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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 13
INTERPELLANZA 2017-03550
(GENERALE) "QUALE FUTURO PER GTT" PRESENTATA IN DATA 8 SETTEMBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO MORANO.
Interventi
MALANCA Roberto
Grazie, Presidente. Io devo dire che non sono assolutamente stupito del fatto che sia
arrivata questa interpellanza in Consiglio, in quanto sono più volte che alcuni esponenti
della Minoranza chiedono con insistenza di vedere un piano, di averlo, di portarlo a
conoscenza di tutti, ma mi sembra che la risposta dell'Assessora a questa interpellanza
sia stata, devo dire, quantunque sintetica, quantunque accusata di avere un audio non
all'altezza delle orecchie dei Consiglieri, forse un pochino bassa, ma mi sembra
assolutamente di una chiarezza solare. Il piano industriale, che è un termine dietro il
quale esiste una realtà estremamente complessa, cioè un piano industriale non è un
documentino scritto in dieci minuti che può essere preso o addirittura fatto, come forse
vorrebbero alcuni Consiglieri dell'Opposizione, con un'ottica di trasparenza, "lo
facciamo tutti insieme"; no, un piano industriale è una cosa molto più complessa, un
piano industriale è un sistema di piani, è un sistema di piani economici, finanziari,
operativi che vanno ad articolarsi in un periodo di tempo che può essere di breve, di
medio, di lungo periodo, ed è un documento estremamente complesso ,ed è il
documento base sul quale il management aziendale deve andare a dichiarare qual è la
linea che intende perseguire nei vari periodi: di breve, di medio e di lungo periodo per
gestire l'Azienda. E' il documento che viene usato per comunicare ai destinatari, interni,
prima di tutto dell'Azienda e anche esterni e quindi nel caso di una Società Partecipata
dal Comune di Torino, anche ai cittadini, non soltanto ai Consiglieri, quelle che sono le
intenzioni strategiche e i valori di fondo dell'Azienda che questa intende portare avanti.
Ma anche quali sono effettivamente, che forse è la cosa che interessa di più ai
Consiglieri, le azioni che devono essere poste in atto per portare a termine gli obiettivi
che sono stati iscritti nel piano e quali sono le risorse da consumare, perché non ci sono
obbiettivi che si possono raggiungere senza utilizzare delle risorse. Ora, a cosa serve un
piano industriale? Serve ad acquisire quello che è il consenso degli stakeholder e il
consenso su che cosa? Sulla vision che il management dell'azienda, scusate le parole
inglesi, hanno espresso all'interno del piano, dando corpo a quelli che sono gli obiettivi
che sono stati dati dalla proprietà, come si dice. Ora, a che punto siamo di questo piano?
Se, come l'Assessora ha detto, questo piano è iniziato a essere steso il mese di giugno,
dopo una prima bozza che inopinatamente è stata diffusa come "il piano industriale di
GTT", che in realtà era una breve bozza su cui si è confrontata l'Amministrazione con
GTT; ci sono state poi delle dichiarazioni riportate dalla stampa secondo cui questa
bozza avrebbe richiesto non meno di tre mesi per essere approfondita, valutata ed
eventualmente discussa, ma non soltanto con GTT, anche con gli altri stakeholder. Non
dimentichiamoci che la Regione non è soltanto colei che finanzia le operazioni o che
deve riconoscere un debito, è chiaro? Ma è anche colei che è riconosciuta dalla legge
come l'Amministrazione che deve gestire il Trasporto Pubblico sull'intero territorio
regionale e che è responsabile della distribuzione delle risorse in funzione dell'esigenze
del trasporto all'interno della Regione. C'è un'Agenzia con cui bisogna confrontarsi e
poi infine c'è, giustamente, anche GTT che ha delle esigenze ben particolari. Ora, cosa
si vuole fare di GTT? In realtà è una domanda, scusate, ma a me sembra talmente
semplice come domanda, perché cosa si vuole fare di GTT ha due aspetti, cioè un
aspetto pratico, tecnico, di azioni concrete che vedremo nel piano industriale quando
questo sarà reso finalmente stabile, quando non sarà più soltanto una bozza o una
discussione tra coloro che devono decidere per il 2016 qual è la cifra che verrà messa -
che è giusto che sia messa a disposizione - qual è il debito che deve essere riconosciuto
e qui ci sono le interlocuzioni. Dove verranno prese le risorse per fare gli investimenti
nel breve, ma anche nel medio e soprattutto nel lungo periodo per queste aziende?
Quindi, deve essere un piano industriale credibile soprattutto non per quello che c'è
scritto sopra, ma per come quello che c'è scritto sopra sia sostanziato dalle risorse
disponibili e dai tempi con cui queste risorse vengono spese e da come vengono spese.
E' facile scrivere un piano industriale all'acqua di rose, con un sacco di visioni
ottimistiche dentro, ma il piano industriale deve essere credibile e quindi sulla
credibilità del piano industriale noi vogliamo poter dare, esprimere un giudizio nel
momento in cui il piano industriale sia finalmente avvalorato anche dalle risorse che
vengono messe a disposizione. Dal punto di vista, invece,. politico che cosa si vuole
fare di GTT? Io qui lo posso dire a nome di questa Maggioranza: non è cambiato
assolutamente nulla dell'intenzioni di questa Maggioranza nei confronti di questa
Azienda. Noi vogliamo che GTT non solo rimanga di proprietà pubblica, cosa che devo
dire non è sempre stata così nelle Amministrazioni di Torino, ma che rimanga
soprattutto l'Azienda cardine della mobilità di questa Città e che sia la base
fondamentale per cambiare quello che è il paradigma di come le persone e poi anche
non soltanto le persone, ma anche le merci, insomma, dove la mobilità di questa Città
sia completamente rivista anche dal punto di vista della sanità delle persone che ci
abitano...

MALANCA Roberto
Dell'economia delle aziende che oggi vedono perse gran parte delle risorse a causa della
congestione causata dal traffico, dei costi per la cittadinanza tutta e per la collettività, sia
per gli aspetti sanitari, che incidentali, che di assicurazione. L'Azienda GTT è strategica
per la vita di questa città e per la vita dell'area metropolitana, non soltanto della città. E
state pur certi che staremo molto, molto, molto attenti al piano industriale quando
questo non sarà più soltanto una bozza o uno spiffero buttato su dei giornali, non si sa
come. Grazie, signori.

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