Interventi |
PISANO Paola (Assessore) Buongiorno a tutti. Allora, io ringrazio la Consigliera Artesio per questa interpellanza che mi dà l’opportunità di spiegare meglio alcuni concetti e ribadire parte del nostro programma. Allora, la prima cosa è che esistono tre macro differenze: la prima differenza è all’interno del macro calderone che normalmente si fa sulla parte di blockchain bitcoin è appunto l’esistenza di queste cripto monete, proprio il bitcoin. Il bitcoin è una valuta alternativa che è estendibile a livello globale staccata ed è staccata da qualunque paese di qualunque altro paese di riferimento e che ovviamente ha una fluttuazione sua personale; quindi è garantita da una tecnologia sottostante che viene chiamata blockchain. Poi ci sono delle monete di comunità, ad esempio, le monete di comunità che hanno fatto delle città come Bristol e come Liverpool che sono delle monete che in realtà hanno uno scambio con l’euro di 1 a 1 e che servono praticamente per garantire la crescita del tessuto locale e che però devono essere legate ad un Istituto bancario. Ultima cosa sono le monete complementari, come ad esempio il sardex che sono delle monete che in realtà non hanno dietro un Istituto bancario, ma che vengono scambiate all’interno di piattaforme dove le imprese scambiano tra loro beni, ad esempio, un’impresa coi propri fornitori, coi propri clienti e in realtà anche questo scambio è uno scambio molto assimilabile al baratto; quindi sono queste le tre macro categorie che sono dietro il grande tema del bitcoin e della blockchain. All’interno del nostro programma noi abbiamo scritto delle parti in cui viene richiamato l’utilizzo di queste tecnologie e di queste infrastrutture; prima di tutto noi diciamo che proposte che vorremmo..., abbiamo detto che vorremmo portare avanti delle proposte con le quali vogliamo privilegiare il tessuto commerciale composto da tantissime micro imprese che rendono vivono e sicuro il tessuto cittadino. Questo significa che quello che noi intendiamo fare è cercare di sostenere il tessuto delle micro imprese attraverso attività quali, ad esempio, l’utilizzo di monete complementari. Attraverso queste monete complementari è possibile rafforzare lo scambio tra le varie aziende e quindi prediligere lo scambio tra aziende locali e non fare in modo che alcune aziende vadano magari a trovare dei fornitori al di fuori del Piemonte o diciamo dell’area locale. Un’altra parte in cui parliamo dell’utilizzo di strumenti simili è quello per favorire l’insediamento di nuove imprese affinché Torino diventi una città di opportunità per le start up e le nuove industrie e i piccoli e micro imprenditori; anche in questo caso utilizzare nuove tecnologie come monete virtuali o complementari o tecnologie di blockchain non solo applicate al FinTech, ma anche applicate ad altri ambiti può fare in modo che nuove aziende vengono attratte nel nostro territorio. Infine, c’è un’altra parte del programma dove espressamente diciamo e parliamo di sperimentazioni di strumenti che favoriscano l’incentivazione del consumo locale e facciamo cenno all’introduzione di un circuito SCEC o di altre forme simili di scambio, anche qui viene richiamato appunto il concetto delle monete complementari, grazie. |