Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente. Abbiamo presentato questa mozione con un unico intento, quello di tutelare la salute di tutti i cittadini sia residenti a Torino sia di coloro che vivono la città a vario titolo. È infatti riconosciuto che l'emissione in aria di inquinanti, nello specifico il particolato, ma non solo pensiamo gli ossidi di azoto e all'ozono, sono la causa di diverse patologie sia a carico dell'apparato respiratorio, sia di quello cardiovascolare che possono portare sia situazioni croniche o anche più gravi. In tal senso, vorrei ricordare due studi più o meno recenti: uno dell'EA, che indica in 467.000 morti prematuri all'anno in Europa a causa dello smog, e uno più recente, dell'istituto meteorologico norvegese, che indica in 1.250 morti all'anno nella sola Italia come riconducibili al surplus di emissioni dei veicoli diesel. Non è a caso, infatti, che gli studi sostengono che Torino sia la città che ha un'aspettativa di vita di quasi 2 anni in meno dal resto della Regione e se da una parte c'è chi contesta questi dati, dall'altra viene sempre rimarcato il fatto che d'inverno l'inquinamento aumenta perché si accendono i riscaldamenti; sottolineando come il nostro Movimento voglia, diciamo, punire chi usa il mezzo privato per muoversi. Non mi e non ci stancheremo mai di ricordare che durante il periodo invernale si verifica il fenomeno dell'inversione termica che tiene gli inquinanti più vicini al suolo, non permettendo la circolazione dell'aria. Forse è un discorso fin troppo tecnico, ma è necessario evidentemente ribadirlo, rimarcando anche il fatto che in città la fonte primaria di inquinamento da particolato sono i mezzi a motore, in particolare quelli a gasolio. Quello dell'inquinamento dell'aria, in modo specifico quello del particolato, è un problema che si presenta ormai da tanto: notizie stampa riportano anche del fatto che la Procura ha aperto un fascicolo sulla situazione degli ultimi 10 anni. È un problema certo di non facile o semplice soluzione, ma che va affrontato, seriamente, una volta per tutte, anche con misure che ai più possono apparire impopolari, come il blocco dei mezzi privati. E chi pensa che si voglia ledere un diritto a muoversi, ribadiamo che non è nostra intenzione limitare il diritto alla mobilità, ma dobbiamo pensare prima al diritto alla salute di tutti i cittadini e non sono al disagio di coloro che vogliono usare il mezzo privato. Ricordiamo che il Ministero dell'Ambiente e le quattro Regioni del bacino padano hanno stipulato un accordo, un protocollo molto severo che va nella stessa direzione già intrapresa dal nostro Comune, in particolare nell'ultimo anno. Delle due l'una: o è solo il nostro Movimento che vuole ledere un diritto oppure finalmente tutte le forze politiche si sono rese conto che il problema esiste e va aggredito subito con misure strutturali, perché gli effetti sulla salute di quello che accade oggi li vedremo solo a distanza di anni. Ecco, allora che le misure che chiediamo sono orientate su più fronti: misure strutturali in linea col protocollo interregionale, anticipando già quest'anno alcune di queste; fare vera informazione, non solo quella legata ai blocchi emergenziali, ma molto più ampie e su più fronti; istituire un calendario di giornate sulla sostenibilità, tema che riprenderò a breve; sperimentare soluzioni innovative per il Trasporto Pubblico Locale e per il trasporto merci; e infine richiedo agli enti sovracomunali di dare corso ad alcune azioni necessarie per mettere in atto misure strutturali, tra cui, vale la pena ricordarlo, stanziare adeguati fondi sul trasporto pubblico locale per far fronte al maggior uso dei mezzi pubblici, in netta controtendenza con ciò che è accaduto negli ultimi anni, è quello di un sistema di identificazione semplice ed efficace dei mezzi privati. Sappiamo che alcune di queste misure, in particolare quella del protocollo interregionale, potrebbero rappresentare una criticità per alcune categorie e faremo il possibile per far sì che si avviino dei processi che permettano a tutti di poter continuare a muoversi e lavorare nel rispetto però della salute di tutti, essendo consci del fatto che, come in altri Paesi sta già accadendo, il blocco dei mezzi più inquinanti è ormai di dominio pubblico, fino ad arrivare a vietarne la commercializzazione. Vorrei avviarmi al termine della presentazione della mozione puntualizzando l'aspetto delle Giornate per la sostenibilità. Abbiamo inteso chiamarle così perché non vogliamo siano percepite con un mero blocco dei mezzi inquinanti, ma devono essere un momento di condivisione degli spazi pubblici da parte di tutti i fruitori degli stessi e non devono essere nemmeno un momento solo educativo, ma possano essere momenti di riflessione su cosa significa sostenibilità, che non è solo quella ambientale ma anche energetica ed economica. Ecco perché vorremmo che le Circoscrizioni, le associazioni e i singoli cittadini siano pienamente coinvolti nel rendere quei giorni dei momenti di comprensione di aspetti, in particolare quelli ambientali, che purtroppo emergono solo in momenti di emergenze come quelli di questi mesi. Ho accennato all'inizio del mio intervento, in qualità di Amministratori di questo Comune, tutti dovremmo preoccuparci come prima cosa della salute dei cittadini e di rendere più vivibile e sostenibile la città, cosa che dipende anche da ogni singolo cittadino a cui mi rivolgo, parafrasando l'Anger sperando che possa farla propria questa frase. Dobbiamo pensare che ogni nostro comportamento per essere equo e sostenibile dovrebbe teoricamente essere moltiplicabile per il numero di abitanti del pianeta e allora credo che assai presto ci potremmo accorgere che molti dei nostri comportamenti non sono eticamente accettabili perché non sono moltiplicabili per 7,5 miliari, grazie. Aggiungo solo, Presidente, che l'emendamento da me presentato al 3, numero 3 lo ritiro perché sarà superato dall'emendamento 2 bis, grazie. MENSIO Federico Sì, allora, solo per ricordare alcuni aspetti riguardo ai riscaldamenti: c'è stato ricordato più volte che Torino è la città più teleriscaldata d'Italia e su questo non possiamo che essere felici e contenti; quindi come ho già detto nella mia presentazione, non è da additare ai riscaldamenti in maniera principale e questo ce lo dice anche e soprattutto ARPA, che non è un ente comunale, ma un ente regionale. La maggior quantità di sforamenti può essere additata soltanto al traffico veicolare nella città di Torino, la situazione in Regione è ovviamente diversa. Mi collego a quello che diceva il Consigliere Iaria in modo leggermente più serio. Le condizioni meteo climatiche, variando negli anni, sono quelle che influenzano di più le concentrazioni di polveri sottili e non solo. Ricordo che il Protocollo interregionale è un Protocollo che non è stato sottoscritto dalla nostra Amministrazione, ma da Amministrazioni che sono di colore ben differente ed è ben più stringente dal punto di vista dei parametri sul trasporto pubblico privato, scusi, sul trasporto privato e commerciale di quanto non lo siano le misure intraprese fino ad ora. Quindi, voglio dire, delle due l'una: o siamo noi che non abbiamo capito niente sul trasporto privato e quindi continuiamo a bloccarlo perché ci dà fastidio o non ci piace, o evidentemente il problema sta ancora lì. Sugli emendamenti li recepiamo tutti, dovrebbe esserci anche un subemendamento a un emendamento del Consigliere Tresso che non abbiamo illustrato, ma che chiedo a lui se è disposto ad accettarlo così, comunque sono tutti, per noi, parere favorevole, grazie. |