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MORANO Alberto Nell'interpellanza generale avevamo chiesto al Sindaco di indicare che cosa intendesse fare la Città di Torino per GTT. Mi spiace ricordare all'Assessore Lapietra, perché temo che se lo sia dimenticato, che il Comune di Torino detiene il 100% della partecipazione di GTT per il tramite di FCT e il Comune di Torino deve dettare le linee guida che ha in mente per il risanamento. Mi sembra che, se ci aspettavamo una risposta vuota e inutile, abbiamo battuto un record assoluto. Non ci ha detto assolutamente nulla, Assessore, su che cos'è l'intenzione del Comune di Torino. Io, circa un anno fa, avevo evidenziato in Consiglio e con un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti i disallineamenti esistenti fra il Bilancio di GTT e quello del Comune di Torino, ammontanti a circa 40 milioni di euro e quelli fra il bilancio di GTT e l'Agenzia per la Mobilità Piemontese altri 39 milioni e mezzo. Da un'analisi di Peat Marwick emerge che la Società avrebbe crediti nei confronti del Comune esigibili al 31 dicembre 2016 per 80 milioni di euro, di cui 24 per contributi metro, 13 e mezzo per interessi oltre a 21 milioni per contributi sui mutui scaduti. A fronte di ciò, con una delibera della scorsa settimana, il Comune di Torino ha approvato una convezione con GTT in cui si è impegnato a rimborsare parte di questi debiti; in quella sede ho sollevato forti dubbi sulla legittimità della delibera e sulla possibilità da un lato per la Società GTT di sottoscrivere la convenzione in assenza di certezze sul futuro, certezze che oggi voi non ci avete dato, e dall'altro lato per il Comune di Torino di far riferimento a questa presunta convenzione, ad oggi non sottoscritta da GTT, per addivenire all'assestamento di bilancio. Mi sembra inoltre che la convenzione proposta dal Comune, ove accettata dalla Società GTT, metta nero su bianco un problema di non correttezza dei bilanci di GTT per circa 7 milioni e mezzo e lascia aperto un problema sui contributi scaduti per 21 milioni. Fatte queste premesse, signora Assessora, io mi sarei aspettato che ci dicesse qualcosa sulla situazione di GTT, perché GTT ha 5.000 dipendenti, un fatturato di 440 milioni, debiti per 540 milioni e di questo oggi non abbiamo parlato. Alla data odierna la Società non ha approvato il Bilancio e questo lo sappiamo anche se non ce lo ricorda, vi sono seri dubbi sulla sua continuità aziendale perché la Società ha un fabbisogno di cassa di circa 50 milioni per chiudere l'anno. La notizia di stampa, perché noi le apprendiamo dalla stampa, non da lei o dalla Giunta, sembrerebbe che la Società stia predisponendo un piano industriale asseverato che dovrebbe essere il punto da cui partire, però a me sembra un po' ridicolo che venga affidata la redazione di questo piano asseverato a chi la Società l'ha portata sull'orlo del dissesto, quand'anche questa decisione di affidarlo all'Amministrazione venga mascherata con il richiamo a presunte norme di legge che lo imporrebbero, perché poi queste norme di legge andrebbero richiamate tutte e andrebbe spiegato quali sono le inadempienze del Comune in relazione a queste norme di legge; richiamo alcune, l'articolo 6, comma 2 del Decreto Madia prevede che le Società controllo Pubblico predispongano specifici programmi di valutazione del rischio e di crisi aziendale e ne informino l'assemblea. L'articolo 14 del sopra dichiarato decreto prevede che le Società a partecipazione pubblica siano soggette alle disposizioni dettate dalla legge in tema di fallimento e di procedure concorsuali; il comma secondo di questo articolo prevede che poi, qualora emergano nell'ambito di programmi di valutazione del rischio uno o più indicatori di crisi aziendale: fabbisogno di cassa di 50 milioni; utile di 160.000 euro; debiti che sono molto più del fatturato; bilanci non approvati; indagine della Procura della Repubblica sul falso in Bilancio, l'organo amministrativo della Società a controllo pubblico adotta senza indugio i provvedimenti necessari al fine di prevenire l'aggravamento della crisi e correggere gli effetti. Il comma 3 dell'articolo 14 prevede che quando si determina la situazione di cui al comma 2, la mancata adozione dei provvedimenti adeguati da parte dell'Organo Amministrativo costituisce grave irregolarità ai sensi dell'art. 2409 del Codice Civile e questa grave irregolarità deve essere denunciata alla Magistratura o dal Collegio Sindacale o dal socio. Il Collegio Sindacale dorme, il socio pure. Altre notizie di stampa, ipotizzano un contributo da parte del Ministero sotto forma di contributi statali all'acquisto di automezzi, contributo però che non può certo essere utilizzato stornandolo per far fronte alla crisi di liquidità di GTT. Altre indiscrezioni giornalistiche, infine, parlano del possibile ricorso all'Amministrazione Straordinaria, legge Prodi Marzano o il Concordato in Bianco o al Concordato in Preventivo. Sono forse questi i motivi che hanno indotto a non approvare il Bilancio perché vi sono dubbi sulla continuità aziendale? Ma in questo quadro la Città di Torino, oltre a ricordarci questi fatti già noti, che cosa intende fare? Perché vorrei ricordarlo all'Assessore Lapietra, l'articolo 22, comma secondo dello Statuto di FCT prevede che sia la città i Torino ad indicare gli indirizzi ai quali si deve attenere la Società. Certo, mi rendo conto che le decisioni sono difficili e forse non sostenibili dalla Città di Torino, ma nell'interpellanza generale questo avevamo chiesto all'Amministrazione. GTT necessita di un piano industriale credibile, di una importante ricapitalizzazione per riequilibrare i conti e... MORANO Alberto Un minuto e ho finito. E di un sistema di tariffe coerenti con il fabbisogno della Società. Se il Comune di Torino è nell'impossibilità, per mancanza di risorse, di dar corso alla ricapitalizzazione, gli scenari che si aprono sono solo due: procedura concorsuale con il rischio che la stessa sfoci nel fallimento della Società e affossi i traballanti conti del Comune, o alternativamente Cessione del Maggioranza della Società a un soggetto terzo che si impegni a ricapitalizzare GTT. In questo contesto, il richiamo fatto dall'Amministrazione della norma della legge Madia, appare poco serio soprattutto se limitato ala necessità di predisporre un piano asseverato, quello che occorre è affrontare in modo strutturato e organico la crisi di GTT, tenendo conto dei fabbisogni di cassa, dell'indebitamento eccessivo, dei bilanci non corretti, del modello industriale non credibile, non sostenibile. A questo deve mettere mano l'Amministrazione 5 Stelle se vuole distinguersi dalle precedenti Amministrazioni, se no siamo di fronte all'ennesimo gioco delle tre carte, parole in libertà sulla pelle dei dipendenti di GTT. |