Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Passerei al punto successivo, che è il meccanografico lo 03321, avente per oggetto "Procedura di infrazioni legate alla realizzazione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi", presentata dal Capogruppo Tresso; ci sono anche un emendamento e un sub emendamento. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Illustro velocemente il testo di questa mozione, che abbiamo già avuto modo discutere in Commissione, riguardo ad una procedura di infrazione a cui ci ha richiamato l'Unione Europea con una indicazione di possibile deferimento alla Corte di Giustizia Europea che è stata comunicata al Governo italiano il 13 luglio scorso. Il tema riguarda quello della definizione di un deposito per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi; si valuta siano circa 150.000 metri cubi di rifiuti che hanno varie provenienze, da impianti nucleari a rifiuti di origine industriale, biomedica, eccetera, e si tratta quindi adesso, secondo quello che è il programma europeo, di realizzare questo deposito nazionale entro il 2025. Al momento, non sono stati approvati i documenti necessari, il piano gestione e la carta dei siti idonei, nonostante la società Sogin incaricata delle commission di questi impianti abbia già completato questi studi, almeno quello della carta nazionale, delle aree potenzialmente idonee da oltre 2 anni. Allora, il significato di proporre questa mozione che ha sostanzialmente lo scopo di sensibilizzare sul tema è che con una procedura, che è opinabile sotto il profilo della coerenza, il Governo ha avviato, a luglio di quest'anno la procedura di VAS con cui richiedeva agli Enti Locali di esprimersi sulla bontà del procedimento; sarebbe stato meglio anticipare, invece, uno scenario di contesto su cui poi poter fare le valutazioni di merito. Così è stato, bisogna velocemente cercare di arrivare alla conclusione di questo percorso. I termini per presentare le osservazioni sono già scaduti a metà di questo mese. Si è ancora in tempo per promuoverle e per presentarle e più che altro è importante oltre che per non incorrere in procedure di infrazioni sensibilizzare su questo tema, anche perché attualmente sono attivi dei depositi temporanei che non rispondono, proprio in virtù della loro temporaneità, agli stessi criteri che l'ente di riferimento ISPRA ha indicato per la realizzazione del deposito nazionale. Quindi siamo in una situazione ulteriormente grave perché, in virtù della temporaneità, non si rispettano dei criteri minimali di sicurezza o almeno non si rispettano tutti i criteri minimali di sicurezza. Perché proporla a Torino? Beh, perché intanto Torino è capoluogo di una regione che detiene comunque il maggior numero di rifiuti, ovvero il maggior numero di attività radioattiva stoccata nei propri depositi temporanei e ritenevo importante , da parte del Consiglio Comunale, approvare un atto che richiama la necessità di provvedere velocemente - come peraltro anche il Ministro Calenda ha sostenuto - all'approvazione delle carte, della carta delle aree potenzialmente idonee e delle procedure di gestione per essere poi sottoposta anche a un dibattito di tipo politico ed avviare tutte le fasi procedurali entro, appunto, questa data in cui nel 2025 dovremmo avere completato e realizzato il deposito. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, prego. ROSSO Roberto Io provengo dalla zona in cui sono stoccati attualmente l'85% dei rifiuti nucleari, in parte Trino Vercellese, è il mio comune d'origine, in parte Saluggia. Di questo tema si parla dall'inizio degli anni 2000. Ci fu allora un atto coraggioso da parte del governo Berlusconi che disse: "il prossimo deposito nazionale per il rifiuto nucleare sarà a Scanzano". L'unico esito di quel decreto, che io seguii in prima persona essendo nella Commissione competente, fu quello di, grazie ad un mio emendamento, mio e del Deputato Zanetta, di far sì che almeno i soldi che erano previsti come compensazione territoriale per il deposito nazionale venissero trasferiti a coloro che occasionalmente, provvisoriamente, temporaneamente li detenevano in propria gestione. E quindi grazie a questa cosa il Comune di Trino, il Comune di Saluggia, la provincia di Vercelli, il Comune di Bosco Marengo e quant'altro hanno ottenuto una parte di rimborso territoriale per detenere queste cose. Premetto che quel decreto era stato emanato per una ragione molto ovvia e cioè per il fatto che per due volte di fila a Trino, nel 1994 e nel 2000, e per una volta a Saluggia, i siti di deposito dei rifiuti nucleari erano stati invasi dalle acque del Po e della Dora, e nel caso di Saluggia addirittura erano stati travolti una serie di bidoni, che si erano sparsi sul territorio ed erano andati ad interferire con il pozzo di adduzione dell'acquedotto del Monferrato che si trova a 200 metri a valle del deposito di Saluggia. Io ho assistito a 1000 incontri in questi anni e, tutte le volte, tutti chiedono di fare il deposito nazionale a una condizione: che non si faccia a casa loro. Io ho visto personaggi, personalità anche del Partito Democratico, dei Grillini e di tanti altri partiti e movimenti, che ogni volta chiedono, perché si rendono conto che tenere i rifiuti nucleari a Saluggia, Trino, dove sono attualmente, è una follia in termini; é una follia che ci possono essere rifiuti nucleari dove c'è la possibilità di avere l'invasione delle acque del Po e della Dora per alluvioni. Eppure, quando poi si tratta di decidere dove metterli tutti dicono: "ah, va benissimo in un altro posto e non a casa mia". Per questa ragione io credo che, realisticamente, non sia possibile - lo dico a Tresso che si è fatto propositore di questa mozione insieme a Curatella ed altri - andare a infestare con questo problema Comuni che ne sono oggi esenti. Non sarà mai concepibile, io l'ho visto per quanto riguardava Scanzano, che pure era un Comune in cui il problema si poneva; perché il deposito della (incomprensibile) si trovava esattamente a Scanzano Jonico. E ciò nonostante ci fu l'insurrezione di tutto il Sud: furono bloccate le autostrade, roghi sulle autostrade e quant'altro, perché non si voleva avere il deposito a casa propria. Io dico che realisticamente, se il Piemonte fosse una Regione appena adeguata alla sua bisogna dovrebbe prendere atto del fatto che molto probabilmente, al di fuori dei territori di Saluggia e di Trino, questi depositi nucleari non si possono porre. Esiste una condizione: a Trino l'attuale deposito dei rifiuti nucleari è sul Po, come dicevo prima, nella vecchia centrale nucleare che li deteneva. Ci sono però altri siti, penso all'area di Leri Cavour che sono a 12 chilometri dall'entroterra che potrebbero, giustamente, fare alla bisogna. Io credo che realisticamente questa Regione, questo Comune capoluogo, questi territori abbiano una sola condizione: o ricercare in fretta, io voglio augurarmi che ci sia qualcuno che chiede di avere le scorie radioattive nel proprio territorio, a breve e in termini succinti, oppure chiedere ai due Comuni principalmente interessati che detengono quasi il 90% dei depositi, dove si potrebbe, in termini di minor rischio ambientale e territoriale, ubicare questi siti. Questo sarebbe un fatto di realismo, perché altrimenti si continuerà a parlare, ma si continueranno ad avere i depositi dove non ci devono essere, perché veramente lì sono una follia. Allora, chiedo, se anche questo Consiglio Comunale potesse intervenire in modo proficuo sull'argomento, che si faccia promotore di una riunione con i due Consigli Comunali di Trino e di Crescentino per chiedere, anche con loro, come si potrebbero ubicare le scorie in un luogo meno pericoloso di quello in cui oggi si trovano. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Consigliere Curatella, prego. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Farò anche una presentazione dell'emendamento e sub emendamento nella stessa spiegazione. Io ringrazio il Consigliere Tresso per aver portato in Aula questo documento, che inizialmente era portato in modalità urgente per cercare di rispettare la scadenza del 13 settembre, purtroppo, vista un po' la situazione, non è stato possibile. Questo tema, per il Consiglio Comunale, non è nuovo a Torino. A marzo abbiamo approvato un nostro ordine del giorno in cui chiedevamo, tra l'altro, alla Giunta Comunale di confrontarsi con la Giunta Regionale in modo da farsi dare, in tempi rapidi, o comunque da rendere pubblica in tempi rapidi, la carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nucleare nazionale. Questo era stato un tema che avevamo affrontato quando era partita la comunicazione del Presidente Chiamparino in cui parlava del polo tecnologico per la fusione nucleare da istituire in Piemonte. Avevamo richiesto anche un confronto a livello di Commissione con la Regione, perché la città di Torino, anche se non impattata direttamente dalla localizzazione del deposito, è impattata indirettamente per l'effetto del transito e dell'eventuale sosta sul nostro territorio dei cosiddetti "treni nucleari", che trasportano rifiuti irraggiati in Francia per il processamento per poi ritornare una volta riprocessati. Treni che nel caso il deposito fosse previsto all'interno della Regione Piemonte, potrebbero aumentare di frequenza e di passaggio per effetto di transito di questi treni per trasportare tutti i rifiuti verso il nuovo deposito nazionale, quello definitivo, non quelli temporanei attualmente esistenti. Il procedimento è iniziato, come si vede anche sul sito del Ministero dell'Ambiente, a marzo del 2016 e ad oggi, e io ho controllato questa mattina l'ultima volta, molte Regioni hanno inviato pareri ed osservazioni, ma la Regione Piemonte è stata silente, non ha inviato alcun parere ed osservazione; ti rendi conto, quanto diceva anche poc'anzi il Consigliere Rosso, l'85% di tali rifiuti sono nella nostra Regione. Questo perdura nonostante quanto sia accaduto durante quest'estate, ovvero il 13 luglio 2017, la Commissione Europea ha inviato un parere motivato al Governo, chiedendo entro 60 giorni l'emissione della Valutazione Ambientale Strategica, pena una sanzione. Questa procedura di VAS è stata avviata il 15 luglio e il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 15 luglio. Nonostante alcune Regioni come Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Puglia abbiano inviato osservazioni, siamo arrivati ad oggi 293 documenti, sul sito del Ministero dell'Ambiente, la Regione Piemonte è rimasta muta, nessun documento risulta inviato sulla pagina del Ministero dell'Ambiente. Una delle domande che ci hanno fatto dal punto di vista della Regione, in modo indiretto, "ma cosa c'entra Torino?" Io lo voglio dire leggendo un estratto di un parere di un'osservazione inviata, il 18 settembre 2017, da parte di una Onlus, "Italia Nostra", della Regione Piemonte in merito alla VAS dei rifiuti di cui stiamo parlando. In particolare, al punto 3, nel testo delle osservazioni dicono, leggo: "la programmazione della gestione del combustibile e dei rifiuti radioattivi è incompleta, manca, ad esempio, una strategia per il ritorno dei rifiuti ad alta attività da Francia e Inghilterra, come manca un'analisi sull'effettiva necessità di realizzare dei depositi temporanei nei siti attuali. Manca, inoltre, il loro piano temporaneo di utilizzo di trasferimento, di demolizione, di disattivazione". Questo è il motivo del nostro emendamento. Nel nostro emendamento andiamo ad aggiungere due punti all'impegnativa: un punto diretto alla Giunta Comunale, impegniamo la Giunta a inviare nei tempi più rapidi possibili un parere al Ministero dell'Ambiente per la valutazione dei rischi legati al transito e alla sosta di questi treni nucleari all'interno del territorio torinese, tanto più tenendo in conto, non solo i rischi legati alla sicurezza del trasporto, anche i rischi che sono legati al particolare periodo in cui ci troviamo a vivere: i rischi legati ad attentati, a possibili attentati. Stessa cosa abbiamo fatto con una seconda impegnativa, rivolta alla Città metropolitana e quindi chiediamo di confrontarsi con la Città metropolitana per la valutazione, sempre di tutti i rischi legati al transito e sosta all'interno dell'area metropolitana, perché comunque è vero che Torino come città e la Città metropolitana di Torino non sono previsti all'interno di questi territori dei depositi definitivi, però comunque questo passaggio tenderà ad aumentare sia verso la Francia, verso l'Inghilterra andata e ritorno, sia per far confluire dall'Italia tutti i rimanenti rifiuti. Sarà in Piemonte? Non lo so, cerchiamo però di evitare che questo deposito si faccia nel silenzio più assoluto, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Velocissima però. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). ROSSO Roberto Una cosa a Tresso e agli amici del Partito Democratico. Oggi, la Giunta Regionale, lo diceva prima Curatella, ha un ruolo molto importante su questa vicenda. Fare come Chiamparino che propone di mettere a Casale e non a Saluggia e a Trino il polo per lo sviluppo tecnologico relativo alla fusione nucleare è una follia; lasciamo stare il fatto che è in una zona alluvionabile di Casale. È una follia perché almeno la compensazione di avere laureati e diplomati impiegabili in zona da parte di coloro che ne subiscono i danni dovrebbe essere il primo merito di questa questione. La seconda cosa, e con questa chiudo, chiedere che la Sogin, che oggi impiega 430 buontemponi a Roma, si trasferisca possibilmente nelle zone in cui il problema si pone, cioè non ha senso pensare allo smantellamento degli impianti nucleari a 600 chilometri dove gli impianti nucleari sono, facciamoli in quella zona e avremo 430 posti di lavoro in più. VERSACI Fabio (Presidente) Capogruppo Tresso, prego. TRESSO Francesco Sì, allora, sul merito degli emendamenti ritengo che il tema del trasporto sia corretto, in assoluto e in generale volevo, anche rispondendo quindi al Capogruppo Rosso, solo dire che la mia intenzione era proprio quella di sottolineare l'importanza di questo tema e di sensibilizzare; non vorrei poi si sfociasse nel tema quello che nella cultura anglosassone si chiama "not in my back yard", che si vada poi a dire tutto bene, ma purché non riguardi... Qui io sto sottolineando l'importanza di un processo che ha visto, anche in maniera scientifica, l' individuazione di quelli che possono essere dei siti idonei e che quindi poi vanno trasferiti sul piano politico per portare avanti quello che è un processo che è stato definito a livello europeo. In questo senso, non credo che nessuno abbia mai parlato di realizzare il deposito, che ci siano delle evidenze che il deposito dovesse essere realizzato in Piemonte; è vero che i siti nucleari al momento, ma il polo ecologico è tutta un'altra cosa, distinguiamo, perché un conto è il polo e un conto è il deposito. Il polo è un polo tecnologico che fa delle ricerche e poi anche il fatto che - anche per non dare delle situazioni di allarmismo- , è verissimo che i siti di deposito, attualmente, in virtù degli impianti che dovevano nascere vicino ai fiumi e ai corsi d'acqua per esigenze di raffreddamento e in mare stesso, in altri casi, è anche vero che però non è vero che sono aree al momento esondabili. Ricordo solo nel 2000, per esempio in occasione dell'alluvione, la Protezione Civile fece proprio base - e gli elicotteri arrivavano sull'isola - perché il rilevato creava un'isola a Trino Vercellese proprio perché era l'unica area non esondata. Ciò detto, io non credo che la Regione Piemonte è giusto che.., io so che, ho sentito gli uffici e stanno lavorando perché è un parere giustamente articolato e complesso. Credo non abbiano rispettato le date, ma stanno arrivando anche loro alla definizione di un'osservazione. Penso assolutamente logico che si solleciti un'espressione di parere anche da parte loro; l'unica cosa è che rimaniamo in quello che è l'albero della definizione della procedura prevista dall'Unione Europea, non possiamo invece improvvisare delle procedure alternative che non hanno una loro logica e una loro possibilità poi di essere attuate. VERSACI Fabio (Presidente) Capogruppo Tresso, non ho capito se lei è d'accordo con gli emendamenti, quindi io propongo di votare il testo coordinato, l'emendamento e sub emendamento. Se non ci sono altri interventi propongo di votare la mozione con il testo coordinato. Prego Consiglieri, votate. IMBESI Serena (Vice Presidente) Tutti i Consiglieri hanno votato? No? Se tutti i Consiglieri hanno votato chiedo di chiudere la votazione. Presenti al voto 31, astenuti 1, votanti 30, favorevoli 30, la mozione è approvata. |