Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Farò anche una presentazione dell'emendamento e sub emendamento nella stessa spiegazione. Io ringrazio il Consigliere Tresso per aver portato in Aula questo documento, che inizialmente era portato in modalità urgente per cercare di rispettare la scadenza del 13 settembre, purtroppo, vista un po' la situazione, non è stato possibile. Questo tema, per il Consiglio Comunale, non è nuovo a Torino. A marzo abbiamo approvato un nostro ordine del giorno in cui chiedevamo, tra l'altro, alla Giunta Comunale di confrontarsi con la Giunta Regionale in modo da farsi dare, in tempi rapidi, o comunque da rendere pubblica in tempi rapidi, la carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nucleare nazionale. Questo era stato un tema che avevamo affrontato quando era partita la comunicazione del Presidente Chiamparino in cui parlava del polo tecnologico per la fusione nucleare da istituire in Piemonte. Avevamo richiesto anche un confronto a livello di Commissione con la Regione, perché la città di Torino, anche se non impattata direttamente dalla localizzazione del deposito, è impattata indirettamente per l'effetto del transito e dell'eventuale sosta sul nostro territorio dei cosiddetti "treni nucleari", che trasportano rifiuti irraggiati in Francia per il processamento per poi ritornare una volta riprocessati. Treni che nel caso il deposito fosse previsto all'interno della Regione Piemonte, potrebbero aumentare di frequenza e di passaggio per effetto di transito di questi treni per trasportare tutti i rifiuti verso il nuovo deposito nazionale, quello definitivo, non quelli temporanei attualmente esistenti. Il procedimento è iniziato, come si vede anche sul sito del Ministero dell'Ambiente, a marzo del 2016 e ad oggi, e io ho controllato questa mattina l'ultima volta, molte Regioni hanno inviato pareri ed osservazioni, ma la Regione Piemonte è stata silente, non ha inviato alcun parere ed osservazione; ti rendi conto, quanto diceva anche poc'anzi il Consigliere Rosso, l'85% di tali rifiuti sono nella nostra Regione. Questo perdura nonostante quanto sia accaduto durante quest'estate, ovvero il 13 luglio 2017, la Commissione Europea ha inviato un parere motivato al Governo, chiedendo entro 60 giorni l'emissione della Valutazione Ambientale Strategica, pena una sanzione. Questa procedura di VAS è stata avviata il 15 luglio e il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 15 luglio. Nonostante alcune Regioni come Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Puglia abbiano inviato osservazioni, siamo arrivati ad oggi 293 documenti, sul sito del Ministero dell'Ambiente, la Regione Piemonte è rimasta muta, nessun documento risulta inviato sulla pagina del Ministero dell'Ambiente. Una delle domande che ci hanno fatto dal punto di vista della Regione, in modo indiretto, "ma cosa c'entra Torino?" Io lo voglio dire leggendo un estratto di un parere di un'osservazione inviata, il 18 settembre 2017, da parte di una Onlus, "Italia Nostra", della Regione Piemonte in merito alla VAS dei rifiuti di cui stiamo parlando. In particolare, al punto 3, nel testo delle osservazioni dicono, leggo: "la programmazione della gestione del combustibile e dei rifiuti radioattivi è incompleta, manca, ad esempio, una strategia per il ritorno dei rifiuti ad alta attività da Francia e Inghilterra, come manca un'analisi sull'effettiva necessità di realizzare dei depositi temporanei nei siti attuali. Manca, inoltre, il loro piano temporaneo di utilizzo di trasferimento, di demolizione, di disattivazione". Questo è il motivo del nostro emendamento. Nel nostro emendamento andiamo ad aggiungere due punti all'impegnativa: un punto diretto alla Giunta Comunale, impegniamo la Giunta a inviare nei tempi più rapidi possibili un parere al Ministero dell'Ambiente per la valutazione dei rischi legati al transito e alla sosta di questi treni nucleari all'interno del territorio torinese, tanto più tenendo in conto, non solo i rischi legati alla sicurezza del trasporto, anche i rischi che sono legati al particolare periodo in cui ci troviamo a vivere: i rischi legati ad attentati, a possibili attentati. Stessa cosa abbiamo fatto con una seconda impegnativa, rivolta alla Città metropolitana e quindi chiediamo di confrontarsi con la Città metropolitana per la valutazione, sempre di tutti i rischi legati al transito e sosta all'interno dell'area metropolitana, perché comunque è vero che Torino come città e la Città metropolitana di Torino non sono previsti all'interno di questi territori dei depositi definitivi, però comunque questo passaggio tenderà ad aumentare sia verso la Francia, verso l'Inghilterra andata e ritorno, sia per far confluire dall'Italia tutti i rimanenti rifiuti. Sarà in Piemonte? Non lo so, cerchiamo però di evitare che questo deposito si faccia nel silenzio più assoluto, grazie. |