranno questi progetti, questi altri progetti presentati con cui, e per quale motivo sono stati scartati, perché io ritengo che un passaggio, a parte da chi propone questo tipo di atto, almeno nell'Ente decentrato, la Circoscrizione, facendo delle assemblee con i cittadini, riportando quella partecipazione tanto invocata da questa Maggioranza, doveva essere fatto. Poi, se il Consiglio Comunale non era degno di essere sottoposto alla presentazione di questi progetti, non lo concepisco, ma posso capirlo, visto la conduzione di questo tema in questo anno, però io credo che bisogna vedere, bisogna valutare tutti quegli altri progetti, tanto che il Presidente Carretto ci ha detto, in fase di discussione in Commissione, che la scelta è stata volutamente sull'assemblea, sul progetto dell'assemblea, ed è stata una scelta politica. Molto bene, adesso vedremo, perché al momento in cui scopriremo che ci sono degli altri progetti andremo a valutare andremo, a capire quali sono questi progetti, se non ci dovessero essere progetti, da parte del collega Carretto, chiederei di dare le dimissioni perché ha palesemente mentito a verbale in una Commissione e in Consiglio Comunale, ma io sono una persona garantista e sono sicuro che quello che lui ci ha detto è vero e quindi potremmo discutere nel merito di questi progetti. Il polo culturale che si sta formando, dal mio punto di vista essendo occupato illegalmente, la Cavallerizza oggi è occupata illegalmente, è un'occupazione abusiva, parte col piede sbagliato, perché noi ci mettiamo comunque nella condizione, oggi la Giunta si mette nella condizione di riconosce un'occupazione abusiva come polo culturale. Dal mio punto di vista è assolutamente sbagliato, anche perché si poteva fare tanto altro, si poteva magari fare un bando, dando la possibilità a tutti di potervi partecipare, non solamente con delle manifestazioni di interesse dove mi mandano dei progetti, un bando vero per dare la possibilità a tutti di poter partecipare, anche perché, a che ne so io poi, andremo a fare un sopralluogo all'interno e vedremo come è la situazione, però mi pare, mi dicono che ci sia addirittura un comitato d'ordine che decide chi dorme e chi meno nell'ostello abusivo che c'è all'interno, in quanto all'interno vanno a dormire delle persone in una sorta di emergenza abitativa, tutto molto bello, però ricordiamo che c'è qualcuno che decide se tu dormi, se una persona che si avvicina può dormire o meno, dal mio punto di vista, se deve essere occupato, deve essere accessibile a tutti e non ci deve essere qualcuno che dice sì o no, anche perché se no perde anche il senso del valore intrinseco dell'occupazione a fin di bene. Detto questo poi, vabbè, è chiaro che dentro c'è del business, perché durante le feste mi risulta ci sia un bar che vende e somministra vari tipi di bevande, adesso io non conosco precisamente quale sia la linea del bar, però magari qualcuno della Giunta può dirci cosa ne pensa, magari l'Assessore al commercio, del fatto che ci sia un bar abusivo illegale all'interno di un'occupazione abusiva e illegale, chiaramente con cui dentro ci fanno dei soldi che vorremmo anche capire come vengono spesi. Detto questo, mi risulta, ma questo in un altro accesso agli atti, andremo a vedere se è vero che l'Amministrazione paga le utenze della Cavallerizza, agli occupanti abusivi che hanno un bar all'interno, abusivo anche quello, che vorrei sentire di nuovo il parere della Città, soprattutto dell'Assessore al commercio sul tema, quindi paghiamo addirittura, diciamo, le utenze, le volete far pagare ai nomadi, no a quelli della Cavallerizza. Io poi porto un esempio di un'esperienza simile, che è quella dell'asilo di Napoli, che è attualmente sotto inchiesta, anche lì totalmente garantista un'inchiesta non vuol dire niente, come ci insegna la storia, però mi permetto di dire che un'esperienza di quel tipo che porta a un'inchiesta, io magari andrei con i piedi di piombo per cercare di capire come si va ad evolvere la situazione. Io le due cose che mi auguro e lo ripeto sono di trovare dei progetti, perché se no in quest'Aula qualcuno ha preso in giro non me, ma i torinesi fuori, è che si vada anche a fare luce sulle utenze perché anche lì, se fosse che il Comune paga le utenze a un'occupazione abusiva andandolo già a riconoscere comunque chi occupa con una mozione dandogli la possibilità di poter avviare un progetto di questo tipo, io credo che di fronte a queste due cose chi è nella responsabilità dovrebbe alzarsi e togliere il disturbo, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, tocca a parlare il capogruppo Rosso. ROSSO Roberto Premesso che tutto quello che serve a regolarizzare una presenza giovanile un po' irrequieta sulla piazza di Torino è comunque positivo, io ritengo che ci sia l'esigenza di riportare entro le regole ciò che fino adesso era stato fuori dalle regole. Voglio soltanto far constatare una cosa. Noi oggi abbiamo un patrimonio culturale in Italia che è sproporzionato rispetto alle possibilità di questo Paese a fare fronte, questo è un Paese ricchissimo di opere che però non sempre coltiva nel modo intelligente che dovrebbe fare, dovrebbe ringraziare a questo proposito i mille parroci italiani che salvano ancora caterve di quantità di patrimonio artistico culturale di questo Paese, ma non altrettanto ha fatto lo Stato e gli Enti Locali in questi anni. Io ho avuto modo, non so se l'avete mai visto, di guardare un progetto di un signore che non conosco, è il padrone della Diasorin e si chiama Denigris, che ha presentato un grande progetto per la Cavallerizza presentando il fatto di fare la quarta Accademia d'Arte, scusate, la quarta Accademia di danze in Europa costruendo sempre la stessa zona un grande ostello della gioventù su modelli settentrionali, dell'Europa settentrionale e facendo quindi un grande progetto, a mio giudizio, molto bello. Io non so che fine abbia fatto questo progetto, era un gesto di liberalità intelligente su un progetto culturale mosso da un grande imprenditore di questo Paese. Io penso che anche queste cose vadano rafforzate, perché credo che sia impossibile, per questo Paese, mantenere all'onor del mondo i beni che il passato ci ha riservato, mi auguro che con questa nuova Giunta questa possibilità possa arrivare a termine. Dico, non so che destino potrà avere la Cavallerizza con questi giovani che la gestiranno, però dico che non sempre dei ragazzi possono sopportare il costo di mantenimento credenziale ordinaria straordinaria di un bene così prezioso. Ecco, se lo farete, fatelo con attenzione. VERSACI Fabio ( Presidente) Grazie, è iscritta a parlare la Consigliera Ferrero, ne ha facoltà per 3 minuti. FERRERO Viviana Grazie, Presidente, Consiglieri e Consigliere. Dopo la presentazione del collega Carretto, io volevo aggiungere qualche elemento di riflessione proprio sui beni comuni. Le strade sono di tutti, ma non le sentiamo nostre, anche le piazze e i giardini sono nostri, ma perdiamo il senso di proprietà, perché chiusi nell'immagine privata dell'orticello del nostro pezzo di terra, in qualche modo, recintato del nostro appartamento con la porta blindata, il mio ha eroso il senso del nostro che è una misura infinitamente più grande. Viviamo in una radicalizzazione del neoliberismo che si legittima con la crisi che agisce nella precarizzazione del lavoro, nella privatizzazione dei beni in un sistema sempre in emergenza; al neoliberalismo va contrapposta l'economia informale dei beni comuni e questo è proprio una visione, una visione politica. Fu proprio una donna, un'economista statunitense Elinor Ostrom, prima donna Premio Nobel per l'economia nel 2009, che consegnò alle Amministrazioni il compito di rendere il bene comune un protagonista delle comunità e delle relazioni tra i cittadini e nel 1986 di nuovo un'altra donna Carol Rose sulla base degli studi di Hardin e Ostrom affermò che il libero accesso a determinati beni non solo non ne comporta il depauperamento e la distruzione, ma produce benefici economici e sociali sull'intera collettività. L'Italia è un Paese che già nella Costituzione non si prefigura come un Paese neoliberista, abbiamo 3 articoli della Costituzione, adesso io non vorrei citarli per non essere troppo lunga nella narrazione, comunque abbiamo l'articolo 3, l'articolo 43 che dà un breve cenno proprio al fatto che oltre agli Enti pubblici si debba dare anche, affidare anche alle comunità di lavoratori e utenti, quindi ci sono degli accenni anche all'articolo 118. Ecco, quella che noi vogliamo, secondo me, oggi portare avanti è un'idea, secondo me, rivoluzionaria perché significa riconoscere che quando i cittadini si attivano non sono utenti o amministrati, ma soggetti responsabili e solidali che in piena autonomia collaborano con l'Amministrazione nel perseguimento dell'interesse generale della cura dei beni comuni. Questi articoli li possiamo solo sviluppare negli usi collettivi, nell'autogoverno della cosa pubblica da parte di determinate comunità che dovranno necessariamente però utilizzare i quattro principi fondamentali degli usi collettivi, che sono l'accessibilità, l'inclusività, l'imparziabilità e la fruibilità. Lo stesso Stefano Rodotà scriveva che è necessario sprigionare le potenzialità di cui ciascun bene è portatore e l'Amministrazione Comunale non poteva non tenere conto dell'eccezionale fioritura culturale che Assemblea Cavallerizza 14/45 ha rappresentato. Ritornando su Cavallerizza Reale cosa vi è di più di aggregativo dell'arte e più veloce della condivisione come forma di cultura diffusa? Torino sta avviando un processo culturale che si concretizza nell'attivazione di cittadini che non si comportano più come semplici supplenti, che invece rimediano le inefficienze proprio strutturali delle Amministrazioni, buchi di bilancio, agli sprechi connaturati, con l'auto recupero, con la banca del tempo, come il dono delle competenze dello sviluppo della socialità, esperienze queste che fanno da volano ad altre esperienze e possono ricostruire il nostro Paese. L'Italia dei beni comuni è il contrario esatto di quell'Italia che, come diceva Guicciardini, pensa solo al proprio particolare, cioè ai fatti propri, convinta che ci si possa salvare da soli saltando sul carro e portando via qualcosa. VERSACI Fabio ( Presidente) La invito a concludere. FERRERO Viviana Grazie, velocissima. I beni comuni quindi possono essere veramente vettore di cambiamento, un cambio di passo e di paradigma, possono essere l'unico veicolo a superamento dell'apatia politica che devasta questo Paese, possono ancora generale socialità condivisa e creare comunità. Partiamo dai beni comuni, dall'uso civico, per ricreare comunità che si riconoscono nell'avere cura di un luogo. Grazie, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma io parto riscontrando ancora una volta, ahimè, la poca capacità di produzione anche da parte della Giunta, Vice Sindaco Montanari, mi riferisco a lei. Francamente mi aspettavo che dopo un anno e rotti in cui questo tema era stato messo anche come centrale dalle proposizioni, aveva organizzato degli agorà in cui aveva recepito le osservazioni e le idee di una serie di attori che in qualche modo potevano apportare un valore aggiunto, aveva promesso le famose tre paginette in cui eravamo curiosi di capire anche come avrebbe dipanato alcuni dubbi, come la coesistenza per esempio delle iniziative del Teatro Stabile all'interno del maneggio alferiano, così come oggi, invece, viene riconosciuto che un modello di gestione verrà applicato immediatamente dalle zone già decartolarizzate, quindi quelle che al momento sono occupate. Ecco, francamente trovo che limitarsi in tutto questo tempo a tramutare in mozione un documento redatto dagli occupanti dell'assemblea 14/45, delegando a loro anche un atto politico di questa rilevanza, mi sembra francamente poco, anche proprio per chi forse avrebbe potuto su questo progetto investire un pochino più di risorse e dare un pochino più di respiro e farne un progetto, quale quel complesso merita, di una rilevanza un pochino più elevata. Sulla natura della mozione, io la trovo francamente, non so neanche se, francamente, poi, anche la Maggioranza, credo che abbia una tale rilevanza, si affida. Per carità, ho visto la veemenza con cui sia il Consigliere Carretto che, che il Consigliere Giovara hanno tenuto a precisare che comunque non si sta affidando un bene comune a un gruppo di cittadini, evviva Dio voglio dire, siamo anche al di fuori della legalità, legalità che per altro è già disattesa in un'occupazione in cui sappiamo bene che non sussistono condizioni di sicurezza come io già più volte ho avuto modo di evidenziare in quest'Aula, nonostante si organizzino eventi che richiamano un grande afflusso di persone e in cui la Giunta si è limitata a fare un atto in cui viene sconsigliato l'utilizzo delle strutture, lo sconsigliamento è un nuovo tipo di atto di cui francamente ancora non eravamo a conoscenza. Ringrazio almeno la velleità del Consigliere Giovara che richiama a una trasparenza e una rendicontazione economica, perché fin ora mi sembra che questa trasparenza e questa rendicontazione sia proprio completamente mancata nell'occupazione, nell'organizzazione in quei locali di eventi al di fuori di qualsiasi schema di convenzione, in cui risulta poi sempre duro ed è sempre sbagliato riportare dati di cui io francamente non ho contezza, diciamo contabile, che però questi eventi vengono organizzati con sicuramente un flusso anche di cassa, che non mi risulta essere comunque oggetto di una qualsiasi forma di rendicontazione anche trasparente e legale. Allora, è vero non viene assegnato un bene comune che, grazie a Dio, è un patrimonio Unesco, non è un patrimonio del Movimento 5 Stelle, non viene assegnato direttamente ai partecipanti di questa assemblea che ancorché abbiano svolto un ruolo sicuramente anche interessante, quantomeno di presidio di questo bene certa fase storica, ma oggi vengono individuati secondo un processo un po' borderline, non come i possibili poi fruitori occupanti di questo bene, ma quelli che poi devono mettere appunto un modello. Sulla base di quali requisiti, avete fatto un bando? Avete fatto una selezione? No, avete riconosciuto nel gruppo di amici, probabilmente che vi hanno votato, la condizione di requisito sufficiente a garantire loro la possibilità, per carità, scelta politica più che legittima. Continuo a ritenere che sia sempre un profilo di bassa levatura, cioè ritengo che forse poteva essere fatto un processo anche più democratico, anche il Consigliere Ferrero, grazie della sua lunga dissertazione sul principio di beni comuni, ma forse anche in questo la valutazione di quello che può essere un consenso che partecipa alla gestione di questi beni comuni che partecipa alla definizione di linee guida per l'utilizzo di questi beni comuni, a valle anche di tutti questi agorà in cui abbiamo sentito pareri anche diversi, perché non tutti, anche coloro che hanno partecipato in maniera anche di contrasto in netta antagonismo anche ad altre visioni di Giunte precedenti, hanno poi trovato spazio all'interno dell'Assemblea 14/45, quindi anche questo processo democratico ha dei grossi limiti che tutti ben conosciamo. Io avevo poi sentito anche dal Vicesindaco Montanari, parlare di un masterplan per la Cavallerizza, pensavo che gli uffici in questo stessero lavorando sotto la sua regia, che ci avreste prodotto un qualcosa che aveva davvero una possibilità di una visione di un progetto europeo, perché non nascondiamoci poi dietro un dito, il problema di questi spazi è poi sempre quello della loro rifunzionalizzazione, oltre che di riacquisto da parte della proprietà pubblica, si è già discusso ampiamente, ci sono valutazioni di vario tipo, ma stiamo parlando sempre di un centinaio di milioni di euro tra quello che è la ricartolarizzazione e il riacquisto delle parti e la rifunzionalizzazione sotto un profilo meramente statico di sicurezza, eccetera. Quindi alla fine, voglio dire, mi sembra che questa mozione non vada assolutamente nella direzione di risolvere questo problema, anche i messaggi che ci arrivano, e chiudo, sono contrastanti. Io ho sentito, ancora pochi giorni fa, il Vicesindaco Montanari parlare del progetto di Cassa Deposito e Prestiti che verrà presentato, ma non era forse meglio che lei Vicesindaco, proponesse un piano a Cassa Depositi e Prestiti di acquisto, magari mettendoci una volta tanto anche un po' di iniziative un po' di idee della Giunta, ma non aspettare e vedere cosa ci propone Cassa Depositi e Prestiti? E poi tutta questa unitarietà della visione del bene dove va a finire? Ne facciamo proprio il classico spezzatino, perché un pezzettino lo diamo a Cassa Depositi e Prestiti, un pezzettino ci sarà l'Assemblea 14:45 che risolverà tutti i problemi, ci dirà con che modello di gestione, il Teatro Stabile non si capisce dove lo mettiamo. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere Capogruppo. TRESSO Francesco Quindi, francamente, trovo ancora una volta un'occasione non mancata, di più, un'occasione neanche perlustrata, neanche ... in cui si è provato a elaborare qualcosa che fosse di vostra sponte e che avesse anche l'occasione di un rilancio, tra l'altro su un tema che era stato fortemente contestato anche in campagna elettorale. Vi voterete questa mozione, aspettiamo fiduciosi e molto curiosi, devo dire, da parte mia di vedere cosa verrà prodotto in 3 mesi, io ribadisco e aspetto anche di vedere le 3 paginette con cui il Vicesindaco Montanari ci illustra la sua visione. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per 5 minuti. ARTESIO Eleonora Grazie, io invece voglio andarlo a vedere questo processo, la mozione era debole quando l'abbiamo discussa in Commissione, a mio modo di vedere continua a essere debole quando ne discutiamo in Consiglio, almeno perché non definisce gli elementi di contesto e sugli elementi di contesto, cioè, la destinazione complessiva del compendio, sulle quali siamo in attesa di quello che il Consigliere Tresso chiama Masterplan, il Vicesindaco aveva chiamato 2 paginette, siamo in attesa di conoscere la visione generale e anche di vedere come l'Amministrazione corrisponde alle sollecitazioni contenute nella mozione, rispetto alla possibilità di decartolarizzazione che qui è contenuta. Tuttavia, nell'ambito del perimetro che si vuole destinare a uso civico, io rilevo, nel passaggio dalla Commissione all'Aula, alcuni elementi di maggiore chiarezza su quelli, che a mio modo di vedere, erano le preoccupazioni rilevanti, e provo a spiegare perché, cercando se mi riesce, di spiegarlo secondo un procedimento logico. Tutto l'impianto della mozione si ispira alla cultura dell'uso civico e alla definizione dei beni comuni, definizione dei beni comuni che sappiamo appartenere a un dibattito culturale, giuridico e politico che attraversa il paese dalla costituzione della Commissione del 2008, presieduta da Stefano Rodotà, fino alle diverse esperienze che si sono realizzate nel tempo. Questa definizione, che in allora si diede della Commissione, prevedeva che non esiste né individualizzazione, né uso esclusivo da parte di alcuno, di quei beni che sono patrimonio collettivo e che tali devono essere preservati per le generazioni successive. Questa definizione, che quindi va oltre la definizione di pubblico e di privato, di uso collettivo, di uso gratuito e così via, ha introdotto anche la necessità, sotto il profilo amministrativo, di individuare le forme giuridiche di riconoscimento dell'uso civico, tant'è che si parla di metamorfosi del diritto, ho fatto anch'io la mia parte colta sul tema dei beni comuni. Fatta la parte colta sui beni comuni, la questione nella quale noi ci troviamo a decidere questa sera è; come mai invece di arrivare a individuare i percorsi con i quali la Città di Torino vuole dare corpo e vita alla propria definizione dei beni comuni, quali sono? E con quali modalità favorirne l'uso civico? Cioè procedere a un Regolamento Amministrativo, invece di fare questo percorso la Città anticipa e dice il quadro non c'è, però individuiamo che l'esperienza è Cavallerizza e questa esperienza la facciamo realizzare a un soggetto terzo, l'Assemblea. Allora, la preoccupazione che io avevo e continuo a conservare in questa mozione, è che, in ogni costruzione di un Regolamento di uso civico, c'è un garante della partecipazione e del processo e quindi l'esito conclusivo è validato da questo ruolo di garanzia, questo ruolo di garanzia nel processo che voi individuate nella mozione, non è affidato alla istituzione comune, che sposa la cultura dei beni comuni e vuole arrivare al Regolamento dell'uso civico, ma lo affidate a un soggetto terzo. Allora, vi faccio notare solo questa contraddizione temporale, questo Consiglio Comunale non estraneo alla cultura dei beni comuni, aveva votato nel giugno 2017, oltre che l'inserimento dei beni comuni in Statuto, anche una mozione, che cito come mia, solo perché ero la prima proponente, nella quale si impegnava la Giunta ad adottare un Regolamento di uso civico, ad acquisire la documentazione sulle esperienze, sui percorsi in essere degli altri Regolamenti di uso civico e a individuare immobili o parti di essi da destinare all'uso civico. Quella mozione del giugno 2017, si dovrà arrivare a verifica a ottobre 2017, ma a ottobre 2017 noi non avremo la verifica di questo, perché l'Amministrazione non fa il Regolamento, non individua quali beni destinare all'uso civico o quali parti di beni destinare all'uso… fa una sperimentazione e dice: "io delego quella che era la responsabilità che il Consiglio Comunale mi ha assegnato, a un soggetto terzo, l'Assemblea", con quelle preoccupazioni di inclusione, di trasparenza, di costante legittimazione, che l'emendamento del Consigliere Giovara introduce. Bene, io non voglio essere in questo processo, sottovalutata, con il fatto che, chi vota la mozione per i beni comuni e per l'uso civico, a chi non la vota è contro i beni comuni ed è contro l'uso civico, quindi io questa mozione ve la voto, perché voglio stare a vedere questo processo, vi segnalo però che il tema della garanzia del processo, è un tema fondamentale. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. È iscritta a parlare la Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per 5 minuti. FOGLIETTA Chiara Grazie, Presidente, mi scuso subito con lei se non sarò in grado di citare Rodotà, ma cito la massima esponente della nostra Assemblea cittadina che, in merito a una discussione in Aula, che è avvenuta in sala rossa l'11 gennaio 2016, dichiarava: "ho visto che sono stati presentati degli emendamenti, mi auguro passino, anche proprio per chiarire effettivamente, che la concessione è uno strumento ben diverso, evidentemente con un iter diverso, con una evidenza pubblica vera e propria e tutto quello che comportano i vari Regolamenti già presenti in Comune" e invece, per quanto riguarda questo Regolamento si faceva riferimento al Regolamento 375, quindi Regolamento dei beni comuni, si tratta ovviamente di altri beni, motivo per cui, anche in una serie di emendamenti, come abbiamo posto anche in Commissione, abbiamo chiesto che l'iter per la definizione della scelta di questi beni, sottinteso i beni comuni, fosse più chiaro rispetto a quando era definito dal Regolamento, Regolamento che era stato proposto dall'ex Assessore Curti, e che in questo iter ci fosse anche un coinvolgimento consultivo o comunque definito in base a quanto previsto dai poteri, quindi dal TUEL, nell'ottica di governo da parte della Giunta, di controllo da parte del Consiglio Comunale di indirizzo, comunque momento di consultazione da parte della Commissione puntini, puntini. La terza preoccupazione che avevamo, lei, quindi l'ex Consigliera Appendino e il Capogruppo Bertola e si è tradotta poi in emendamenti che discuteremo successivamente, riguarda l'iter procedurale, anche per la scelta di questi beni, cioè che fosse garantita la possibilità di accessibilità di tutti, alla conoscenza del bene, tutti sottointeso tutti i cittadini, prosegue dichiarando, adesso non voglio arrivare a dire che bisogna fare un'evidenza pubblica per tutto e per una situazione del genere, però ritenevamo comunque opportuno che il Regolamento fosse scritto e fosse specificato, che vi è la possibilità da parte di tutti i cittadini di poter presentare un progetto per quel bene comune, che si va ad inserire nell'elenco del Regolamento. Vede, Consigliere Carretto, guardi che non è che la sua mozione che dichiara che non si possono sanare le occupazione tramite Regolamento dei beni comuni, lo dice il Regolamento dei beni comuni, lo dice la delibera di Consiglio e lo dice precisamente la delibera di Consiglio che è stata votata anche dalla Consigliera Appendino, in data 11 gennaio 2013, precisamente a pagina 6, con un emendamento di Giunta, in cui c'è scritto: "la messa a disposizione di immobile spazi pubblici all'interno dei patti di collaborazione, deve essere frutto di un percorso progetturale, progettuale, scusate, condiviso tra Pubblica Amministrazione e cittadini attivi, circa la scelta degli edifici delle aree e il loro utilizzo", qualsiasi uso non può assumere forme di privatizzazione. Ricordo anche, anzi in realtà me l'ha ricordato il Consigliere Tresso, che sul programma elettorale di Chiara Appendino, candidata Sindaca, nel capitolo dedicato all'urbanistica, l'Assessore Montanari lo ricorderà sicuramente, c'è scritto: "interruzione del processo di vendita della Cavallerizza Reale" e fin qui "pianificazione del processo di riacquisizione dell'immobile, al fine della trasformazione dello stesso attraverso un processo partecipativo, che coinvolga i cittadini in polo culturale e sotto il controllo pubblico". Bene, io che culturalmente non sono in grado di fare le citazioni e neanche parlare di premi Nobel, ma se sono un po' puntigliosa, come l'Assessore Sacco, mi sono andata a risentire tutte le Commissioni Consiliari congiunte, che sono state fatte in ambito Regolamento di beni comuni e devo dire che, mi spiace dirlo, ma quando ..., se volete sapere chi ha chiesto di inserire un emendamento affinché, tramite Regolamento dei beni comuni, non si potessero sanare l'occupazione illegali, è proprio stato il Movimento 5 Stelle. Quindi non è che la vostra mozione non dice che, noi consegniamo le chiavi alle rappresentanti di Cavallerizza, lo dice il Regolamento dei beni comuni, no lo dichiaro, perché non è che la mozione del Consigliere Carretto, è il Regolamento dei beni comuni, cioè è stato un atto che è stato del 2016. Io apprezzo gli sforzi che sono stati fatti dal Consigliere Giovara e dalla Consigliera Sganga, io però, come avevo già anticipato nella Commissione Consiliare di questa mozione, non ne condivido, né il metodo, né il merito, purtroppo ci sono tante luci su questo atto, ma tantissime ombre, non sto neanche a chiedere come mai l'Assessore Montanari oggi è assolutamente d'accordo, invece in alcuni Consigli delle Circoscrizioni, aveva preso un attimo tempo, non entro nel merito delle dichiarazioni del Capogruppo Ricca, e le risposte che eventualmente vorrà dare l'Assessore Sacco, però in questo momento io non posso dichiarare la disponibilità a votare un atto del genere. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Carretto, può intervenire un minuto, prego. CARRETTO Damiano Alcune precisazioni, anzi 3. Primo, questa mozione non chiede che il bene venga inserito come bene comune, non lo chiede questa mozione, cioè, se nel caso si deciderà di andare in quella direzione, ci sarà un processo, che è quello che sappiamo di definizione di bene comune, su cui eventualmente verrà poi applicato il Regolamento d'uso civico, ma la mozione non chiede che venga assegnato a questo (INTERVENTO FUORI MICROFONO), poi seconda cosa, è una sperimentazione, si chiede a un gruppo informale di cittadini, di proporre un Regolamento di uso civico, tra l'altro, ci terrei a precisare anche al Consigliere Tresso che, quando dice l'impegnativa: "a produrre una proposta entro 3 mesi, la proposta complessiva in termini di principi, valori e criteri di modello per l'utilizzo civico di intero compendio, che possa essere applicato sin da subito ecc., ecc.", non vuol dire che verrà applicato, si richiede un modello che di fatto sia scalabile all'attuale porzione decartolarizzata, okay? Quindi non si sta dicendo che ci date il modello noi lo applichiamo, cioè su questo vorrei che fossimo chiari. Terza questione, questa mozione non chiede all'Assemblea di produrre il Regolamento, questa mozione chiede alla Giunta di farsi promotrice presso l'Assemblea, di richieste, quindi Consigliera Artesio, io capisco i suoi dubbi, ma nulla vieta che il ruolo di garanzia venga assunto dalla Giunta, dall'Assessorato in relazione a questo processo, non lo vieta questa mozione, io mi auguro che l'Assessorato trovi un modo per fare un sistema di garanzia, sulla trasparenza del processo, sulla partecipazione del processo, sull'accessibilità del processo, però, cioè, questa mozione non lo esclude, grazie. VERSACI Fabio ( Presidente) Se non ci sono altri interventi, lascio la parola al Vicesindaco Montanari. Prego. MONTANARI Guido (Vice Sindaco) Grazie, Presidente, grazie soprattutto ai Consiglieri che hanno lavorato su questa mozione, che l'hanno elaborata e che l'hanno proposta, e anche ai Consiglieri che l'hanno discussa in questa sala. Credo che sia una mozione molto interessante e molto utile di stimolo, di stimolo in una situazione non facile, certo il Consigliere Tresso dice: "ma in un anno non avete fatto ancora niente", ricordo umilmente che la Cavallerizza bene Unesco, patrimonio straordinario dell'umanità, è in uno stato di abbandono o di uso improprio da almeno 70 anni, e che le precedenti amministrazioni, proprio prese nella disperazione di non sapere cosa farne, non avendo proposto niente di meglio, avevano pensato di privatizzarla, cioè di venderla sul mercato, questa vendita sul mercato è stata solo parzialmente limitata dalla riacquisizione fatta dall'Assessore Passoni, di una parte molto piccola della Cavallerizza, che è il cosiddetto Maneggio Reale, una parte piccola molto interessante. Per il resto, la Cavallerizza è di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti per quasi il 50%, e di CCT, che è un fondo di cartolarizzazione della Città di Torino, quindi sostanzialmente è già privata. Quindi chiedere alla nostra Amministrazione che nel giro di pochi mesi, risolva un problema che è decennale e per di più parte con delle basi sbagliatissime, che sono quello che si sta, che peraltro è l'ideologia del Pd, che si può gestire bene il patrimonio pubblico privatizzandolo, eh beh, cioè ovviamente ci mette in una qualche considerazione di difficoltà, in qualche momento di difficoltà. Detto ciò, però noi, ringrazio la Consigliera Foglietta, di aver letto il nostro programma di mandato, perché su Cavallerizza è precisissimo, sono 3 righe, la ringrazio per averlo richiamato, perché il nostro programma di mandato ci sta indicando una strada che è esattamente quella che stiamo percorrendo e cioè aprire la strada a una riappropriazione pubblica di questo bene, dargli una destinazione di polo culturale e avviare un processo partecipato di gestione dello stesso, quindi esattamente quello che stiamo facendo. La mozione è uno stimolo in più per andare su quella strada, ma decisamente è ciò che stiamo facendo, l'abbiamo fatto con una serie di iniziative di partecipazioni molto importanti, per la prima volta l'ho già detto, forse in qualche altra sede, almeno 140 persone provenienti, sia dall'ultimo degli occupanti, sia dal primo dei dirigenti della soprintendenza dei Musei Reali, degli enti preposti alla vigilanza e alla pubblicizzazione di questo monumento, hanno parlato insieme, non hanno coordinato niente, hanno presentato ipotesi di lavoro, altri tavoli più ristretti sono andati avanti e sono in corso, è in corso una redazione di un progetto di massima, che sono appunto le 2 o 3 paginette che mi vengono richieste e che sono in corso di redazione, è chiaro che scrivere 3 paginette si possono fare in 5 minuti, scriverle tenendo conto dei processi che si sono sedimentati nel tempo e delle prospettive che concretamente si aprono, è una cosa un pochettino più delicata, ma ci stiamo lavorando; ne abbiamo parlato pubblicamente in I Circoscrizione, proprio pochi giorni fa, con un dibattito molto interessante che ha coinvolto, dal Presidente a proponenti di vari progetti di lavoro su Cavallerizza, ne ha parlato anche in quella sede sia Assemblea 14:45, sia il gruppo di progettazione che si è molto impegnato su questo, Forni e Negro, sono i 2, diciamo, rappresentanti di questo gruppo, devo dire che di Cavallerizza si è parlato in molte sedi, anche molto autorevoli, se ne è parlato al Politecnico, alla Facoltà di Architettura, se ne è parlato in riunioni in tutta Italia, perché è uno di quei temi che è all'osservazione dei cittadini, certamente questo tema porta con se una vera e propria innovazione metodologica, giuridica non da poco, che si lega, appunto, al tema dei beni comuni, ma non solo, si lega anche a una possibilità di gestione alternativa, proprio cercando di uscire da quelle maglie vincolanti e strettissime che sono, come dire, l'indirizzo di privatizzazione che abbiamo trovato in essere. Vorrei tranquillizzare anche, quindi credo di aver risposto sia al Consigliere Tresso e sia alla Consigliera Artesio, che ringrazio per la sua disponibilità a votare la mozione, un po' sulla fiducia, cioè sul fatto che effettivamente questa mozione possa trovare le gambe, io credo che questa mozione troverà le gambe, a Ricca volevo solo dire che, non mi risulta che il Comune paghi nessuna utenza, ci mancherebbe, così come ringrazio il Consigliere Rosso, per le parole di apprezzamento per il lavoro dei giovani che si fa in un luogo come quello, ribadisco che la destinazione di questo luogo sarà una destinazione a polo culturale prevalentemente dice: "orientato alle arti performative rivolte ai giovani, alla ricerca, all'università, anche alla ricettività di giovani", non abbiamo lasciato nelle mani di nessuno una progettazione autonoma, ci mancherebbe che Cassa Depositi e Prestiti faccia assolutamente quello che vuole, Cassa Depositi e Prestiti sta discutendo con noi una ipotesi di riuso delle sue parti in stretta collaborazione con la Città di Torino, i Musei Reali, la Soprintendenza e via così. Stessa cosa, noi chiediamo a tutti i proponenti di ricerca e di progetti che sono attualmente in corso. Riguardo solo gli appunti, per vedere se ho dimenticato qualche risposta, rispetto alle cose che sono state dette nell'Aula, credo di aver ripercorso tutto, ricordo ancora a ultima osservazione, perché è un dato abbastanza interessante, che i lavori di riuso e di ristrutturazione di restauro di Cavallerizza sono già iniziati, nel senso che la Città di Torino ha già avviato delle opere di manutenzione dei fronti esterni di messa in sicurezza, con Musei Reali stiamo utilizzando 4 milioni di finanziamento per la razionalizzazione dei Musei Reali, che ricadono sui giardini alti, sui giardini bassi, sui Garittoni cosiddetti e sul muro di contenimento dei giardini alti, che sono strettamente correlati a Cavallerizza, una parte di queste aree è anche occupata, e queste..., questo progetto è un progetto, appunto ripeto, di circa 4 milioni che comprende il restauro di un chilometro e 300 metri di muro di contenimento storico, nonché giardini e Garittoni, come dicevo, ecc., su questi denari ci sarà forse la possibilità di avere qualche risparmio che, per cifre che andranno a ricadere per quanto possibile, sulla parte pubblica di Cavallerizza. Quindi le cose sono in atto, non c'è nulla di segreto, tutto è alla luce del solo, del sole, scusate, e tutto soprattutto va avanti con la partecipazione dei cittadini e questa partecipazione è ampia, è documentata, è coerente a un progetto di visione che, naturalmente verrà redatto insieme ai cittadini e che stiamo costruendo, grazie. VERSACI Fabio ( Presidente) Grazie a lei, Vicesindaco. Quindi propongo di votare la mozione con il testo coordinato, prego, Consiglieri votate. Se tutti i Consiglieri hanno votato dichiaro chiusa la votazione. Presenti 25, contrari 1, favorevoli 24, dichiaro la mozione approvata. |