Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Illustro velocemente il testo di questa mozione, che abbiamo già avuto modo discutere in Commissione, riguardo ad una procedura di infrazione a cui ci ha richiamato l'Unione Europea con una indicazione di possibile deferimento alla Corte di Giustizia Europea che è stata comunicata al Governo italiano il 13 luglio scorso. Il tema riguarda quello della definizione di un deposito per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi; si valuta siano circa 150.000 metri cubi di rifiuti che hanno varie provenienze, da impianti nucleari a rifiuti di origine industriale, biomedica, eccetera, e si tratta quindi adesso, secondo quello che è il programma europeo, di realizzare questo deposito nazionale entro il 2025. Al momento, non sono stati approvati i documenti necessari, il piano gestione e la carta dei siti idonei, nonostante la società Sogin incaricata delle commission di questi impianti abbia già completato questi studi, almeno quello della carta nazionale, delle aree potenzialmente idonee da oltre 2 anni. Allora, il significato di proporre questa mozione che ha sostanzialmente lo scopo di sensibilizzare sul tema è che con una procedura, che è opinabile sotto il profilo della coerenza, il Governo ha avviato, a luglio di quest'anno la procedura di VAS con cui richiedeva agli Enti Locali di esprimersi sulla bontà del procedimento; sarebbe stato meglio anticipare, invece, uno scenario di contesto su cui poi poter fare le valutazioni di merito. Così è stato, bisogna velocemente cercare di arrivare alla conclusione di questo percorso. I termini per presentare le osservazioni sono già scaduti a metà di questo mese. Si è ancora in tempo per promuoverle e per presentarle e più che altro è importante oltre che per non incorrere in procedure di infrazioni sensibilizzare su questo tema, anche perché attualmente sono attivi dei depositi temporanei che non rispondono, proprio in virtù della loro temporaneità, agli stessi criteri che l'ente di riferimento ISPRA ha indicato per la realizzazione del deposito nazionale. Quindi siamo in una situazione ulteriormente grave perché, in virtù della temporaneità, non si rispettano dei criteri minimali di sicurezza o almeno non si rispettano tutti i criteri minimali di sicurezza. Perché proporla a Torino? Beh, perché intanto Torino è capoluogo di una regione che detiene comunque il maggior numero di rifiuti, ovvero il maggior numero di attività radioattiva stoccata nei propri depositi temporanei e ritenevo importante , da parte del Consiglio Comunale, approvare un atto che richiama la necessità di provvedere velocemente - come peraltro anche il Ministro Calenda ha sostenuto - all'approvazione delle carte, della carta delle aree potenzialmente idonee e delle procedure di gestione per essere poi sottoposta anche a un dibattito di tipo politico ed avviare tutte le fasi procedurali entro, appunto, questa data in cui nel 2025 dovremmo avere completato e realizzato il deposito. Grazie. TRESSO Francesco Sì, allora, sul merito degli emendamenti ritengo che il tema del trasporto sia corretto, in assoluto e in generale volevo, anche rispondendo quindi al Capogruppo Rosso, solo dire che la mia intenzione era proprio quella di sottolineare l'importanza di questo tema e di sensibilizzare; non vorrei poi si sfociasse nel tema quello che nella cultura anglosassone si chiama "not in my back yard", che si vada poi a dire tutto bene, ma purché non riguardi... Qui io sto sottolineando l'importanza di un processo che ha visto, anche in maniera scientifica, l' individuazione di quelli che possono essere dei siti idonei e che quindi poi vanno trasferiti sul piano politico per portare avanti quello che è un processo che è stato definito a livello europeo. In questo senso, non credo che nessuno abbia mai parlato di realizzare il deposito, che ci siano delle evidenze che il deposito dovesse essere realizzato in Piemonte; è vero che i siti nucleari al momento, ma il polo ecologico è tutta un'altra cosa, distinguiamo, perché un conto è il polo e un conto è il deposito. Il polo è un polo tecnologico che fa delle ricerche e poi anche il fatto che - anche per non dare delle situazioni di allarmismo- , è verissimo che i siti di deposito, attualmente, in virtù degli impianti che dovevano nascere vicino ai fiumi e ai corsi d'acqua per esigenze di raffreddamento e in mare stesso, in altri casi, è anche vero che però non è vero che sono aree al momento esondabili. Ricordo solo nel 2000, per esempio in occasione dell'alluvione, la Protezione Civile fece proprio base - e gli elicotteri arrivavano sull'isola - perché il rilevato creava un'isola a Trino Vercellese proprio perché era l'unica area non esondata. Ciò detto, io non credo che la Regione Piemonte è giusto che.., io so che, ho sentito gli uffici e stanno lavorando perché è un parere giustamente articolato e complesso. Credo non abbiano rispettato le date, ma stanno arrivando anche loro alla definizione di un'osservazione. Penso assolutamente logico che si solleciti un'espressione di parere anche da parte loro; l'unica cosa è che rimaniamo in quello che è l'albero della definizione della procedura prevista dall'Unione Europea, non possiamo invece improvvisare delle procedure alternative che non hanno una loro logica e una loro possibilità poi di essere attuate. |