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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 18
MOZIONE 2017-03321
(MOZIONE N. 71/2017) "PROCEDURE DI INFRAZIONE LEGATE ALLA REALIZZAZIONE DEL DEPOSITO NAZIONALE PER I RIFIUTI RADIOATTIVI" PRESENTATA IN DATA 10 AGOSTO 2017 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO. (testo coordinato)
Interventi
ROSSO Roberto
Io provengo dalla zona in cui sono stoccati attualmente l'85% dei rifiuti nucleari, in
parte Trino Vercellese, è il mio comune d'origine, in parte Saluggia. Di questo tema si
parla dall'inizio degli anni 2000. Ci fu allora un atto coraggioso da parte del governo
Berlusconi che disse: "il prossimo deposito nazionale per il rifiuto nucleare sarà a
Scanzano". L'unico esito di quel decreto, che io seguii in prima persona essendo nella
Commissione competente, fu quello di, grazie ad un mio emendamento, mio e del
Deputato Zanetta, di far sì che almeno i soldi che erano previsti come compensazione
territoriale per il deposito nazionale venissero trasferiti a coloro che occasionalmente,
provvisoriamente, temporaneamente li detenevano in propria gestione. E quindi grazie a
questa cosa il Comune di Trino, il Comune di Saluggia, la provincia di Vercelli, il
Comune di Bosco Marengo e quant'altro hanno ottenuto una parte di rimborso
territoriale per detenere queste cose. Premetto che quel decreto era stato emanato per
una ragione molto ovvia e cioè per il fatto che per due volte di fila a Trino, nel 1994 e
nel 2000, e per una volta a Saluggia, i siti di deposito dei rifiuti nucleari erano stati
invasi dalle acque del Po e della Dora, e nel caso di Saluggia addirittura erano stati
travolti una serie di bidoni, che si erano sparsi sul territorio ed erano andati ad interferire
con il pozzo di adduzione dell'acquedotto del Monferrato che si trova a 200 metri a valle
del deposito di Saluggia. Io ho assistito a 1000 incontri in questi anni e, tutte le volte,
tutti chiedono di fare il deposito nazionale a una condizione: che non si faccia a casa
loro. Io ho visto personaggi, personalità anche del Partito Democratico, dei Grillini e di
tanti altri partiti e movimenti, che ogni volta chiedono, perché si rendono conto che
tenere i rifiuti nucleari a Saluggia, Trino, dove sono attualmente, è una follia in termini;
é una follia che ci possono essere rifiuti nucleari dove c'è la possibilità di avere
l'invasione delle acque del Po e della Dora per alluvioni. Eppure, quando poi si tratta di
decidere dove metterli tutti dicono: "ah, va benissimo in un altro posto e non a casa
mia". Per questa ragione io credo che, realisticamente, non sia possibile - lo dico a
Tresso che si è fatto propositore di questa mozione insieme a Curatella ed altri - andare
a infestare con questo problema Comuni che ne sono oggi esenti. Non sarà mai
concepibile, io l'ho visto per quanto riguardava Scanzano, che pure era un Comune in
cui il problema si poneva; perché il deposito della (incomprensibile) si trovava
esattamente a Scanzano Jonico. E ciò nonostante ci fu l'insurrezione di tutto il Sud:
furono bloccate le autostrade, roghi sulle autostrade e quant'altro, perché non si voleva
avere il deposito a casa propria. Io dico che realisticamente, se il Piemonte fosse una
Regione appena adeguata alla sua bisogna dovrebbe prendere atto del fatto che molto
probabilmente, al di fuori dei territori di Saluggia e di Trino, questi depositi nucleari
non si possono porre. Esiste una condizione: a Trino l'attuale deposito dei rifiuti
nucleari è sul Po, come dicevo prima, nella vecchia centrale nucleare che li deteneva. Ci
sono però altri siti, penso all'area di Leri Cavour che sono a 12 chilometri dall'entroterra
che potrebbero, giustamente, fare alla bisogna. Io credo che realisticamente questa
Regione, questo Comune capoluogo, questi territori abbiano una sola condizione: o
ricercare in fretta, io voglio augurarmi che ci sia qualcuno che chiede di avere le scorie
radioattive nel proprio territorio, a breve e in termini succinti, oppure chiedere ai due
Comuni principalmente interessati che detengono quasi il 90% dei depositi, dove si
potrebbe, in termini di minor rischio ambientale e territoriale, ubicare questi siti. Questo
sarebbe un fatto di realismo, perché altrimenti si continuerà a parlare, ma si
continueranno ad avere i depositi dove non ci devono essere, perché veramente lì sono
una follia. Allora, chiedo, se anche questo Consiglio Comunale potesse intervenire in
modo proficuo sull'argomento, che si faccia promotore di una riunione con i due
Consigli Comunali di Trino e di Crescentino per chiedere, anche con loro, come si
potrebbero ubicare le scorie in un luogo meno pericoloso di quello in cui oggi si
trovano.

ROSSO Roberto
Una cosa a Tresso e agli amici del Partito Democratico. Oggi, la Giunta Regionale, lo
diceva prima Curatella, ha un ruolo molto importante su questa vicenda. Fare come
Chiamparino che propone di mettere a Casale e non a Saluggia e a Trino il polo per lo
sviluppo tecnologico relativo alla fusione nucleare è una follia; lasciamo stare il fatto
che è in una zona alluvionabile di Casale. È una follia perché almeno la compensazione
di avere laureati e diplomati impiegabili in zona da parte di coloro che ne subiscono i
danni dovrebbe essere il primo merito di questa questione. La seconda cosa, e con
questa chiudo, chiedere che la Sogin, che oggi impiega 430 buontemponi a Roma, si
trasferisca possibilmente nelle zone in cui il problema si pone, cioè non ha senso
pensare allo smantellamento degli impianti nucleari a 600 chilometri dove gli impianti
nucleari sono, facciamoli in quella zona e avremo 430 posti di lavoro in più.

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